Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: What does it mean?

  • Frank Zappa, Zoot Allures – What means?

    Frank Zappa, Zoot Allures – What means?

    Versione The Best Band You Never Heard In Your Life, 1991

    E’ opinione comune che ‘zoot allures’, termine di origine francese, si traduca in ‘accidenti’.
    Se, però, andate a cercare il significato della parola francese ‘zoot’ scoprirete che questo termine si riferisce ad un costume, zazou, degli anni ’40 del secolo scorso.
    Zoot Allures è l’ottavo album da solista di Frank Zappa, pubblicato nel 1976.

    Il titolo “Zoot Allures”, melodico e leggermente malinconico, si riferisce agli esperimenti jazz-rock di Larry Coryel.
    Zoot Allures è stato pubblicato alla fine del 1976: a Frank piace giocare con le parole e questo titolo lo dimostra.
    Riguardo all’origine del titolo, le opinioni sono divise.
    L’origine è probabilmente francese, come confermato da Zappa (sull’album “Titties&Beer – Zoot Allures in Paris, Zappa disse: “E ora dal nostro album Zoot Allures con un titolo quasi francese”).
    In francese ‘zut alores’ significa qualcosa come “inferno”.
    La seconda interpretazione è legata al guardaroba. In “Wonderful Wino” si parla di abiti zoot indossati all’epoca da molti musicisti. Forse, entrambe le spiegazioni sono corrette. (Jazz Rytm i Piosenka, giugno 1977)

    Nel brano “Wino Man”, viene menzionato uno zoot suit.
    “Durante la seconda guerra mondiale, indossare questo tipo di abito (zoot) venne associato alla delinquenza generale e alla ribellione contro la legge e l’autorità governativa. Ciò che realmente significava per la cultura in generale era una sottocultura crescente di giovani messicani-americani e neri, che erano soggetti a molte discriminazioni sociali e razziali a Los Angeles e nella California del Sud. Il simbolo esteriore della sottocultura, lo stesso costume da zoot, rendeva i membri di questa scena, autodefinita “pachuco”, riconoscibili e facilmente diffamabili”.
    (web.archive.org)

    Ho notato un grande cambiamento nel suono di “Zoot Allures” rispetto agli album precedenti.
    “Sì, il disco suona in modo diverso perché ho suonato la maggior parte degli strumenti”.

    Continuerai a farlo o è solo qualcosa che volevi provare?
    “Volevo solo provarlo…”.

    L’avevi già fatto prima?
    “Non così… In precedenza, avevo suonato le tastiere, il sintetizzatore, il basso e la chitarra, ma ho sempre lasciato la batteria a qualcun altro. In pratica, tutte le tracce sono esattamente come volevo. È difficile spiegare ad altri musicisti in una determinata situazione che una nota dirà più di cento note in certi punti… In genere, i musicisti perdono di vista il fatto che un compositore l’ultima cosa al mondo che vuole fare è che tutti suonino il più possibile nello stesso momento. Per me è l’equivalente di prendere un pezzo di carta bianca e dipingere tutto di nero. Ottieni la massima densità ma non va da nessuna parte”.
    (Musician’s Guide, agosto 1977)

    Frank Zappa è stato un artista molto produttivo, ma va sottolineato che “Zoot Allures” del 1976 è stato il suo 22° album. Il disco vede Zappa dare il benvenuto a Captain Beefheart. Don Vliet ha aggiunto l’armonica ai brani “Mr Pinky” e “Finding Her Fine Man”. Come sempre con Zappa, c’è un piccolo paradosso da trattare. La copertina dell’album ritrae i partner di Zappa Patrick O’Hearn e Eddie Jobson, anche se qui non suonano; Zoot Allures ha anche un titolo tipicamente zappiano, che parodia l’esclamazione millenaria di “Zut Alors!” ma si riferisce intenzionalmente ai costumi Zoot del dopoguerra.
    (cultora.it di Daniele Dell’Orco, 20 ottobre 2022)

