Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: FZ Guitars & Instruments

  • Frank Zappa: “ho imparato comprando un ARP 2600…

    Frank Zappa e Ian Underwood

    “Ho imparato comprando un ARP 2600, prendendo il manuale e semplicemente sedendomi lì a giocherellare con esso” (Frank Zappa)

    A proposito di sintetizzatori, ecco quali hanno utilizzato i vari tastieristi di Frank Zappa:

    Don Preston – Minimoog

    Ian Underwood – ARP 2600

    George Duke – ARP Odyssey, Minimoog, ARP Solina

    André Lewis – Minimoog

    Eddie Jobson – Minimoog

    Tommy Mars – EML Electrocomp 101 (insieme a una EML Polybox e EML Synkey), Minimoog, Yamaha CS-80, Korg VC-10, EMU Modular, Roland SH-1000, ARP Solina, Moog Taurus

    Peter Wolf – Minimoog, Electrocomp 101 (insieme a una EML Polybox), EMU Modular, ARP Solina

    Arthur Barrow – Minimoog (solo per linee di basso), Yamaha CS-80

    Bob Harris – Minimoog, Yamaha CS-80

    Robert Martin – Roland Jupiter 8, Yamaha DX-7, Yamaha DX-5

    Scott Thunes – Minimoog (solo per linee di basso)

    Allan Zavod – Yamaha DX-7

    Mike Keneally – Yamaha DX-5

    https://bid.juliensauctions.com/lot-details/index/catalog/471/lot/215824/FRANK-ZAPPA-ARP-2600P-V40-SYNTHESIZER-AND-ARP-3620-KEYBOARD?url=%2Fsearch%3Fkey%3DFrank%2BZappa%26xclosed%3D0

  • La Rex Bogue di Frank Zappa

    La Rex Bogue di Frank Zappa

    “La chitarra Rex Bogue ha due tipi di preamplificatori e un sacco di componenti elettronici. E ha un sustain di mesi”.

    (FZ, citazione tratta da Zappa’s Gear di Mick Ekers)

  • Frank Zappa: “i suoni della mia Stratocaster…

    La Stratocaster di Frank Zappa

    “Ci sono suoni che escono dalla mia Stratocaster che non provengono da nessun altro strumento sulla faccia della Terra”.

    (FZ, citazione tratta da Zappa’s Gear di Mick Ekers)

  • Frank Zappa: “la mia prima SG…

    La Gibson SG di Frank Zappa

    “Ho avuto la mia prima SG nel 1970, dopo averne sentita una per la prima volta ad una festa in Riviera”.

    (FZ, citazione tratta da Zappa’s Gear di Mick Ekers)

  • Frank Zappa: “considero il pianoforte una sorta di…

    Frank Zappa suona il pianoforte
    Image ref 870823. Copyright Rex Shutterstock No reproduction without permission. Please see www.rexfeatures.com for more information.

    “Considero il pianoforte una sorta di elaborato strumento a percussione”

    (FZ, citazione tratta da Zappa’s Gear di Mick Ekers)

  • Frank Zappa: un instancabile innovatore e sperimentatore

    Zappa's Gear di Mick Ekers

    “Frank Zappa era un instancabile innovatore e sperimentatore, sempre alla ricerca di modi per sfruttare le ultime innovazioni in strumenti musicali, amplificazione, unità di effetti e registrazione del suono. La sua vita lavorativa coincise con l’esplosione dello sviluppo della tecnologia musicale iniziata negli anni ’60 e proseguita per i tre decenni successivi. Di conseguenza, finì per utilizzare una gamma unica e affascinante di chitarre ed altre attrezzature musicali durante la sua carriera. Senza invenzioni come l’amplificatore Marshall, la Gibson SG, il pedale wah-wah e il Synclavier, le “sculture aeree” di FZ avrebbero avuto una forma e una consistenza significativamente diverse. Inoltre, molte delle sue chitarre e dei suoi strumenti musicali furono appositamente modificati e personalizzati (o “pizzicati”, come diceva lui), spesso utilizzati in modi per i quali non erano mai stati progettati.

    (Mick Ekers – autore di Zappa’s Gear – Leigh-on-Sea, Essex, Inghilterra – 2013)

  • Steve Vai: “Frank Zappa spremeva al massimo qualsiasi strumento”

    Steve Vai e Frank Zappa

    “Frank prendeva qualsiasi strumento immaginabile, lo strizzava, lo agitava e lo tirava come un pitbull con una bistecca! Frank studiava a fondo ogni parametro e, quando lo spremeva al massimo delle sue possibilità, chiamava l’azienda e spiegava loro cosa dovevano fare per migliorarlo”.

