Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: Xenochronies / Tribute to FZ

  • BlueSoul – xenocronia Frank Zappa, Johnny “Guitar” Watson, John Cage, György Ligeti – xenochrony

    BlueSoul – xenocronia Frank Zappa, Johnny “Guitar” Watson, John Cage, György Ligeti – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Johnny “Guitar” Watson, John Cage, György Ligeti

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    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Zappa odiava i critici perché pensavano di sapere di cosa trattasse la sua musica quando ovviamente (per lui) non lo sapevano.
    “Devi conoscere quattro cose per capire la mia musica. Devi sapere molto sul rhythm ‘n’ blues. Devi avere una conoscenza pratica di tutta la musica d’arte occidentale negli ultimi 100 anni. Devi avere una conoscenza pratica completa di tutti i miei LP dal 1964. E devi aver visto uno dei miei spettacoli almeno una volta all’anno”.
    (Toronto Observer, dicembre 1993)

    “È un errore comune del pubblico ascoltare vecchi dischi di Rhythm & Blues e dimenticare che si tratta di musica folk. Anche se questi dischi sono stati prodotti commercialmente, sono davvero pezzi di arte popolare”.
    (Mojo, dicembre 1998)

    “Non credo che Elmore James prendesse il suo collo di bottiglia e facesse “reedledee-deedelee-deedelee-deedee” per stimolare la capacità di qualcuno a produrre un cambiamento sociale. Non penso che fosse questo il motivo. Penso che l’idea secondo cui il blues sarebbe una musica “di lotta” sia soltanto una meschinità inventata dalla gente bianca per giustificare il fatto che lo ascoltano. Se c’è una cosa che tutte queste nullità accademiche bianche hanno in comune è che non sanno apprezzare le emozioni! Penso che la ragione della maggior parte di quella roba sia semplicemente che quel tale la voleva suonare e voleva fare quel rumore. Questo è il suo messaggio: ha condensato tutta la sua estetica in quel “reedledee-deedelee-deedee”. Non si preoccupava se qualcuno in un’università da qualche parte lo intendesse come una forza propellente del cambiamento sociale”. (Frank Zappa)

    “Il blues nel rock bianco è ridicolo e imbarazzante. È imbarazzante sentire la maggior parte dei cantanti rock bianchi cantare il blues. È imbarazzante che loro non siano imbarazzati. I musicisti blues bianchi si illudono…”.
    (Frank Zappa, GO Magazine, 17 ottobre 1969)

    Stilisticamente il mio approccio è simile a quello di Guitar Slim, musicista blues della metà degli anni ’50. La prima volta che lo sentii, pensai: “Che cazzo sta facendo? Ma è veramente incazzato quando suona”. Il suo stile infatti sembrava andare oltre le note, era più un modo di essere che una tecnica strumentale. Quel che ne veniva fuori non era la somma totale di “certi alti contro certi accordi contro certi ritmi”, al mio orecchio era ben altro. Oltre a questo modo di essere, Guitar Slim era anche il primo esempio, per quanto possa ricordare, di chitarra elettrica distorta su disco. Non posso dire di suonare proprio come lui, però quel suo modo di suonare ha avuto molta influenza sullo sviluppo del mio stile. Le altre due influenze che riconosco sono Johnny “Guitar” Watson e Clarence “Gatemounth” Brown. (autobiografia)

    Zappa è stato il primo musicista (ed è forse ancora l’unico) a portare un orientamento classico nel mondo rock producendo brani che certamente potrebbero essere considerati rhythm and blues sinfonici.
    (In Their Own Words, aprile 1975)

    Gli analisti più raffinati affermano che Frank Zappa è in grado, su ciascuna delle sue tante chitarre, di passare indifferentemente da una scala temperata a una scala blues a una modale e di percorrerle in sequenza nel corso dello stesso assolo. (Il Mucchio Selvaggio novembre 1984)

