Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: FZ Live

  • Frank Zappa, Live Hammersmith Odeon 1978 (part 1): the Blue Box designed by Klaus Wiedemann

    Frank Zappa, Live Hammersmith Odeon 1978 (part 1): the Blue Box designed by Klaus Wiedemann

    Convocation -The Purple Lagoon
    Dinah-Moe Humm
    Terry Firma

    Immagine di copertina di Salvador Luna

    Sono stato testimone dell’esibizione dei quattro concerti all’Hammersmith Odeon di Frank Zappa a gennaio e ho potuto trascorrere del tempo con la sua troupe e i tecnici alla fine di febbraio.
    Ho iniziato a parlare con David Gray, l’uomo che lavora dietro a tutte le chitarre, ai loro effetti e all’amplificazione. L’attrezzatura più interessante è la ‘Blue Box’ progettata per Frank da Klaus Wiedemann. Si tratta di un rack di effetti indipendente da 483 mm utilizzato dalla chitarra di Frank, che richiede l’attenzione di David a tempo pieno.
    Frank non usa cavi per la sua chitarra: il segnale viene trasmesso più o meno dallo stesso sistema di molti microfoni wireless avanzati. David mi ha assicurato che, anche alle distanze più estreme, non hanno subito alcuna perdita o degradazione del segnale. Il segnale viene ricevuto su una pedaliera, utilizzato per selezionare l’effetto desiderato o la combinazione di effetti, e fa viaggiare il ‘serpente’ verso la “scatola blu”. Viene suddiviso in 4 segnali controllati in modo indipendente e unito ad amplificatori buffer per mantenere l’integrità del segnale. I buffer non compensano eventuali carenze nel segnale, ma si limitano a garantire che il segnale rimanga costante durante il processo di divisione.
    Il segnale viene quindi inviato a un preamplificatore Alembic per l’instradamento appropriato al modulo degli effetti speciali. Come altre apparecchiature utilizzate da Frank, questo è stato modificato per aggiungere un ulteriore canale mono e includere un ulteriore effetto, in questo caso un Harmonizer. Gli effetti utilizzati nella “Blue Box” si leggono come MXR Digital Delay, Big Muff Distortion, Space Echo, Eventide Harmonizer, Bi-Phase e compressione dbx.
    Quasi ogni unità è stata modificata secondo nuove specifiche da David o Klaus per ottenere l’abbinamento con altri componenti della catena o per alterare la funzione dell’unità allo scopo di arrivare al suono richiesto da Frank. Questi sono tutti interfacciati con altre unità in un jump-loop, con il segnale in attesa su ciascun modulo per rispondere prontamente alla commutazione del relè impiegata.
    Altri componenti inclusi nel sistema sono processori di segnale Burwen modificati per comprendere l’ampia gamma di ingressi di segnale e varie caratteristiche di utilizzo, con Kepex e Gain Brains generalmente utilizzati in una modalità limitante.
    Il compressore dbx fa parte delle sottigliezze nel suono preferito da Frank.
    Infine, un complemento di moduli Clear Sound, nuovamente installati per garantire l’integrità del segnale.
    Come accennato, il segnale è suddiviso in 4 uscite (Dirty Left, Dirty Right e Clean Left, Clean Right) con vcas che gestisce il controllo dell’intensità e della fusione. Questa suddivisione è organizzata da un mixer Yamaha 4X nella parte posteriore, che consente anche l’ingresso del microfono vocale di Frank per l’uso di effetti temporali ed eq. L’amplificazione è gestita da un Mesa Boogie con la sezione eq modificata da David per ampliare la gamma: viene inviata agli immancabili Marshall e poi ai 4 x 12.
    Frank e il suo staff sono così pignoli riguardo al sistema che mi è stato detto che viene eseguita una regolare ri-patch dei moduli in modo da cercare l’ordine desiderato degli effetti, ovvero provare nuove combinazioni alla ricerca di ‘quel suono giusto’.
    Ho visto David tirare fuori le chitarre per prepararsi ad un test dell’intero sistema… per tutti i 24 moduli. Poi è passato ad occuparsi dell’attrezzatura usata dal bassista e dal secondo chitarrista, degli strumenti veri e propri.
    La mia conversazione successiva è stata con Klaus Wiedemann: l’ho trovato mentre riparava gli amplificatori di potenza in una delle colonne dei diffusori principali. Immagino che Klaus sia meglio descritto come un genio avendo realizzato il progetto originale per la “Blue Box”.
    Il sistema di base, ora in uso, è costituito da cabinet bass-reflex a caricamento frontale con una serie di radiatori ad anello ad alta frequenza e una tromba di gamma media per cabinet. I bin sono dotati di singole reti di crossover che lavorano abbastanza velocemente a 12 dB/ottava e, anche se forse quella velocità può essere un po’ viziosa, è stata piuttosto efficace rispetto ai livelli utilizzati.
    Ogni amplificatore di potenza dell’intero set è stato montato su un nuovo telaio poiché si è scoperto che il peso dei trasformatori di rete portava alla rottura di molti fragili circuiti stampati durante il trasporto del palco dal furgone al soundcheck in meno di 4 ore. È stato piuttosto piacevole vedere l’abbondanza di materiale preventivo utilizzato in questa squadra, l’attenta selezione di attrezzature e parti di ricambio…
    (estratto da un articolo di David Clamage, Studio Sound, settembre 1978)

    https://www.youtube.com/watch?v=btzm9dZsqEo

  • Frank Zappa, Live Palasport Rome, August 31, 1973: his handwritten message

    Frank Zappa, Live Palasport Rome, August 31, 1973: his handwritten message

    Concerto al Palasport di Roma, 31 agosto 1973

    Messaggio scritto a mano in prima pagina da Frank Zappa:
    “Questo concerto a Roma è stato finora il migliore del nostro tour in Europa e saremo lieti di tornare presto per ripeterlo. Grazie al grande pubblico per aver reso il nostro primo concerto qui un tale successo”.
    (Super Sound, 17 settembre 1973)

    Esattamente un anno dopo il leggendario concerto ai Palasport del 31 agosto 1973, Zappa tornò a Roma e tenne un altro concerto al Palasport il 6 settembre.

