
Autodidatta, scriveva musica senza sosta, suonava divinamente (rock, jazz, sinfonica, doo wop, R&B), la sua era una perenne opera di composizione ed esecuzione musicale. Il rock gli permetteva di finanziare la produzione della sua prolifica composizione contemporanea, difficilmente commerciabile.
Era un autentico perfezionista, è stato definito “schiavo del suo stesso orecchio interiore”.
Frank Zappa intendeva cambiare il modo di comporre ed ascoltare musica. Non amava il business nel suo lavoro ma divenne imprenditore per essere indipendente.
Dopo lunghe e cruente battaglie legali con le maggiori case discografiche, Zappa era diventato proprietario di tutti i suoi dischi. Ha speso tutte le forze residue nel rimixare, manipolare, correggere e trasferire su compact, con l’aiuto delle nuove tecnologie, gli album storici del suo colossale archivio, arricchendolo continuamente di avventure dal vivo che andava man mano scoprendo, a partire dal rivoluzionario numero uno del 1966, il leggendario “Freak out!”.