    “Negli anni ’50, i bianchi erano davvero socialmente ritardati e ho avuto modo di notare che le persone che appartenevano ai cosiddetti gruppi minoritari (i neri) si stavano divertendo più di noi. Quando finalmente è diventato possibile per i bianchi godersi un po’ dello stesso tipo di musica per competere con i neri… sono riusciti a mettere insieme forme di musica che tendevano ad esprimere lo stile di vita con cui volevano identificarsi come la musica surf, la musica hot rod e il folk-rock”.
    “Penso che all’inizio la maggior parte del R&B che ascoltavo a scuola fosse musica estremamente onesta, gli atteggiamenti espressi dalle persone che cantavano e suonavano erano molto semplici. Tutto ciò che sapevano era che amavano quello che stavano facendo. Il blues era in loro e facevano funky autentico. Per competere con i neri, gli sfortunati bianchi hanno alterato quella musica perché non sapevano di cosa si trattasse. Gran parte delle band blues bianche oggi suonano versioni molto inferiori rispetto alle canzoni di Muddy Waters, [Howlin’] Wolf e John Lee Hooker. Ho riso quando ho sentito i Rolling Stones cantare “I’m a King Bee” perché avevo questa versione di Slim Harpo quando ero a scuola: lo stesso vale quando sento Paul Butterfield suonare le canzoni di Muddy Waters. Penso “non suona nel modo giusto”.
    “Sto ancora cercando un gruppo blues bianco che esprima un tipo di blues che non debba fare affidamento su un’imitazione della musica nera. Non presto molta attenzione per i bianchi blues…”. (Frank Zappa)

    Frank Zappa provava una profonda simpatia per la musica e la vita degli afroamericani perché riguardavano le cose reali della vita: “Sesso, sopravvivenza e morte”. Momenti esistenziali per Frank non solo nel rhythm and blues ma anche in quella musica dall’odore strano chiamata jazz.

  • Happy New Year… TIMELESS – xenocronia Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse – xenochrony

    Happy New Year… TIMELESS – xenocronia Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse

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    Il concetto del tempo di Frank Zappa è profondo, da indagare.
    E’ un tema che ho già trattato in questo video e più volte nel gruppo What’s Zappa.

    https://www.youtube.com/watch?v=G4YpApp5Mjc

    “Tutto accade continuamente”.
    Il nostro futuro sta accadendo adesso?
    “Ed è già successo prima. Succede tutto in continuazione. Il tempo dipende dal punto da cui lo guardi. Sembra solo che le cose stiano accadendo perché siamo qui. Se fossimo da qualche altra parte, non sarebbero ancora emersi. Se potessi spostare il tuo punto di riferimento sull’evento in atto, potresti cambiare il modo in cui percepisci l’evento. Quindi, se potessi cambiare costantemente la tua posizione, potresti vivere l’idea che tutto accada continuamente”.
    “… Quando un evento ha luogo, ha molto a che fare con la posizione dell’osservatore. La percezione dell’evento è un sottoprodotto della posizione da cui l’evento è stato osservato, della posizione nel tempo e nello spazio. Se potessi modificare la tua posizione nel tempo e nello spazio, allora l’evento diventerebbe qualcos’altro, un evento futuro o un evento passato, a seconda di dove ti trovi… se potessimo uscire da queste stronzate per un minuto e immaginare di trovarci da qualche altra parte mentre osserviamo l’evento, la procedura mistica di predire il futuro e il resto di quella roba sembrerebbe un po’ più semplice solo perché si è in grado di riposizionare la propria coscienza e percepirla da una prospettiva diversa”.
    (Frank Zappa, dall’intervista di Bob Marshall durata 7 ore del 21-22 ottobre 1988, celebrata come la più grande intervista di Zappa dell’epoca. Le domande sono state preparate da Bob Dobbs, uno studioso di McLuhan e ricercatore di Frank Zappa).

    “Penso che tutto succeda continuamente: noi pensiamo al tempo in modo lineare perché siamo condizionati a farlo. Questo perché l’idea umana delle cose è che hanno un inizio e una fine. Non credo sia necessariamente vero. Penso al tempo come a una costante, una costante sferica in cui tutto sta accadendo tutto il tempo: è sempre successo e sempre accadrà”.

    Quindi questa tazza di caffè…
    “… è sempre stata piena e vuota. Tutto è sempre”.