    “Zoot Allures” mostra un lato più addomesticato di Zappa rispetto a quanto visto prima. Molti saranno tentati di evidenziarlo come un calo del suo oltraggioso quoziente, ma è semplicemente una fase musicale più diretta che sta raggiungendo un pubblico che Zappa si è sempre meritato, il mainstream. “Zoot” è più dolce e più accessibile anche se Zappa si tuffa nella melma culturale da cui prende le sue crocchette più gustose.
    (Sounds, 18 dicembre 1976)

    L’album Zoot Allures, prodotto parzialmente da Zappa (anche se accreditato come “La Marr Bruister”), includeva anche la title track, che in seguito apparve sul Joe’s Garage del 1979.
    Sulle note di copertina di Sheik Yerbouti del 1979, Zappa nota che “Friendly Little Finger” (da Zoot Allures) è stato creato usando la xenocronia.
    Il sound dell’album è influenzato dalla musica heavy metal, in particolare quella della canzone “Ms. Pinky.
    Tutte le tracce sono state scritte da Frank Zappa, eccetto Wonderful Wino, scritta da Zappa e Jeff Simmons.

    “Zoot Allures”, in America, non è andato bene come altri album ma ha avuto un sacco di airplay”. (Frank Zappa, Sounds, 28 gennaio 1978)

    Dopo il tour del 1975, gran parte dei membri della band decise di andare avanti per la propria strada e, così, Frank smise di usare il nome Mothers of Invention e continuò come Zappa a partire dall’album “Zoot Allures”.

  • Frank Zappa – Approximate, live 1972

    Frank Zappa – Approximate, live 1972

    Waka/Wazoo 1972

    Slide Guitar: Tony Duran
    Keyboards: Ian Underwood
    Trumpet: Sal Marquez
    Bass: Dave Parlato
    Drums: Jim Gordon
    Trumpet: Malcolm McNab
    Trombone: Tom Malone
    Trombone: Glenn Ferris
    Trombone: Ken Shroyer
    Trombone: Bruce Fowler
    Woodwinds: Earle Dumler
    Woodwinds: Mike Altschul
    Woodwinds: Jay Migliori
    Bassoon: JoAnn Caldwell
    Woodwinds: Ray Reed
    Woodwinds: Charles Owens
    Cello: Jerry Kessler
    Percussion: Ruth Underwood
    Percussion: Tom Raney

    “Si chiama “Approximate – annuncia Frank Zappa nel suo modo più pedagogico – perché mentre il ritmo è specificato, le note non lo sono. Sarà eseguito in tre sezioni. Il primo con gli strumenti, il secondo con la voce umana e il terzo con il piede umano”. (New Musical Express, 5 ottobre 1974)

    “In questa selezione, ogni musicista ha la possibilità di scegliere la tonalità in cui suonare. Ci sono solo poche battute in tutto il brano in cui viene indicata l’intonazione – e sono indicate come contrasto. Il resto dello spartito è pieno di terzine e ottave, collegate da piccole x, che per la loro posizione indicano il registro approssimativo dello strumento a cui si riferiscono. I musicisti devono attenersi agli schemi ritmici che organizzano i periodi tra due gruppi di x. Questo brano può essere eseguito da un numero qualsiasi di musicisti, da quattro in su. Il modello generale indica un’unica parte replicata per tutti gli strumenti in DO e FA (incluse le percussioni), che si intreccia con un’altra singola parte duplicata per tutti gli strumenti in Sib o Mib. Il basso e la batteria hanno voci separate, che combinano i ritmi delle altre due parti”. (1972)

  • Frank Zappa & MOI – We’re Only in It for the Money, Who Needs the Peace Corps?, 1968 uncensored

    Frank Zappa & MOI – We’re Only in It for the Money, Who Needs the Peace Corps?, 1968 uncensored