    La sera del 6 settembre 1974 ha preso il via la seconda tournée italiana di Frank Zappa. Il Palasport romano, riempito solo a metà, l’ha accolto trionfalmente. Lo spettacolo ha entusiasmato fin dalle prime battute.
    Lo spirito di Zappa è rimasto intatto e questo suo giro intorno al mondo tende a celebrare il decimo anno di attività dagli esordi di Freak Out. L’altra sera l’abbiamo visto dirigere nuovamente le sue Mothers of Invention con l’inventiva e la genialità di un autentico compositore moderno.
    La politica, il mito della Tv, del baseball e dei western di John Ford rivivono in chiave comica e satirica attraverso la musica magica di Zappa. Il suo spettacolo romano è stato meno teatrale del solito. Il grande blues americano ha vissuto il suo momento di gloria grazie agli assoli pieni di tecnica e maestria che solo Zappa ha portato in Italia. Quest’anno Frank ci è parso meno estroso del solito, più teso a creare della buona musica piuttosto che a propinarci satiriche storie parlate e recitate in uno slang californiano ai limiti del comprensibile.
    Spesso Zappa si fermava per dirigere la sua piccola e indiavolata orchestra ascoltando con piacere il lavoro strumentale svolto da George Duke e Ruth Underwood. Abbiamo visto sul palco un musicista serio, geniale e calcolatore in ogni sua smorfia e nota. L’artista ha eseguito due volte la nostra tradizionale Arrivederci Roma invitando i 15.000 presenti ad un coro spontaneo che non aveva niente di costruito o di smitizzante.
    Zappa non ha perso la grinta degli anni passati né la sua genialità; forse quello che è mancato è stata l’ambiguità del suo personaggio. Rifiutando certi schemi spettacolari ‘da circo’ presenti altre volte, ha preferito presentarsi come artista incredibilmente produttivo e prolifico. Le sue macchiette e i suoi personaggi di furbo clown hanno soltanto coronato lo spettacolo carico di feeling e vibrazioni. L’eco della sua protesta musicale e delle sue denunce contro il qualunquismo della civiltà americana può giungere anche a noi, specialmente quando Zappa è lì davanti a noi tutto teso a dimostrarci le contraddizioni e le ambiguità culturali del Paese più ricco del mondo.
    (Sergio D’Alesio, Super Sound, 16 settembre 1974)

    Lo show è durato due ore e dieci minuti. Il repertorio era semplice e privo di pretese, le esecuzioni meno rigorose e calcolate, basate non tanto sull’improvvisazione collettiva quanto sulla voglia di suonare una musica poco impegnativa con le solite caratteristiche della musica di Zappa che prevede stacchi, pause, entrate a sorpresa di vari strumenti e altre trovate geniali.
    Del resto, anche i momenti di improvvisazione vengono diretti e coordinati da Frank che mediante cenni o gesti prestabiliti, cambia la tonalità, il tempo e tutte le caratteristiche di quello che sta suonando in quel momento. Ci sono stati momenti jazzistici, di rhythm & blues, hard-rock e rock’n’roll.
    Magnifico il solo di piano elettrico di George Duke, verso la metà del concerto, che si inseriva su un tempo molto jazzistico. Zappa è risultato sempre lacerante e selvaggio nei suoi interventi con il wah-wah.
    (Fabrizio Cecca, Super Sound, 16 settembre 1974)

    Frank Zappa – guitar
    Jean-Luc Ponty – violin
    Ian Underwood – woodwinds, synthesizer
    George Duke – keyboards
    Bruce Fowler – trombone
    Ruth Underwood – percussion
    Tom Fowler – bass
    Ralph Humphrey – drums

    Frank Zappa & the Mothers of Invention, RDNZL, Palazzo dello Sport, Roma, 31 agosto 1973

    Dallo show del 31 agosto 1973 al Palasport di Roma:
    Intro
    Eric Dolphy Memorial Barbecue
    Kung Fu
    Penguin In Bondage
    Dog Meat
    RDNZL
    Montana
    Duke Improvisations and Dupree’s Paradise
    Village Of The Sun
    Echidna’s Arf
    Don’t You Ever Wash That Thing?
    Cosmik Debris
    Arrivederci Roma
    Brown Shoes Don’t Make It
    Arrivederci Roma
    Mr Green Genes, King Kong
    Be-Bop Tango, Cucamonga

    Messaggio scritto a mano in prima pagina da Frank Zappa

    Un anno dopo il leggendario concerto al Palasport del 31 agosto 1973, Zappa torna a Roma per un nuovo concerto al Palasport il 6 settembre 1974.

    (Super Sound, 16 settembre 1974)

  • Frank Zappa, the longest and the shortest concert ever: Halloween ’78 – Mannheim 1982, review

    Frank Zappa, the longest and the shortest concert ever: Halloween ’78 – Mannheim 1982, review

    Halloween ’78 NYC Palladium concerto completo (31 ottobre 1978, durata: 4 ore circa), The Big One Band con Frank Zappa, Patrick O’Hearn, Arthur Barrow, Denny Walley, Vinnie Colaiuta, Ed Mann, Tommy Mars, Peter Wolf
    Ospiti: L. Shankar, Warren Cucurullo (monologo) e Nancy (monologo)

