xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Philip Koutev
https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc
Per questa xenocronia ho usato alcune parti dell’album “National Folklore Ensemble Philip Koutev – Music From Bulgaria vol. 8”. E’ dedicata ad una delle più grandi passioni di Zappa: la musica folk bulgara.
I brani che ho scelto sono: Chukurovsko Horo, Varnenski Tantsi, Krivo Horo e The Ultimate Trip – Kaleidoscope Visuals.
Ho attinto volentieri ad alcuni brani di Zappa tratti dall’album “One Shot Deal” (2008, pubblicato postumo) ma non solo…
Riguardo a Freak Out, quali sono state le tue maggiori influenze?
“C’è una lista nell’album di 156 nomi”.
E da allora?
“Circa tre o quattro”.
Ti dispiacerebbe nominarli?
“Krzystof Penderecki, Gyorgy Ligeti, Philip Koutev. Non mi viene in mente altro.
Krzystof Penderecki è un compositore. È il ‘capo’ di tutta la musica polacca e scrive in un certo stile.
Gyorgy Ligeti è un compositore noto soprattutto per la sua “musica spaventosa”.
Phillipe Koutev è l’organizzatore di un ensemble di musica popolare in Bulgaria; è la band più calda in quella zona”.
(FZ, Bugle American, 17 dicembre 1975)
“Mi piace la musica indiana e mi piace molto la musica bulgara”.
Hai mai assistito a un concerto di donne bulgare? Le hai incontrate?
“È stata un’esperienza abbastanza spaventosa. Portano con sé alcuni musicisti. C’è un ragazzo che suona una specie di batteria o qualcosa di simile alla chitarra, ma questi ragazzi sembrano far parte del KGB bulgaro, come cani da guardia del gruppo. Avevano un look speciale, un cappotto di pelle nera, e stavano nel backstage. Una volta finito il concerto, le ragazze erano tutte nel camerino. Erano in fila per un ricevimento formale e siamo entrati per salutarle, poi ci hanno fatto uscire. Non potevi avere alcuna comunicazione con loro”.
(FZ, Best of Guitar Player, 1994)
In cosa consiste la tecnica della ‘cornamusa bulgara’? Scopritelo qui
https://www.youtube.com/watch?v=eNfxhZY6t-8
Sei sempre stato sottovalutato come chitarrista rock. Il tuo stile è basato sul blues ma è molto originale e distintivo.
“La base deriva sia dalla musica orientale sia dal blues. Penso che sia naturale per me. Parte dell’influenza orientale è simile ai suoni greci, turchi, bulgari e indiani”.
(FZ, Down Beat, 18 maggio 1978)
Filip Kutev (Филип Кутев in bulgaro) o Philip Koutev (13 giugno 1903 Aytos – 27 novembre 1982 Sofia) è stato un compositore e arrangiatore bulgaro. Nel 1951, con la moglie Maria Kuteva, fondò il primo ensemble professionale bulgaro sostenuto dallo Stato, lo State Ensemble for Folk Song and Dance, noto anche come Filip Kutev Ensemble. Grazie al suo ensemble Koutev è stato pioniere di uno stile di arrangiamento di canzoni popolari: ha fuso elementi popolari con forme/armonie classiche occidentali creando una nuova tradizione corale bulgara. Il suo coro è stato uno dei quattro apparsi nell’album Le Mystère des Voix Bulgares vol 2 che nel 1989 vinse un Grammy Award.
Il Mistero delle voci bulgare (il cui stile è caratterizzato dalla diafonia e dalla dissonanza) ha il potere di connettere chiunque con la madre Terra. Molti ascoltatori ammettono di non saper spiegare cosa provano quando ‘assorbono’ questa musica. Induce all’amore per l’umanità, ad una profonda vicinanza tanto al passato quanto al futuro dell’essere umano. I suoni emessi da queste voci trasmettono emozioni e sensazioni potenti fino a far piangere chi li ascolta per un’inspiegabile reazione naturale. La tecnica vocale (di gola) è unica.
La musica popolare bulgara, risalente ai tempi degli imperi bizantino e ottomano, ha così tanti intervalli di dissonanza difficilmente presenti in un coro occidentale. Le voci bulgare sono il miglior esempio di come la dissonanza possa suonare meravigliosamente. Forse anche per questo Zappa amava profondamente la musica folk bulgara: lui adorava le dissonanze.
Frank seguiva da molto vicino il pianista, compositore, etnomusicologo ungherese Béla Bartók, che dedicò molte energie allo studio ‘sul campo’ della musica contadina visitando personalmente luoghi remoti. Le sue vaste collezioni includono oltre 10.000 melodie di varie etnie, tra cui ungheresi, bulgare, rumene, slovacche e serbe.
Il ‘ritmo bulgaro’ è irregolare con soluzioni composte, alterate, dispari. Ritmi naturali, prodotti dalla musica delle campagne in modo del tutto spontaneo.
Bartòk ha cercato il vero classico, ciò che non dev’essere sostituito o alterato. Per lui, il vero equilibrio è da cercare nella natura, di cui i canti popolari bulgari intendono cogliere quella sorta di aurea ancestrale, quasi mistica, in perfetta unione con il lavoro e con la vita degli abitanti dei luoghi rurali e delle montagne.