    (Steve Vai, discorso di accettazione del TEC Les Paul Award – NAMM Show 2012)

  • Tommy Mars meets Frank Zappa: something about E-mu & Electrocomp

    Pound For a Brown (solo Live Baby Snakes)

    Live con Frank Zappa, Adrian Belew e Terry Bozzio (1977)

    Jam con Arthur Barrow (Live al Celebrity Theatre, Phoenix, 13 ottobre 1980 – bootleg)

    “Frank non aveva mai sentito parlare di Electrocomp prima della mia audizione e poi ne ha presi tre per la band. Peter Wolf usava questo sintetizzatore ma anche Arthur Barrow e Bob Harris. Quando ho fatto la mia audizione, avevo con me il mio Rhodes, il mio Electrocomp e i pedali per basso Taurus. L’ho smontato e ho suonato qualcosa. Il mio suono distintivo era un suono di corno francese, un suono di ottoni, era il mio genere di firma e Frank è rimasto a bocca aperta. Non credo avesse mai sentito un sintetizzatore fare quel tipo di suono con quel tipo di espressione. Gli dissi: “Potrei impostare il suono dell’Electrocomp per te sull’E-mu: avresti cinque voci, una polifonia completa”. Frank era così entusiasta che disse “OK, fallo!” e mi assunse provvisoriamente quel giorno a casa sua dicendo: “Voglio che torni tra una settimana, ti darò questa musica, voglio che la suoni per me, poi entrerai nella band”. Quando tornai la seconda settimana, mostrai ai ragazzi che si occupavano dell’E-mu cosa avevo fatto. Frank disse loro: “Collegatelo in modo rigido” e così fecero. Se armeggiavi con le manopole (tranne per l’accordatura, quelle manopole dovevano essere libere), gli envelope erano preimpostati, legati sul retro… Alla prima prova tutto era impostato esattamente come volevo, il VCA e il VCF erano collegati parallelamente come l’Electrocomp e l’ho modificato un po’… Sull’Electrocomp c’è un’impostazione del filtro, un filtro che segue l’intonazione e ingrassa il suono; l’E-mu non aveva questa capacità. In altre parole, se suonavi due note insieme, si otteneva una leggera e calda distorsione che poi svaniva, un colore particolare, come l’imboccatura di uno strumento in ottone.

    L’E-mu aveva un suono un po’ più pulito e un po’ privo di personalità rispetto all’Electrocomp, tuttavia il connubio tra i due era semplicemente splendido. Basta ascoltare gran parte del materiale di “Sheik Yerbouti”, in cui suonavo moltissime parti in parallelo, per capirlo.

    Frank mi lasciava suonare le tracce simultaneamente sull’Electrocomp e sull’E-mu, in parallelo. Invece di fare una parte di E-mu e una parte di Electrocomp, facevo due parti in una sola ripresa”.

    “Nessuno strumento poteva fare quello che faceva l’E-mu nel 1977… Durante i live era quasi come se l’E-mu guidasse la jam. Non sapevo mai quando sarebbe arrivato… Una volta, a casa mia, non smetteva di suonare neanche quando lo spegnevo. Ho dovuto staccarlo, alla fine. Era un sequencer analogico, tutto veniva fatto con i voltaggi… Il problema è che gli E-mu, dopo un paio d’anni in tour, iniziavano a diventare inadeguati, a sputare fuori diarrea digitale all’improvviso come sintetizzatori rotti, avevano una loro personalità. L’E-mu risultava molto sensibile con lo snake (che collega la tastiera al sintetizzatore)… Era lo snake a coinvolgere il sequencer; qualche strana attività che coinvolgeva il sequencer all’interno dello snake innescava l’avvio della riproduzione spontanea… Non era come l’Electrocomp; l’E-mu era pensato per essere uno strumento da studio, non per i tour… L’E-mu è in un museo a Parigi, il Musee de la Musique”.

    “I ragazzi dell’E-mu hanno visto come ho impostato l’Electrocomp usando un inviluppo completo, in altre parole non ho usato un VCA in ambito sonoro, lo usavo come dispositivo di controllo, per controllare l’intonazione e quando hanno visto come lo stavo usando hanno detto “Non ci avevamo mai pensato”. Non hanno mai pensato che potesse essere usato come controllo piuttosto che come suono, quindi l’E-mu è stato impostato in un modo completamente nuovo… Ci sono molti cambiamenti di tono nell’E-mu: quando la nota arriva alla fine bisogna regolare a piacere la quantità di battito. L’E-mu si scordava spesso, dovevo accordarlo probabilmente ogni 45 minuti… Il motivo per cui l’E-mu è stato ritirato è perché ha avuto un crollo nervoso, non era più utilizzabile, dal nulla sputava fuori una follia analogica!

    Abbiamo optato per il CS80 perché poteva fare tante altre cose che il Prophet e l’E-mu non avrebbero mai potuto fare. Era fantastico poter usare il controllo del pitch con un semplice pezzo di filo. Non aveva la finezza che cercavo, ma con quel connubio tra digitale e analogico c’erano cose che non si potevano nemmeno sperare di fare con l’E-mu. Era affidabile, non si rischiava un crollo nervoso sul palco”.

