Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa & Edgard Varèse – Terza parte

Edgar dVarèse – Amériques

Edgard Varèse, con la sua storia unica, fa parte della corrente dell’ultramodernismo.
Gli ultramodernisti erano interessati a ‘rompere il muro del suono’, cercavano bizzarre combinazioni sonore dell’esperienza stravinskyana e viennese.
Edgar Varése è stato un condottiero degli ultramoderni negli Stati Uniti, un ‘reverendo’ nella diffusione dell’emancipazione del suono.
Nei primi anni della sua carriera, ha composto in uno stile a metà fra Debussy e Strauss, poi si interessò alle teorie del futurismo italiano e all’arte del rumore. Nonostante l’iniziale interesse, Varèse riconobbe presto la fallimentare e romantica vocazione dei futuristi alla riproduzione di aspetti della vita quotidiana.
Giunto a New York nel 1915, Varèse si unì ad una schiera di artisti che stava dando vita ad un movimento d’avanguardia americano. Tale movimento venne chiamato “mistica del grattacielo” come espressione musicale delle luci, dei rumori penetranti, della tensione, intensità e precisione della civiltà industriale.
I lavori americani di Varèse proseguirono l’idea di Arnold Franz Walther Schönberg (uno dei teorici del metodo dodecafonico) di emancipazione del suono, di abbattimento delle barriere tra suono e rumore.
Il suono, svincolato dalle funzioni tradizionali, trovò nell’esperienza di Varèse nuova vita.
La musica di Varèse è violenta, dissonante e stridente, piombò sul pubblico come un feroce attacco uditivo.
Nel 1923 con Hyperprism Varèse compì il passo definitivo verso un’identità unica e inconfondibile. Se in Amériques e Octrande si sentivano ancora le influenze stravinskiane o debussiane, Hyperprism tracciò le linee del linguaggio musicale di Varèse con maggior chiarezza, in una partitura dedicata quasi interamente a fiati e percussioni.
Lo sviluppo melodico non esiste, la melodia semplicemente “non avviene”, la finalità è quella di una scomposizione prismatica del flusso sonoro.
Nel 1925 Intégrales dimostrò il lato più intricato e complesso di Varèse. Con una pressoché totale rarefazione melodica e masse sonore create sull’elaborazione timbrica degli strumenti, il compositore provò a ricreare l’equivalente sonoro della proiezione di una figura su un solido rotante.
Il progetto di Varèse fu, in questo caso, di dare alla musica una dimensione spaziale. La sua importanza risiede nell’aver trattato direttamente il suono come fenomeno grezzo. In Varèse il timbro non è più “accessorio” ma protagonista.
A riprova dell’unicità del suo operato si può affermare con buona certezza che la sua musica fu la prima a non poter essere trasferita per l’esecuzione su altri strumenti.
Personaggio musicalmente diabolico.
(Musicoff, settembre 2014)

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“Diventai una sorta di diabolico Parsifal, alla ricerca non del Santo Graal, ma della bomba che avrebbe fatto esplodere il mondo musicale aprendo una breccia dalla quale tutti i suoi suoni avrebbero potuto penetrare, suoni che a quell’epoca – e a volte anche oggi – venivano chiamati rumori”. (Edgard Varèse)
Edgard Varèse fu ai margini di un gruppo dadaista ruotante attorno a Duchamp, ma non volle mai entrare a far davvero parte di questa corrente.

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“Sogno strumenti che obbediscano al mio pensiero e, contribuendo con il loro mondo di suoni mai immaginati prima, si pieghino alle esigenze del mio ritmo interiore”. (Edgar Varèse)

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“Sono sicuro che verrà un tempo in cui il compositore, dopo aver realizzato la sua partitura, la inserirà automaticamente in una macchina, che ne trasmetterà fedelmente il contenuto all’ascoltatore”
(Edgard Varése, New York Times, 06 Dicembre 1936)
45 anni dopo, Frank scopre il Synclavier e realizza la profezia del suo mentore.
“Il compositore può presentare la propria idea nella forma più pura, permettendo al pubblico di ascoltare la MUSICA invece dei problemi di ego di un gruppo di musicisti a cui non frega nulla della composizione”.
(Frank Zappa, Zappa L’Autobiografia, 1989)

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L’ammirazione di Frank Zappa per Edgard Varese si è estesa alla registrazione dell’inedito The Rage And The Fury: The Music Of Edgard Varèse con il tedesco Ensemble Modern.
Ci sono piani per pubblicare The Rage And The Fury?
È un album molto personale e brillante. A Frank non importava se fosse rilasciato o meno. È stato un progetto realizzato quando la vita di Frank è durata più a lungo di quanto chiunque avrebbe potuto prevedere. Non gli importava se qualcuno l’avesse sentito o no – e io provo lo stesso. Era sufficiente che Frank lo sentisse. Nessuna somma di denaro potrebbe eguagliarlo.
(Gail Zappa)
(Record Collector, maggio 2009)
https://www.youtube.com/watch?v=_QdEXhY7Clc
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