Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: What does it mean?

  • Frank Zappa, Dog Breath & Variations: FZ’s creative orchestration, review

    Frank Zappa, Dog Breath & Variations: FZ’s creative orchestration, review

    The Dog Breath Variations, Uncle Meat (A Token of His Extreme 1974)

    La prima traccia di Dog Breath è stata pubblicata nell’album Uncle Meat (1969). Questo brano esiste in due forme: la seconda è Dog Breath, in the Year of the Plague, una canzone pop contorta. Racconta di adolescenti che rubano coprimozzi e guidano vecchie auto con dadi pelosi appesi allo specchietto retrovisore. I testi di questo brano sono scritti in slang mezzo chicano (“primer mi carucha”, “riprendi la mia weesa”).
    La versione in studio include una voce di soprano per la seconda strofa e una voce accelerata da scoiattolo per la terza. Il brano si trasforma in una composizione più astratta. Questo brano fu pubblicato nel 1968 come singolo Reprise, accompagnato da “My Guitar Wants to Kill Your Mama”. I Mothers originali eseguirono questa versione nel 1968. Era anche una caratteristica regolare della band del 1970, con Flo ed Eddie che alteravano leggermente il lato allegro per introdurre più pathos nella sezione “Won’t you please listening my supplice”.
    Quando si legge il titolo “Dog Breath”, di solito è implicito pensare a “Dog Breath, in the Year of the Plague”. Ma c’è anche un pezzo strumentale che utilizza lo stesso tema: “The Dog Breath Variations”. Qui il ritmo lineare 4/4 è sostituito con un’indicazione del tempo più intricata: tutti gli elementi pop/rock vengono eliminati in favore di una versione sincopata e ornata della melodia suonata dall’organo e dalla chitarra acustica (nella registrazione in studio). Queste variazioni avvicinano il pezzo a “Uncle Meat” e a melodie complesse simili come “Approximate” e “The Black Page #1”.
    “The Dog Breath Variations” fu composto per la band di Zappa in una forma più fusion jazz ed eseguito dal 1972 al 1974, spesso come medley con “Uncle Meat” (vedi You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 2).
    Nel 1977 Zappa ha riarrangiato il medley per orchestra; appare in quella forma in The Yellow Shark.
    (Allmusic)

    “Dog Breath in the Year of the Plague” è un mix di doo-wop, cultura adolescenziale dell’auto pachuco di Los Angeles, più che un accenno di Stravinsky, una cantante lirica simile a una “strega buona dell’Est” (Nelcy Walker), voci da munchkin (Roy Estrada, Zappa e Ray Collins) e una “nave dell’amore pronta ad attaccare”. Il brano contiene una delle prime migliori registrazioni multitraccia ‘serie’ realizzate in studio. Zappa non era solo un compositore geniale e un chitarrista formidabile; sapeva gestire uno studio di registrazione come se fosse uno strumento e lavorava negli studi più avanzati come quello di New York dove fu registrata la maggior parte di Uncle Meat, Apostolic Studios, il primo nel paese a consentire la registrazione di 12 tracce.
    Subito dopo la frase “La mia nave dell’amore è pronta ad attaccare”, sono state incluse simultaneamente 40 tracce.

    The Dog Breath Variations esiste negli arrangiamenti per una varietà di gruppi strumentali oltre all’ensemble di fiati, tra cui un gruppo rock di quattro elementi, una piccola banda elettrica e un’orchestra sinfonica. Tutte queste versioni sono di Zappa. E’ un brano registrato da Zappa e dai Mothers of Invention per l’album live del 1971 Just Another Band from LA. È basato sul tema Dog Breath che subisce diverse trasformazioni nelle variazioni mostrando l’orchestrazione creativa di Zappa.
    The Dog Breath Variations fu originariamente eseguita in un concerto alla Royce Hall dell’UCLA nel 1977 dall’ensemble di 40 elementi Abnuceals Enuukha Electric Symphony Orchestra.
    In seguito, è stato arrangiato per il concerto di The Yellow Shark con l’Ensemble Modern composto da 25 musicisti.

    In Dog Breath Variations 1973 Frank Zappa suona le percussioni.
    Hai iniziato come batterista? Non credo che molte persone ne siano consapevoli.
    “Penso che alla maggior parte delle persone non importi un cazzo”.
    (Frank Zappa, da un’intervista di Rhythm, luglio 1989)

    “Gli animali sono esseri superiori e meritano rispetto” (Frank Zappa).

    Curiosità
    Nel primo giorno su Marte del robot InSight della NASA, gli scienziati hanno usato “Dog Breath, In The Year Of The Plague” di Frank Zappa per risvegliarlo. Per la prima volta nella storia, è stata usata una canzone di ‘risveglio’ per un’astronave su un altro pianeta. Il lander sarà ricordato per aver svelato molte novità sul Pianeta Rosso. Nei 4 anni di missione su Marte (conclusa a dicembre 2022), il robot ha ‘ascoltato’ i brontolii del pianeta rilevando più di 1.000 terremoti, i cui dettagli hanno rivelato intuizioni senza precedenti sull’interno del Pianeta Rosso. I dati del lander hanno anche permesso agli scienziati di ascoltare i ‘venti marziani ‘e di rilevare più di 20.000 ‘diavoli’ di polvere.