    (estratto da un’intervista di Mick Ekers a Tommy Mars, Zappa’s Gear, 8 settembre 2011)

    “Ho investito migliaia di dollari in sintetizzatori molto esotici e avanzati. Ho un’enorme configurazione E-mu” (Frank Zappa)

    Video consigliato

  • Le principali chitarre di Frank Zappa

    Le chitarre di Frank Zappa

    Frank Zappa ha suonato numerose chitarre, tra cui:

    Chitarra acustica non precisata acquistata in origine dal fratello Bobby: è il primo strumento su cui il giovane Frank iniziò ad impratichirsi;

    Supro Dual-Tone bianca, modello piuttosto costoso quando originariamente fu distribuita nei negozi nel 1957. Gli fu prestata momentaneamente. Compare in una foto pubblicata nel 1958 sull’annuario della scuola che frequentava all’epoca (la Antelope Valley High School);

    Frank Zappa suona la Supro Dual-Tone

    Fender Telecaster, affittata dal compositore durante la militanza nei primi complessini R & B, soprattutto nei BlackOuts;

    Fender Jazzmaster;

    Frank Zappa suona la Fender Jazzmaster

    Gibson ES-5 Switchmaster, utilizzata per incidere i primi due album con i Mothers of Invention.

    Frank Zappa suona la Gibson ES-5 Switchmaster

    Gibson Les Paul Goldtop, il principale strumento suonato all’inizio della fase in cui emerge il “chitarrismo” zappiano, ovvero nella realizzazione degli album in cui prevale il solismo della sei corde, a partire da Hot Rats;

    Frank Zappa suona la Gibson Les Paul Goldtop

    Gibson SG, strumento preferito da Zappa per la maggior parte degli anni Settanta, per il suo corpo maneggevole. Di questo modello il compositore italoamericano ha impiegato diversi esemplari: i due più noti sono Roxy (immortalato sulla copertina dell’album Roxy & Elsewhere) di colore nero, successivamente danneggiato in modo irreparabile durante un trasporto aereo e la rossa Baby Snakes (suonata nei concerti da cui è stato ricavato l’omonimo film). Il suono della Gibson SG Baby Snakes si può ascoltare negli album Zappa in New York e Sheik Yerbouti. Venne realizzata artigianalmente da un fan, che la vendette al chitarrista per 500 dollari. In realtà, è una replica che, rispetto all’originale, presenta le seguenti caratteristiche: un tasto in più (23 invece di 22), cinque selettori in più rispetto ai consueti (uno per mettere fuori fase i pickup, un altro per regolare il boost/potenziatore del volume degli stessi, due per azionare la funzione split coil degli humbucker e l’ultimo per fungere da equalizzatore del boost. Uno dei selezionatori aggiuntivi pare possa attivare un ring modulator modello Dan Armstrong, probabilmente collocato nello scavo interno dello strumento;

    Frank Zappa Gibson SG Baby Snakes

    Fender Stratocaster, appartenuta originariamente a Jimi Hendrix, che la incendiò alla fine della sua esibizione al Monterey Pop Festival. Un roadie recuperò lo strumento consegnandolo a Frank, che partecipò alla manifestazione con le sue Mothers. Zappa la restaurò modificandola con un manico Performance dalle caratteristiche tipiche di una SG e nuovi pickup. Questo strumento è stato suonato raramente dal vivo da Frank a causa della sua eccessiva tendenza all’effetto Larsen. Frank preferì utilizzarla in sala d’incisione: è udibile in composizioni di studio come Zoot Allures e Drowning Witch. Successivamente Zappa smise di suonarla, lasciandola appesa ad un muro del suo studio per diversi anni. Il figlio Dweezil decise di modificarla con il permesso del padre: la affidò all’amico liutaio Jay Black, al tempo collaboratore del Fender Custom Shop, che la rielaborò fornendola di un battipenna a guscio di tartaruga e di pickup Lindy Fralin, avvolti seguendo la modalità originale della Fender. Inoltre, aggiunse un manico “reverse” in omaggio a Hendrix. Dweezil la regalò a Frank per il suo compleanno; Zappa, in seguito, la riconsegnò in dono al figlio;

    Frank Zappa con la Fender Stratocaster di Hendrix

    Gibson Les Paul, modificata con pickup DiMarzio, strumento impiegato a partire dagli inizi degli anni Ottanta;

    Frank Zappa con la Gibson Les Paul modificata

    Performance Custom Stratocaster di colore giallo, replica realizzata dalla Performance Guitar ancora con pickup DiMarzio: è stata usata da Zappa negli ultimi tour della sua carriera (1984 e 1988).

    Frank Zappa abbraccia la sua Performance Custom Stratocaster

    • Martin D-18S 12 fret, strumento acustico vendutogli da Mark Volman dei Turtles, che Zappa utilizzava molto raramente per incidere.

    Frank Zappa con la chitarra acustica Martin D-18S 12 fret
    Foto di Bill Rowntree
  • Frank Zappa fine anni ’70: “porto con me 4-5 chitarre”

    Frank Zappa e la Stratocaster di Hendrix

    “Porto con me quattro o cinque chitarre: la Stratocaster di Hendrix, che ha il primo pickup triplo humbucker al mondo, un’altra Stratocaster, la mia solita SG, una nuova Les Paul Custom con preamplificatore incorporato, una 12 corde e una Ovation.

    (Guitar, maggio-giugno 1979)