    1 Crowd, Tuning
    2 Ancient Armaments
    3 “The Big One” Intro
    4 Dancin’ Fool
    5 Easy Meat
    6 Honey Don’t You Want A Man Like Me?
    7 Keep It Greasey
    8 The Meek Shall Inherit Nothing
    9 City Of Tiny Lights
    10 Pound For A Brown
    11 Thirteen
    12 Ms. X story
    13 Girl from the audience
    14 Dinah-Moe Humm
    15 Go Cry On Somebody Else’s Shoulder
    16 Little Rubber Girl
    17 The Idiot Bastard Son
    18 Bobby Brown
    19 Conehead
    20 Suicide Chump
    21 Little House I Used To Live In
    22 Zeets
    23 Watermelon In Easter Hay
    24 Stinkfoot
    25 Take Your Clothes Off When You Dance
    26 Peaches En Regalia
    27 Strictly Genteel
    28 Sofa
    29 Packard Goose
    30 Magic Fingers
    31 Yellow Snow Suite
    32 Camarillo Brillo
    33 Muffin Man
    34 Black Napkins
    35 The Deathless Horsie

    Nel 1978, Zappa suonò al Palladium di New York City per sei spettacoli: dal 27 ottobre al 31 ottobre.
    Il leggendario live del 31 ottobre 1978 è il concerto più lungo di sempre di Zappa: dura 4 ore circa.
    Questo concerto vanta assoli di chitarra eccezionali e grandi abilità musicali della band in alcuni dei materiali più difficili di Zappa.
    E’ un bootleg ma non importa, il live è fantastico. Parte di questo live è stato pubblicato in DVD.

    https://www.youtube.com/watch?v=9iuu8A89tlc&t=314s

    L. Shankar viene presentato per la canzone “Thirteen”, l’esibizione è preziosa.
    Warren Cuccurullo sale sul palco per raccontare una storia: confessa di essersi infatuato di una donna ‘compromettente’, un travestito.
    L. Shankar ritorna per suonare il violino in “Conehead”, mentre la band fornisce un groove davvero fantastico in sottofondo.
    “Packard Goose” è una canzone ricca di cambi di tempo: Shankar e Zappa si scambiano riff ed è questa la parte più impressionante e sinergica dello spettacolo.
    “Yellow Snow Suite” viene presentata nella sua interezza così come è sempre stata eseguita.

    Il concerto più breve di sempre di Frank Zappa e della sua band è quello di Mannheim (Rhein Neckar Stadion), in Germania, del 6 giugno 1982.
    Il concerto all’aperto è stato interrotto a causa di un forte temporale. Durante la seconda canzone della scaletta, FZ ha interrotto il live perché qualcuno aveva lanciato oggetti sul palco e, poi… è arrivata la pioggia.
    Il concerto dura 10 minuti e include tre brani: Sofa, Montana e Easy Meat (interrotto).
    La band è composta da Frank Zappa, Ed Mann, Tommy Mars, Robert Martin, Scott Thunes, Steve Vai, Chad Wackerman e Ray White.

    Non di rado, Frank Zappa ha interrotto lo spettacolo a causa del comportamento del pubblico (lancio di sigarette, bottiglie ed altri oggetti sul palco).
    E’ successo, ad esempio, al concerto del 1° luglio a Ginevra, a Colonia (19 novembre 1977) a Providence (8 novembre 1980), Detroit (26 novembre 1980 e 25 novembre 1981), Tucson (9 ottobre 1981), Santa Monica (11 dicembre 1981) e Kiel (23 maggio 1982).

  • Tom Waits meets Frank Zappa: the story, Live in San Diego 8/11/1974, full Live in Boston 11/9/1974

    Tom Waits meets Frank Zappa: the story, Live in San Diego 8/11/1974, full Live in Boston 11/9/1974

    Live al Golden Hall, San Diego, California – 11 agosto 1974 (Tom Waits aprì il concerto di Zappa e dei Mothers. In seguito, Zappa fece entrare in scena di nuovo Tom Waits per raccontare la sua barzelletta sull’uomo da 12 pollici mentre la band si esibiva in Ol’ 55, una canzone di Waits)

    Full SBD boot (Orpheum di Boston – 9 novembre 1974) Cosmik Debris, Montana, Booger Man, Ol’ 55, Dupree’s Paradise, Oh No, Son Of Orange County, More Trouble Every Day

    “Frank Zappa governa la musica con Elmore James e Stravinskij alla sua destra. Non chiamatelo fricchettone: verrà a tirarvi i piedi mentre dormite”. (Tom Waits)

    L’album di Frank Zappa preferito da Tom Waits è “The Yellow Shark”.

    Nel 1993, Frank Zappa pubblicò “The Yellow Shark”, un album orchestrale che Tom Waits ha salutato come “un ricco spettacolo di texture a colori” e “la chiarezza della perfetta follia”. Poche settimane dopo aver rilasciato The Yellow Shark, Zappa morì. Aveva 52 anni.

    Tom Waits, 1973: “Il pubblico pensava che io fossi uno degli scherzi di Frank. Facevo da termometro rettale e gli davo la temperatura della stanza. È così che ho iniziato: come un perdente, il tipo a cui si lanciano teste di pollo… Non sono riuscito ad agganciare nessuno di quei fan del cazzo. Così ho detto loro: “Mi amerete tra trent’anni! E sarete in ginocchio a implorare il mio perdono!” (commento a Seth Colter Walls, 2006)

    Tom Waits ha aperto per i Mothers in varie occasioni partecipando ai loro spettacoli almeno due volte: l’11 agosto 1974 e il 9 novembre 1974.
    E’ stato menzionato e ringraziato nelle note di copertina dell’album The MOFO Project / Object (2006).

    “Non manco di rispetto a Tom Waits, ma non direi che è un idolo o altro. Di solito, non penso alle persone nel mondo della musica”. (Frank Zappa)

    Due punti in comune tra Tom Waits e Frank Zappa: entrambi hanno avuto come manager Herb Cohen e Cal Schenkel come artista che ha realizzato diversi progetti di copertine di album per loro.