    “We’re Only in It for the Money”: la satira di Frank Zappa
    FAIR USE

    Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
    La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
    E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
    Nel 2003, la rivista Rolling Stones ha inserito l’album alla posizione n. 296 nella lista dei migliori 500 dischi di sempre. Q magazine l’ha inserito nella lista dei Migliori Album psichedelici di tutti i tempi.
    L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli e tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
    Il disco non è costituito da vere e proprie canzoni ma, piuttosto, da brevi sketch sonori simili a jingle pubblicitari, seppure sofisticati dal punto di vista compositivo.
    Zappa improvvisò parecchie linee di dialogo parlando a ruota libera: contribuirono alle sessioni di registrazione altre persone tra cui Eric Clapton, Rod Stewart e Tim Buckley.
    L’album contiene brevi canzoni interrotte da segmenti parlati e brani di altra musica senza una logica apparente: in realtà, il tutto era stato attentamente studiato.
    Zappa spese 4.000 dollari (circa 28.000 dollari attuali) per realizzare la copertina il cui design originale è stato ideato da Cal Schenkel. E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt, Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
    Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
    Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non era entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
    La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
    Nella versione originale del disco alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.
    Fra le tracce censurate, ricordiamo:
    “Adoro quando la Polizia mi prende a calci in culo” (Who Needs the Peace Corps?);
    “Non venirmi dentro” (Harry You’re a Beast);
    “Non la darò più via per farti pubblicità” (Absolutely Free).
    La versione del 1986 reintrodusse queste parti censurate (Rykodisc Records).

    Tracce dell’album
    2. Are You Hung Up?
    3. Who Needs the Peace Corps?
    3. Concentration Moon
    4. Mom and Dad
    5. Telephone Conversation
    6. Bow Tie Daddy
    7. Harry, You’re a Beast
    8. What’s the Ugliest Part of Your Body?
    9. Absolutely Free
    10. Flower Punk
    11. Hot Poop
    12. Nasal Retentive Calliope Music
    13. Let’s Make the Water Turn Black
    14. The Idiot Bastard Son
    15. Lonely Little Girl
    16. Take Your Clothes Off When You Dance
    17. What’s the Ugliest Part of Your Body? (Reprise)
    18. Mother People
    19. The Chrome Plated Megaphone of Destiny

    “Who Needs The Peace Corps” racconta la voglia di abbandonare la società e diventare un “hippy” a San Francisco. Zappa ironizza sull’idea di una vita hippy fasulla, con il narratore che canta di voler comprare perline e una band di pelle, di prendere le piattole e di entrare in un gruppo rock and roll.
    In sostanza, la canzone è una celebrazione della libertà e dello stile di vita alternativo del movimento hippy, con il narratore che proclama “amerò tutti!”. Il cantante non si vergogna delle sue scelte anticonvenzionali, abbraccia l’idea che “ogni città deve avere un posto dove poter incontrare i falsi hippy”.

    Hai messo quella copertina per deridere i Beatles?
    Beh, non pensavo che la loro copertina ce l’avrebbe fatta. La nostra è superiore artisticamente.

    Però, non c’erano piante di marijuana sulla copertina.
    No, ma sulla loro non avevano angurie, quindi li abbiamo battuti con il simbolismo.
    (Ann Arbor Argus, 19 giugno 1969)

  • Frank Zappa – San Ber’dino, 1977 – What means?

    Frank Zappa – San Ber’dino, 1977 – What means?

    Live at the Palladium, NYC, 1977

    Il brano “San Ber’dino” è stato oggetto di speculazioni e interpretazioni sin dalla sua uscita nel 1973. I testi, accompagnati dal suono rock eclettico di Zappa, raccontano la storia dell’esperienza di un uomo che vive a San Bernardino, in California.
    Le prime righe danno il tono alla canzone:
    “Venticinque anni fa, parlarono e uscirono dalle officine e dai campi. Alcuni hanno trovato il successo e altri hanno trovato l’inferno”.
    “Loro” si riferisce alle persone emigrate a San Bernardino venticinque anni prima, nel 1948. Molti di questi lavoratori migranti trovarono lavoro nelle officine e nei campi che circondavano la città. La riga successiva, “alcuni hanno trovato il successo e altri hanno trovato l’inferno”, riguarda le esperienze contrastanti di questi lavoratori. Mentre alcuni hanno trovato il successo e una vita migliore, altri si sono ritrovati in situazioni difficili.
    Il resto della canzone è una raccolta di aneddoti e osservazioni sulla vita a San Bernardino, inclusi riferimenti all’aria sporca, al fast food e all’uso di droghe. Il coro si concentra sull’idea che San Bernardino sia un luogo dove le persone vengono per sfuggire al proprio passato, un “paradiso dei poveri”, come dice Zappa.
    L’ultimo verso è particolarmente notevole per i suoi riferimenti ai legami della città con l’industria aerospaziale e con la Guerra Fredda:
    “Andavi in chiesa ogni domenica ma non potevi mai confessarti perché eri troppo occupato a fare affari con il governo. Una bella cittadina, oh sì! Se stai cercando una squadra, continua e usaci, puoi abusare di noi, non ci interessa nemmeno”.

