Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: What does it mean?

  • Frank Zappa & The Beatles: something about (part 2)

    Frank Zappa & The Beatles: something about (part 2)

    I Am The Walrus (Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988)
    Louisiana Hooker with Herpes (parodia di Lucy In The Sky With Diamonds) Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988

    https://www.youtube.com/watch?v=Dr25P4u1qOo

    Nel 1965 si formò un gruppo chiamato The Mothers. L’anno seguente, incise un disco che diede inizio a una rivoluzione musicale. I Mothers inventarono la musica underground. Inventarono anche l’album rock a doppia piega e il concept album aprendo la strada a dozzine di altri gruppi (inclusi i Beatles e gli Stones) con le loro ricerche e sperimentazioni in una vasta gamma di stili e mezzi musicali.
    I Beatles erano certamente a conoscenza dell’album Freak Out dei Mothers quando stavano progettando Sgt. Pepper.

    “Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’. Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)

    Pensi di aver influenzato la musica del tuo tempo?
    “Credo di sì. Le Mothers of Invention hanno influenzato un sacco di gruppi, anche i Beatles e i Rolling Stones ai tempi di “We’re only in it for the money”. Il gruppo dei Queen, che amo molto, è parecchio influenzato a livello teorico dalle cose che abbiamo fatto. Mi piace molto Brian May, il chitarrista dei Queen.
    Credo di aver fatto progredire le cose anche ad un altro livello: nel modo di utilizzare le parole”.
    (Ciao 2001, 3 aprile 1977)

    da Rolling Stone US
    “Hanno detto chiaramente che Sgt. Pepper era il loro modo di rifare Freak Out! – dice il chitarrista Mike Keneally – ma i Fab Four non hanno mai davvero dimostrato la loro gratitudine. È ampiamente documentato che l’uscita della parodia di Sgt. Pepper – We’re Only in It for the Money – sia stata rimandata per colpa della mancata approvazione dei Beatles, ma in Zappa sentiamo la delusione del musicista direttamente attraverso le sue parole.
    “La MGM era terrorizzata da una possibile causa e volevano la rassicurazione legale che i Beatles non avrebbero cercato di colpirli… Le trattative legali sono durate 13 mesi – dice Zappa a proposito dell’artwork del disco – Una volta ne ho parlato personalmente con McCartney, gli ho chiesto di aiutarmi… lui ha risposto: “Vuoi parlare di affari? A queste cose pensano i nostri avvocati”. Non gli interessava partecipare a una discussione sulle ramificazioni legali di una parodia della copertina di Sgt. Pepper”.
    Nonostante lo screzio della copertina, Zappa sceglierà Ringo Starr per interpretare se stesso nel suo film 200 Motels e di improvvisare con John Lennon sul palco del Fillmore East nel 1971. Da questa improvvisazione è spuntato fuori il plagio di Lennon. Leggete la storia qui.

    https://www.youtube.com/watch?v=T2LTFtm67EA

    “I Beatles non li odiavo. In realtà, mi piacciono due o tre dei loro brani. Ho solo pensato che fossero ridicoli. Era così disgustoso il modo in cui venivano consumati e commercializzati. Nessuna musica ha avuto successo in America a meno che non fosse accompagnata da qualcosa da indossare, qualcosa da ballare o una pettinatura. Un fenomeno non si verificherà a meno che tu non riesca a travestirlo. Il punk fa sicuramente parte di questa categoria solo che è peggio perché è un tale rigurgito, tutto ciò che è già stato fatto prima. E’ importante ciò che il punk dice della società odierna. Siamo così in cattive condizioni che stiamo riciclando le mode. Una musica orribile dice molto sulla società a cui si riferisce. Niente nella storia rivela la verità, ma la musica non mente”. (Frank Zappa, Capitol, 1° aprile 1984)

    Nel 1980, durante un’intervista per la BBC Radio 1, Frank Zappa ha stilato una speciale classifica delle sue 30 canzoni preferite spaziando dal rock all’heavy metal, dal pop al post punk ed alla musica contemporanea. Al ventesimo posto c’è “I Am The Walrus” dei Beatles.

  • Frank Zappa & The Beatles: something about (part 1)

    Frank Zappa & The Beatles: something about (part 1)

    Beatles Medley, Cleveland (Ohio) 5 marzo 1988
    I Want To Hold Your Hand (Live al Rainbow Theatre, 10 dicembre 1971)

    L’album “Zappa ’88: The Last US Show” contiene le cover “Whipping Post” degli Allman Brothers Band (spettacolo del 16 marzo a Providence, RI) e “Stairway To Heaven” dei Led Zeppelin (spettacolo del 23 marzo a Towson, Maryland). Il disco è degno di nota anche perché include la prima uscita ufficiale del tanto chiacchierato “The Beatles Medley” (con Norwegian Wood”, “Lucy In The Sky With Diamonds” e “Strawberry Fields Forever”). Contiene, oltretutto, la cover dei Beatles “I Am the Walrus”.

    “Tutti li consideravano Dio ma io non lo condividevo. Per me, i Beatles erano solo un buon gruppo commerciale” disse Zappa facendo sapere di preferire i Monkees. (Classic Rock, luglio 2015)
    I Monkees vengono definiti i “Pre-Fab Four” per il semplice fatto che erano una copia televisiva dei Beatles, reclutati da una pubblicità di Variety.

    Il suggerimento che il suo primo album “Freak Out” nel 1966 abbia ispirato “Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, unificato per temi, è senza dubbio vero.
    Un anno dopo, lo stesso Zappa fece una satira sui Beatles e sull’etica hippie con cui è così spesso erroneamente associato, quando pubblicò “We’re Only In It For The Money”, che presentava un finto sergente Pepper. (Hot Press, 7 aprile 1993)

    Hai messo quella copertina per deridere i Beatles?
    Beh, non pensavo che la loro copertina ce l’avrebbe fatta. La nostra è superiore artisticamente.

