Thing-Fish 1984
Vídeo MTV 1984
Frank Zappa’s New York Halloween 1981 Palladium
Buffalo 2007
Mudd Club/Munich ’80
Cover Elio e le Storie Tese con Ike Willis Live Lugano (Svizzera) RTSI “Auditorium Massimo”, 24 aprile 2000
Backstage 1981 + intervista nello studio di registrazione
12′ 40” un’opera di Martin Popoff
You Are What You Is è la title track del doppio album omonimo di Frank Zappa pubblicato nel settembre 1981.
Si tratta del primo album registrato tra luglio e settembre 1980 all’UMRK (studio installato sotto la casa di Zappa a Los Angeles) e dell’unico album di Zappa contenente un titolo pop rock trasmesso come video musicale su MTV. La presenza di un sosia dell’allora nuovo Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, sistemato su una sedia elettrica non ‘piacque’ e la clip fu rimossa rapidamente dal canale. MTV vietò la messa in onda del video sulla sua rete.
“E’ stato il primo vero album in studio in cui abbia mai suonato. Ricordo di essere salito a casa di Frank una notte e di essere rimasto lì per nove giorni. Quando lavoravi con Frank in studio, potevi semplicemente registrare e registrare finché non ce la facevi più. You Are What You Is è stato un disco molto impegnativo da realizzare. Parte del materiale è stato molto difficile per me e sono rimasto sorpreso di quanto fosse paziente Frank” (Steve Vai).
Zappa aveva suonato gran parte del materiale di You Are What You Is in un tour da marzo a luglio 1980 con la band composta da Ike Willis e Ray White alla chitarra e alla voce, Tommy Mars alle tastiere, Arthur Barrow al basso e alle tastiere e David Logeman alla batteria.
Questa formazione aveva registrato le tracce di base per l’album durante l’estate del 1980 dopo aver completato il tour, con il chitarrista Steve Vai e il cantante Bob Harris che aggiungevano sovraincisioni e si univano alla band per il tour dell’autunno 1980 di Zappa.
Motorhead Sherwood e Jimmy Carl Black appaiono come guest star, con la partecipazione dei figli di Zappa, Moon e Ahmet.
Tuttavia, You Are What You Is è stato pubblicato dopo Tinsel Town Rebellion e Shut Up ‘N Play Yer Guitar.
Proprio come un concept album, alcune tracce sono legate insieme, sebbene l’album manchi di una trama generale.
Secondo i critici, You Are What You Is è stato l’album più politico di Zappa dai tempi di We’re Only In It For The Money.
I testi dell’intero album fanno satira su una serie di argomenti, tra cui hippies, moda, mondani, consumo di droghe, religione, appropriazione culturale, leva militare, televangelisti.
L’album You Are What You Is è costato circa 175.000 dollari, tra musicisti, ingegneri, noleggio attrezzature.
Il video per You Are What You Is realizzato per MTV è stato l’unico fatto da Zappa in quanto finanziato dalla CBS International. “Volevano che fosse mostrato all’estero. Non è stato mostrato molto negli Stati Uniti perché c’è Reagan alla sedia elettrica e un ragazzo di colore vestito da nativo che vomitava Pepto Bismol mentre pronunciava le parole “Mercedes Benz”. (Frank Zappa, Guitar Player, gennaio 1987)
La canzone “You Are What You Is” di Frank Zappa è un commento satirico all’idea di identità ed ai pericoli dell’adozione di certe personalità e stili di vita per inserirsi in un particolare gruppo. Il ritornello sottolinea che ognuno è responsabile delle proprie azioni, pensieri e comportamenti. Il carattere di una persona è definito dal suo vero io. Le strofe raccontano storie di individui che hanno ceduto alle pressioni della società e hanno adottato false identità per adattarsi.
La prima storia è quella di un giovane di famiglia borghese che si mette a cantare il blues perché lo ritiene virile. Imita i modi e il linguaggio dei cantanti blues, ma alla fine si rivela un impostore: non ha una vera comprensione della cultura che sta cercando di emulare.
La seconda storia racconta di un giovane nero che rinnega la sua cultura per assimilarsi alla cultura bianca e diventare “normale”. Questa assimilazione porta solo a una perdita di identità e ad una lotta interna per riconciliare il suo passato con il suo presente. Il bridge prende in giro l’assurdità delle norme e delle aspettative della società: sono arbitrarie e non vale la pena aderirvi se non sono in linea con il proprio vero io.
Nel complesso, la canzone è una satira tagliente sull’ossessione della società per le etichette e le identità, una potente critica alle pressioni della società a conformarsi, un invito ad essere autentici e fedeli a se stessi.
Il brano presenta una combinazione di pop rock, jazz ed elementi doo-woop.