Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, music quotes (part 2): classic quotes

Latex Solar Beef (Live Fillmore East, 5 giugno 1971, Show 2)

Invocation And Ritual Dance Of The Young Pumpkin (Absolutely Free, 1967)

Amnesia Vivace (Absolutely Free, 1967)

L’interesse di Zappa per la musica classica del Novecento è molto precoce, a partire da Varèse, Stravinsky e Webern. E’ significativo che Zappa, privo di un’istruzione musicale formale, metta provocatoriamente sullo stesso piano questa musica e il rhythm & blues “as a totally unified field theory”. Non a caso sono vicini alla musica classica d’avanguardia anche i suoi primi spettacoli pubblici: quello televisivo del 14 marzo 1963 per lo Steve Allen Show di Channel 5 con il Concerto for Two Bicycles e quello al Mount St. Mary’s College del 19 maggio 1963. Nel corso della sua carriera, del resto, Zappa impiega volentieri l’orchestra tradizionale anche in alcuni dischi rock e produce anche dei dischi appositamente concepiti per gruppi orchestrali: Orchestral Favorites con la Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra diretta da Michael Zearott, The Perfect Stranger con l’Ensemble InterContemporain diretto da Pierre Boulez, London Symphony Orchestra vol. 1 e vol. 2 con l’orchestra diretta da Kent Nagano, The Yellow Shark con l’Ensemble Modern diretto da Peter Rundel.

Quella che segue è una lista (incompleta e senza riscontri sulle battute precise) di allusioni o citazioni musicali classiche nelle canzoni di Frank Zappa.

Absolutely Free (Verve, 1967)

Brown Shoes Don’t Make It: atonalità e Sprechstimme alla maniera del primo Schönberg.

Amnesia Vivace: passaggi da Le Sacre du printemps, L’Oiseau de feu e Petrushka di Stravinsky.

Invocation and Ritual Dance of the Young Pumpkin: un passaggio da Jupiter, The Bringer of Jollity compreso nella suite orchestrale The Planets (1914-1916) di Gustav Holst.

Soft-Sell Conclusion: la marcia reale dell’Histoire du soldat di Stravinsky.

Status Back Baby: passaggi dal primo quadro di Petrushka e dalle prime battute del preludio di Claude Debussy La fille au cheveux de lin, associati (con effetto stranante) alla storia di una giovane promessa del calcio che vive con ansia i modesti risultati scolastici.

America Drinks: passaggio dalla ouverture dell’opera di Nikolai Rimsky-Korsakov Carskaja Nevesta (La fidanzata dello zar).

Cruising with Ruben & the Jets (Bizarre / Verve,1968)

Fountain of Love: il tema iniziale de Le Sacre du printemps.

We’re Only in It for The Money (Verve, 1968)

Nasal Retentive Calliope Music e The Idiot Bastard Son: impiego dell’elettronica nello stile di Kontakte di Stockhausen.

The Chrome Plated Megaphone of Destiny: atonalità alla maniera dodecafonica.

Lumpy Gravy (MGM, 1968) Il disco sfrutta principi di ripetizione e variazione presi a prestito da Stravinsky e per le parti orchestrali propongono soluzioni mutuate da Varèse.

Burnt Weeny Sandwich (Bizarre, 1970)

Igor’s Boogie Phase One e Igor’s Boogie Phase Two: un impianto armonico di ascendenza stravinskiana, ispirato in particolare alla Histoire du soldat.

Overture to a Holiday in Berlin e Holiday in Berlin, Full-Blown: sonorità e impiego del sassofono vicini a Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Kurt Weill.

Weasels Ripped My Flesh (Bizarre / Reprise, 1970)

Prelude to the Afternoon of a Sexually Aroused Gas Mask: un passaggio dalla Sinfonia n. 6 in si minore Patetica di Pyotr Ilich Tchaikovsky.

Fillmore East – June 1971 (Bizarre / Rycodisc, 1971)

Latex Solar Beef: passaggio da Also sprach Zarathustra di Richard Strauss.

Just Another Band from L. A. (Rycodisc, 1972)

Billy the Mountain: passaggio dalla prima marcia di Pomp and Circumstance di Edward Elgar.

Magdalena: passaggio dal Concerto per violino e orchestra di Stravinsky.

Zoot Allures (Warner, 1976)

The Torture Never Stops: il testo ricorda alcuni aspetti dell’opera A kékszakállú herceg vára (Il castello di Barbablù) di Béla Bartók.

Zappa in New York (DiscReet, 1978)

Titties & Beer: il testo cita il patto col diavolo della Histoire du soldat (citata anche in musica) e il titolo della Sinfonia n. 2 del compositore americano di origine armena Alan Hovhaness, Mysterious Mountain (1955).

Sheik Yerbouti (Zappa Records, 1979)

Rat Tomago: inserimento di due brevi frammenti di musica concreta, con dialoghi, effetti sonori e varie citazioni fra cui un’eco del Double Concerto for Harpsichord and Piano with two Chamber Orchestras di Elliot Carter.

You Can’t Do That on Stage Anymore Vol. 1 (Rycodisc, 1988)

Don’t Eat The Yellow Snow: un passaggio dall’allegretto grazioso Frühlingslied nel quinto libro dei Lieder ohne Worte di Felix Mendelssohn.

You Can’t Do That on Stage Anymore Vol. 3 (Rycodisc, 1989)

Keep It Greasey: un passaggio dalla ouverture del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini.

Make A Jazz Noise Here (Barking Pumpkin, 1991)

Big Swifty: passaggi dal Lohengrin di Richard Wagner, dalla Carmen di Georges Bizet, dalla Ouverture1812 di Tchaikovsky.

(estratto dalla rivista semestrale online “Parole rubate”, Fascicolo n. 24 dicembre 2021)

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