Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Frank Zappa

  • Il Progetto/Oggetto di Frank Zappa: analogia

    Il Progetto/Oggetto di Frank Zappa

    “Quando un romanziere inventa un personaggio, se il personaggio è buono, questo assume una vita propria. Perché dovrebbe andare ad una sola festa?” (Zappa, 1989).

    Questa analogia è interessante, poiché questo processo è stato costantemente incorporato nelle numerose traduzioni/riarrangiamenti che Zappa ha fatto della sua opera. Proprio lui ha sviluppato la terminologia “Oggetto” e “Progetto” quando si tenta di differenziare tra l’opera d’arte completata e i processi costanti utilizzati per ridefinirla.

    Questi gesti di “continuità concettuale” non sono stati utilizzati solo per tradurre ed evolvere nuova musica registrata innovativa, ma può essere trovata adattata in tutta la sua creativa produzione, che spazia dalle copertine degli album, ai video, ai film, alle performance dal vivo.

    (“An Autocratic Approach to Music Copyright?: The means through which Frank Zappa translated and adapted both his own and other composers’ music” by Paul Carr, University of Glamorgan)

  • Frank Zappa, “vorresti essere un sopravvissuto a una distruzione atomica?”

    Frank Zappa citazione

    “Sì, voglio essere un sopravvissuto a qualsiasi cosa”.

    (Intervista a FZ di Studs Terkel, agosto 1968 WFMT Radio Chicago)

  • FZ: “ci sono tattiche migliori della rivoluzione nelle strade…

    Frank Zappa citazione

    “Sai, la rivoluzione nelle strade non è il modo più efficace per ottenere risultati. Penso che ci siano tattiche a livello psicologico molto più vantaggiose”.

    (Intervista a FZ di Studs Terkel, agosto 1968 WFMT Radio Chicago)

  • FZ sui campi di concentramento e sugli hippy

    Frank Zappa sui campi di concentramento

    Potresti descrivere Il significato di Concentration Moon e Mom & Dad?

    Concentration Moon è una storia di fantasia su alcuni campi di concentramento molto reali, che il governo degli Stati Uniti costruì per ospitare i giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Queste persone furono strappate dalle loro case…”.

    Campi di ricollocazione.

    “Sì, il governo americano è così gentile da dare loro un posto dove stare durante la guerra. Hanno preso queste persone dalla strada e le hanno rinchiuse in questi campi e immagino che le abbiano liberate più tardi, ma i campi sono ancora lì. Secondo un mito popolare tra gli hippy sulla costa occidentale – speriamo sia un mito – molto presto qualsiasi persona insoddisfatta, potenzialmente non conforme negli Stati Uniti, potrebbe essere radunata dal governo e nascosta in questi campi. Ciò non significa solo hippy, ma probabilmente neri militanti e latini militanti, qualsiasi militante. Chiunque non sia d’accordo con la corrente principale delle sciocchezze che il governo trasmette a gran velocità verrà messo da parte”.

    Frank Zappa sugli hippy

    Tutto comincia con il campo di concentramento…

    “Inizia con questo, poi continua con la storia di Mom & Dad, una coppia della classe media informata da uno dei loro figli che la loro figlia è stata uccisa al parco dalla polizia perché si trovava lì, sdraiata sull’erba con un hippie. I genitori dicono, beh, se l’è cercata visto che si è associata a quella spazzatura.
    Bow Tie Daddy è un’altra canzone su quelle persone, che non si sono preoccupate quando la loro figlia è stata uccisa dalla polizia, perché erano imbarazzate che la loro figlia avesse qualcosa a che fare con un hippie, mentre What’s the ugliest part of your body? è una canzone sull’intelligenza dei genitori.

    (Intervista a FZ di Studs Terkel, agosto 1968 WFMT Radio Chicago)

  • Jordi Sierra i Fabra fotografa Frank Zappa nel bagagliaio di un’auto

    Frank Zappa con Jordi Sierra i Fabra

    “Quando ero direttore di riviste come Disco Exprés o Popular 1, il rapporto con le grandi star del rock era costante. Sono andato a cercare Frank Zappa, uno dei padri dell’underground e della rivoluzione culturale degli anni ’60 negli Stati Uniti, all’aeroporto e lì abbiamo scattato una foto famosissima in cui appare nel bagagliaio della nostra macchina. Gli ho regalato il mio primo libro e lui ha voluto posare con il libro in un hotel sulle Ramblas. L’immagine è del 1975”.