    Le nostre percezioni?
    “Abbiamo a che fare con il tempo in modo quasi pratico. Abbiamo ideato il nostro universo personale e il nostro stile di vita che è governato dal tempo suddiviso in questo modo, progrediamo da una tacca all’altra, giorno dopo giorno, e tu impari a rispettare le tue scadenze in questo modo. Funziona così solo per comodità umana. Questa, per me, non è una buona spiegazione di come funzionano davvero le cose. Questa è solo la versione della percezione umana su come funziona. Mi sembra altrettanto fattibile che tutto accada continuamente e se credi che la tua tazza di caffè sia piena o meno è irrilevante. Non puoi definire qualcosa con precisione finché non capisci ‘quando’ lo è”. Lo stato della tazza viene determinato da quando lo percepisci”.

    Il che significa che il futuro è già accaduto…
    “Sì. Il motivo per cui credo fortemente in questo è che può spiegare perché le persone possono avere premonizioni, perché invece di guardare avanti si guardano solo intorno. Non devi guardare avanti per vedere il futuro. Puoi guardare laggiù”.

    Cosa limita le nostre percezioni di altre cose o di altri tempi o del futuro?
    “Penso che escogiti i tuoi limiti per tua comodità personale. Ci sono alcune persone che desiderano avere dei limiti e si inventeranno tutte le scatole che vogliono. Come gli uomini che hanno inventato l’armatura. Volevano proteggersi dalle fionde e dalle frecce del destino. Le persone fanno la stessa cosa psichicamente e psicologicamente: costruiscono la propria armatura e scelgono la loro esistenza. Che lo facciano consapevolmente o a causa di un governo o di un sistema educativo non importa: qualcuno sta aiutando a plasmare questa scatola immaginaria in cui vivi, ma non deve esserci per forza… La forma dell’universo è un vortice di Moebius, credo. Il tempo è una costante sferica. Ora immagina un vortice di Moebius all’interno di una costante sferica e avrai la mia cosmologia. Ma il ‘quando’ è molto importante”.
    (Best of Guitar Player, 1994)

    “La musica non dura, non ha nulla a che fare con il tempo” scriveva Sergiu Celibidache.
    Frank Zappa era convinto che il tempo fosse ‘un concetto sferico’, una costante sferica, in modo che, per così dire, tutto avvenga in una volta. Gnostici, buddisti e William Blake sono d’accordo, credendo che si possano varcare le porte dell’eternità in un istante e che il tempo sia una delle illusioni del mondo. William Burroughs e Sun Ra pensavano che, per sopravvivere, dobbiamo evolverci “fuori dal tempo, nello spazio”.
    (Frank Zappa)

  • WITCHA – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    WITCHA – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e John Cage

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    Oltre ad alludere alla strega, Witcha, in tono colloquiale, significa ‘con te’.

    “Chi c’è nel tuo film, Frank luv?” disse una voce acuta dal fondo.
    “Non chiamarmi ‘amore’ ” sbottò Zappa come un avvoltoio infastidito “Non farmi incazzare witcha” disse con un sorriso ironico.
    (Record Mirror, 23 gennaio 1971)

    “Sono l’avvocato del diavolo. Noi abbiamo le nostre adoratrici che vengono chiamate groupies. Ragazze che offrono i loro corpi alle rockstar come si offrirebbe un sacrificio a un dio”. (Frank Zappa)

