“Mi piace molto la musica di Gustave Holst. Ho dimenticato il titolo, ma una delle sue aperture è davvero fantastica. Mi piace gran parte delle sue opere. L’unica eccezione è The Planets, perché è un brano di successo per lui”.
(Ongaku Senka, settembre 1978 – rivista giapponese)
“La gente trova difficile credere che ognuno può comporre ed eseguire ciò che io faccio io, perché in gran parte si tratta di persone con vedute ristrette e focalizzate su un campo specifico. Stanno lì e non si muovono. Io non agisco in quel modo. Mi interesso a diversi tipi di musica, cinema, computer, politica e sociologia e ho sviluppato un’abilità notevole in ciascuna di queste aree d’influenza. Non credo comunque possibile correggere certi malintesi circa ciò che faccio. La gente preferisce credere a ciò che già conosce; interferire con un tale modo di vedere le cose può generare solo confusione”.
(Frank Zappa un tributo by Bill Milkowski, Guitar Club, maggio 1994)
“La chitarra è uno strumento perfetto per la composizione purché l’accompagnamento non si metta in mezzo. Non mi interessa essere il chitarrista più veloce del mondo, il migliore, il più simpatico e nemmeno il più sincero”.
“Le origini degli hippy come in ‘San Francisco flower power Haight Ashbury’, sono un’evoluzione piuttosto diversa dal ‘movimento strano’ di Los Angeles, di cui facevo parte. C’era solo una differenza nel concetto.
Non sono mai stato un hippie. Non ho mai comprato l’etica del flower power”.
“L’orecchio americano è costruito su una norma sociale di “buona” musica, con ritmi e progressioni di accordi “giusti” e il suono “buono”. Debbie è incredibilmente stupida. È cresciuta nel rispetto dei valori e delle tradizioni che per i suoi genitori sono sacri. A volte sogna di essere baciata da un bagnino. Quando le persone dell’Ufficio Segreto dove Tutto è Gestito hanno scoperto Debbie, erano elettrizzate. Era perfetta. Era senza speranza. Era il loro tipo di ragazza. E’ stata subito scelta per diventare l’Archetipo del Consumatore Immaginario della musica pop e arbitro supremo del gusto musicale dell’intera nazione, e ora tutta la musica sarebbe stata modificata in modo da essere coerente con bisogni e desideri predefiniti”. (FZ)
Dovremmo essere in grado di scoprire noi stessi attraverso l’esperienza di un vasto orizzonte musicale, mentre è ristretto da una norma sociale onnipresente (Debbie!) nelle istituzioni di diffusione musicale e, per estensione, nello spirito americano.
Una delle frasi ricorrenti di Zappa è “Senza deviazione dalla norma, il progresso non è possibile, intendendo per progresso un viaggio costante verso una maggiore libertà. E’ qui che Zappa supera se stesso: nel “genocidio delle norme”.
(Frank Zappa: un intellectuel “spécifique” di Marc-André Gagnon)
“Sai, la rivoluzione nelle strade non è il modo più efficace per ottenere risultati. Penso che ci siano tattiche a livello psicologico molto più vantaggiose”.
(Intervista a FZ di Studs Terkel, agosto 1968 WFMT Radio Chicago)