    L’ispirazione dietro “San Ber’dino” è in gran parte attribuita all’esperienza personale di Zappa vissuta in California. Al momento in cui scrisse la canzone, Zappa viveva nella città di Laurel Canyon, appena fuori Los Angeles. Visitava spesso San Bernardino, sia per esibirsi che per stare con gli amici. In un’intervista con la rivista Rolling Stone, Zappa ha dichiarato che San Bernardino rappresentava un posto molto speciale per lui perché era abbastanza piccolo da essere accogliente e abbastanza grande da essere pericoloso”.
    Zappa era attratto dalla durezza della città e dalla sua storia di lavoratori migranti e di produzione. Era anche affascinato dai suoi legami con l’industria aerospaziale, che all’epoca era fortemente intrecciata con la Guerra Fredda. Nella stessa intervista a Rolling Stone, Zappa affermò che “San Bernardino aveva i Berretti Blu, che erano un’organizzazione per l’avvistamento di aerei civili. Era praticamente una copertura per i lavoratori della difesa aerea”.

    A livello superficiale, “San Ber’dino” è un commento alla cultura e allo stile di vita di San Bernardino negli anni ’70. Parla al passato e al presente della città toccando temi di migrazione, industria e questioni sociali.
    Tuttavia, come per molte canzoni di Zappa, c’è un significato più profondo dietro le osservazioni a livello superficiale. Alcuni hanno interpretato “San Ber’dino” come un commento al capitalismo americano e allo sfruttamento della classe operaia. La frase “potete abusare di noi, non ci interessa nemmeno” è stata interpretata come una dichiarazione sull’autocompiacimento delle masse di fronte allo sfruttamento capitalista.
    I riferimenti all’industria aerospaziale e alla Guerra Fredda sono stati visti anche come un commento al militarismo e all’imperialismo americano. Zappa, che era esplicito nella sua opposizione alla guerra e alla corruzione del governo, potrebbe aver utilizzato “San Ber’dino” come un modo per criticare il complesso militare-industriale e il ruolo che svolgeva nella società americana.

    Curiosità
    Frank Zappa era fortemente critico nei confronti della corruzione del governo e si opponeva alla guerra e al militarismo. Si è identificato come un indipendente e si è espresso sia contro il partito repubblicano sia contro quello democratico.

    Frank Zappa si è esibito a San Bernardino più volte nel corso della sua carriera.
    (oldtimemusic.com, 13 agosto 2023)

    La passione di Frank per la cinematografia portò un giornale locale, l’Ontario Daily Report, a ritenere che nel suo studio si girassero pellicole porno. Un sergente di Polizia in incognito chiese allora a Frank di procurargli una registrazione audio per 100 dollari, cosa che Frank realizzò mettendo insieme un nastro contenente mezz’ora di gemiti e sospiri della sua ragazza. Al momento della consegna del nastro Frank e Lorraine vennero arrestati. L’accusa di associazione per delinquere per la produzione di materiale pornografico cadde per entrambi, ma a Frank toccò scontare 10 giorni nel carcere di San Bernardino dei 6 mesi a lui attribuiti dalla giuria, mentre la ragazza implicata è stata liberata pagando la cauzione con i soldi provenienti dalle royalties maturate da “Memories Of El Monte”, una canzone scritta da Zappa e Collins per il gruppo The Penguins.

