Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa – Il Clown Freak

Frank Zappa – Clownz on Velvet – The Ritz (1981)

Frank Zappa, il genio travestito da joker, ha unito la musica colta a quella popolare. Nel mondo di Zappa i confini tra musica colta e popolare sono completamente aboliti nel nome di un’assoluta libertà creativa.
I giullari, facendo i cantastorie, i buffoni e i giocolieri, divennero il maggior elemento di unione tra la letteratura colta e quella popolare.
Erano guardati con sospetto dalla Chiesa cattolica che ne condannava il modello di vita e i canti.
Considerati i primi veri professionisti delle lettere (in quanto vivevano della loro arte), i giullari ebbero una funzione molto importante nella diffusione di notizie, idee, forme di spettacolo e di intrattenimento vario. Svolgevano la loro attività in diversi modi e si servivano delle tecniche più disparate, dalla parola alla mimica fino alla musica. (What’s Zappa – gruppo Facebook)

Ti consideri una specie di trovatore del Rock, il tuo pionierismo fa parte di una trovata dell’industria discografica e ti senti quindi come un buffone di corte della grande società al vinile?
“Va bene per me, se va bene per voi giornalisti, tanto a me delle critiche non frega un bel niente…” risponde Frank sorridendo, ma poi sottolinea che non si sente un buffone, piuttosto un ambasciatore in un altro regno, che intrattiene con lunghi e fantasiosi racconti le tavole dei commensali, che farà ridere, ma anche pensare.
(Maurizio Baiata)

“Odiavo gli hippy. Per me erano un’altra manifestazione del conformismo nordamericano, della tendenza a raggrupparsi in tribù che accettano un vangelo che li fa sentire superiori agli altri. La mia gente erano i “freaks”, i mutanti che avevano uno stile individuale che li separava radicalmente dal resto della comunità. “Freaks” in senso fisico, sessuale o mentale, emarginati per necessità, non per seguire l’ideologia alla moda”.
(Frank Zappa, El Europeo, maggio 1990 – rivista spagnola)

“C’è una differenza tra freak e hippy. Agli hippy non importa davvero che aspetto hanno, ai freak importa moltissimo. La loro confezione e la costruzione dell’immagine sono una parte molto importante del loro stile di vita. Non ho detto ai ragazzi cosa indossare; ho semplicemente suggerito che il loro modo di vestire fosse conforme a quello che stavamo facendo. Ci è voluto un anno prima che alcuni dei ragazzi cambiassero: vivevano a Orange County e avevano paura di tornare a casa se sembravano troppo strani. Dopo un po’ hanno ceduto. L’immagine è legata alla musica. L’aspetto di un gruppo è collegato alla musica nello stesso modo in cui la copertina di un album è collegata al disco. Dà un indizio di cosa c’è dentro. Migliore è la confezione, più piacerà alla persona che ha ritirato quel pacco”. (Frank Zappa)

“Sono il ‘Mr. Loyal’ di un piccolo circo elettronico musicale”.
(Extra, febbraio 1971)

(Conferenza stampa di Frank Zappa al Grand Hotel di Oslo il giorno prima del Kalvoya Festival).
Come descriveresti la tua musica?
“Complicata… e per di più divertente. Io sono un ramo della tradizione circense, il buon vecchio circo”.
(Cream, gennaio 1972)

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