  • Frank Zappa, Dirty Love: The Antithetical Love Song, review

    Frank Zappa, Dirty Love: The Antithetical Love Song, review

    Dirty Love (Live Philly ’76)

    Dirty Love fa parte dell’album Over-Nite Sensation (1973), è la terza traccia e risale al periodo in cui Zappa era affascinato dall’umorismo osceno.
    “Dammi il tuo sporco amore come nei tuoi sogni quando fai di tutto… una sporca donazione… non voglio le tue emozioni da quattro soldi, la tua devozione. Dammi la lozione del drago! Come le piccole riviste nel cassetto di tuo padre…”.
    L’aggressiva perversione di Dirty Love fotografa l’ipocrisia. E’ una malsana provocazione che serve a denigrare costumi malsani: non i pensieri immorali, ma il fatto di non volerli ammettere.
    Frank Zappa utilizza un diversivo di formule gergali americane. La ‘lozione del drago’ si rifà all’espressione dei tossicodipendenti riferita al fumo del narghilè. La menzione della rivista nascosta nel cassetto è un riferimento a “Brown Shoes Don’t Make It”, rivela desideri e segreti, paragona la ricerca dell’amore a qualcosa di intrigante tenuto lontano dalla vista.

    Zappa odiava le canzoni d’amore. Relegandole al “dipartimento di tutti gli altri”, le parodiava. I suoi pastiche musicali caricaturavano opportunamente i sentimenti cliché come forma di critica di genere. Il cinismo di Zappa nei confronti delle canzoni d’amore metteva alla berlina un’industria musicale che accettava la mentalità dei gusti della cultura di massa. Mentre altri artisti inondavano le radio di vacuo sentimentalismo, Frank Zappa rispose con toni opposti registrando brani come “Go Cry On Somebody Else’s Shoulder” (1966).

    Dirty Love scava nei tabù e nei rapporti non convenzionali. Esprime il desiderio di un amore ‘crudo’, proibito e non filtrato, che va oltre le regole sociali. Il ‘drago’ nei sogni rappresenta il desiderio di un amore intenso e primordiale, legato ad una creatura mitica, sganciato dai sentimenti. Il drago simboleggia potere e mistero. “Ti metterò in coma con un po’ di amore sporco”: una frase che sottolinea la ricerca di una passione travolgente. L’aggettivo ‘sporco’ non deve essere inteso come negativo ma ‘considerato sporco’ dagli standard sociali.
    Con questo brano, una volta di più, Frank Zappa invita gli ascoltatori a lasciarsi andare ai propri desideri e passioni autentiche, genuine, a dispetto delle norme sociali.

    Frank Zappa era solito chiedere molto ai suoi musicisti e li pagava bene per questo.
    Quando, nel 1973, ebbe la possibilità di assoldare le Ikettes di Ike e Tina Turner per registrare i cori di Montana e di altri brani inseriti in Over-Nite Sensation, rimase sconvolto dal divieto da parte di Ike e Tina Turner di pagare le ragazze (Tina compresa) non più di 25 dollari a canzone.
    “Fu scioccante – confessò Zappa – in Montana c’è una parte molto difficile, per la quale le ragazze dovettero provare per alcuni giorni prima di registrarla”. Per contro, anche se non accreditata, Tina cantò al primo take le parti di Dirty Love dopo averle sentite una sola volta e avendo affermato: “Ragazzi, potrei cantare questa roba bendata e con una scopa nel culo!”. (Classix n.21 – marzo aprile 2009)

  • Frank Zappa & Consumerism: Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead, 200 Years Old, review

    Frank Zappa & Consumerism: Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead, 200 Years Old, review

    Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead (dall’album Bongo Fury, 1975)
    200 Years Old (dall’album Bongo Fury, 1975)

    L’album di Frank Zappa, “Bongo Fury”, è stato registrato live con Captain Beefheart all’Armadillo World Headquarters di Austin (“Non scelto per le sue proprietà acustiche, ma per l’atmosfera del pubblico”).
    Contiene le sue prime composizioni sull’imminente celebrazione del Bicentenario dell’America, “Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead” e “200 Years Old”.

    Cosa pensi di tutto il trambusto che circonda il Bicentenario di questo Paese?
    “Penso sia perfettamente logico in una nazione industriale ed è un bel risultato raggiungere questo stato di corruzione in 200 anni. Voglio dire, considera ciò che è stato realizzato: abbiamo rubato agli indiani, abbiamo soggiogato razza dopo razza nel nome di Dio senza contare l’immortale simbolo del dollaro. Gli Stati Uniti hanno una merce di esportazione con cui sfidare eoni. Non c’è mai stato un esempio migliore di una società fondata sul concetto di avidità. Ma attenzione, gli arabi stanno prendendo piede rapidamente”.
    “Consiglierei un inno nazionale alternativo” si offrì volontario Zappa (nel caso il vecchio inno si esaurisse) “Bisognerebbe adottare quella canzone di Chubby Checker sul limbo bar – how low can you go?’ (quanto in basso si può andare) – e suonarla tutto l’anno prossimo. In realtà non siamo affatto nei guai perché le persone che controllano la macchina non vogliono perdere il loro profitto”.
    Quelle persone, ha detto Zappa, sono “nell’industria del controllo della personalità, un’enorme industria con rami mascherati da chiesa, sistema educativo, governo e agenzie ufficiali, mafia e tutti coloro che traggono profitto dal controllo delle menti delle persone, giornali e TV – un pezzo del macchinario progettato per guidare i pensieri e le azioni di un gran numero di persone, equamente divise tra (i concetti di) produzione e consumo”.
    (The Dallas Times Herald, 19 ottobre 1975)