  • Frank Zappa, Muffin Man – meaning

    Frank Zappa, Muffin Man – meaning

    NYC Palladium, live del 30 ottobre 1977

    L’uomo dei muffin, seduto al tavolo della Cucina Sperimentale Polivalente per Muffin, afferra un grosso cucchiaio cromato. Raccoglie una piccola quantità di briciole secche di muffin e se le versa sulla camicia.
    Dice: “Qualcuno preferisce i tortini, a me non frega niente dei tortini! Non esiste nulla di più eccelso sulla faccia della Terra del muffin!”.

    “Ragazza, credevi fosse un uomo, invece era un muffin. Era solo un Pulcinella”.

    Il significato della canzone non è mai stato spiegato del tutto da Frank Zappa e lascia spazio a molte interpretazioni. Può rappresentare una golosità maniacale per un certo cibo o il fanatismo per una certa materia che allontana un individuo da altri interessi nella vita alienandolo.
    La fedele ossessione per il muffin potrebbe essere una parodia della ripetitiva vita borghese che Zappa disprezzava.
    Nel ritornello, una ragazza senza nome sembra aver avuto una relazione con l’uomo dei muffin, talmente concentrato nella ricerca del muffin perfetto da non darle piacere.
    Più in generale, il testo suggerisce l’inaspettato, la consapevolezza che non tutto è sempre come sembra, spesso un uomo non è così forte o capace come può apparire.
    L’accenno a “No cries is heard in the night as a result of him stuffing’” potrebbe essere interpretato come un riferimento all’idea che le azioni hanno delle conseguenze e che la mancanza di conoscenza o capacità del personaggio non porta a nessun risultato positivo.

  • Frank Zappa e i sindacati – Stick Together

    Frank Zappa e i sindacati – Stick Together

    Dall’album “The Man From Utopia” (1983)

    Parlando di unioni orchestrali, Frank Zappa ne decostruiva l’intero concetto:
    “Fanculo i sindacati è tutto quello che ho da dire…. Funziona così: ogni volta che qualcuno in un sindacato dice ‘Stiamo facendo uno sciopero per ottenere più soldi’ ti fa credere che, una volta vinto lo sciopero, otterrai risultati. Ma lo fanno sempre per dar modo al tizio che dà loro i soldi di aumentare ancora di più il prezzo. Chi ci perde è sempre il consumatore. Stanno prendendo per il culo e neanche se ne accorgono”. (Frank Zappa)
    Frank ha avuto modo di esplorare il tema dei sindacati in “Stick Together”.
    Pur restando un sostenitore della controcultura, spesso si definiva un conservatore classico e si candidava alla presidenza con il biglietto libertario.

    Il rapporto di Frank Zappa con i sindacati non fu molto positivo. Come direttore d’orchestra e compositore è sempre stato costretto ad avere a che fare con i sindacati dei musicisti, di solito a suo svantaggio.
    Era un perfezionista, spesso lavorava ore extra per finire un progetto, ma ogni volta che erano coinvolti i sindacati era costretto a fermarsi: i due risultati più significativi sono stati il film “200 Motels” massacrato, rattoppato e alla fine incompleto, e le sessioni insoddisfacenti con la London Symphony Orchestra.
    “Stick Together” non è la prima canzone di Zappa sui sindacati. Si può tornare indietro fino al 1970 per trovare “Rudy Wants to Buy Yez a Drink”, ed aggiungere tra queste due date “Lonesome Cowboy Burt” e “Flakes”.

  • Frank Zappa – Inca Roads significato del testo

    Frank Zappa – Inca Roads significato del testo

    Frank Zappa & Mothers of Invention – Inca Roads, Berkeley Community Theatre, CA, 16 febbraio 1974

    Frank Zappa – guitar, vocals
    Jeff Simmons – rhythm guitar, vocals
    George Duke – keyboards, vocals
    Napoleon Murphy Brock – tenor sax, flute, vocals
    Bruce Fowler – trombone
    Ruth Underwood – percussion
    Tom Fowler – bass
    Ralph Humphrey – drums
    Chester Thompson – drums