    L’11 agosto 1974 FZ annunciò al pubblico Tom Waits, che all’epoca era piuttosto sconosciuto, anche a San Diego. Suonava da solo al piano elettrico. Il pubblico era incredibilmente ostile. Gli spettatori hanno fischiato durante tutta la performance di Waits. Un ragazzo ha urlato “Qualcuno può sparare a quello stronzo?!”.
    Quando concluse la sua esibizione, ricomparvero i Mothers. FZ chiese se potesse tornare anche Waits e i Mothers suonarono “Ol’ 55” come sottofondo per la storia di Waits dell’uomo da 12 pollici.

    Il pubblico di Zappa odiava Tom Waits. Fu questo uno dei motivi per cui Frank smise di andare in tournée con artisti che aprissero i suoi concerti.

  • Frank Zappa – The Nordic Stories (Denmark), Live KB Hallen, Copenaghen, 20 settembre 1974

    Frank Zappa – The Nordic Stories (Denmark), Live KB Hallen, Copenaghen, 20 settembre 1974

    THE NORDIC STORIES
    Zappa nei Paesi nordici 1967-1988
    Libro di Erland Bekkelund, Cege Berglund, Matti Laipio, Ole Lysgaard e Søren Gaden
    (4° edizione, 21 gennaio 2022, in lingua inglese, 256 pagine, Absolutt Forlag)

    Questo libro è stato scritto da uno dei più grandi ammiratori di Zappa in Norvegia, l’autore/editore Erland Bekkelund che ha preso l’iniziativa per il progetto coinvolgendo collaboratori dalla Finlandia, Svezia e Danimarca (Matti Laipio, Cege Berglund, Ole Lysgaard e Søren Gaden), grandi estimatori di Zappa anche loro.
    Il libro documenta i concerti di Zappa nei Paesi nordici dal 1967 alla fine degli anni ’80. In nessun’altra zona europea ha tenuto più concerti come nel Nord Europa. Ha suonato in circa 80 concerti tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca.
    Il libro presenta un capitolo per ognuno dei 4 Paesi nordeuropei con storie, interviste e aneddoti, 250-300 foto (in gran parte mai viste) che sono anche documenti storici.
    Contiene una recensione di ogni tour nordico con formazioni, date dei concerti, scalette e recensioni, è illustrato anche con locandine, poster e biglietti.

    Il capitolo di Zappa in Svezia, scritto da Cege Berglund, contiene interviste, storie di persone che lo hanno incontrato, informazioni su esperienze concertistiche e molto altro ancora. Gli Spotnicks furono la primissima band che aprì il primissimo concerto di Zappa e dei Mothers of Invention a Göteborg nel 1967. I musicisti Morgan Ågren e Mats Öberg raccontano la loro storia di quando hanno avuto la possibilità di suonare con Zappa e la band durante il concerto a Stoccolma nel 1988.

    Il capitolo molto speciale su Zappa in Finlandia è stato scritto da Matti Laipio, una delle persone principali che portarono Zappa in questo Paese del Nord Europa. Racconta della loro amicizia: visse con lui a Los Angeles per un periodo a metà degli anni ’70, mentre Zappa lavorava agli album Zoot Allures e Studio Tan. Matti racconta perché e come ha fornito ai Mothers gli spartiti per il tango finlandese Satumaa. Il risultato può essere ascoltato al concerto di Helsinki, che fa parte della serie You Can’t Do That On Stage Anymore. Abbiamo la storia di “Uncle Eric” che ha ispirato Zappa a scrivere la canzone Mrs. Pinky. Il capitolo è illustrato con alcune fantastiche foto scattate da Henrik Schütt.

    Il capitolo sulla visita di Zappa in Norvegia è scritto da Erland Bekkelund.
    Quando i giornalisti norvegesi hanno chiesto a Zappa cosa fosse una società, lui ha risposto:
    “Non abbiamo alcuna società, solo un gruppo di persone che si rincorrono come animali”.
    Il primo concerto che Zappa tenne in Norvegia fu nel 1973 al leggendario festival Kalvøya (isola di Calf) dove Zappa fu l’attrazione principale e il biglietto costava 20 NOK. Zappa stesso decise quando lui e la band avrebbero suonato: cioè quando il sole splendeva meglio sul palco (e su se stesso, presumibilmente). Zappa otteneva ciò che voleva.

    L’ultimo capitolo di Zappa in Danimarca, scritto da Søren Gaden, racconta del suo più grande fan danese, Ole Lysgaard, che alla fine divenne suo amico quasi “perseguitandolo” durante i tour. Una delle storie danesi riguarda John Smothers, la guardia del corpo di Zappa, che diede a Ole l’accesso alla “cerchia ristretta”. Questo capitolo contiene anche la storia dei riferimenti usati nella canzone Dong Work for Yuda. Il capitolo è riccamente illustrato con foto uniche del backstage, poster, biglietti e molto altro. Il capitolo e il libro si concludono con un’intervista inedita di 18 pagine realizzata a Copenaghen nel 1979.

    Absolutt Forlag ha in progetto una riedizione di questo straordinario libro con l’aggiunta di nuovo materiale inedito. Sta raccogliendo fondi per un possibile rilascio.

    Live KB Hallen, Copenaghen (Denmark), 20 settembre 1974 con Frank Zappa, Napoleon Murphy Brock, Tom Fowler, George Duke, Ruth Underwood, Chester Thompson

    Tracklist
    Room Service
    Tush Tush Tush
    Camarillo Brillo
    Oh no
    Son of Orange Country
    More Trouble Every Day

  • Frank Zappa – The Nordic Stories (Finland), Satumaa Finnish tango (1974), Live Helsinki, 1973

    Frank Zappa – The Nordic Stories (Finland), Satumaa Finnish tango (1974), Live Helsinki, 1973

    THE NORDIC STORIES
    Zappa nei Paesi nordici 1967-1988
    Libro di Erland Bekkelund, Cege Berglund, Matti Laipio, Ole Lysgaard e Søren Gaden
    (4° edizione, 21 gennaio 2022, in lingua inglese, 256 pagine, Absolutt Forlag)

    Questo libro è stato scritto da uno dei più grandi ammiratori di Zappa in Norvegia, l’autore/editore Erland Bekkelund che ha preso l’iniziativa per il progetto coinvolgendo collaboratori dalla Finlandia, Svezia e Danimarca (Matti Laipio, Cege Berglund, Ole Lysgaard e Søren Gaden), grandi estimatori di Zappa anche loro.
    Il libro documenta i concerti di Zappa nei Paesi nordici dal 1967 alla fine degli anni ’80. In nessun’altra zona europea ha tenuto più concerti come nel Nord Europa. Ha suonato in circa 80 concerti tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca.
    Il libro presenta un capitolo per ognuno dei 4 Paesi nordeuropei con storie, interviste e aneddoti, 250-300 foto (in gran parte mai viste) che sono anche documenti storici.
    Contiene una recensione di ogni tour nordico con formazioni, date dei concerti, scalette e recensioni, è illustrato anche con locandine, poster e biglietti.