    Però, non c’erano piante di marijuana sulla copertina…
    No, ma sulla loro non avevano angurie, quindi li abbiamo battuti con il simbolismo.
    (Ann Arbor Argus, 19 giugno 1969)

    “A scuola i ragazzi ricevono lezioni di armonia, ma viene detto loro di non usare ottave e quinte parallele perché le descrizioni di ciò che le persone facevano e non facevano anni fa sono diventate regole su cosa si può e non si può fare, ma le quinte e le ottave parallele fanno parte della musica pop”.
    “Le persone hanno bisogno di intrattenimento evasivo e il potenziale evasivo di Hendrix e dei Beatles è fantastico. Più ti allontani dalla brutta realtà, meglio è, più venderà. Questo è l’atteggiamento, ma, peggio ancora, si chiama grande arte”. (Beat Instrumental, luglio 1969)

    “We’re Only in It for the Money”: la satira di Frank Zappa
    Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
    La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
    E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
    L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli, tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
    E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
    Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
    Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non fosse entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
    La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
    Nella versione originale del disco, alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.

    https://www.youtube.com/watch?v=lvvCD7qbd5A

  • Frank Zappa & Mothers of Invention, “Freak Out!”: something about the recording

    Frank Zappa & Mothers of Invention, “Freak Out!”: something about the recording

    Hungry Freaks Daddy, Live 1966 Fillmore Auditorium (dall’album MOFO)

    Wilson viveva a New York ed era tornato lì dopo aver prenotato le date per le sessioni. Eravamo al verde. La MGM non ci ha dato subito l’anticipo: il denaro sarebbe arrivato dopo.
    Il produttore di Run Home Slow, Tim Sullivan, mi doveva ancora dei soldi per la colonna sonora del film. Quando finalmente l’ho rintracciato, stava lavorando in un edificio in Seward Street, a Hollywood (il vecchio palcoscenico della Decca).
    Non aveva contanti ma, al posto del pagamento, ci ha lasciato usare il suo posto per provare. Avevamo la migliore sala prove che una band potesse desiderare, ma stavamo morendo di fame. Abbiamo raccolto bottiglie di soda e le abbiamo incassate, utilizzando il ricavato per acquistare pane bianco, mortadella e maionese.
    Alla fine, il giorno della prima sessione è arrivato – verso le tre del pomeriggio in un posto chiamato TTG Recorders, Sunset Boulevard a Highland Avenue.
    Il rappresentante contabile della MGM Records era un vecchio avaro di nome Jesse Kaye. Jesse andava in giro con le mani dietro la schiena, camminando su e giù mentre registravamo, assicurandosi che nessuno aumentasse i costi per gli straordinari superando le tre ore assegnate per ogni sessione.
    Durante una pausa, sono andato nella cabina di controllo e gli ho detto: “Senti, Jesse, abbiamo avuto un piccolo problema. Vorremmo rispettare i tempi. Vorremmo fare tutto in tre ore – queste gloriose tre ore che ci hai dato per fare questo disco – ma non abbiamo soldi e siamo tutti affamati. Potresti prestarmi dieci dollari?”.
    C’era un ristorante drive-in al piano di sotto dello studio, e ho pensato che dieci dollari nel 1965 sarebbero stati sufficienti per sfamare l’intera band e farci portare a termine la sessione. Ebbene, la reputazione di Jesse era tale che, se qualcuno lo avesse visto prestare soldi a un musicista, sarebbe stato rovinato. Non ha detto sì e non ha detto no. Me ne sono andato, immaginando che fosse così – non glielo avrei più chiesto. Sono tornato in studio e mi sono preparato per la ripresa successiva. Jesse entrò. Aveva le mani dietro la schiena. Si avvicinò, casualmente, e fece finta di stringermi la mano. Aveva una banconota da dieci dollari arrotolata nel palmo della mano. Ha cercato di passarmela, solo che non mi sono reso conto di cosa stesse succedendo e il denaro è caduto a terra. Ha fatto una smorfia come “Oh, merda!” e l’ho afferrato molto velocemente, sperando che nessuno l’avesse visto, e me l’ha infilato in mano. Senza questo atto di gentilezza da parte di Jesse, non ci sarebbe stato un album Freak Out! (Frank Zappa)
    (estratto da The Real Frank Zappa Book)

    Numerosi critici musicali attribuiscono a Freak Out! la nascita del concept album.
    Pubblicato il 27 giugno 1966, Freak Out fu anche uno dei primi album doppi della storia ed il primo album d’esordio dei Mothers contenente 2 dischi per un totale di 14 brani.
    Da un’idea di Frank nasce il tema centrale di questo concept album: una visione satirica della moderna cultura americana da parte della cultura dei ‘fricchettoni’, gli anticonformisti, gli eccentrici, i tipi ‘strani’.
    Il motivo per cui viene considerato il primo concept album della storia lo spiega proprio Zappa nella sua autobiografia “The Real Frank Zappa Book”:
    “Ogni canzone parlava di qualcosa in particolare. Non avevamo un singolo di punta a cui dover costruire attorno brani di riempimento. Ogni canzone aveva la sua funzione ed un messaggio satirico”.

    “Ascolterai ‘Freakout’ finché non ti uscirà dal culo” ha detto Frank sul palco celebrando il 10° anniversario dei Mothers a Chicago.
    “Oggi ‘Freakout’ mi sembra un mucchio di demo. Ma devi ricordare che i nostri primi tre album sono stati registrati su una macchina a quattro tracce. Allora non c’erano 16 tracce. L’amplificatore più grande che potevi comprare era il Vox Superbeatle: non avevano nemmeno i Marshall!”
    (FZ, New Musical Express, 25 maggio 1974)

    Freak Out è stato realizzato a seguito di “registrazioni di ricerche sul comportamento di ragazzi 17enni in Ontario, California” (FZ).
    È un aspro commento sul mondo dei centri commerciali delle autostrade della California meridionale, la società che incoraggia il fiorire del cemento e del neon e sulle vittime della grossolana mega-crescita di Los Angeles: i giovani. (BAM, gennaio 1978)

    “Suoniamo la nuova musica free: musica assolutamente libera, non gravata dalla soppressione culturale americana. Stiamo sistematicamente cercando di eliminare gli ostacoli creativi che il nostro sistema educativo americano ha installato per assicurarsi che nulla di creativo trapeli dal pubblico di massa”. (FZ)

    “Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’ Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)

  • Frank Zappa, Sy Borg – something about technology: How did FZ’s brain work?

