
Dagli anni Cinquanta del secolo scorso, all’interno dell’FBI, era stato messo in piedi il programma COINTELPRO.
Creato dal famigerato J. Edgar Hoover**,** direttore del Federal Bureau per quasi 50 anni, il Cointelpro aveva lo scopo di distruggere i movimenti contro la guerra (Vietnam) e quelli con simpatie anarchiche, comuniste e socialiste, ma anche di perseguitare gli attivisti omossessuali, le femministe, le organizzazioni antirazziste dei neri e dei nativi americani.
Secondo Wikipedia “in parte illegale, attivo formalmente tra il 1956 e il 1971, il programma COINTELPRO prevedeva azioni di sorveglianza, infiltrazione, discredito e smantellamento nei confronti di organizzazioni politiche attive negli Stati Uniti”.
Un’indagine successiva condotta dalla Commissione Church del Senato stabilì che “il progetto COINTELPRO ebbe inizio nel 1956, in parte per la frustrazione nei confronti delle sentenze della Corte Suprema che limitavano i poteri governativi nel procedere apertamente contro i gruppi dissidenti”. Commissioni ufficiali del Congresso e diverse sentenze giudiziarie hanno concluso che le operazioni di COINTELPRO hanno superato i limiti statutari delle attività dell’FBI e violato le garanzie costituzionali di libertà di espressione e di libertà di associazione”.
Per portare avanti la sua guerra, COINTELPRO diffamava, terrorizzava, provocava le personalità che, per carisma e fama, potevano creare simpatie e consenso per tali movimenti. Furono numerosi gli uomini e le donne di cultura e spettacolo schedati e inseriti nel Security Index **dell’FBI **negli anni Sessanta: tra questi Frank Zappa, Jimi Hendrix, John Lennon e Jim Morrison sono quelli più noti.
Sarà la **Commissione Church **a rivelare, negli anni Settanta, buona parte dei dossier segreti di FBI e CIA.