    Il testo di “Poofter’s Froth Wyoming Plans Ahead” è una critica di Zappa al consumismo e alla manipolazione delle masse. La canzone inizia con un’introduzione, dove Zappa prepara il terreno avvertendo gli ascoltatori che l’anno successivo ci sarebbe stato un assalto di saldi e pubblicità per invogliare le persone ad acquistare oggetti non necessari e ingannevoli.
    Termini come “Poofter’s Froth Wyoming” e “Merwyn, Minnesota” evidenziano l’assurdità della cultura del consumo. Il coro ripete la frase “Little rackets, little rackets” sottolineando la natura ingannevole e manipolatrice del mondo commerciale e del marketing.
    Nella seconda strofa, Zappa approfondisce la gamma di prodotti venduti, inclusi articoli come “Poofter-Cloth Appointments” e “Poofter’s Froth Anointments”. Tutte frasi umoristiche che continuano a mettere in luce l’aspetto frivolo del consumismo. In realtà, il termine ‘poofter’ viene tradotto dal dizionario Britannica in ‘gay’…
    Il verso finale assume un tono più critico, riferendosi all’ossessione della nazione per il materialismo e l’illusione del progresso. Termini come “compattatori di rifiuti, piccoli reattori” e “falciatrici, soffiatori, lanciatori e spettri” dipingono il quadro di una società profondamente radicata nella ricerca del possesso e dello status.
    La frase conclusiva (“Duecento anni sono passati ka-poot! Ah, ma siamo stati astuti!”) spinge il pubblico a riflettere sul vero costo del progresso e dello sviluppo, del capitalismo moderno e degli sprechi.
    FZ: “Questa canzone ti avverte in anticipo che l’anno prossimo tutti proveranno a venderti cose che forse non dovresti comprare, lo pianificano da anni”.
    “Poofter’s Froth, Wyoming, Plans Ahead”, canzone in stile country, è stata eseguita dal vivo poche volte nel 1975 durante un tour dei Mothers of Invention/Captain Beefheart. Su Bongo Fury è seguita dall’altro brano legato al Bicentenario: “200 Years Old”.

  • Frank Zappa, Call any vegetable: meaning, review

    Frank Zappa, Call any vegetable: meaning, review

    Live at The Fillmore West 1970

    “Le persone inattive nella società, le persone che non sono all’altezza delle proprie responsabilità, sono verdure. Sento che queste persone, anche se inattive, apatiche o indifferenti, possono essere motivate verso un tipo di esistenza più utile. Credo che se chiami un vegetale questo ti risponderà”.
    (Frank Zappa, International Times, 1967)

    Nel 1967, i Mothers suonarono per sei mesi al Garrick Theatre di New York. Hanno realizzato una sorta di teatro di guerriglia: verdure marce calpestate sul palco, bambole smembrate, giraffe impagliate e fatte a pezzi con bombe di ciliegie. (The Sun Magazine, 3 maggio 1970)

    Il palcoscenico del Teatro Garrick è disseminato di verdure in decomposizione. L’effetto è apprezzato. Ma l’aria condizionata è rotta.
    Frank Zappa: “Il palco era coperto da un tappeto verdastro. Quando abbiamo girato ‘Mr Green Genes’ (uno dei tanti progetti in cantiere è un lungometraggio sulla vita della band), gli attori hanno calpestato un grosso mucchio di verdure e vi hanno versato sopra della panna montata. Non è mai stato ripulito nulla”. (l’autobiografia)

    La copertina dell’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.

    “Il tabacco è il mio vegetale preferito” (Frank Zappa).

    “Mi piace pensare che siamo stati i pionieri nel lancio di verdure non commestibili al nostro pubblico – ha detto la ‘madre capo’ Frank Zappa – Ci risulta sgradito quando il pubblico le respinge”.
    (Fabulous 208, 9 settembre 1967)

    Call any vegetable (dall’album Absolutely Free, 1967) affronta i temi del conformismo sociale, del consumismo, dell’ossessione per i beni materiali. Critica la superficialità della vita moderna e sottolinea l’importanza di connessioni ed esperienze autentiche. Zappa esorta gli ascoltatori a mettere in discussione il valore e lo scopo delle loro azioni, a liberarsi dal conformismo, a scegliere di essere diversi, ad abbracciare l’individualità e unicità con la stessa facilità con cui si raccoglie una verdura dallo scaffale di un supermercato, a pensare con la propria testa scegliendo in base ai propri desideri e valori. Le persone hanno il potere di comunicare e connettersi con qualsiasi cosa, anche con oggetti inanimati come le verdure. In un mondo pieno di possibilità di comunicazione, dovremmo sforzarci per stabilire un contatto con gli altri e con la natura.

    Gli ho chiesto se leggesse e lui ha scosso la testa, poi ha risposto: “L’ultimo libro che ho letto è stato La vita segreta delle piante “.
    Il libro mi ha fatto pensare che Frank Zappa fosse appassionato di giardinaggio o che trovasse intrigante l’idea dell’ESP (percezione extrasensoriale, telepatia).
    Gli ho chiesto se pensava di avere capacità psichiche. Ha risposto a bassa voce: “Nessun commento”.
    Sentivo che, forse, questa era la vita segreta di Frank Zappa. (BLAST, dicembre 1976)

    Le verdure rappresentano un tema ricorrente nel lavoro di Zappa. Vengono citate nei seguenti brani:
    Call any vegetable
    Champagne Lecture
    Church Chat (chiacchierata in chiesa con una zucchina)
    Invocation & Ritual Dance of the young pumpkin (zucca)
    Mr. Green Genes (“mangia le verdure, non dimenticare i fagioli e il sedano”)
    Panty Rap (“Bob Harris alle tastiere, voce, tromba e verdure”)
    Plastic People (“una prugna è un ortaggio… no, una prugna non è un ortaggio. Il cavolo è un ortaggio, fa bene…”)
    Soft-sell conclusion
    When the lie’s so big (“il ketchup è una verdura”: un riferimento ad una citazione sbagliata di Ronald Reagan)
    The Story of Uncle Meat (“certi suoni a determinate intensità hanno effetti sorprendenti su piante e verdure”)
    One Size Fits All: una delle costellazioni si chiama ‘Borscht’, che è una zuppa di verdure, un’altra costellazione si chiama ‘asparagi’ e un’altra ancora ‘legume’ (termine francese che corrisponde a vegetale).