    Frank Zappa, Sy Borg – something about technology: How did FZ’s brain work?

    In copertina: Sy Borg di Noel Van Hoof

    Sy Borg di Frank Zappa fa parte dell’album concettuale Joe’s Garage (1979). Esplora temi legati alla tecnologia, ai desideri umani e alla liberazione sessuale.
    Joe incontra Sy Borg, una macchina cromata dotata di varie appendici, un incrocio tra un’aspirapolvere industriale e un salvadanaio. E’ l’incarnazione futuristica dei desideri e dei piaceri umani. All’inizio, Joe è affascinato da questo stile di vita, è curioso, vuole vivere nuove esperienze. I testi suggeriscono un potenziale incontro sessuale tra Joe e Sy Borg, poi entra in scena Gay Bob, un ‘bambolo’ modificato che aggiunge un elemento di omosessualità alla storia. Zappa toccherà altri argomenti come il sesso orale e il feticismo, l’idea di libertà di espressione e personale. Joe trova che le esperienze sessuali non convenzionali siano più eccitanti ed appaganti delle relazioni tradizionali. Verso la fine della canzone, però, assistiamo ad una svolta più cupa: accidentalmente, Joe provoca un malfunzionamento a Sy Borg (i suoi circuiti elettrici non sopportano molto bene le ‘piogge dorate’). Sy rischia seriamente di ‘spegnersi’ per sempre. Questo incidente fa riflettere mettendo in luce i potenziali pericoli e le conseguenze nel perseguire desideri estremi senza capire che esistono dei limiti da rispettare.
    Il lento riff reggae suona molto simile a quello di Lucille Has Messed My Mind Up.
    Sy Borg è stata proposta dal vivo poche volte, tra agosto e ottobre 1978.

    A proposito di tecnologia… Come funzionava la mente di FZ? L’ha spiegato lui stesso in un’intervista.

    “Ci sono modi per estrarre informazioni dalla televisione. Prima di tutto, se vedo o sento un’idea posso memorizzare una versione tridimensionale di quella cosa e richiamarla in dettagli incredibili all’istante. Sai come funzionano i computer: c’è il disco rigido (con una memoria remota) e la sezione RAM in cui ogni cosa si collega a qualsiasi altra cosa istantaneamente perché è una memoria più veloce. Il mio cervello ha una grande capacità di RAM. Funziona come un filtro; quindi, se guardo la televisione, posso eseguire automaticamente ciò che trasmettono scartando tutta la propaganda, tutto ciò che cercano di scagliarmi addosso e trovare un modo per estrarne i dati reali. Mi interessano alcuni fatti concreti: ordinandoli e accumulandoli dopo aver eliminato tutte le stronzate, memorizzo il fatto, quello diventa parte della RAM e parte del filtro e si può riapplicare costantemente a tutti i dati che arrivano. Ho la capacità di collegare idee e ordinare le cose molto velocemente. Posso eseguire questa ginnastica mentale più velocemente di quanto io possa spiegare e trarre le conclusioni rapidamente. Ecco come funziona il mio cervello.
    Riguardo all’apprendimento, quando dico che non leggo, non intendo dire che non leggo affatto ma da ciò che leggo riesco ad ‘estrarre’ molto. Nella mia famiglia, non c’è nessuno che lo fa, quindi non si tratta di un meccanismo ereditato geneticamente. Ho capito come farlo, mi sono allenato, sfrutto sempre questo meccanismo. Probabilmente, si potrebbe insegnare come estrarre i dati in questo modo. Tutto quello che posso dire è che bisogna riorganizzare nel cervello i processi di pensiero. Se vuoi pensare con la P maiuscola devi organizzare il modo in cui lo fai. E’ come prepararsi alle Olimpiadi, devi aumentare i muscoli. Se vuoi prepararti a pensare devi ripulire tutti i dati che hai archiviato ed organizzarli in modo da poterli usare. Pensiamo alla gestione di un database di un computer. Il disco rigido di Winchester è come una scatola di dati: contiene tutti i tuoi file, tutte le tue lettere, tutto il materiale su cui stai lavorando ed il software che stai utilizzando per ordinare e manipolare i dati. Poi, c’è un’altra parte del computer chiamata RAM, che è più veloce del disco rigido. Il caricamento del disco rigido richiede tempo ma l’obiettivo è la RAM. Più megabyte di RAM hai, più cose puoi fare all’istante o il più vicino possibile all’istante di quanto l’elettronica possa consentire”.
    “Posso eseguire il processo più velocemente. In termini di memoria, si dice che in media l’essere umano usa il 10% del suo cervello. Bene, nessuno ha mai detto che non puoi usare l’altro 90%. Potresti non arrivare mai al 100% della capacità, ma sicuramente se aumenti all’11% sei in vantaggio. Tutto quello che devi fare è allenarti: non è una favola, chiunque potrebbe farlo ma bisogna volerlo, desiderarlo. C’è chi vive solo per aumentare la massa muscolare, per dimagrire o per sballarsi. Beh, che tu ci creda o no, potresti vivere la tua vita solo per imparare ad elaborare i dati ed è fantastico.
    C’è un vero processo meccanico che va avanti con i neuroni. Man mano che li spingi sempre più lontano in aree in cui non sono abituati a trovarsi, entreranno in quelle aree e attiveranno nuove aree… Chiunque può farlo”. (Frank Zappa, Society Pages 1, aprile 1990)