    Il capitolo di Zappa in Svezia, scritto da Cege Berglund, contiene interviste, storie di persone che lo hanno incontrato, informazioni su esperienze concertistiche e molto altro ancora. Gli Spotnicks furono la primissima band che aprì il primissimo concerto di Zappa e dei Mothers of Invention a Göteborg nel 1967. I musicisti Morgan Ågren e Mats Öberg raccontano la loro storia di quando hanno avuto la possibilità di suonare con Zappa e la band durante il concerto a Stoccolma nel 1988.

    Il capitolo molto speciale su Zappa in Finlandia è stato scritto da Matti Laipio, una delle persone principali che portarono Zappa in questo Paese del Nord Europa. Racconta della loro amicizia: visse con lui a Los Angeles per un periodo a metà degli anni ’70, mentre Zappa lavorava agli album Zoot Allures e Studio Tan. Matti racconta perché e come ha fornito ai Mothers gli spartiti per il tango finlandese Satumaa. Il risultato può essere ascoltato al concerto di Helsinki, che fa parte della serie You Can’t Do That On Stage Anymore. Abbiamo la storia di “Uncle Eric” che ha ispirato Zappa a scrivere la canzone Mrs. Pinky. Il capitolo è illustrato con alcune fantastiche foto scattate da Henrik Schütt.

    Il capitolo sulla visita di Zappa in Norvegia è scritto da Erland Bekkelund.
    Quando i giornalisti norvegesi hanno chiesto a Zappa cosa fosse una società, lui ha risposto:
    “Non abbiamo alcuna società, solo un gruppo di persone che si rincorrono come animali”.
    Il primo concerto che Zappa tenne in Norvegia fu nel 1973 al leggendario festival Kalvøya (isola di Calf) dove Zappa fu l’attrazione principale e il biglietto costava 20 NOK. Zappa stesso decise quando lui e la band avrebbero suonato: cioè quando il sole splendeva meglio sul palco (e su se stesso, presumibilmente). Zappa otteneva ciò che voleva.

    L’ultimo capitolo di Zappa in Danimarca, scritto da Søren Gaden, racconta del suo più grande fan danese, Ole Lysgaard, che alla fine divenne suo amico quasi “perseguitandolo” durante i tour. Una delle storie danesi riguarda John Smothers, la guardia del corpo di Zappa, che diede a Ole l’accesso alla “cerchia ristretta”. Questo capitolo contiene anche la storia dei riferimenti usati nella canzone Dong Work for Yuda. Il capitolo è riccamente illustrato con foto uniche del backstage, poster, biglietti e molto altro. Il capitolo e il libro si concludono con un’intervista inedita di 18 pagine realizzata a Copenaghen nel 1979.

    Absolutt Forlag ha in progetto una riedizione di questo straordinario libro con l’aggiunta di nuovo materiale inedito. Sta raccogliendo fondi per un possibile rilascio.

    Satumaa Finnish tango, Live Helsinki 1974, vocalist Napoleon Murphy Brock

    Live at the Finlandia Hall Helsinki, 24 agosto 1973 (Road Tapes, Venue 2)
    Frank Zappa – guitar vocals
    Ruth Underwood – percussion
    Ralph Humphrey – drums, cowbells
    George Duke – keyboards, vocals
    Tom Fowler – electric bass
    Jean-Luc Ponty – electric violin
    Bruce Fowler – trombone
    Ian Underwood – bass clarinet, synthesizer

  • Frank Zappa – The Nordic Stories (Norway), Live Drammenshallen, Drammen, 8 may 1982

    Frank Zappa – The Nordic Stories (Norway), Live Drammenshallen, Drammen, 8 may 1982

    THE NORDIC STORIES
    Zappa nei Paesi nordici 1967-1988
    Libro di Erland Bekkelund, Cege Berglund, Matti Laipio, Ole Lysgaard e Søren Gaden
    (4° edizione, 21 gennaio 2022, in lingua inglese, 256 pagine, Absolutt Forlag)

    Questo libro è stato scritto da uno dei più grandi ammiratori di Zappa in Norvegia, l’autore/editore Erland Bekkelund che ha preso l’iniziativa per il progetto coinvolgendo collaboratori dalla Finlandia, Svezia e Danimarca (Matti Laipio, Cege Berglund, Ole Lysgaard e Søren Gaden), grandi estimatori di Zappa anche loro.
    Il libro documenta i concerti di Zappa nei Paesi nordici dal 1967 alla fine degli anni ’80. In nessun’altra zona europea ha tenuto più concerti come nel Nord Europa. Ha suonato in circa 80 concerti tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca.
    Il libro presenta un capitolo per ognuno dei 4 Paesi nordeuropei con storie, interviste e aneddoti, 250-300 foto (in gran parte mai viste) che sono anche documenti storici.
    Contiene una recensione di ogni tour nordico con formazioni, date dei concerti, scalette e recensioni, è illustrato anche con locandine, poster e biglietti.