  • Frank Zappa, Billy the Mountain: the story, review

    Frank Zappa, Billy the Mountain: the story, review

    The Story Of Billy The Mountain (Live Harrisburg, PA, 3 giugno 1971)
    Billy The Mountain (Live Harrisburg, PA, 3 giugno 1971 e Scranton, PA 1° giugno 1971)

    Billy the Mountain è un brano appartenente a un repertorio che Frank Zappa ha scritto appositamente per la formazione dei Mothers che includeva il duo Flo & Eddie, alias Mark Volman e Howard Kaylan, ex dei Turtles). Fonde frammenti di dialogo, commedia improvvisata, riff rock e sezioni musicali complesse in una trama di 25 minuti.
    Billy è una “pittoresca montagna da cartolina” parlante situata a Sud della California: la moglie Ethel è un albero che cresce sulle sue spalle. La montagna ha due caverne al posto degli occhi e un grande dirupo al posto della bocca.
    Un giorno, Billy riceve un assegno di royalty per la sua posa da cartolina e decide di portare la moglie in vacanza a New York, con tappa a Las Vegas. Sulla strada per New York, Billy distrugge gran parte dell’America (anche con un tornado) e alla fine incontra Studebaker Hoch (un eroe moderno vestito da dirigente che tenta di salvare ciò che resta della democrazia). Hoch cerca di convincere Billy a sottoporsi ad una visita per passare all’addestramento militare, ma la montagna ride di lui. Nel momento in cui Billy ride, l’eroe trovandosi all’angolo della sua bocca precipita da un’altezza di 200 piedi. Attraverso Hoch, Zappa fa satira sull’idolatria degli eroi e sulla tendenza a mitizzare gli individui.

    La canzone contiene una quantità impressionante di battute sulla storia locale della California meridionale (conduttori di notiziari televisivi, negozi locali, ristoranti, funzionari comunali, ecc.) e risulta non facile da seguire. I testi sono una miriade satirica di immagini monoculturali, la città di Los Angeles, la fine dell’America urbana, assurde giustapposizioni di situazioni, scandali politici, clientelismo, corruzione, degrado ambientale, questioni sociali. Il finale non è chiaro: la scena si dissolveva in un lungo pezzo strumentale. Il messaggio era aperto ad un’ampia interpretazione (fascismo contro comunismo? ecologia contro capitalismo?), ma questo non lo rendeva meno divertente.
    L’interazione tra Volman, Kaylan, il bassista Jim Pons e il resto della band è sbalorditiva. Ogni sera, nei concerti, circa la metà delle parole nel testo della canzone erano improvvisate come si può notare confrontando le due registrazioni pubblicate su Just Another Band From LA e Playground Psychotics (quest’ultima dura cinque minuti più a lungo). Qualche anno dopo, Zappa otterrà un risultato migliore, più completo e impressionante con “Le avventure di Greggary Peccary”.
    Billy the Mountain fu pubblicato per la prima volta nell’album Just Another Band from LA (1972): la registrazione originale proveniva da un live del 7 agosto 1971 a Los Angeles. Una versione alternativa è stata inclusa nell’album Playground Psychotics (1992) e una terza versione è stata pubblicata postuma nel 2011 nell’album Carnegie Hall (Zappa Family Trust).
    La canzone combina elementi di rock, jazz e persino teatro musicale.
    Billy ed Ethell incarnano la natura: Billy la montagna rappresenta la forza e la resilienza, mentre la moglie Ethell il nutrimento ed il sostegno della Terra.

  • Frank Zappa, Them or Us: the pagan response to censorship

    Frank Zappa, Them or Us: the pagan response to censorship

    Them or Us (versione remixata tratta dal CD Rykodisc del 1995)

    “Il nome di questo album è Them or Us e, in America, per quanto mi riguarda, significa NOI, i pagani, contro LORO, quegli orribili cristiani. E se vogliono avere una legge al Congresso che dice che non si può mettere nulla al contrario su un disco, beh, che ne dici di un disco che abbia tutto al contrario?”
    (Frank Zappa parla di “Ya Hozna”, intervistato da Andy Batten-Foster, BBC Radio 1, Regno Unito, settembre 1984.

    Them or Us è il brano omonimo dell’album di Frank Zappa pubblicato nell’ottobre 1984 dalla Barking Pumpkin Records. Questo album provocatorio contiene 14 brani, tra cui “Ya Hozna” che include voci in reverse tratte da “Sofa No. 2” (dall’album One Size Fits All, 1975), “Lonely Little Girl” (dall’album We’re Only in It for the Money, 1968) e outtakes inediti di “Valley Girl” (voce di Moon Zappa).
    “Planet of My Dreams” (con Bob Harris alla voce) è una registrazione in studio del 1981 tratta dalla partitura del musical teatrale non realizzato di Zappa del 1972 Hunchentoot. “Be In My Video” ironizza sui cliché dei video musicali di MTV (in particolare, Let’s Dance di David Bowie). Molte tracce provengono da registrazioni live: in seguito, sono state applicate sovraincisioni in studio.
    L’album contiene due cover in apertura e chiusura: The Closer You Are (brano R&B degli anni Cinquanta) e Whipping Post degli Allman Brothers. Include anche In France, Stevie’s Spanking, e Sinister Footwear II.
    La MCA Records si rifiutò di distribuire l’album Thing-Fish e, così, Zappa stipulò un accordo con la EMI Records che avrebbe permesso la distribuzione di Them Or Us e Thing-Fish tramite la Capitol Records negli USA.
    Zappa scrisse un “avvertimento” sulla copertina interna di questi album, sottolineando che gli album presentavano contenuti “che una società veramente libera non temerebbe né sopprimerebbe”, e una “garanzia” in cui affermava che il testo non avrebbe “causato tormento eterno nel luogo in cui il ragazzo con le corna e il bastone appuntito conduce i suoi affari”.