  • Frank Zappa, Don’t Eat the Yellow Snow (’74) & Midnight Sun by Lionel Hampton (’47): something about

    Frank Zappa, Don’t Eat the Yellow Snow (’74) & Midnight Sun by Lionel Hampton (’47): something about

    Australian Yellow Snow Live (One Shot Deal, 2008)
    Midnight Sun – Lionel Hampton e la sua orchestra, arrangiato dal co-autore Sonny Burke (78 giri, Decca, registrato a Los Angeles il 10 novembre 1947)

    Il prolifico e visionario Frank Zappa non ha mai voluto essere etichettato come artista jazz, eppure è celebrato ancora oggi come una figura molto influente nell’evoluzione della jazz fusion. L’album Apostrophe (‘) del 1974 resta il suo lavoro di maggior successo commerciale. Contiene il brano Don’t Eat the Yellow Snow, che include riferimenti a Midnight Sun e allo standard jazz di Lionel Hampton/Sonny Burke. Il brano strumentale Midnight Sun fu classificato dall’etichetta discografica Decca come ‘sweet be bop’.

    Don’t Eat The Yellow Snow, pubblicato anche come singolo, si riferisce agli eschimesi che combattono i cacciatori di pellicce. Narra le gesta di un ragazzo (Nanook) che sogna di essere un eschimese. Sua madre lo ammonisce di fare attenzione a dove vanno i cani husky e di non mangiare mai la neve gialla su cui urinano.
    Apostrophe (‘) viene ricordato come l’album dell’immensa discografia zappiana che ha ottenuto il miglior risultato nelle classifiche americane, arrivando fino alla decima posizione (sesta in Norvegia). In più, questo brano che apre l’album viene ricordato come il primo singolo zappiano in assoluto ad entrare nelle classifiche discografiche, raggiungendo la posizione numero 86.
    Non si tratta semplicemente di un brano ma di una suite narrativa composta da 4 parti: Don’t Eat the Yellow Snow, Nanook Rubs It, St. Alfonzo’s Pancake Breakfast e Father O’Blivion.
    Racconta di Nanook attraverso testi bizzarri che includono una buona dose di umorismo scatologico, alcuni dei quali sono stati apertamente derisi.

    https://www.youtube.com/watch?v=SlOXlxqmxl4

    Tuttavia, molti hanno definito questo brano (e suite) un profondo attacco alla società capitalista, in particolare se si considera il suo riferimento al sogno e alla logica del sogno. Ben Watson, ad esempio, scrive: “Inondato di giochi di parole, logica inversa e simbolismo sessuale, Zappa vede la pubblicità come il momento del sogno dell’ordine capitalistico razionale, e la saccheggia per disfunzionalismo dadaista”.
    Musicalmente, il brano non risulta essere né troppo commerciale né troppo avanguardista.

    Midnight Sun di Lionel Hampton/Sonny Burke (1947): ecco dove FZ ha preso il tema ‘strictly commercial’ del trapper di pellicce in “Don’t Eat the Yellow Snow”.

    Midnight Sun

    https://www.youtube.com/watch?v=wzk77HzWFpc

    Da dove provengono le idee bizzarre delle tue canzoni? “Don’t Eat the Yellow Snow”, per esempio…
    “Discutevo con un’insegnante nel Kansas che parlava della lingua inglese. Ha spiegato come la lingua in genere si sviluppi in base a ciò che è importante per le persone che la parlano. Ad esempio, la neve è così importante per gli eschimesi che hanno sette o otto parole diverse per definirla. In particolare, la neve gialla non si mangia. È così che iniziano alcune idee, da semplici conversazioni”.
    (The Rock Report, luglio 1989)

    LEIT MOTIF DI FRANK ZAPPA: I CANI
    Nel brano “Yellow Snow” c’è un cane, un husky.
    I cani sono stati a lungo uno dei soggetti preferiti di Zappa e nei suoi ultimi tre album ha inserito la frase “Here Fido”. La spiegazione è più complicata di quanto potrebbe sembrare. Frank rivela che si tratta di “una parodia di Wagner nel concetto di leit motif”.
    “Un leit motif è un piccolo frammento, non un tema ma un pezzo parziale: Wagner prenderebbe un leit motif e spargerebbe quel motivo in tutto il pezzo. Andrebbe a creare un effetto nostalgico da evocare in una cornice psicologica come il cigno. Nei nostri archivi, il Fido che continua a spuntare è come il cigno. In realtà, è un Fido astratto, non è un cane. Non ha niente a che fare con un cane, non ha niente a che fare con niente, potrebbe anche essere un numero…”.
    Per quanto Zappa sia legato a Fido, l’album che considera la sua opera d’arte più potente non è legato alla figura del cane. “Il mio album preferito è Lumpy Gravy ” (Frank Zappa, Zoo World, 2 gennaio 1975)

    Ringrazio John DeAngelis per la preziosa segnalazione pubblicata su ZAPPA FIRST, Gruppo FB numero 1 al mondo dedicato a Frank Zappa.

  • Frank Zappa, Jones Crusher: meaning, review

    Frank Zappa, Jones Crusher: meaning, review

    Live al Palladium, New York, Halloween 1977
    Versione dell’album Joe’s Garage

    “Lei sta cercando di macinare i miei jones… Può spingere finché non si riduce a un nocciolo. E’ una jones crusher, mascelle mortali…”

    In un’intervista rilasciata in Svezia un paio d’anni dopo il massacro di Jonestown, Frank Zappa spiegò il significato di Jones Crusher.
    La giornalista gli chiese: “La tua canzone Jones Crusher si riferisce all’odio che provi per Jim Jones al punto da volerlo schiacciare”.
    Frank Zappa rispose: “No, in realtà quel brano racconta di una donna con muscoli vaginali estremamente forti”.

