Mount St. Mary’s College, LA (1963), Piece #1, Piano Piece, Piece #2, Collage One, Opus 5, While You Were Art #1, Francesco Opus 1, n. 1, Francesco Opus 1, #3, Francesco Opus 1, #6, FM Broadcast (1984), Francesco Rock, A Zappa Affair (1984), Pedro’s Dowry
“Il compositore come lo si intende oggi deve il culo ad un’università. Per mantenere il proprio incarico, deve dare questa illusione di assoluta serietà perché le persone che gestiscono le università non hanno il minimo senso dell’umorismo.
Ci sono troppi comitati coinvolti e pochissime persone disposte a mettersi in gioco. I comitati detestano la sostanza. Faranno tutto il possibile per eliminare la sostanza da qualunque cosa stiano facendo i compositori. Nel momento in cui devi prendere una decisione appetibile per un intero gruppo di persone, esistono solo baci in culo e politica che non hanno nulla a che fare con la musica. Dovresti avere l’opportunità di essere un uomo selvaggio e di fare ciò che vuoi, ciò che senti. La sperimentazione è necessaria: se non sperimenti, con cosa dovresti lavorare? Le stesse vecchie cose che hai già? La società è veramente ignorante se soffoca il lavoro di persone disposte a rischiare.
In una società industriale, il valore di un compositore è nullo a meno che non scriva jingles o colonne sonore. Dov’è l’uso della cosiddetta musica d’arte in una società industriale? Chi ne ha bisogno, soprattutto se è dissonante o, quando contiene testi, tratta di argomenti che potrebbero angosciare un repubblicano?
Molte persone si arrendono, non solo per questioni di sopravvivenza ma perché la maggior parte delle persone è gregaria. A loro piace avere amici, fare parte di un ambiente sociale… il senso di appartenenza. Quando qualcuno dice: “Ti odiamo perché fai queste cose”, l’80-90% delle persone smetterà di farlo solo per avere degli amici”. (Musician, ottobre 1986)
“I musicisti seri non sono interessati a quello che sto facendo. Ignorano completamente la musica rock. Loro pensano di avere tutto, di essere all’avanguardia nella sperimentazione musicale. Sono sciocchi a pensare questo perché nel mondo rock abbiamo un’attrezzatura che loro neanche conoscono. La usiamo sempre sul palco. Sono convinto che molti compositori seri non conoscono gli strumenti a fiato elettrici e tutto ciò che si può fare con questi strumenti come, del resto, la chitarra elettrica. Il problema con il mondo della musica seria è che hanno una mentalità troppo ristretta. Dovrebbero assistere ai concerti rock. Questo è uno dei motivi per cui i giovani non hanno un approccio con la loro musica. Non dovrebbe essere così perché penso che stiano facendo cose importanti artisticamente, ma è molto difficile far conoscere tutto questo ad un gran numero di persone. Il grosso del pubblico è composto da teenager. Noi suoniamo in luoghi dove i compositori seri non vanno mai”. (Frank Zappa)
Se a 15 anni Frank Zappa avesse avuto due interurbane a disposizione, avrebbe potuto telefonare (oltre che a Varèse) anche a Marcel Duchamp per farsi confermare quel suo aureo proverbio: “Nessuna associazione è vietata”. Fu quello il filo conduttore della sua arte. Zappa era assolutamente horizontal nell’idea di musica, nemico giurato delle gerarchie: alto e basso, serio e frivolo, colto e pop. Era absolutely free.
(Musica Jazz, dicembre 2020)
“I Mothers sono stati creati per colmare la maggior parte del divario che esiste tra la cosiddetta musica seria e il pubblico di massa. La musica veramente buona (classica e popolare) con tendenze avanzate è stata nascosta al grande pubblico. Un sistema di filtraggio di vecchietti seleziona la musica suonata dalle orchestre sinfoniche e dalle stazioni radio. Una volta che alcune persone arrivano al punto di possedere una discoteca o di controllare gli eventi in una sala da concerto, diventano critici e creatori di gusto. Di solito odiano la musica, amano gli affari e vogliono solo fare soldi. Ogni volta che ho a che fare con questo tipo di persone, dico sempre loro che odio la musica e lo faccio solo per i soldi e andiamo d’accordo. Dico loro che vorrei invece guidare un taxi, ma non riesco a prendere la patente”.
“Il pubblico non sa nulla di ciò che accade oltre i limiti della musica. Ci sono ragazzi che scrivono musica e pensano di aver appena inventato le cose più fantastiche. Non sanno che il meglio che possono scrivere oggi era già stato scritto ed eseguito nel 1912. Un pezzo come Ameriques di Edgar Varèse, scritto nel 1912, spaventerebbe a morte l’adolescente medio. Lo spaventerebbe davvero. Varèse visse e morì a New York: l’americano medio non sa nemmeno della sua esistenza, eppure ciò che ha scritto praticamente ha cambiato la forma di tutta la musica degli altri compositori che l’hanno ascoltata”. (Frank Zappa, giugno 1967)