    La sceneggiatura di Hunchentoot, spettacolo teatrale mai prodotto da Zappa, è stata pubblicata nel libro Them or Us pubblicato lo stesso anno (1984). Frank Zappa autopubblicò questo libro di 352 pagine, un libretto preparato per il divertimento di chi apprezza la sua musica. E’ stato pensato per rispondere a una delle domande più preoccupanti legate alla continuità concettuale: “Come fanno tutte queste cose che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra a combaciare, formando un’assurdità più ampia?”.
    Non si tratta di una biografia rock & roll, è un libro di storie. Quando pubblicò Them or Us, scrisse che si trattava dell’unico libro reale e ufficiale di Frank Zappa. “Tutti gli altri libri che tentano di commerciare con il mio nome non sono autorizzati e sono pieni di disinformazione. Questo libro è dedicato a tutti i fan che hanno reso possibili gli ultimi 20 anni di assurdità su larga scala. Questo libro si chiamava Christmas in New Jersey”. Il libro è scritto come una sceneggiatura, “è come una Teoria del Campo Unificato che lega insieme “Billy The Mountain”, “Greggery Peccary”, “Joe’s Garage” “Them Or Us”, “Thing-Fish”… tutte queste storie diverse. Ti mostra come lavorano insieme per creare una storia lunga e davvero complicata” (Frank Zappa).

    “Un giorno il concetto di ateismo sparirà. Ci saranno, invece, le persone normali e qualche buffo credente” (Frank Zappa).

    È sempre il libero flusso di informazioni la principale minaccia allo stile di vita americano. Per le persone di destra, non c’è niente di più pericoloso del libero accesso alle informazioni. Deriva dall’inizio della teologia cristiana, quando Adamo ed Eva erano nel giardino. Come ci siamo messi nei guai? Per la mela, il frutto dell’albero della conoscenza: quindi, l’essenza del cristianesimo si basa sul fatto che nessuno può essere più intelligente di Dio e l’accesso alla conoscenza e il possesso della conoscenza ti dannano. La conoscenza stessa è opera del diavolo. Non dobbiamo avere conoscenza e cosa porta alla conoscenza? Porta all’informazione, da stroncare sul nascere”.
    (Spin, luglio 1991)

    Nella tua musica hai fatto riferimento alla credenza comune in una divinità e che Dio è stupido.
    “Beh, qui abbiamo a che fare solo con la logica perché le religioni dicono che l’uomo è fatto a immagine di Dio. Se questo è esattamente vero, allora Dio è in pessime condizioni. Sono un devoto pagano. È l’unica religione che funziona”,
    Perché pensi che funzioni?
    “Ti restituisce quello che ci hai messo. Nessuna delle altre religioni lo fa”.
    (Ecolibrium Interviews n. 19 – 1984)

  • Frank Zappa, The Chrome-Plated Megaphone of Destiny: the absurdity of life, review

    Frank Zappa, The Chrome-Plated Megaphone of Destiny: the absurdity of life, review

    The Chrome-Plated Megaphone of Destiny (1984, UMRK Remix)

    Con i suoi collage sonori astratti e le vocalizzazioni insolite, The Chrome-Plated Megaphone of Destiny può essere visto come un commento sulla natura arbitraria della vita: scoppi di risate nascono dal senso dell’assurdità. Risate non di gioia: è un mix di umorismo, derisione e sottotono maniacale. L’uso intenzionale di colpi di tosse e suoni vocali non convenzionali evidenzia gli elementi incontrollabili e inaspettati della vita. La ripetizione di frasi come “Arbitrario!” e “AH HA HA HA HA” crea un senso di caos e imprevedibilità. Amplifica la sensazione di assurdità; gli eventi casuali della vita sono irrazionali e spesso fuori dal nostro controllo.
    Il ‘megafono’, che amplifica e proietta la voce, potrebbe rappresentare il tentativo di Zappa di trasmettere una verità attraverso il suo strano messaggio. La qualità ‘cromata’ potrebbe evidenziare la superficialità del messaggio stesso o la facilità con cui può essere distorto o frainteso. Forse…

    Nelle note di copertina dell’album “We’re Only In It for the Money” Zappa ordina ai suoi fan di leggere “Nella colonia penale” di Franz Kafka (titolo originale del libro: In der Strafkolonie ) prima di ascoltare questo brano.
    Il titolo stesso prende il nome dal piccolo foro circolare per il vento trovato al posto dei genitali sulle comuni bambole giocattolo. Decideva se la tua bambola era femmina o maschio: quindi, secondo Zappa, era il “megafono cromato del destino”. Verso la fine di un’intervista mai pubblicata rilasciata a Baltimora nel 1985, Zappa spiega la stessa storia e poi aggiunge il messaggio del brano: “Cosa pensi che accada all’immaginazione di un bambino quando scopre finalmente che su un essere umano quel piccolo cromo non c’è? Sapete, è una grande svolta il fatto che ora stiano mettendo dei piccoli pezzi di plastica su alcuni di loro. Questo è “Il megafono cromato del destino”: ciò che non sai può farti del male…”.