    Scritta nel 1976, Jones Crusher venne proposta regolarmente nei live di Frank Zappa dal gennaio 1977 al febbraio 1978 con Adrian Belew che cantava a ritmo frenetico.
    La trama è piuttosto semplice e chiara, si tratta di sesso: la ragazza del cantante ha muscoli vaginali molto forti – abbastanza da schiacciare i suoi “jones”.
    La caratteristica interessante della canzone è la parte di chitarra con feedback che è stata registrata sulle tracce live. A Zappa piaceva usare Jones Crusher come melodia semplice da proporre in netto contrasto dopo brani impegnativi come Pound for a Brown e The Black Page.
    Il brano è stato incluso nel film e nell’album Baby Snakes.

    “Ho sempre parlato di sesso da quando ho iniziato a fare canzoni. Non c’è motivo per cui nessuno debba parlarne. Fingere che il sesso non esista è sciocco” (Frank Zappa, 1985)

    Zappa è stato accusato ingiustamente di sessismo, eppure ha composto un vero e proprio inno all’orgasmo femminile con G-Spot Tornado mettendo in risalto la potenza orgasmica delle donne.
    G-Spot Tornado fu aspramente criticata da Tipper Gore nel 1985 per il suo titolo: la canzone strumentale si beccò il ‘parental advisory’.
    Zappa commentò: “E’ come eliminare la forfora con la decapitazione”.
    I brani di Zappa contenenti frasi e parole cosiddette ‘oscene’ si sprecano.
    In un concerto, Frank arrivò ad elencare tutti gli oggetti da utilizzare per la penetrazione.

    I testi di Frank Zappa sono stati spesso definiti puerili ma dei 1.200 titoli di Zappa, ce ne sono solo un centinaio che hanno un contenuto sessuale (presumibilmente). Quindi, togliendo quel centinaio di testi, resterebbero ancora 1.100 titoli che potrebbero plausibilmente essere mandati in onda.
    Zappa era convinto che “il sesso sembra sciocco. Quindi, se ci si sente bene, sembra sciocco”. Pensava fosse ridicolo che le nostre generazioni stessero ora cercando di impregnare le culture giovanili con ausili sessuali computerizzati, virtualmente realistici. “Ci deve essere materiale degno di un album da qualche parte”.
    In un’epoca in cui il sesso è schietto e va al punto, perché lo stesso non dovrebbe valere per i testi sessuali?
    (Sun Zoom Spark, gennaio 1994)

    Bestemmie, calunnie e immagini sessuali abbondano nelle canzoni di Zappa, ma non erano necessariamente il suo obiettivo principale. Sentiva sinceramente che alcuni argomenti dovevano soltanto essere discussi.
    Non sorprende che le risultanti “tette e birra” siano state ritenute inadatte al consumo radiofonico. Essere bandito e odiato da così tante persone probabilmente gli ha dato più ispirazione e materiale su cui scrivere. Come lui stesso ha detto: “È abbastanza facile odiarmi per qualunque cosa tu scelga di odiarmi, perché sono virtualmente impenitente. Semplicemente non mi interessa”.
    (Sun Zoom Spark, gennaio 1994)

    Idioti di ogni calibro hanno accusato Zappa di cantare solo di sesso o religione. Statisticamente parlando, le canzoni su questi argomenti sono forse il 10-20% del totale.
    (Jazz Forum, dicembre 1993)

    Il tema della risata è centrale nella vita di Zappa; secondo Nigey Lennon, chitarrista nei Mothers e amante di Zappa, “rideva sempre… non troppo sguaiatamente ma di gusto. Frank rideva anche quando faceva sesso”.
    Nigey ricorda che Zappa “adorava fare tutto ciò che non si può fare. L’energia di Frank era perversa”.
    (Filippo Marani Tassinari)

  • Frank Zappa, Outside Now, Live Munich, Germany, march 31, 1979: review, quotes

    Frank Zappa, Outside Now, Live Munich, Germany, march 31, 1979: review, quotes

    Live a Monaco (Germania), 31 marzo 1979, Rudi-Sedlmayer Sporthalle

    Immagine di copertina di Salvador Luna (Lunatico)

    “Outside Now” è una delle migliori composizioni di Joe’s Garage (1979). Rappresenta una rara occasione in cui Frank Zappa puntava su un contenuto emotivo anziché cinico, sia in termini di testi che di musica. Nell’album (e spesso anche sul palco) il brano è preceduto da Keep It Greasey.
    Tornato in cella, il chitarrista Joe frustrato sogna “note di chitarra immaginarie che irriterebbero un dirigente” in attesa del momento in cui potrà vedere “com’è là/fuori adesso”.
    La canzone è costruita su un singolo riff lento in 11/8: la melodia cambia tra strofa e ritornello ma la musica di sottofondo rimane la stessa. Il suo stato d’animo per metà depresso e per metà fantasioso è unico nel repertorio di Zappa.
    Nell’album in studio, gli assoli di chitarra che Joe sogna sono, in effetti, irreali. Il compositore li ha presi da registrazioni dal vivo preesistenti e non correlate e li ha incollati sulle tracce in studio di Outside Now con la tecnica della xenocronia, ampiamente utilizzata in Joe’s Garage, Acts II & III. Questo collegamento concettuale scompariva nelle esibizioni dal vivo, ma i “veri” assoli tendevano ad essere più efficaci (come si può ascoltare in You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 4).
    Zappa rielaborò la canzone in Outside Now, Again, un pezzo per Synclavier incluso nell’album The Perfect Stranger (1984). Il motivo di 11 note è stato rallentato a passo d’uomo, creando un’atmosfera di disperazione che funziona come il momento più sorprendente dell’album.

    Ogni citazione che pubblico nel gruppo FB What’s Zappa, estratta da interviste, articoli e libri, è frutto di ore e ore di lettura, ricerche e traduzioni. A volte, leggo interviste molto lunghe soltanto per selezionare una frase che mi colpisce e che dice molto di Frank. Passione pura.

