
“Quando ascolto la musica, ne apprezzo la sostanza e non necessariamente lo stile. Anche alcuni chitarristi bluegrass mi hanno sorpreso: quando ascolti Montgomery che suona, ad esempio, è l’uomo che senti attraverso il suo modo di suonare, lo stesso vale per Allan Holdsworth. Coinvolge la sua personalità, la sua individualità nella sua musica, e non ne vedo alcuna dimostrazione oggi. Ecco cosa manca a questi chitarristi che si credono alle Olimpiadi della velocità sulla tastiera. Non vedo molta musica lì”.
(Guitare & Claviers n. 73, aprile 1987)