    “Ero convinto che lo sviluppo di Frank fosse entrato in un’altra orbita, che fosse finito in una zona crepuscolare… Si interessò anche a questioni strane come l’occulto e la magia. Disegnava mostri e creature aliene a matita e carboncino ed ha perfino scritto alcune storie su queste creature. Per anni, né io né lui abbiamo frequentato la chiesa. Mi chiedevo dove fossero diretti questi bizzarri interessi di Frank. Un giorno, mi disse che avrebbe cercato di trovare una copia di un libro chiamato “Il manuale del negromante”, un libro su ‘come fare’ magia nera ed incantesimi risalente al Medioevo. Riportava casi giudiziari di persone accusate di aver praticato la magia e conteneva anche istruzioni su come ideare ed utilizzare incantesimi. Frank diceva che la negromanzia era la forma più estrema di pratica magica e prevedeva l’evocazione di demoni. Voleva sperimentare se era davvero possibile evocare un demone ed impartirgli ordini. Non ha mai trovato una copia di quel manuale, ma non so quanto sia andato oltre negli anni seguenti. Una volta, in tono criptico, ha detto “Ho fatto un patto con il diavolo”. Forse, è per questo che ha avuto tanta sfortuna a Londra e a Montreux e a livello di salute”
    (“Frankie and Bobby: Growing Up Zappa” di Charles Robert Zappa, fratello minore di Frank).

    Diedi la colpa al libro di Aleister Crowley che avevano comprato da poco. Gail aveva cominciato ad usare parole come occulto, misticismo e alchemico. “La tensione tra maschio e femmina – affermava Crowley – è fondamentale per l’esistenza e per la magia sessuale”. Considerava la donna sottomessa all’uomo, un ruolo che Gail accettava con gioia, con il pieno consenso di Frank. Potevo vagamente capire l’interesse di Gail in Crowley, ma non quello di Frank, un uomo che trasudava razionalità. Eppure Frank conservò sempre una grande curiosità per l’occulto. Molti anni dopo, mi spiegò la sua posizione. Mi raccontò della più giovane delle sue figlie, Diva. “E’ molto particolare, penso che abbia poteri psichici…”.
    (“Freak out! La mia vita con Frank Zappa” di Pauline Butcher)

    “Frank era molto bravo a valutare le persone, incredibilmente bravo con la psicologia, mi ha semplicemente fissato con quel suo sguardo incrollabile… quello sguardo… una specie di spirale… era la prima volta che incrociavo l’occhio di un mago. Era decisamente in grado di manipolare i livelli della realtà. Era davvero bravo in questo… Era davvero mistico…” (Nigey Lennon nel dialogo con Bob Dobbs del 1995)

    “Frank mi strinse la mano. Al contatto fisico percepii qualcosa… Era la sua energia, le sue vibrazioni, la sua incredibile presenza. Anni dopo, lessi in un’intervista su Playboy di come Marlon Brando dominasse lo spazio fisico dove si trovava, piuttosto che occuparlo come succede alle altre persone. Era così anche con Frank”.
    (Massimo Bassoli, Prog Italia luglio 2017).

    Gli ho chiesto se leggeva e lui ha scosso la testa, poi ha risposto: “L’ultimo libro che ho letto è stato La vita segreta delle piante “.
    Il libro mi ha fatto pensare che Frank Zappa fosse appassionato di giardinaggio o trovasse intrigante l’idea dell’ESP (percezione extrasensoriale, telepatia).
    Gli ho chiesto se pensava di avere capacità psichiche. Ha risposto a bassa voce: “Nessun commento”.
    Sentivo che, forse, questa era la vita segreta di Frank Zappa.
    (BLAST, dicembre 1976)

    “Lancia il tuo incantesimo danzante sul mio cammino, prometto di soccombergli”. “Impara il ballo saltellante del pachuco…”. Debra Kadabra è una strega, come la ragazza di “Camarillo Brillo”.

    Lo stregone è un alchimista.
    Zappa aveva una particolare attrazione per l’alchimia, l’occultismo, l’esoterismo.
    Frank un giorno disse a David Ocker (il suo copista e collaboratore) che, se avesse avuto la possibilità di incontrare un personaggio storico, avrebbe desiderato incontrare Fulcanelli, pseudonimo di un famoso e misterioso alchimista, mai identificato con certezza.

    Sono 5 le principali città delle streghe: Benevento e Triora (Italia), Salem (USA), Wurzburg (Germania) e Vilnius (Lituania). Vilnius è l’unica città al mondo ad avere una statua di bronzo in memoria di Frank Zappa. Una copia di questa statua è stata donata alla città di Baltimora, dove Zappa è nato.