    (Jordi Sierra i Fabra)

    Frank Zappa nel bagagliaio di un'auto
  • Frank Zappa a Montreux: “Fire, Arthur Brown in persona!”

    Frank Zappa a Montreux

    Uno dei concerti disastrosi più famosi della storia del rock è quello di Frank Zappa and the Mothers a Montreux nel 1971. Durante l’esibizione, un fan forse troppo entusiasta sparò un bengala contro il soffitto, in una sala stracolma di tendaggi. L’edificio prese fuoco e venne rapidamente evacuato prima che fosse raso al suolo dall’incendio. Curioso è il fatto che lo stesso edificio era stato affittato dai Deep Purple, che dal giorno dopo avrebbero dovuto usarlo per la registrazione del loro album Machine HeadIan Gillan e compagni assistettero all’incendio dalla finestra della loro stanza d’albergo dall’altra parte del lago e immortalarono la storia nel testo di Smoke on the Water. Esiste anche una registrazione di quella serata, in cui si sente la band di Zappa interrompersi durante un assolo di tastiera, e il cantante/chitarrista Mark Volman dire al microfono: “Fire, Arthur Brown in persona”. Poi lo stesso Zappa: “Signore e signore dirigetevi con calma verso le uscite”. I resoconti di alcuni presenti dicono che proprio la calma serafica di Zappa contribuì a fare in modo che l’evacuazione avvenisse in maniera ordinata, senza ulteriori drammi. Al momento dell’incendio, Zappa aveva appena annunciato l’esecuzione di King Kong, brano del 1968 contenuto nell’album Lumpy Gravy, che nel video è proposto dal vivo in una esecuzione del 1968 alla BBC.

    Arthur Brown

    Arthur Brown, Palermo 1970

    Mark Volman lo ha nominato, ed eccolo qui: Arthur Brown in persona! Nel 1970 era già famoso per la sua hit Fire e anche per la grande teatralità nei suoi spettacoli con la sua band The Crazy World of Arthur Brown. Già all’epoca, infatti, era solito pitturarsi la faccia, indossare costumi sfarzosi e uno speciale elmetto su cui accendeva un fuoco durante l’esecuzione di Fire: tutte cose che fa ancora oggi, alla tenera età di 82 anni! All’epoca però, in una sorta di rituale sciamanico, si lanciava spesso anche in uno spogliarello. Non è ben chiaro quindi se ciò che accadde sia stato motivato dallo spogliarello o dal fuoco sull’elmetto… Sta di fatto che il festival Palermo Pop 70, alla sua prima edizione, era enormemente popolato di poliziotti, anche in borghese, che non aspettavano altro che un “momento di gloria”. E il momento arrivò, proprio durante l’esecuzione di Fire di Arthur Brown: i carabinieri salirono sul palco, interruppero il concerto e arrestarono Arthur Brown, trattenendolo in isolamento per quattro giorni.

    Frank Zappa e Arthur Brown

    Frank Zappa incontrò Arthur Brown a Londra nel 1967.
    Brown descrisse Zappa come “un visionario che ha lavorato più duramente di chiunque altro conoscessi, in termini di musica registrata e di come presentarla”.

  • FZ: “se decidi di diventare un compositore…

    Frank Zappa direttore d'orchestra

    “Se decidi di diventare un compositore, corri seriamente il rischio di diventare meno di un essere umano”

  • Frank Zappa fine anni ’70: “porto con me 4-5 chitarre”

    Frank Zappa e la Stratocaster di Hendrix

    “Porto con me quattro o cinque chitarre: la Stratocaster di Hendrix, che ha il primo pickup triplo humbucker al mondo, un’altra Stratocaster, la mia solita SG, una nuova Les Paul Custom con preamplificatore incorporato, una 12 corde e una Ovation.

    (Guitar, maggio-giugno 1979)

  • Ralph Humphrey su FZ: un grande compositore amante delle sfide

    Ralph Humphrey su Frank Zappa

    Ricordi qualche aneddoto in particolare?

    Tutto il periodo con Zappa è stato un aneddoto.

    Perché lasciasti il gruppo? Ragioni personali?

    Ho sempre rispettato Frank. Mi rendevo conto che è il tipo di persona che merita molto rispetto per le cose che cerca di fare, che rappresentano autentiche sfide, e sa ispirare i musicisti, fare grande musica: la musica che scrive è magnifica e vuole che sia suonata in un certo modo. Non posso dire di averlo conosciuto profondamente a livello personale, ma professionalmente lui è quello che tiene tutto assieme, merita molta stima per questo. Però, su un piano non personale ma ‘filosofico’ non ero d’accordo su certe cose anche se non sentii mai l’urgenza di discutere con lui questo tipo di filosofia. Parlo dei testi che scriveva: forti affermazioni politiche, forti affermazioni maschili, non concordavo con molte di queste. Penso anche che lui preferisca gruppi che abbiano anche un impatto visivo, probabilmente io ero un po’ meno spettacolare di quello che lui normalmente richiede. Penso che Zappa rimarrà nella storia della musica del ventesimo secolo come una delle figure più importanti per il modo in cui ha saputo sintetizzare musiche diverse.

    Puoi dirmi, nella tua esperienza con lui, come trattava certe ritmiche particolari, ad esempio i tempi dispari?

    Non direi che Frank utilizzava molto i metri ‘eccentrici’. Gli piaceva manipolare i tempi, producendo costantemente degli slittamenti del tempo, usando gruppi diversi di note su tempi diversi. Per esempio, in una battuta di 4/4, il primo beat poteva essere diviso in quattro semicrome, il secondo in terzine di semiminime, il terzo in quintine ed il quarto in un gruppo di undici note. Le melodie scritte su questi ritmi erano moderne melodie angolari ispirate a compositori del ventesimo secolo come Stravinskij e Varése. Comunque a Frank piacevano il 4/4 e il 3/4. La band di cui ho fatto parte suonava e improvvisava su metri eccentrici, ma penso che gli unici che suonassimo fossero in 5 e in 7. The Black Page era in 4/4 con degli slittamenti di valore delle note, e Frank doveva digerirla. Ha sempre avuto un approccio orchestrale alla strumentazione di tutta la band, inclusa la batteria”.

    (tratto da un’intervista a Ralph Humphrey, Percussioni gennaio 1994)

  • L’indiscrezione su Frank Zappa che circola online

    Frank Zappa autismo

    Circola un’indiscrezione (discutibile) su Frank Zappa. Ipotizza che Frank fosse affetto da sindrome di Asperger (diagnosticata oggi come disturbo dello spettro autistico di livello 1 ASD, lieve autismo).

    Molti personaggi famosi avevano, a quanto si dice, questa sindrome tra cui Mozart, Michelangelo, Isac Newton. Più di recente, sono stati citati Bob Dylan, Steve Jobs e Greta Thunberg.

    Quali sono le caratteristiche del bambino/adulto con sindrome di Asperger secondo il DSM IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali)?

    Eccole:

    – non ha nessun rilevante ritardo del linguaggio;

    – non aggancia lo sguardo durante una conversazione e non risponde ai sorrisi;

    – ha difficoltà nello stabilire amicizie e relazioni, nel condividere giochi, stati emotivi ed interessi con altri;

    – ha strane e ripetitive abitudini e gestualità, interessi maniacali;

    – presenta un’attenzione eccessiva verso certi oggetti ed argomenti. Memorizza dati di scarso valore;

    – si muove in maniera goffa e cammina in modo poco coordinato;

    – ha un tono di voce monotono ma potrebbe usare anche un linguaggio offensivo o assumere atteggiamenti violenti senza rendersene conto;

    – ha un quoziente intellettivo normale ma alcuni possiedono doti (matematiche, informatiche e musicali) fuori dalla norma.

    Giudicate voi…

    Io dico che:

    – non ho mai visto nessuno come Frank fissare negli occhi in modo così profondo;

    – non solo rispondeva ai sorrisi me regalava sorrisi di continuo;

    – amava condividere la sua più grande passione (la musica) e l’ha fatto con tantissimi musicisti facendo partecipare il pubblico;

    – amava relazionarsi con gli altri ed era molto comunicativo;

    – memorizzava dati di grande valore;

    – sul quoziente intellettivo fuori dalla norma nessun dubbio;

    – camminava in modo strano… mi pare il minimo, dopo il volo che ha fatto a causa dell’aggressione al Rainbow nel 1971.