    Inca Roads di Frank Zappa è una canzone surreale e piena di giochi di parole.
    Racconta di un veicolo di origine aliena atterrato sulla Cordigliera delle Ande.
    Conduce l’ascoltatore in un viaggio nel mondo mistico ed enigmatico dell’antica civiltà Inca. Attraverso un testo che fa riflettere e un arrangiamento musicale complesso, questa canzone ci invita a esplorare le possibilità di incontri extraterrestri, i misteri delle montagne andine.
    I versi iniziali gettano immediatamente le basi per un’esperienza ultraterrena. La menzione di un veicolo proveniente “da qualche parte là fuori” ci spinge a considerare la possibilità di una visita aliena in un luogo remoto come le Ande. Da dove proviene questo strano velivolo? Ha un motore o qualcosa di diverso?
    La domanda sulla forma e sul sistema di propulsione del veicolo suggerisce che esso sfida la comprensione convenzionale, aggiungendo un’aria di intrigo alla narrazione.
    La canzone ha un’atmosfera comica e fuori dagli schemi, con il testo intervallato da dialoghi.
    Si allude all’impero Inca che costruì strade e strutture complesse sulle Ande e si parla di una figura misteriosa chiamata “regina del guacamole”. In definitiva, la canzone si chiede come sia possibile che uno strano velivolo sia arrivato da qualche parte là fuori e quale sia il suo scopo.
    Il riferimento allo stivale del pitone aggiunge un tocco di surrealismo e di umorismo inaspettato, rafforzando il fascino complessivo della canzone. La descrizione delle targhe sparse in giro e della scarpa del narratore evidenzia le conseguenze caotiche di questo strano evento. Suggerisce che qualsiasi cosa sia arrivata sulle Ande ha avuto un impatto significativo, lasciando dietro di sé tracce sia fisiche che metaforiche. L’interiezione di “Madre Maria e Jozuf!” trasmette un misto di sorpresa, stupore e preoccupazione.

    Inca Roads esplora principalmente gli stereotipi degli extraterrestri che incontrano la civiltà Inca. Questi temi, come la copertina dell’album One Size Fits All, sembrano imitare la spiritualità di molti album di rock progressivo della stessa epoca. Testi e musica sembrano prendere in giro altri gruppi rock progressivi e la loro profondità divina probabilmente forzata.
    “Il veicolo è uscito dal nulla, solo per atterrare sulle Ande? Era rotondo e aveva un motore o qualcos’altro?”. Viene mostrato un UFO che atterra sulle Ande. Man mano che la canzone procede, i testi diventano più sciocchi e sembrano deridere l’inizio della canzone. Un esempio è questo: “… o qualcuno ha creato un posto per far atterrare Chester possa atterrare. Booger Bear è venuto fuori dal nulla…”.
    Il cantante e tastierista George Duke ha detto in un’intervista che Zappa gli ha fatto pressioni per cantare in “Inca Roads”. Duke non aveva intenzione di cantare, era lì soltanto per suonare le tastiere. Ha continuato descrivendo come Zappa gli avesse comprato un sintetizzatore (uno strumento che a Duke non piaceva) e gli avesse detto che avrebbe potuto suonarci se avesse voluto.

    “Inca Roads” ironizzava sulle sconcertanti teorie di Von Däniken, uno scrittore pseudo-scienziato, noto per i suoi libri di archeologia misteriosa e uno dei principali sostenitori della cosiddetta “teoria degli antichi astronauti”.
    Frank ironizzava anche sulla moda musicale del momento: un progressive rock direttamente influenzato dalla fantascienza.

    Vi segnalo questo video sull’evoluzione degli arrangiamenti di “Inca Roads” di Frank Zappa.
    Mostra come il brano sia passato da un breve strumentale ad una ballata e ad un’epopea in più parti completamente formata in un anno e mezzo.

    The Evolution of Inca roads (1973-1974)- Frank Zappa Live!

    https://www.youtube.com/watch?v=eEUCb4QPzAE

    L’Uomo vitruviano (ispirato agli scritti dell’architetto romano Vitruvio) con le proporzioni ideali del corpo umano cerca di dimostrare come possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure “perfette” del cerchio, che simboleggia il Cielo (il Cosmo), e del quadrato, che simboleggia la Terra.
    L’uomo rappresenterebbe l’unione tra macrocosmo e microcosmo, è l’idea stessa di ‘mondo’.
    L’uomo è lo specchio dell’universo, il riflesso di un ordine superiore, ‘misura di tutte le cose’.
    Aggiungendo la sua chitarra e il saluto rock, Frank Zappa mi ha convinto.