    “La musica è una bella strega che ride…” ho scritto in un post pubblicato nel gruppo What’s Zappa il 15 maggio….

    https://www.youtube.com/watch?v=D121RVNL0QY

  • Vincent Beldon: xenocronia Frank Zappa, Edgar Varése + video intervista a Edgar Varèse – xenochrony

    Vincent Beldon: xenocronia Frank Zappa, Edgar Varése + video intervista a Edgar Varèse – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Edgar Varése (spezzoni di 7 brani di Varése mixati e sovraincisi) + video intervista a Edgar Varése.

    Foto/collage FZ con sguardo di Edgar Varése di Roxa

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    Undici anni fa, un grande fan di FZ (Deepinder Singh Cheema) ha fatto una scoperta: la pubblicazione di una rara poesia di Frank Zappa, L.A. Night Piece.
    Deepinder ha spiegato che possiede il dattiloscritto originale e le lettere che FZ ha scritto all’editore Grover Haynes. Gran parte della poesia non è ancora stata pubblicata su Internet nella sua interezza.

    Riporto di seguito una sintesi dell’articolo pubblicato su idiotbastard.com:
    “Il 16 aprile 1959, il 18enne Frank Zappa inviò una poesia ‘beat’ di 4 pagine dattiloscritta all’editore Grover Haynes. L’editore rispose positivamente a LA Night Piece chiedendo a Frank alcune informazioni su se stesso. Frank ha fornito queste informazioni sul suo conto: ‘anticlericale, antinazionalista, anarchico, edonista, diversamente normale, penso che la vita sia una grande esplosione, approfondisco Pierre Boullez e Muddy Waters, la filosofia orientale, Modigliani, Ferlinghetti e il caffè denso’.
    Lorraine Belcher ha confermato che la stessa macchina da scrivere è stata usata per il testo di Trouble Every Day.
    Frank scrisse una seconda lettera all’editore Haynes dicendo che era estremamente importante che il suo nome fosse cambiato in Vincent Beldon al momento della pubblicazione della poesia. Perché ha scelto questo pseudonimo?
    Vincent era il secondo nome reale di Frank, questo lo sappiamo, ma perché Beldon?
    Denny Walley ha sottolineato che “Belden è il nome dell’azienda che produce il miglior cavo per le corde delle chitarre”. Forse Frank ha leggermente modificato l’ortografia? Sapremo mai da dove deriva il cognome Beldon?
    Deepinder Cheema ha acquisito la poesia originale e la lettera di presentazione; l’ha mostrata a Gail Zappa nel backstage della Roundhouse di Londra nel 2010. Ha anche permesso a Bob, il fratello di Frank, di vederla. Bob ha riconosciuto la calligrafia di suo padre sulla busta. Deepinder ha commentato: “Questa rivelazione mi ha sorpreso perché dimostra che FZ senior non solo si interessava a qualsiasi cosa stesse facendo suo figlio ma che lo aiutava in caso di bisogno”.
    Il 18 luglio 2017, Deepinder ha portato i documenti agli studi di Elstree della BBC per la registrazione di uno speciale sullo spettacolo Antiques Roadshow. E’ stato filmato mentre presentava questi manufatti a Mark Hill fuori dal Queen Vic in Albert Square. Sfortunatamente, il filmato non è stato incluso nel programma trasmesso il 5 febbraio 2018. Evidentemente, la BBC non era in grado di aggiungere nulla nonostante l’appello di Deepinder di interpellare persone della prima età adulta di FZ che potessero risolvere alcuni misteri su di lui”.

    Sulla busta, in alto, si nota la frase “Vincent Beldon non ha personalità”, mentre in basso la firma “Frank Zappa”. La calligrafia è del padre di Frank.
    La poesia è illustrata da 5 disegni di Rico Rivera. Il disegno sul pacco ricorda molto quello realizzato da Cal Schenkel per l’album “Cruising With Ruben & The Jets”.

