
“Frank aveva una gamba rotta. Era stato spinto fuori dal palco circa sei mesi prima ed era seduto su una sedia a rotelle. Suonava la chitarra, si sedeva e scriveva composizioni complesse. Avevamo gli spartiti per le aperture, dovevamo improvvisare da lì in poi, quindi suonavamo i brani in base agli spunti che Frank dava puntando il dito. Frank mi diede un assolo di batteria su un pezzo e, quando si concludeva, io suonavo solo una parte di grancassa. A quei tempi avevo solo una grancassa. Quando Frank tornò con il prodotto finito, aveva aggiunto una fanfara di tromba su quella grancassa. Scrisse quella parte in base al feeling della grancassa, che avevo suonato tra un feeling dritto e uno terzinato. Cambiò semplicemente il tutto per adattarlo al pattern della grancassa.
Suonare con Frank è stato il periodo più straordinario della mia vita. Era uno di quei ragazzi che ti portavano ad un altro livello. Era l’unico che suonava diverse misure di tempo in quel modo. Io suonavo già cambi di tempo; avevo iniziato a farlo con le mie band molti anni prima. Ho fatto “Take Five” con The Mojos come mio assolo di batteria nel 1964.

Frank mi trovò mentre mi esibivo ad un festival discografico a Bruxelles. Un produttore televisivo francese che mi conosceva afferrò Frank e lo portò sul palco mentre suonavo. Suonammo due canzoni insieme, dopo di che ci sedemmo in macchina e lui mi raccontò del suo arrivo in America. La cosa successiva che seppi fu che era a Londra in uno dei grandi club frequentati da tutti; fu allora che mi offrì un lavoro. Era il febbraio del 1970. Mi trasferii a quel punto e rimasi con Frank per tre anni. Suonai in Chunga’s Revenge, Fillmore East: June 1971, 200 Motels, Just Another Band From LA, Waka/Jawaka, The Grand Wazoo e Apostrophe’”.
(Aynsley Dunbar, Modern Drummer ottobre 2007)