  • Frank Zappa – Any Downers? Significato del testo

    Frank Zappa – Any Downers? Significato del testo

    Any Downers? Frank Zappa – 1975 – rehearsal band

    “Any Downers?” non è mai stato eseguito o registrato da solo. E’ stato, invece, incorporato in una sequenza di canzoni che si apre con “Society Pages”, “I’m a Beautiful Guy”, “Beauty Knows No Pain” e “Charlie’s Enormous Mouth” terminando con “Conehead”.
    Questa suite manca di unità tematica per formare realmente un’unica composizione.
    E’ stata eseguita nella sua interezza nel 1980 e pubblicata seguendo lo stesso ordine di apparizione nell’album in studio del 1981 You Are What You Is, che include l’intero lato 2 del set originale di due LP. “Any Downers?” era il pezzo più vecchio della sequenza. Fu eseguito per un breve periodo nell’ottobre-novembre 1975 (con testi molto diversi) prima di essere accantonato.
    In “Charlie’s Enormous Mouth”, una ragazza è morta per overdose di cocaina. “Any Downers?” riprende da dove aveva lasciato: gli amici di Charlie sono riuniti attorno alla sua tomba. Mentre la piangono qualcuno chiede altri farmaci, questa volta un sedativo (“downer”). “No, non ne ho più” rispondono gli amici depressi che non riescono ad imparare dall’esperienza della ragazza. Quindi, tutto ciò che resta da fare è accendere la TV, solo per ritrovarsi su uno sketch di “Conehead” al Saturday Night Live: “È una ragazza calva/Con la testa appuntita/Oh no”, che suggerisce il passaggio alla canzone successiva, “Conehead”. (AllMusic)

    “Any Downers?” di Frank Zappa è un commento satirico sull’abuso e la dipendenza dai downers (farmaci depressivi) usati come mezzo per sfuggire alla realtà e anestetizzare il dolore emotivo. La canzone ruota attorno a un personaggio di nome Charlie, probabilmente un pusher o una persona associata all’uso di droghe.
    Il testo inizia con una scena funebre, in cui gli amici di Charlie non riescono a salvare una ragazza dal suo comportamento autodistruttivo.
    Il ritornello ripetitivo riflette la disperazione e il desiderio di droghe. Suggerisce che il narratore sta cercando downers per alleviare la sua angoscia emotiva, ma si rende conto che non ne ha più.
    Le righe successive raccontano come i downers fossero l’unico mezzo che la ragazza avesse per dare sollievo alla sua mente tormentata ed al profondo rimorso. Allude al fatto che l’abuso di droghe è un meccanismo di coping. Il coping è una serie di comportamenti messi in atto per cercare di tenere sotto controllo, minimizzare o affrontare conflitti e situazioni stressanti.
    Tuttavia, con i downers esauriti, alla ragazza non resta altro che la televisione come fonte di distrazione e surrogato di connessione e amore.
    La menzione della “ragazza calva con la testa appuntita” sullo schermo televisivo nelle ultime righe potrebbe essere una rappresentazione metaforica del vuoto e della superficialità di cercare conforto attraverso i media. Evidenzia l’assurdità e l’inadeguatezza di usare una televisione per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di droghe.
    (songtell)

  • Frank Zappa – Keep It Greasey, significato del testo

    Frank Zappa – Keep It Greasey, significato del testo

    Keep It Greasey (Live al Paramount Theatre, Seattle, Washington, 1984)