    Cos’è il megafono cromato del destino? Il “megafono” è una protesi della voce, un’estensione del corpo che delimita l’esterno della voce, la sua natura intersoggettiva, l’amplificazione di una voce ‘megafonica’ rivolta ad un gruppo, ad un pubblico, un modulo di trasmissione. Può essere il microfono di Frank che denuncia ciò che non va nella società. Può essere anche la trasmissione di leggi e regole decise per tutti dalla società.
    Perché Zappa, spesso e volentieri, ha scelto il cromo per i testi delle sue canzoni?
    Diversi oggetti nei suoi brani sono realizzati in cromo. Il “medaglione della pace cromato con infradito in pelle resistente” di Magic Fingers, il “cucchiaio cromato sovradimensionato” di Muffin Man, la “dinette cromata” di Sofa 2 e Ya Hozna, la “piccola macchina cromata” di Sy Borg, il “salvadanaio cromato” in A Token of my Extreme, “la plastica tutta fusa e anche il cromo…” in Who Are the Brain Police”, gli “ornamenti in stoffa corta e flaccida per il collo con i loro attacchi a scatto cromati nascosti” in Packard Goose. E poi “guarda il cromo, senti il cromo…” canta in Stick It Out.
    Oltre ad avere proprietà magnetiche uniche, il cromo è altamente resistente all’ossidazione, è noto per la sua elevata resistenza alla corrosione e per la sua durezza. Unito all’acciaio il cromo forma l’acciaio inossidabile.
    Tutti noi dobbiamo resistere come il cromo? Siamo limitati e condizionati da circostanze e forze esterne ma, allo stesso tempo, dobbiamo vivere con gioia, dando un significato ad ogni cosa anche in mezzo al caos. Forse…

    Di sicuro, Frank Zappa la pensava come gli esponenti della Patafisica: la vita è assurda ed è grottesco prenderla sul serio. Il Patafisico accetta l’assurdità della vita considerandola come una questione naturale.
    “Per me l’assurdità è l’unica realtà” (Frank Zappa).
    La musica di Zappa è volutamente dissonante, i suoni sconvolgenti, talvolta insopportabili, i ritmi esasperanti. E’ il teatro dell’assurdo. Zappa vuole far uscire dal torpore l’ascoltatore, renderlo consapevole dell’assurdità del mondo. Il suo teatro dell’assurdo ha un significato sociologico.
    Zappa è stato definito un neo-dadaista ma è molto più vicino ad Alfred Jarry e al College of Pataphysicians: c’è un filo diretto con “Ubu Roi” di Jarry ed il teatro assurdo francese anni Cinquanta.

    The Chrome Plated Megaphone Of Destiny è un pezzo d’avanguardia cacofonica che fonde Varese, Cage e Zappa e che culmina in un esercizio di trattamento in studio della risata, è un’orrenda premonizione sulla società tecnologica del futuro.
    (Piero Scaruffi)

  • Frank Zappa, My Guitar wants to kill your mama: the origin My Guitar (Proto I—Excerpt) 1967-68

    Frank Zappa, My Guitar wants to kill your mama: the origin My Guitar (Proto I—Excerpt) 1967-68

    versione tratta dall’album Weasels ripped my flesh (1970)
    versione tratta dall’album You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 4 (1991)
    versione tratta dall’album You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 5 (1992)

    “My Guitar Wants to Kill Your Mama” potrebbe essere la migliore sintesi dei Mothers of Invention originali. Nel giro di tre minuti Frank Zappa confeziona una canzone rock contagiosa e un frenetico bridge strumentale con tonnellate di sovraincisioni (una tecnica ampiamente utilizzata negli album We’re Only in It for the Money e Uncle Meat).
    “La mia chitarra vuole uccidere tua madre/La mia chitarra vuole bruciare tuo padre/Divento davvero cattivo quando mi fa arrabbiare” canta Zappa, mentre la madre della sua ragazza lo caccia di casa.
    I testi ricordano “Hungry Freaks, Daddy” e tutte quelle canzoni di We’re Only in It for the Money in cui i freak sono descritti come una minaccia (o un imbarazzo) per i bravi cittadini di periferia.
    Un solido riff di chitarra è supportato da riff di ottoni e da una vertiginosa sezione di bridge in cui quattro strumenti si scambiano assoli in un brevissimo lasso di tempo.
    La versione in studio, pubblicata come lato B del singolo “WPLJ” di Bizarre del 1970, apparve sull’LP Weasels Ripped My Flesh più tardi nello stesso anno. Esiste anche una versione precedente in studio, più lenta e senza bridge, che fu rilasciata due decenni dopo in You Can’t Do That on Stage Anymore, vol. 4 (1991) e vol. 5 (1992). Una delle canzoni di Zappa più conosciute e tuttora molto apprezzata è stata inclusa nella raccolta di successi Strictly Commercial. Parte della scaletta dei Mothers nel 1968-1969 trovò un nuovo pubblico durante i tour del 1984 e del 1988 grazie alla cover del figlio Dweezil Zappa, che divenne un piccolo successo a metà degli anni ’80.

    Questa canzone di Zappa esplora i temi della ribellione, lo scontro fra generazioni, il potere della musica.
    I versi iniziali, “You know your mama and your daddy / Saying I’m no good for you / They call me dirty from the alley / Til I don’t know what to do”, gettano immediatamente le basi per una narrazione della disapprovazione sociale e di un amore proibito. Zappa si ritrae come una figura ribelle, vista come un outsider dai genitori della ragazza. Questa opposizione alle figure autoritarie convenzionali è un tema ricorrente nella musica di Zappa. “Sono così stanco di muovermi di nascosto solo per arrivare alla tua porta sul retro. Ho strisciato oltre la spazzatura e tua madre salta fuori urlando ‘Non tornare più!’ “. Zappa è disposto a superare le barriere fisiche e la disapprovazione degli altri, evidenziando la forza del suo desiderio e la frustrazione di non poter esprimere liberamente i propri sentimenti. Usa la violenza come metafora del potere della sua musica e dell’impatto emotivo che ha su di lui. La sua chitarra è un’estensione della sua voce e della sua espressione, rappresenta la sua ribellione contro un’industria che non ha mai avuto un’influenza su di lui.

    My Guitar Wants To Kill Your Mama è anche il titolo di un album originale di Dweezil Zappa pubblicato nel 1988 dalla Chrysalis Records. Si tratta di una raccolta di riff di chitarra ‘rubati’ da Eddie Van Halen tramite Steve Vai. Dweezil canta di ideali positivi come “stai lontano dalla droga o ti porterà nella tomba”.