    Chi è Vincent Beldon? Da dove deriva lo pseudonimo dell’adolescente Frank Zappa?
    Ho fatto qualche ricerca su ‘Beldon’ perdendomi in alcuni ragionamenti.
    Vincent è sicuramente il secondo nome di Zappa. A proposito di Beldon…
    Beldon è un nome proprio di persona e ha un significato preciso: ‘abitare nella bella valle’. Valle di San Fernando? Laurel Canyon Boulevard è un’importante rotta in direzione nord-sud tra la città di West Hollywood e San Fernando Valley.
    A maggio del 1959, Frank viveva ancora con i suoi genitori a St. Augustine, ma già nel 1958 desiderava andare a Los Angeles, tanto che poi si trasferì a Echo Park, dopo aver fatto pubblicare la poesia in una rivista locale con il nome di Vincent Beldon. L’ho scoperto nel libro “Les Aventures extravagantes de Frank Zappa – Acte 1” di Christophe Delbrouck.

    Harold Beldon è un personaggio (poliziotto) che appare in un episodio di The Twilight Zone (serie televisiva iniziata nel 1959) che presentava storie misteriose, paranormali, futuristiche, distopiche o inquietanti. Ho scoperto che il tema di questo programma televisivo è menzionato in Jesus Thinks You’re A Jerk e Rhymin ‘Man e durante alcuni dei concerti dal vivo di Zappa. Inoltre, il conduttore Rod Serling (che ha creato la serie) è apparso sulla copertina di We’re Only In It For the Money. Coincidenza…

    Beldon… bel-don. Bel dono. Penso a Edgar Varése e a tutto quello che ha rappresentato per Frank. Una fortuna, un grande dono…

    “Edgard Varèse mi ha insegnato tante cose, ma soprattutto mi ha incoraggiato tanto da capire che anch’io potevo fare Musica. Conservo ancora un ritaglio da una rivista con alcune sue parole: ‘Non c’è differenza tra suono e rumore perché il rumore è un suono che si crea’ “. (Frank Zappa)

  • FeMalice – xenocronia Frank Zappa, Penderecki, Nina Hagen, Bianca Odin, Betty Davis, Diamanda Galas

    FeMalice – xenocronia Frank Zappa, Penderecki, Nina Hagen, Bianca Odin, Betty Davis, Diamanda Galas

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Penderecki.

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    FeMalice è malizia femminile interpretata dalle straordinarie voci di 4 regine assolute dell’arte canora: Nina Hagen, Bianca Odin, Betty Davis e Diamanda Galas. Bianca è l’unica ad aver lavorato con Frank Zappa. Le altre avrebbero fatto scintille con Zappa se avessero avuto l’occasione di partecipare anche ad un solo match con lui.

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    NINA HAGEN
    Nina Hagen, cantautrice ed attrice tedesca nata a Berlino Est, è stata una diva versatile, una personalità eccentrica e determinante nella scena punk, rock e pop per almeno 30 anni. La sua carriera iniziò all’età di 17 anni con un brano di successo, Du hast den Farbfilm vergessen.
    Si trasferì a Londra alla fine degli anni ’70 (dove stava nascendo il punk), frequentò esponenti del genere come Sex Pistols e Vivienne Westwood. Fu soprannominata la Regina del punk.
    Le sue grandi passioni erano l’Induismo, l’esoterismo e gli UFO. Amava mostrarsi in pubblico con look sempre diversi e interpretare i più disparati personaggi. Le sue canzoni sono ironiche e graffianti, con idee femministe e di contestazione politica, amava scandalizzare. In seguito, si è avvicinata al gospel, blues e jazz con tematiche sociali. Ha abusato della sua voce camaleontica (con un’ampiezza di molte ottave), tanto che è stata operata d’urgenza alle corde vocali dopo un concerto.