    Da un post di What’s Zappa del 29 agosto 2022
    “Mentre compongo, non mi baso su alcuna regola accademica. Se prendi un pezzo di carta bianco e una matita e inizi a disegnare, non deve essere per forza una casa, un albero e una mucca. Potrebbe essere solo una specie di scarabocchio; a volte quegli scarabocchi funzionano e sono la cosa giusta per quel pezzo di spazio vuoto, puoi goderteli oppure no. Puoi dire ‘funziona’ oppure no, nient’altro. Se vai oltre, diventi un critico. Chi ha bisogno di quegli stronzi?”.
    (Option, marzo-aprile 1987)

    Da un post di What’s Zappa del 31 luglio 2022
    “Cosa ti fa pensare che la mia musica sia strana? Devi liberarti dei tuoi preconcetti. Stai parlando con un essere umano che sembra essere piuttosto intelligente, che lavora sodo per fare quello che fa e non c’è niente di strano in questo. Ricorda, sono razionale. Penso che sia tu quello strano. Cosa c’è di strano nella mia musica? Ciò che rende la mia musica insolita è che le persone ascoltano sempre un solo tipo di musica alla radio. È lo sfondo delle loro vite, carta da parati acustica. C’è una battuta accettabile, ci sono tre progressioni di accordi accettabili e parole accettabili: piccola, amore, lacrime, yat yat. Solo perché non mi occupo di questi termini non significa che io sia strano. Quindi, dillo alla gente: non sono strano, sono razionale. Sono una persona che può scegliere di scrivere cose del genere oppure materiale che includa tutte le note del pianoforte suonate contemporaneamente, seguito da un camion di cemento che passa sopra al pianoforte e da una piccola esplosione atomica. Niente di strano in tutto questo finché lo fai in modo significativo”.
    (Oui, aprile 1979)

    Da un post di What’s Zappa del 18 novembre 2022
    “La mia musica è come una di quelle torture a base di privazione del sonno: quando non dormi per un lungo periodo di tempo, dopo un po’ cominci a vedere e a sentire cose che non esistono veramente, ma che sono comunque molto interessanti. Lo stesso può accadere nello spazio di una composizione, cercando di conoscere in anticipo le reazioni psicologiche a ciò che si scriverà ed incorporandole alla composizione stessa: tu sai quello che gli ascoltatori si aspettano di ascoltare e proprio negando ciò che si aspettano puoi riuscire a procurargli delle sensazioni che normalmente non avrebbero…”. (Frank Zappa)

  • Frank Zappa, Zomby Woof: The Dark Side, review

    Frank Zappa, Zomby Woof: The Dark Side, review

    Zomby Woof Live al Parco Redecesio, Milano, 6 luglio 1982 (dall’album You Can Do That On Stage Anymore vol.1) con FZ, Ray White, Steve Vai, Tommy Mars, Bobby Martin, Ed Mann, Scott Thunes, Chad Wackerman

    Il brano Zomby Woof esplora il lato oscuro e animale della natura umana. Il protagonista è una creatura che infonde paura e cerca di seminare il caos.
    Inquietudine, insonnia, disagio, incubo, desideri, paura. ‘Lui’, il demone interiore di ognuno di noi, è un essere implacabile. Disturba il sonno, porta un senso di terrore al risveglio. E’ l’incarnazione delle nostre lotte interne e delle ansie che ci tormentano.
    Zomby Woof è una figura minacciosa, ha zanne affilate, il piede destro più grande dell’altro, simile a quello di un mostro o di una creatura mitica. Le sue azioni sono predatorie, anche e soprattutto sessuali (’potrei afferrarti urlando attraverso la finestra e farlo con te sul tetto’).
    Impulsi distruttivi o desideri oscuri, latenti negli esseri umani, possono emergere all’improvviso e scatenare caos e terrore.
    Il mostro non è soltanto un’entità fisica ma una rappresentazione simbolica potente di verità nascoste sulla natura umana. Ci ricorda che tutti abbiamo un lato oscuro e che reprimerlo, ignorarlo o negarlo potrebbe avere conseguenze negative.

    Pubblicata nell’album Over-Nite Sensation (1973), Zomby Woof racconta di un uomo che, svegliandosi, si ritrova trasformato in una sorta di zombie, un lupo mannaro. Questa ‘mutazione’ è ben illustrata nella versione originale in studio dal passaggio della voce calma di Zappa ai ruggiti di Ricky Lancelotti e all’energia del diavolo della Tasmania.
    La particolarità del brano riguarda la struttura musicale.
    La struttura base di una canzone rock in 4/4 viene allungata per accogliere un riff in 7/8 ed una pausa di 4 battute suonata in 5/4 (la caratteristica più identificabile della melodia).
    Zomby Woof fu eseguita dal vivo al momento della sua uscita nel 1973 ma anche durante i tour del 1982 e del 1988. Una versione dal vivo del 1982, decisamente più veloce della versione LP originale, si trova nell’album You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 1 che ho scelto per questo video. E’ la versione che preferisco, soprattutto per il magico lavoro di chitarra di Zappa e Steve Vai.

    “Non credo che abbiamo una società. Quello che abbiamo è una colonia di animali. Non credo che ci siano esseri umani in giro. Noi semplicemente immaginiamo di aver raggiunto un livello umano di realizzazione. La bomba, la guerra, il pregiudizio sono, tuttavia, solo prodotti di sub-umani”. (Frank Zappa, 1967)