    L’origine di My Guitar Wants To Kill Your Mama è My Guitar (Proto I—Excerpt) tratta da Meat Light: The Uncle Meat Project/Object (2016, Zappa Family Trust), un brano probabilmente registrato agli Apostolic Studios, New York, 1967-1968. Pare non sia mai stata eseguita dal vivo fino al novembre 1968.

    Potete ascoltarla qui

    https://www.youtube.com/watch?v=UN8N9KdIEV0

  • Frank Zappa, Brown shoes don’t make it: review, meaning (3 versions)

    Frank Zappa, Brown shoes don’t make it: review, meaning (3 versions)

    Versione originale dall’album Absolutely Free (1967)
    Road Tapes, Venue #2 (Live Finlandia Hall, Helsinki, 23-24 agosto 1973)
    Dall’album The Manchester Mystery (2023)

    Foto di copertina di Guido Harari

    “La maggior parte delle mie canzoni non sono politiche, sono sociologiche. La gente dice che parlo di questioni politiche, ma l’unico brano che posso considerare lontanamente politico è “Brown Shoes Don’t Make It” perché tratta dei legislatori. Tutti i temi che riguardano le mie canzoni sono sociologici piuttosto che politici. “Brown Shoes” si riferisce a persone emotivamente disturbate, che finiscono per entrare in politica e fare leggi per regolare la condotta di altre persone”.
    (Frank Zappa, Melody Maker, 5 gennaio 1974)

    Apparso nel secondo album dei Mothers of Invention (Absolutely Free, 1967), il brano Brown shoes don’t make it è un audace atto d’accusa. Zappa si rivolge a quei disgraziati che confezionano leggi e ordinanze inique, forse inconsapevoli del fatto che le restrizioni da loro imposte ai giovani siano il risultato delle loro frustrazioni sessuali. “I vecchi sporcaccioni non dovrebbero guidare il vostro Paese”.
    Il titolo della canzone, in realtà, si riferiva ad un’osservazione del presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson, che indossava scarpe marroni e un abito grigio (pessimo abbinamento, che fu percepito dal pubblico come indicativo di un presidente incapace di prestare attenzione ai dettagli).
    Zappa equiparava il potere politico all’immoralità personale (“Un mondo di segrete brame pervertono gli uomini che fanno le vostre leggi”) puntando il dito sugli insulsi passatempi di cittadini ottusi (“Fai il tuo lavoro e fallo bene…) o su attività banali che contrastano con i desideri e le aspirazioni personali. Evidenzia gli effetti umilianti del lavoro sull’individuo (“Sii un leale robot di plastica per un mondo che se ne frega”).
    Le scarpe marroni sono il simbolo del conformismo che non porta alla realizzazione personale. Sono anche un commento sull’ipocrisia e sulla corruzione intrinseche al sistema politico.
    Zappa mette in discussione l’idea di classe sociale e di successo sociale, evidenziando la pressione a perseguire certi percorsi di carriera. Invita a non cadere nella trappola del conformismo imposto dalla società e dai mezzi di comunicazione, che limita l’espressione individuale.
    Il brano che fa parte dell’album Absolutely Free è una versione live che, successivamente, è stata inclusa in Tinseltown Rebellion (registrata nel 1979 e pubblicata nel 1981).

    “Brown Shoes Don’t Make It è una canzone sulle persone che guidano il governo. Queste persone fanno leggi che ti impediscono di vivere il tipo di vita che dovresti condurre. Fabbricano leggi e ordinanze ingiuste, forse ignare del fatto che le restrizioni che impongono ai giovani nella società sono il risultato delle loro frustrazioni sessuali nascoste”.
    (Let It Rock, giugno 1975)

    “Gran parte delle persone, quando ascolta il brano Brown Shoes Don’t Make It (da Absolutely Free), sente solo le parole. Le persone non si rendono conto che c’è, nel mezzo di quella canzone, un quartetto d’archi di 12 toni completamente accademico e rigoroso in sottofondo. L’altra cosa divertente di quel brano era che suonando “God Bless America”, “Star-Spangled Banner” e un paio di altre canzoni patriottiche alla fine, tutte allo stesso tempo, stavo facendo una battuta musicale su Charles Ives”.
    (Keyboard, febbraio 1987)

    A proposito di scarpe…
    “Quando incontrai Frank la prima volta, aveva un aspetto molto strano: t-shirt stropicciata e pantaloni da smoking tenuti su da bretelle. Era così magro che ce ne potevano stare due nei pantaloni. E scarpe enormi, molto appuntite. Si muoveva come un burattino appeso ai fili. Lavorava tutta la notte, io ero distrutta”.
    (Gail Zappa, Classic Rock, luglio 2015)

    Frank Zappa sale sul palco. Indossa un cardigan viola del liceo, pantaloni di maglia e scarpe color caramello con punte appuntite e risvoltate… (Cheetah, ottobre 1967)

    Frank Zappa fa causa a Playboy ed Esquire per 4 milioni di dollari per aver inserito un’immagine non autorizzata del leader dei Mothers of Invention apparsa in un collage di illustrazioni di tipo psichedelico per una pubblicità di Dexter Funky Shoes pubblicata su entrambe le riviste nel novembre 1970.
    La causa intentata presso la Corte Superiore di Los Angeles affermava che l’implicazione fuorviante che Zappa stesse approvando le scarpe aveva danneggiato irreparabilmente la sua reputazione e il diritto alla privacy.
    (Billboard, 4 settembre 1971)

    “Gli scienziati chiamano questa malattia ‘bromidrosi’, ma noi gente normale che possiamo indossare scarpe da tennis o, di tanto in tanto, gli stivali di pitone conosciamo questo mirabile piccolo inconveniente col nome di ‘piede puzzolente’ (Frank Zappa, da Stink-foot, “Apostrophe”).