    BIANCA ODIN (LADY BIANCA)
    Lady Bianca è una cantante, cantautrice e arrangiatrice americana di blues elettrico. Ha lavorato come turnista, ha rappresentato Billie Holiday sul palco e, a partire dal 1995, ha pubblicato 6 album solisti, di cui 3 sono stati nominati per un Grammy Award. Il suo primo contatto con la musica è avvenuto con il gospel. All’età di 17 anni fu soprannominata Lady Bianca da Quinn Harris.
    A ottobre 1976 andò in tournée per un mese con Frank Zappa in Nord America. Il concerto completo allo Spectrum (Philadelphia) del 29 ottobre 1976 è stato pubblicato nel 2009 su due CD dal titolo Philly ’76 dove è accreditata come Bianca Odin. In un assolo senza parole in Black Napkins impiega la tecnica della multifonia.
    L’11 novembre lasciò la band a causa di contrasti con Zappa.
    Tra il 1981 e il 1986, andò in tournée registrando i cori per Van Morrison: nel 2009 è apparsa con Van Morrison alla Royal Albert Hall di Londra. Ha anche lavorato con John Lee Hooker e Willie Dixon. Nel 2007, è stata premiata come miglior interprete blues ai Bay Area Black Music Awards e nel 2008 è stata votata nella Hall of Fame della West Coast Blues Society.

    BETTY DAVIS
    Betty Davis è la “Regina del Funk”. E’ passata dal funk al rock e al rap senza tanti sforzi.
    I suoi testi carichi di sessualità erano troppo audaci per la società bigotta e maschilista dei primi anni ’70. Nel corso degli anni, divenne fonte di ispirazione aprendo la strada ad artisti ribelli come Prince e Madonna.
    Nel 1967, incontrò Miles Davis e, poco dopo, si sposarono. Fu un matrimonio violento, estremo e destinato a concludersi solo un anno dopo. Miles accusò ingiustamente Betty di tradimenti con Jimi Hendrix.
    Betty e Miles rimasero legati da una profonda amicizia e da una magica connessione musicale. Il ruolo di Betty è stato indispensabile per la creazione e diffusione della fusion. Introdusse Davis al rock psichedelico e al funk sperimentale, ispirandogli l’album Bitches Brew nel 1970: un album all’avanguardia, manifesto dell’emancipazione black e pietra miliare della fusion.
    Il timbro della voce di Betty era sporco, quasi volgare. I testi sfidavano il comune senso del pudore, erano provocatori, aggressivi, esplicitamente sessuali, spietatamente seduttivi, feroci, potenti. Era ribelle, si opponeva alla figura della donna sottomessa, si presentava da sola sul palco senza paura, libera, lontana da stereotipi e compromessi. Una donna in anticipo sui tempi e controcorrente, spesso colpita e ferita da critiche e ostilità.

    DIAMANDA GALAS
    Donna dalle mille virtù, nei primi anni Ottanta si è impegnata in prima persona nel sociale, concentrandosi su temi come l’epidemia dell’AIDS, le malattie mentali, la disperazione, la perdita di dignità, l’ingiustizia politica.
    La sua è ‘’musica avantgarde’’ attraverso toni vocali capaci di terrorizzare ed allo stesso tempo affascinare creando una nuova estetica rivoluzionaria fatta di impegni e battaglie sociali.
    In The Divine Punishment, di teatrale interpretazione, si lancia in laceranti vocalizzi e letture delle sacre scritture: la sua voce è accusatoria, il tono blasfemo punta il dito contro la religione.
    La Serpenta è sempre provocatoria, il sistema sociale per lei è infame e spietato, odia bigottismo ed ipocrisia soprattutto se di natura religiosa, si batte per gli ultimi e ne canta le lodi e le disperazioni: le sue rappresentazioni musicali non solo sono opere diaboliche e perverse ma, soprattutto, urla di speranza verso tutti i diritti civili di questo mondo.

  • PROG-LOG 2 – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Van der Graaf Generator, Gong, Keith Emerson, Yes

    PROG-LOG 2 – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Van der Graaf Generator, Gong, Keith Emerson, Yes

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage, Van der Graaf Generator, Gong, Keith Emerson, Yes

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    L’opera in copertina è di Krzysztof Dziamski, un artista eccezionale, un membro speciale del gruppo FB What’s Zappa. Un artista ispirato, da tenere d’occhio…