    “Non sono affatto convinto che ci siamo evoluti. Sono fiabe che ci sono state raccontate da altre persone di cui non mi fido, non nella misura in cui potrei fidarmi di un cane o di un gatto. Vedi, hai l’idea che siamo stati corrotti, che inizialmente eravamo puri. Non credo sia vero. Penso che siamo sempre stati ciò che siamo ora, un tipo di vita animale davvero inferiore. Penso che faccia parte del ‘progetto’. Siamo l’unica specie animale che mostra il tipo di arroganza e il tipo speciale di incredibile ignoranza tipica degli esseri umani. E’ incredibilmente ignorante fare la guerra. Gli altri animali uccidono, ma non fanno la guerra. E le rivoluzioni peggiorano sempre le cose. L’unica cosa che distingue gli esseri umani dagli altri animali è la loro pigrizia e stupidità così come la loro ignoranza e la loro arroganza. Abbiamo questo fantastico pacchetto di tutti i peggiori elementi dell’universo integrato in “ciò che sono le persone”. Ecco perché diventano avvocati, ministri e contabili. Penso che cani e gatti siano meravigliosi, ma puoi addestrarli a essere cattivi. Penso che le persone siano fondamentalmente schifose, ma potrebbe esserci la possibilità di migliorarle. Forse. È più facile rendere cattivo un cane che rendere buono un essere umano. E’ inevitabile che la specie umana compia il suo destino: distruggere tutto. Siamo destinati a distruggerci.
    Non c’è nessuno di cui valga la pena fidarsi, nessuno che sia mai abbastanza sicuro delle proprie convinzioni da fidarsi di se stesso. Non ho conosciuto nessuno che non fosse disposto a svendersi per un centesimo o ad essere un potenziale assassino per motivi religiosi o politici o per una sorta di bizzarra fantasia che ha nella mente perché pensa che il modo in cui vede le cose è superiore a quello degli altri. E’ questa la natura umana”.
    (Frank Zappa, Ecolibrium Interviews n. 19-1984)

  • Frank Zappa & Louis Armstrong On WC: Phi Zappa Krappa Vs Swiss Kriss

    Frank Zappa & Louis Armstrong On WC: Phi Zappa Krappa Vs Swiss Kriss

    Let’s Make The Water Turn Black – Live 1968 Germania – show televisivo tedesco Beat-Club

    Louis Armstrong ci aveva pensato un ventennio prima di Zappa! Comunque sia, due grandi! – Gianmichele Taormina

    Louis Armstrong siede sul WC mentre beve un lassativo alle erbe. Ha accettato di farlo per amore e genuina convinzione per un prodotto in cui credeva.
    Nella grande biografia jazz, “The Louis Armstrong Story” di Max Jones e John Chilton, il signor Armstrong è citato a pagina 220 così: “Prendo i miei Swiss Kriss, amico, ti tengono in movimento. Il vecchio Matusalemme sarebbe stato qui con noi se avesse saputo di loro!»
    È persino menzionato nella voce Wikipedia di Satchmo: “Armstrong era anche molto preoccupato per la sua salute e le sue funzioni corporee. Faceva un uso frequente di lassativi come mezzo per controllare il peso, una pratica che sosteneva sia tra i suoi conoscenti sia nei piani dietetici che pubblicava con il titolo Perdere peso con Satchmo. Il lassativo preferito da Armstrong in gioventù era l’Acqua di Plutone, ma poi ne divenne un entusiasta convertito quando scoprì il rimedio erboristico Swiss Kriss. Ne esaltava le virtù a chiunque lo ascoltasse e distribuiva pacchetti a chiunque incontrasse, compresi i membri della famiglia reale britannica. Armstrong è apparso anche in pubblicità umoristiche per Swiss Kriss; le pubblicità portavano una foto di lui seduto su un water – visto attraverso il buco della serratura – con lo slogan ” Satch dice: ‘Lascia tutto alle spalle!’ “
    – The Sound of Building Coffins di Louis Maistros, The Toby Press, 2009

    I simboli di Phi Zappa Krappa sulla maglietta di Frank.
    Eidon Veda decodifica i simboli sulla maglietta di Frank che si traducono in Phi Zappa Krappa. Che significa?
    Phi fa pensare ad un riferimento ironico alla Phi Kappa, società letteraria universitaria di tipo elitario degli Stati Uniti.
    Il fulmine si traduce in Zap!, termine inteso come scossa – Zappa.
    Poi abbiamo il simbolo del gabinetto, dove si fa la crap’pa, che rimanda alla lettera Kappa usata dalla società Phi Kappa.
    In sintesi, come ha intuito Eidon, la frase Phi Zappa Krappa decodificata dai simboli della maglietta rappresentano un ironico/autoironico modo di dire “Faccio parte della Honor Society di Zappa”.

    “Ho avuto problemi con la mia immagine la prima volta che sono andato in Inghilterra dove le leggi sul copyright sono diverse. La foto dove sono seduto su un gabinetto doveva essere utilizzata per un annuncio su International Times. Bene, si è trasformato in un poster perché a causa delle leggi lì il fotografo che possiede la mia immagine può farne quello che vuole, quindi ha realizzato un poster. Non ho mai posato per un poster, ho posato per una pubblicità per International Times. E così, da quel momento, il poster è stato contrabbandato e duplicato in milioni di copie, di cui non ho mai visto un nichelino”. – Digger,23 giugno 1973

    “I Shot Frank Zappa: My Life In Photography Hardcover” di Robert Davidson and John Elliott, 2022
    Il fotografo Robert Davidson è diventato famoso con la sua iconica fotografia di Frank Zappa sul WC Zappa Krappa.
    Il 16 agosto 1967, il 25enne Robert Davidson era al Royal Garden Hotel con il promotore della band Tony Secunda durante una conferenza stampa per il prossimo concerto di Frank Zappa.
    Faceva un caldo soffocante, la sala era piena di giornalisti. Zappa era sparito per andare in bagno. Girovagando per l’attico, alla ricerca di un’opportunità per scattare una foto, Robert trovò Zappa nudo, con i pantaloni intorno alle caviglie, seduto in bagno a chiacchierare al telefono con sua moglie Gail. La porta aperta ha inquadrato perfettamente lo scatto. Era un’immagine troppo bella per perderla.
    Robert chiese il permesso di scattare alcune foto. Zappa disse a sua moglie. “Un tizio vuole farmi una foto sul ‘John’”.
    Ha immortalato Frank Zappa seduto sul water. Le foto erano per un articolo sull’Independent Times.
    Nella sua autobiografia, Robert Davidson racconta che, nonostante una di quelle fotografie sia diventata uno dei poster più venduti al mondo nella storia del rock, lui non ha mai ricevuto alcuna royalty.
    Nel libro “I Shot Frank Zappa” Robert racconta gli sforzi nel corso degli anni per reclamare il copyright e la proprietà dei negativi. Circa 48 anni dopo aver scattato le foto, quei negativi sono tornati in suo possesso. Ha ripreso il controllo delle immagini nel 2015.