  • Frank Zappa, Conehead (5 versions + guitar solo): review, meaning

    Frank Zappa, Conehead (5 versions + guitar solo): review, meaning

    Live Halloween 28-10-1977 primo show
    Guitar Solo Live NY Halloween 1977
    Live Boston 1977
    Live Capitol Theatre Passaic, NJ 13-10-1978
    Live Knebworth (England) Festival 09-09-1978
    Poughkeepsie (Smokin’)

    Alla fine del 1977, Frank Zappa fu ospite di un’edizione del programma televisivo Saturday Night Live. E’ apparso in uno sketch di Conehead. I Coneheads (creati dal comico Dan Akroyd) rappresentavano alieni del pianeta Remulak che cercavano di adattarsi alle abitudini degli esseri umani. La loro principale caratteristica fisica era la testa: aveva la forma di un cono.
    In quel periodo Zappa era in tournée (questa apparizione televisiva coincise con una serie di concerti a New York). Scrisse la canzone “Conehead” dopo la fine del tour del 1977 (che in realtà terminò nel febbraio 1978) e la presentò in anteprima al primo spettacolo del tour 1978-1979, il 1°luglio. La musica non era sconosciuta ai fan sfegatati di Zappa: il riff era stato usato un paio di volte nell’ottobre del 1977 come accompagnamento strumentale. La canzone venne proposta regolarmente per alcuni mesi e di solito seguiva a “Bobby Brown” nella scaletta.
    Zappa ripropose il brano nel tour del 1980. Conehead proviene dall’album “You are what you is”.

    Frank Zappa è apparso come ospite in Saturday Night Live, commedia e varietà televisiva americana trasmessa dalla NBC il sabato sera dall’11 ottobre 1975.
    E’ apparso in due occasioni con il comico John Belushi l’11 dicembre 1976 e il 21 ottobre 1978. Alla fine, è stato bandito dallo spettacolo a causa di un suo atteggiamento aggressivo davanti alla telecamera.
    “Il primo giorno in cui sono andato lì per incontrarmi con loro non gli è piaciuto e volevano sbarazzarsi di me. Avevano scritto dei dialoghi per me, non mi permettevano di scrivere nessuna delle mie cose”.
    (Frank Zappa, Stereo Review, aprile 1979)

    “Stavamo girando la scena di Coneheads, che Frank adorava. Eravamo tutti nella posizione di farlo quando Frank disse: ‘Cosa dovrei fare? Leggere queste carte?’. E’ stato terribile. Forse pensava di essere al di sopra di tutto o era nervoso o non gli piaceva la sceneggiatura. Forse pensava di essere divertente ma in realtà il pubblico ha avuto una sorta di sussulto”.
    (Dan Aykroyd, intervistato da Playboy agosto 1993)

    I Coneheads apparvero per la prima volta in Saturday Night Live (SNL) nell’episodio del 15 gennaio 1977 condotto da Ralph Nader.
    Nel “Satuday Night Live” del 21 ottobre 1978, c’è il primo sketch – Conehead At Home – in cui Frank interpreta il ruolo di un umanoide che invita la figlia di una famiglia di teste di cono a uscire la sera. Ansioso di conformarsi alle buone maniere dei genitori, ingurgita contemporaneamente confezioni di birra e pacchetti di patatine, accasciandosi sul divano. Alla fine, offre il suo ultimo album – Studio Tan – che i genitori, inizialmente incuriositi, finiscono per divorare avidamente. In “The Freak Mountain”, Frank è condannato a stare seduto ad ascoltare gli stupidi discorsi di un piccolo impresario. In seguito, perso tra le montagne, cerca rifugio in un castello popolato da vecchi Freak strafatti e nostalgici del glorioso ‘Freak Out!’. Tutti cercheranno di offrire varie droghe all’eroe, che rifiuterà ostinatamente, suscitando ilarità e stupore.

    Negli sketch di Saturday Night Live, i Coneheads rappresentavano extraterrestri provenienti dal pianeta Remulak che si stabilirono negli Stati Uniti.
    La frase ripetuta “Conehead non è stupido ma ha una testa di cono” fa pensare a qualcuno che può sembrare strano o eccentrico. La menzione di ‘briciolo di patatine sul suo viso’ può essere interpretata come una metafora rivolta a qualcuno impegnato in attività insignificanti, banali oppure ad un gesto di disprezzo per le etichette e le aspettative sociali. Un’immagine che crea un senso di disordine e di mancanza di autoconsapevolezza. Zappa chiede se c’è altra birra nascosta suggerendo che la ‘testa di cono’ potrebbe tendere a comportamenti eccessivi o di evasione.
    Il protagonista della canzone, ‘conehead’, è un personaggio immaginario che potrebbe rappresentare un tipo non convenzionale, molto distante dalla società mainstream. La frase ‘E’ una specie di ragazza, di ragazzo’ suggerisce elementi di ambiguità di genere.
    Il riferimento al padre di Connie che lavora in una scuola guida e indossa un ‘cappello stupido’ punta il dito su certe occupazioni insignificanti e sullo sforzo di certe persone nel mantenere le apparenze. Il verso “Se sapessero che è veramente di Remulak” enfatizza il tema della diversità o dell’essere non convenzionali, anzi unici.
    Zappa, una volta di più, rifiuta il conformismo e incoraggia l’espressione di sé, l’identità unica di ognuno di noi.

    Per Zappa, alla fine la TV era la TV- indegna del suo rispetto – indipendentemente da chi la facesse” (Rolling Stone)

    Perché il Saturday Night Live ha bandito Frank Zappa per sempre?
    Scopritelo qui

    https://www.youtube.com/watch?v=8hXQ_3vtzXw