
La migliore epoca per la musica rock corrisponde al periodo tra fine anni ’60 e inizi anni ‘70. Il perché l’ha spiegato molto bene Frank Zappa: in quel periodo, l’industria del disco era in mano a sessantenni col sigaro che scommettevano sugli artisti emergenti più o meno come avrebbero fatto su un cavallo vincente. Quando l’artista vendeva milioni di copie, continuavano a produrli senza ingerenze sulle scelte artistiche. Successivamente, le tecniche di marketing operate dai cosiddetti esperti di gusti musicali avrebbero introdotto pesanti interferenze sulle scelte degli artisti e del loro sound, causando un progressivo appiattimento della produzione artistica. La tecnica di produrre solo musica di successo puntando su una pianificazione dei profitti ha ucciso la sperimentazione in quanto il nuovo presentava maggiori rischi d’impresa.
(Discoscene, agosto 1968)