    Il capitolo di Zappa in Svezia, scritto da Cege Berglund, contiene interviste, storie di persone che lo hanno incontrato, informazioni su esperienze concertistiche e molto altro ancora. Gli Spotnicks furono la primissima band che aprì il primissimo concerto di Zappa e dei Mothers of Invention a Göteborg nel 1967. I musicisti Morgan Ågren e Mats Öberg raccontano la loro storia di quando hanno avuto la possibilità di suonare con Zappa e la band durante il concerto a Stoccolma nel 1988.

    Il capitolo molto speciale su Zappa in Finlandia è stato scritto da Matti Laipio, una delle persone principali che portarono Zappa in questo Paese del Nord Europa. Racconta della loro amicizia: visse con lui a Los Angeles per un periodo a metà degli anni ’70, mentre Zappa lavorava agli album Zoot Allures e Studio Tan. Matti racconta perché e come ha fornito ai Mothers gli spartiti per il tango finlandese Satumaa. Il risultato può essere ascoltato al concerto di Helsinki, che fa parte della serie You Can’t Do That On Stage Anymore. Abbiamo la storia di “Uncle Eric” che ha ispirato Zappa a scrivere la canzone Mrs. Pinky. Il capitolo è illustrato con alcune fantastiche foto scattate da Henrik Schütt.

    Il capitolo sulla visita di Zappa in Norvegia è scritto da Erland Bekkelund.
    Quando i giornalisti norvegesi hanno chiesto a Zappa cosa fosse una società, lui ha risposto:
    “Non abbiamo alcuna società, solo un gruppo di persone che si rincorrono come animali”.
    Il primo concerto che Zappa tenne in Norvegia fu nel 1973 al leggendario festival Kalvøya (isola di Calf) dove Zappa fu l’attrazione principale e il biglietto costava 20 NOK. Zappa stesso decise quando lui e la band avrebbero suonato: cioè quando il sole splendeva meglio sul palco (e su se stesso, presumibilmente). Zappa otteneva ciò che voleva.

    L’ultimo capitolo di Zappa in Danimarca, scritto da Søren Gaden, racconta del suo più grande fan danese, Ole Lysgaard, che alla fine divenne suo amico quasi “perseguitandolo” durante i tour. Una delle storie danesi riguarda John Smothers, la guardia del corpo di Zappa, che diede a Ole l’accesso alla “cerchia ristretta”. Questo capitolo contiene anche la storia dei riferimenti usati nella canzone Dong Work for Yuda. Il capitolo è riccamente illustrato con foto uniche del backstage, poster, biglietti e molto altro. Il capitolo e il libro si concludono con un’intervista inedita di 18 pagine realizzata a Copenaghen nel 1979.

    Absolutt Forlag ha in progetto una riedizione di questo straordinario libro con l’aggiunta di nuovo materiale inedito. Sta raccogliendo fondi per un possibile rilascio.

    Live Drammenshallen, Drammen, Norway, 8 maggio 1982
    con Frank Zappa, Steve Vai, Ray White, Scott Thunes, Chad Wackerman, Ed Mann, Tommy Mars, Bobby Martin

    Tracklist
    Treacherous Cretins
    Society Pages
    I’m A Beautiful Guy
    Beauty Knows No Pain
    Charlie’s Enormous Mouth
    Fine Girl
    City of Tiny Lights
    Harder Than Your Husband
    Bamboozled By Love
    Let’s Move to Cleveland
    Tinseltown Rebellion
    Sinister Footwear
    Stevie’s Spanking
    Cocain Decisions
    Nig Biz
    Disco Boy
    Teenage Wind
    Truck Driver Divorce
    Tell Me You Love Me
    Strictly Genteel
    Crowd noise
    No no Cherry
    The Man From Utopia Meets Mary Lou
    Crowd noise
    Bobby Brown
    Zomby Woof

  • Frank Zappa – The Nordic Stories (Sweden), Live in Stockholm, 30 september 1967

    Frank Zappa – The Nordic Stories (Sweden), Live in Stockholm, 30 september 1967

    THE NORDIC STORIES
    Zappa nei Paesi nordici 1967-1988
    Libro di Erland Bekkelund, Cege Berglund, Matti Laipio, Ole Lysgaard e Søren Gaden
    (4° edizione, 21 gennaio 2022, in lingua inglese, 256 pagine, Absolutt Forlag)

    Questo libro è stato scritto da uno dei più grandi ammiratori di Zappa in Norvegia, l’autore/editore Erland Bekkelund che ha preso l’iniziativa per il progetto coinvolgendo collaboratori dalla Finlandia, Svezia e Danimarca (Matti Laipio, Cege Berglund, Ole Lysgaard e Søren Gaden), grandi estimatori di Zappa anche loro.
    Il libro documenta i concerti di Zappa nei Paesi nordici dal 1967 alla fine degli anni ’80. In nessun’altra zona europea ha tenuto più concerti come nel Nord Europa. Ha suonato in circa 80 concerti tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca.
    Il libro presenta un capitolo per ognuno dei 4 Paesi nordeuropei con storie, interviste e aneddoti, 250-300 foto (in gran parte mai viste) che sono anche documenti storici.
    Contiene una recensione di ogni tour nordico con formazioni, date dei concerti, scalette e recensioni, è illustrato anche con locandine, poster e biglietti.

    Il capitolo di Zappa in Svezia, scritto da Cege Berglund, contiene interviste, storie di persone che lo hanno incontrato, informazioni su esperienze concertistiche e molto altro ancora. Gli Spotnicks furono la primissima band che aprì il primissimo concerto di Zappa e dei Mothers of Invention a Göteborg nel 1967. I musicisti Morgan Ågren e Mats Öberg raccontano la loro storia di quando hanno avuto la possibilità di suonare con Zappa e la band durante il concerto a Stoccolma nel 1988.