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Frank Zappa si può considerare il precursore, fondatore, maestro e massimo esponente del progressive rock. Per ‘rock progressivo’ s’intende quel genere musicale che si è sviluppato soprattutto in Inghilterra a partire dalla seconda metà degli anni ’60, in cui alla struttura di base elettrica confluiscono (in sintesi di vario tipo) moduli classici, elettronici, sperimentali, jazz e di ogni altro genere possibile.
    L’elemento forse più caratterizzante del genere è la struttura complessa, la ritmica incalzante e l’uso frequente dei tempi dispari (5/8, 7/8 e simili), gli stessi che si trovano nei primi “Soft Machine” e in tutta la cosiddetta “Scuola di Canterbury”, il cui più importante esponente è probabilmente Robert Wyatt, fino agli Hatfield and the North, Henry Cow e National Health, passando per King Crimson, Gentle Giant, Yes, Van der Graaf Generator, Genesis, Jethro Tull, Emerson Lake & Palmer.

    Zappa è stato anche un teorico del progressive rock, anzi, il teorico: affermò che il suo genere musicale preferito consisteva in una “musica complessa e ritmicamente sostenuta” (la definizione stessa di prog).
    Già nel suo primo doppio album, Freak Out (1966), troviamo momenti rock e sperimentali (come The Return Of The Son Of Monster Magnet), poi sviluppati in Absolutely Free del 1967.
    Uncle Meat (1968) rappresenta il primo manifesto compiuto di rock “progressivo”, un pastiche in cui si alternano brani complessamente strutturati, tra marimbe e xylofoni (marchio di fabbrica zappiano), fiati accelerati a mimare trombe elettroniche, assoli free di sax ubriachi alla Albert Ayler, assoli di chitarra inediti, silly songs con vocine in falsetto (altro marchio di fabbrica). Mimesi, travestimento, materia di ogni provenienza, provocazione sperimentale.
    Anche quando Zappa fa sul serio, riesce sempre a mantenere una squisita vocazione melodica.
    Le canzoni contenute in We’Re Only In It For the Money suggeriscono che Zappa ha inventato non solo il progressive rock, ma anche il progressive beat dove abbondano cambiamenti di tempo e di ritmo inaspettati.
    La singolarità di Zappa nel saper coniugare complessità e gradevolezza melodica viene confermata anche in uno dei suoi capolavori: Black Page. Zappa riesce a scrivere su questo ritmo intricato una gradevolissima melodia.

    Negli anni ’80, l’utilizzo del rivoluzionario sintetizzatore digitale Synclavier da parte di Zappa ha avuto un notevole impatto sullo sviluppo ed evoluzione del prog rock. La capacità di campionamento, controllo MIDI avanzato e sintesi wavetable ha consentito di creare suoni nuovi, che i precedenti sintetizzatori non erano in grado di produrre. Con il Synclavier Zappa ha creato di tutto, da trame bizzarre a suoni orchestrali realistici e ultraterreni. Lo usò anche per la sperimentazione di nuove tecniche compositive di poliritmia e microtonalità.

    Tutte le band prog rock storiche iniziarono ad usare il Synclavier (come King Crimson, Yes, Rush) inaugurando una nuova era del prog rock elettronico.
    La musica di Frank Zappa, ancora oggi, ispira i musicisti rock progressive spingendoli ad usare il Synclavier.
    Con il Synclavier Zappa era non solo il compositore ma il direttore d’orchestra: poteva orchestrare le dinamiche del pezzo, risincronizzare, modificare, aveva il controllo totale sulla composizione. Poteva mescolare percussioni orchestrali con rumori industriali (trapani, martelli, seghe, serbatoi sottovuoto), combinarli e farci cose meravigliose. Poteva utilizzare un nuovo metodo di sintesi musicale chiamato ‘timbri parziali’.
    Civilization Phase III è un’opera per Synclavier che utilizza ogni suono impiegato da Zappa in un continuum denso: la musica è inesorabilmente astratta, la più ambiziosa che abbia mai intrapreso.

    Una delle cose più intriganti del Synclavier riguarda il ritmo, ciò che interessava particolarmente a Zappa: il Synclavier consente di produrre esecuzioni ritmiche impossibili per l’essere umano.
    Zappa fu il primo ad adottare i ritmi irrazionali, a formulare concetti come quello di ‘armonia percussiva’ o di ