Frank Zappa's mustache - Music is the Best

200 Motels: un pastiche anarchico di rock d’avanguardia e composizioni per orchestra

200 Motels di Frank Zappa

La musica (e relativa colonna sonora) di “200 Motels” è un pastiche anarchico di rock d’avanguardia e composizioni per orchestra che vanno ad intervallarsi ai dialoghi del film.

Il tutto nello stile di Zappa che, nelle note di copertina dell’album, ha scritto:

Questa musica non è nello stesso ordine del film. Parte di questa musica è nel film. Parte di questa musica non è nel film. Parte della musica che è nel film non è nell’album. Parte della musica che è stata scritta per il film non è nel film o nell’album. Tutta questa musica è stata scritta in un periodo di 4 anni. La maggior parte (60%) è stata scritta nei motel durante i tour…”.

Nella band ci sono Frank Zappa (chitarra/basso), Mark Volman e Howard Kaylan (voce), Ian Underwood (tastiere/fiati), Aynsley Dunbar (batteria), George Duke (tastiere/trombone), Martin Lickert (basso), Jimmy Carl Black (voce) e Ruth Underwood (percussioni).

Per celebrare il 50° anniversario di quell’evento (1971), Zappa Records, Universal Music e MGM hanno creato il cofanetto di 6 dischi “200 Motels 50th Anniversary Edition”, uscito il 19 novembre 2021.

Autorizzato da Zappa Trust e prodotto da Ahmet Zappa e dal “Zappa Vaultmeister” Joe Travers, il cofanetto riunisce la colonna sonora originale del film, rimasterizzata da Bernie Grundman, insieme a un’incredibile quantità di materiale inedito e raro dagli archivi zappiani, inclusi demo originali, outtakes di studio, work mix, interviste e dialoghi inediti del film.

Tra le gemme scoperte ci sono nastri reel-to-reel realizzati ai Trident Studios nel febbraio del ’71, che contengono gran parte di ciò che è stato registrato su più tracce. Si tratta di performance grezze, fatte prima che Frank acquistasse i multitraccia e li portasse ai Whitney Studios di Glendale per le sovraincisioni.

Quei nastri sono serviti per ricostruire brani come “The Pleated Gazelle” e “What’s The Name Of Your Group?” nelle loro sequenze complete.

Negli anni lo stesso Frank aveva dimenticato l’enorme quantità di musica che era stata effettivamente registrata, ma l’esplorazione dell’archivio ha originato un’incredibile quantità di contenuti che altrimenti non avremmo mai conosciuto…”.

(Guitar Club Magazine, 18 ottobre 2021)

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