    Il capitolo molto speciale su Zappa in Finlandia è stato scritto da Matti Laipio, una delle persone principali che portarono Zappa in questo Paese del Nord Europa. Racconta della loro amicizia: visse con lui a Los Angeles per un periodo a metà degli anni ’70, mentre Zappa lavorava agli album Zoot Allures e Studio Tan. Matti racconta perché e come ha fornito ai Mothers gli spartiti per il tango finlandese Satumaa. Il risultato può essere ascoltato al concerto di Helsinki, che fa parte della serie You Can’t Do That On Stage Anymore. Abbiamo la storia di “Uncle Eric” che ha ispirato Zappa a scrivere la canzone Mrs. Pinky. Il capitolo è illustrato con alcune fantastiche foto scattate da Henrik Schütt.

    Il capitolo sulla visita di Zappa in Norvegia è scritto da Erland Bekkelund.
    Quando i giornalisti norvegesi hanno chiesto a Zappa cosa fosse una società, lui ha risposto:
    “Non abbiamo alcuna società, solo un gruppo di persone che si rincorrono come animali”.
    Il primo concerto che Zappa tenne in Norvegia fu nel 1973 al leggendario festival Kalvøya (isola di Calf) dove Zappa fu l’attrazione principale e il biglietto costava 20 NOK. Zappa stesso decise quando lui e la band avrebbero suonato: cioè quando il sole splendeva meglio sul palco (e su se stesso, presumibilmente). Zappa otteneva ciò che voleva.

    L’ultimo capitolo di Zappa in Danimarca, scritto da Søren Gaden, racconta del suo più grande fan danese, Ole Lysgaard, che alla fine divenne suo amico quasi “perseguitandolo” durante i tour. Una delle storie danesi riguarda John Smothers, la guardia del corpo di Zappa, che diede a Ole l’accesso alla “cerchia ristretta”. Questo capitolo contiene anche la storia dei riferimenti usati nella canzone Dong Work for Yuda. Il capitolo è riccamente illustrato con foto uniche del backstage, poster, biglietti e molto altro. Il capitolo e il libro si concludono con un’intervista inedita di 18 pagine realizzata a Copenaghen nel 1979.

    Absolutt Forlag ha in progetto una riedizione di questo straordinario libro con l’aggiunta di nuovo materiale inedito. Sta raccogliendo fondi per un possibile rilascio.

    Live in Stockholm, 30 settembre 1967
    Frank Zappa, Ray Collins, Roy Estrada, Jimmy Carl Black, Billy Mundi, Ian Underwood, Don Preston, Bunk Gardner, Motorhead Sherwood

    Tracklist
    Introduction
    You didn’t try to call me
    Petrouska
    Bristol Stomp
    Baby Love
    Big Leg Emma
    No matter what you do
    Blue Suede Shoes
    Hound Dog
    Gee
    King Kong
    It can’t happen here

  • Frank Zappa & The Mothers of Invention – complete live 20 october 1968 Concertgebouw, Amsterdam

    Frank Zappa & The Mothers of Invention – complete live 20 october 1968 Concertgebouw, Amsterdam

    Frank Zappa & The Mothers of Invention – complete live 20 october 1968 Concertgebouw, Amsterdam (The Netherlands)

    FAIR USE

    Il live che si è tenuto il 20 ottobre 1968 ad Amsterdam è uno dei più memorabili delle prime Mothers.
    E’ stato organizzato al Concertgebouw, sala da concerto di Amsterdam considerata tra le prime al mondo, in termini di qualità acustica.
    Il suo spazio ospita numerosi eventi concertistici di musica classica e leggera.
    L’edificio imponente fu progettato nella seconda metà dell’Ottocento: i lavori sono stati avviati nel 1883 ed è stato inaugurato l’11 aprile 1888.
    La sala Concertgebouw è celebre anche nella cultura popolare. E’ citata nel brano Rock Show tratto dall’album Venus and Mars di Paul McCartney.
    Le foto che ho inserito ritraggono Frank Zappa e i Mothers of Invention allo Schiphol Airport di Amsterdam e durante il concerto.

    La band
    Frank Zappa – guitar, vocals
    Roy Estrada – bass, vocals
    Jimmy Carl Black – drums, vocals
    Art Tripp – drums, percussion
    Ian Underwood – alto sax, piano
    Don Preston – electric piano, odd noises
    Bunk Gardner – tenor sax, clarinet
    Motorhead Sherwood – baritone sax

    Tracklist
    Help I’m A Rock
    Transylvania Boogie
    Drum duet
    Whiskey Behind the Sun
    Dog Breath Variations
    The String Quartet
    A Pound For a Brown
    Sleeping In A Jar
    Gas Mask
    Orange County Lumber Truck Medley

  • Frank Zappa, live in Japan: special photos & info, The Eyes of Osaka (full album), 1976

    Frank Zappa, live in Japan: special photos & info, The Eyes of Osaka (full album), 1976

    “The Eyes of Osaka”, stampato anche con il titolo di “Strange Habits”, è uno dei concerti dell’unica tournee giapponese delle Mothers (1976).
    Di recente, questo album è stato ripubblicato con il titolo di Osaka Nights.

    Tokyo, Osaka, Kyoto, Asakusa. Il tour in Giappone è stata un’esperienza unica per Zappa.

    Per la prima volta, Zappa e le Mothers sono venuti in Giappone per partecipare ad uno spettacolo rock senza precedenti all’Asakusa Kokusai Gekijo. Visto che desiderava visitare il Giappone da molto tempo, Frank ha perfino condiviso le spese del tour. La sua visita ha coinciso con altri tour giapponesi della Average White Band e degli Eagles.
    L’intervista a Zappa è iniziata parlando degli abiti spaventosamente sexy che indossava sul palco, che mettevano in mostra la sua schiena nuda e mostravano chiaramente le linee del suo corpo.
    I tuoi vestiti sembravano molto sexy ieri. Non indossavi biancheria intima?
    “Non solo ieri, ma sempre. Quando indosso la biancheria intima, mi sembra di essere in prigione”.
    Cosa hai fatto subito dopo il concerto?
    “Ho preso l’ascensore fino al piano di sopra, sono andato in camerino e mi sono seduto su una piccola sedia. Ho chiesto un caffè ma non ce n’era. Poi una bellissima ragazza giapponese è venuta da me e mi ha gettato le braccia al collo. Mi sono sdraiato sulla sedia e lei mi ha massaggiato il sedere. Ho aspettato che tutta la band si preparasse a prendere una macchina, sono sceso al piano di sotto, ho firmato autografi e sono andato a una festa, poi in discoteca”.
    È stato divertente?
    “No. Affollato. Uscendo dalla discoteca sono tornato in albergo, ho preso del cibo, sono tornato in questa stanza e non posso raccontare quello che è successo dopo”.
    Le persone spesso ti definiscono un genio, un uomo dal talento insolito o addirittura un pazzo. Cosa pensi di te stesso?
    “Sono un genio. Non pazzo”.
    Che tipo di talento ti rende un genio?
    “Il mio talento naturale è la capacità di analizzare, sintetizzare e inventare vari tipi di materiali”.

    Quando l’intervista è finita e mi sono alzato per salutarlo, all’improvviso Zappa ha preso il mio corpo tra le sue braccia senza sforzo e mi ha abbracciato abbastanza forte da farmi scricchiolare la spina dorsale. Tutti nella stanza avevano la bocca spalancata. Sembrava essere il suo modo di mostrare affetto.
    Il generoso musicista ci ha invitato a cena e, il giorno della sua partenza, mi ha consegnato la partitura scritta a mano per il suo nuovo album. Non è “un eccentrico astruso” e non è pazzo: Frank è un musicista di grande talento con un’intelligenza eccezionale e una personalità calorosa.
    (Stereo, aprile 1976)

    Alla conferenza stampa hai menzionato alcuni dei tuoi film di mostri preferiti dal Giappone. Qual è la differenza tra quelli giapponesi e quelli americani?
    “Quelli giapponesi sono realizzati con più cura nei dettagli”.
    (Ongaku Senka, aprile 1976)

    Tra i ricordi del tour in Giappone, c’è una foto che ritrae Frank Zappa con Hoshika Rumiko, reporter di Music Life (foto scattata durante l’UK press conference a giugno 1970).

    Il libro dedicato a Zappa più famoso in Giappone è “Zappa Vox” di Yasuo Yagi.

    “Frank Zappa e i Mothers of Invention si muovono a modo loro lanciando sfide sempre nuove e all’avanguardia. Sfruttando al massimo l’era elettrica, si stanno dedicando alla ricerca del suono. I fans giapponesi crescono di giorno in giorno. Questa band è un vero fiore all’occhiello dell’Art Rock”.
    “Frank Zappa, il leader dei Mothers, è un genio o un pazzo? Ha un suo mondo in cui qualcosa si muove al di là della nostra comprensione. Un uomo misterioso”. (Music Life, luglio 1969)

    Sai che tipo di posto era questo edificio?
    “No. Per favore dimmelo”.
    Sono una cantante, quindi te lo spiego con la frase di una canzone: “C’è una casa a New Orleans, la chiamano il Sol Levante…”
    “Un bordello! E cosa succederà dopo?”.
    Dopo la conferenza stampa di Frank Zappa, abbiamo lo spettacolo di Oiran che tutti stavate aspettando e ci saranno alcuni balli e scene pornografiche.
    “Porno? Inizia subito!”.
    (In seguito, FZ ha fatto un’apparizione non programmata nello spettacolo di Oiran interpretando il ruolo di un cliente ma non c’era affatto pornografia).
    (New Music Magazine, aprile 1976)

    Che mi dici della noh music…giapponese?
    “Mi piace. E’ come la musica da fantascienza di Webern con gente che fa grugniti irregolari seguiti da un colpo di batteria e tutta questa roba stranamente equilibrata. Include punti sonori nel tempo stranamente bilanciati, non ho idea di cosa si tratti o cosa succederà sul palco, ma il suono è qualcosa che trovo interessante”. (Best of Guitar Player, 1994)

    “Le prove vengono registrate continuamente (audio e video). Zappa utilizza tre videocamere, che vengono alimentate tramite cavi nel suo camioncino di registrazione chiamato “Utility Muffin Research Kitchen” (UMRK), mantenuto dell’ingegnere Bob Stone.” (ADLIB, marzo 1988)

    Black Napkins e Ship Ahoy integrali li trovate solo qui e cento volte più emozionanti che su disco.

    Concerto di Asakusa

    Il numero di febbraio 1976 della rivista giapponese Ongaku Senka contiene l’annuncio della Warner Pioneer con le nuove uscite (incluso Bongo Fury, “album che commemora il loro prossimo tour giapponese”).

    Il numero di marzo 1976 della rivista Ongaku Senka contiene un rapido resoconto del concerto di FZ a Tokyo, con l’intervista di Armando Gallo fatta a Los Angeles prima del tour invernale del ’76. Le foto che hanno accompagnato l’intervista sono state scattate durante il concerto al Forum di Inglewood, CA, il 31 dicembre 1975.

    Alludendo al set di 10 dischi in preparazione (materiale con Mothers of Invention) Zappa riferisce a Gallo che:

    “Il nastro più vecchio del set è stato registrato nel ’58 con Captain Beefheart, mentre cantava in un’aula di una scuola”.

    “Il set include anche le registrazioni della prima prova in assoluto dei Mothers, i primi nastri dal vivo dei Mothers in un bar a Pomona e la nostra esibizione a una festa a Hollywood, che ha attirato l’attenzione del nostro primo manager. Ogni traccia ha un significato storico, ci sono esibizioni dal vivo davvero uniche. Ad esempio, quando stavamo registrando l’album Uncle Meat, i poliziotti hanno fatto irruzione nel nostro studio e ci hanno beccati. Anche le loro voci sono state registrate sui nastri. Ma la nostra casa discografica (Warner Bros.) ha paura di pubblicare questo set”.