  • Frank Zappa, Son of Orange County: something about, review

    Frank Zappa, Son of Orange County: something about, review

    Live 1974 (Roxy & Elsewhere)
    Live al KCET, Los Angeles, California, 27 agosto 1974 (A Token of His Extreme)

    “E nei tuoi sogni ti puoi vedere come un profeta che salva il mondo, con le parole che vengono dalle tue labbra: ‘Io non sono un truffatore’. Non posso credere che tu sia così stupido…”.

    Frank ha usato “Son of….” in molte canzoni o versioni di canzoni o titoli di album da lui realizzati.
    Ad esempio, “Return of the son of Monster Magnet”, “Son of Cheap Thrills”, “Son of Mr. Green Genes”, “Son of Suzy Creamcheese”. ‘Son of…’ è una parodia dei titoli dei film di mostri.
    In questo senso, Son of Orange County è una versione successiva di Orange Country Lumber Truck.
    Questo brano è stato inserito in due album: Roxy & Elsewhere e Bubble Cream Cheese (in Oh no/Son of Orange County). Il brano di Roxy & Elsewhere fu registrato all’Edinboro State College in Pannsylvania il 5 agosto 1974 in tandem con More Trouble Every Day.
    La canzone è composta da tre parti:
    – Versione riarrangiata di Oh no (testo incluso) tratta dall’album Lumpy Gravy (MGM, 1968);
    – Assolo di chitarra;
    – Tema di The Orange County Lumber Truck (dall’album Weasels Ripped My Flesh, Bizarre/Reprise, 1970).
    Il titolo è riferito a Richard Nixon, nato a Yorba Linda, Orange County, California. Zappa ha spostato il bersaglio polemico dai Beatles a Richard Nixon. Il testo cita anche l’affermazione di Nixon ” Non sono un truffatore ” in un’intervista televisiva del 18 novembre 1973.
    Son of Orange County e Dickie’s Such An Asshole sono le due canzoni che fanno riferimento a Richard Nixon e allo scandalo Watergate.
    Nixon pensava di poter salvare il mondo dal comunismo e dalla tirannia; in realtà, era corrotto e pronunciò la famigerata frase: “Non sono un truffatore”.
    “More Trouble Coming Everyday” o, successivamente, “More Trouble Everyday” è una risposta diretta di Zappa sulle rivolte che avevano avuto luogo nel quartiere Watts di Los Angeles dall’11 al 17 agosto 1965. Durarono 6 giorni provocando 34 morti, 1.032 feriti, 3.438 arresti e oltre 40 milioni di dollari di danni alla proprietà. Turbato da tutto questo, Zappa scrisse una delle sue più grandi canzoni di protesta, un vero e proprio anti-inno.

    https://www.youtube.com/watch?v=IuJsPBLsJac

    “Ho scritto una canzone su Nixon”.
    Son of Orange County?
    “No, un altro brano. Si chiama “Dickie’s Such An Asshole” o “The History of the San Clemente Magnetic Deviation”.
    Deviazione magnetica?
    “I piloti dell’aviazione stanno lontani dalla zona di San Clemente. C’è una deviazione dal normale campo magnetico terrestre intorno all’isola di San Clemente. In realtà non è lì che vive Nixon, ma è molto vicino”.
    Ci sono speculazioni complottistiche nella stanza 640 su invasori alieni seduti sull’isola di San Clemente.
    Quando i Grand Funk dicono che gli aerosol distruggeranno l’atmosfera, francamente la cosa non ti impressiona più di tanto. Quando Zappa inizia a parlare del campo magnetico terrestre, tendi a dargli un po’ più di credibilità. (New Musical Express, 26 aprile 1975)

    “Penso che tu debba provare il desiderio di essere là fuori ed avere la forza di affrontare le conseguenze nello scoprire quello che c’è là fuori. La maggior parte delle persone ha l’orribile sospetto – fondato, in realtà – che scoprire cosa c’è là fuori non piacerebbe. Una volta che vai oltre la tua esistenza quotidiana e inizi a realizzare fatti che non hai affrontato prima, il tuo rapporto con la tua esistenza precedente cambia. Se ti presentassi la prova assoluta che c’erano tre persone al mondo che gestivano tutto e pianificavano di farti gassare domani, pensi che potresti relazionarti con la tua vita di tutti i giorni? Il fatto di essere in grado di contemplare seriamente che tali atti sono proprio dietro l’angolo cambia il tuo rapporto con l’ambiente quotidiano. La maggior parte delle persone preferisce bere una birra, andare a una partita di calcio e dimenticarsene, perché è più divertente. Non è bello pensare ai tre tizi con il gas. Tutto ciò che diventa una suddivisione della sindrome dei tre ragazzi con il gas è minaccioso in vari gradi. Ciò di cui hai paura è scegliere qualsiasi fenomeno che sarebbe la rivelazione definitiva di quanto sia schifoso il mondo. Per sapere, nel profondo del tuo cuore, quanto tutto sia davvero schifoso e che non hai possibilità, non hai futuro. È tutto finito. SEI STATO COMPRATO E VENDUTO. SEI MORTO. OK? Questa sarebbe la cosa che nessuno vorrebbe sapere. Una cosa è sospettarlo. Ma saperlo! Questo ti rovina. Le persone hanno paura di tutto ciò che allude a questo. Non vogliono affrontarlo”. (Frank Zappa, Berkeley Barb, 27 marzo-2 aprile 1980)