RDNZL nel live di Palermo del 14 luglio 1982 allo Stadio “La Favorita”, oggi noto come Renzo Barbera (Palermo).
Cosa è successo in quell’episodio a Palermo immortalato nel terzo volume della serie live You Can’t Do That …?
“Ancora oggi non so bene cosa sia successo lì. Stavamo suonando nello stadio di calcio locale, che appartiene alla mafia. Anche la maggior parte degli uomini della sicurezza apparteneva alla mafia, solo che c’erano anche poliziotti e militari. Non c’è bisogno di aggiungere che tra loro non c’è un grande amore. Per un attimo, ho visto un soldato inginocchiato davanti al palco che sparava lacrimogeni al pubblico. Poi, è scoppiato il caos. Ognuno sparava addosso all’altro, erano tutti ben armati. Nessuno capiva l’altro e non potevamo smettere di suonare, altrimenti la cosa sarebbe potuta peggiorare. Siamo stati chiusi nello stadio per ore. Lo striscione di A Man from Utopia con la scritta “Fuck Off” è un omaggio a questo tour, che, come se non bastasse, ha coinciso con la vittoria del calcio italiano ai Mondiali…”.
(“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)
“Stavamo lavorando in uno stadio di calcio, era l’ultimo concerto del tour e non vedevo l’ora di suonare in Sicilia perché mio padre è nato lì. Quel pomeriggio ero andato in macchina nella sua città natale a visitare questo paesino chiamato Partinico. Sono voluto entrare nell’atmosfera siciliana. Ero di buon umore dopo aver esplorato questi vecchi luoghi. Ho fatto un ottimo sound check, quel pomeriggio avevo scritto una canzone e l’avevo insegnata ai ragazzi della band… sembrava che tutto sarebbe andato liscio. Dopo 10 minuti dall’inizio dello spettacolo, è successo qualcosa di strano, ma non si poteva vedere il pubblico. Era completamente buio in mezzo a questo campo da calcio. Sento dei disturbi. Improvvisamente, hanno fatto intervenire l’esercito e il dipartimento di Polizia: tutti armati fino ai denti. Lanciano gas lacrimogeni, i ragazzi si inginocchiano con i fucili come mortai sparando questi lacrimogeni sugli spalti. I mattoni iniziano a volare, è il caos. Abbiamo continuato a suonare ma, ad un certo punto, abbiamo dovuto passare stracci bagnati sul viso per proteggere gli occhi dai gas lacrimogeni. Abbiamo continuato a suonare all’infinito.
Finalmente, si accendono le luci e vediamo che il locale si sta svuotando. Sparano gas lacrimogeni dappertutto per allontanare le persone dallo stadio. Durante questa operazione, abbiamo suonato per circa un’ora e mezza. Poi, abbiamo scoperto che alcuni ragazzini avevano portato delle pistole al concerto e che i poliziotti avevano delle pistole e si sparavano l’un l’altro come cowboy e indiani. Nel frattempo, siamo rimasti intrappolati nello stadio al piano di sotto: alcune bande hanno fatto irruzione nel tour bus, volavano sassi dappertutto. Sembrava come se fosse in atto una guerriglia. E per cosa?! Eravamo lì per suonare e tutto si è trasformato in ‘altro’, alcune persone sono rimaste ferite”.
“Il tour completo ha avuto problemi a livello finanziario per un importo di 160.000 dollari. Dopo quell’esperienza ho pensato: “Ho 42 anni, mi piace molto la musica ma non credo che subire quel tipo di potenziale abuso sia qualcosa che abbia a che fare con la musica. Penso che fare dischi sia sufficiente. Ho i prossimi cinque dischi già su nastro, 37 brani pronti da mixare con l’ultima road band. Non dico che non salirò mai più sul palco perché ho fatto un po’ di direzione da quando quel tour in Italia è finito, ma non voglio suonare regolarmente rock ‘n’ roll notte dopo notte, città dopo città…L’ho fatto per 20 anni, penso sia abbastanza”.
“Soprattutto in Europa, esiste un forte sentimento anti-americano laggiù come risultato delle azioni dell’attuale amministrazione. L’americano rappresenta tutto ciò che odiano di un regime che non capiscono e che minaccia il loro Paese. C’è così tanta sfiducia e disgusto per il comportamento e gli ideali americani in questo momento. È un brutto momento per i tour”.
(Modern Recording & Music, agosto 1984)
In questa registrazione di “Cocaine Decisions” potete ascoltare l’annunciatore italiano che dice: ”Ragazzi, per favore, Zappa vi chiede di mantenere la calma e di non lanciare nulla nello stadio ed evitare problemi con le forze dell’ordine. Cercate di stare in silenzio, non sappiamo cosa stia succedendo ma cercate di stare calmi, è l’unico modo per andare avanti con lo spettacolo”. Più tardi, dopo che Zappa invita tutti a sedersi, sentiamo qualche chiacchiericcio in italiano, forse qualche agente, che dice “hanno sfondato questa porta…”. Il resto è impercettibile e coperto dallo scoppio del gas lacrimogeno.