    “Keep It Greasey” di Frank Zappa (tratto dal triplo album Joe’s Garage) è un brano che esplora le complessità delle relazioni di coppia, la lotta per trovare un amore e un legame autentici.
    Con i suoi giochi di parole e le sue allusioni, la canzone offre un commento umoristico e satirico sulle sfide che uomini e donne devono affrontare per trovare partner adatti.
    La frase ripetuta “Keep it greasey so it’ll go down easy” è una metafora della necessità di aggiungere lubrificazione o morbidezza alle relazioni. Il senso di ‘lubrificazione’ è sia figurato che letterale.
    Da un lato, si riferisce alla lubrificazione sessuale (soprattutto il lato B), sottolineando l’importanza di una comunicazione aperta e di una connessione fisica per mantenere una relazione sana.
    Dall’altro, “greasey” può essere visto come una metafora della morbidezza e adattabilità, che implica la necessità di essere flessibili e accomodanti.
    Proprio come la lubrificazione fa in modo che tutto scivoli e scorra facilmente, sia gli uomini che le donne hanno bisogno di portare un certo livello di sforzo, comprensione e compromesso per far funzionare la relazione senza intoppi.
    Il testo di Zappa suggerisce che le donne buone spesso hanno difficoltà a trovare uomini buoni. Zappa sottolinea la scarsità di uomini “buoni”: sono rari e difficili da trovare. Questo concetto è ulteriormente rafforzato dalla ripetizione del verso “The good men, well there just ain’t enough”.
    Se una donna riesce a trovare un uomo buono e lo lascia andare “è probabile che non ne trovi più un altro simile”.

  • Frank Zappa – Advance Romance, significato del testo

    Frank Zappa – Advance Romance, significato del testo

    Advance Romance (Live, 1984)

    Tratto dall’album Bongo Fury, il brano Advance Romance rappresenta una parodia umoristica delle tradizionali canzoni d’amore.
    La canzone descrive un mondo di povertà, alcolismo, promiscuità, prostituzione e furti.
    Racconta di una ragazza molto brava a compiacere il cantante a letto: usando l’esca del sesso ne approfitta per derubarlo. E’ implicito che sia promiscua.
    “Il modo in cui mi ha trattato, ragazzo, potrebbe farlo anche con te”. Lei approfitta anche degli amici del cantante, come “Potato head Bobby”.
    Risulta ovvio che il brano si riferisce alla capacità di certe prostitute di manipolare gli uomini, non alla capacità della ‘donna’ di manipolare un uomo innamorato. La figura della donna non deve essere confusa con il ‘mestiere più antico del mondo’.
    Una mente ‘open’ non può fare l’errore dei credenti: quello di pensare che Eva sia la tentazione e la colpa, mentre Adamo è la povera vittima. Ognuno, nella vita, fa semplicemente delle scelte.

    Vi racconto una storia su Frank.
    Kay Sherman è stata la prima moglie di Frank Zappa.
    Si sono sposati il 28 dicembre 1960 e, tra la fine del 1963 e l’inizio del 1964, divorziarono.
    Lei lavorava in banca, vivevano al 314 G Street Ontario.
    Vivevano in una casa con soffitta e seminterrato che puzzava di vecchio (questo dettaglio poteva essere attraente per lui). Avevano molti gatti, una grande sala da pranzo, un portico schermato.
    Quando Zappa acquistò ciò che sarebbe diventato lo Studio Z, lui e Kay si erano già separati e Frank si trasferì lì.
    Frank Zappa cita la sua prima moglie nella copertina del suo album d’esordio “Freak Out!” (1966):
    “… una ragazza adorabile: le ho quasi rovinato la vita, ha chiesto il divorzio”.

    “Se tua moglie ha un buon cervello e un buon lavoro, e tutto quello che puoi fare è trovare un lavoro in una stazione di servizio, manderei anche lei a lavorare. Ma mi assicurerei che sapesse chi è il capo, una volta tornata a casa. Sono stato sostenuto per due anni dalla mia prima moglie. Era una sensazione spiacevole sapere che qualcun altro stava portando i soldi, ma non avevo molta scelta. Dovevamo sopravvivere. Quindi faceva la segretaria e portava a casa la pancetta. Nel frattempo, ero un compositore solitario che non riusciva a far registrare o vendere nulla. Ho continuato a scrivere…”.
    (Frank Zappa, Discoscene, maggio 1968)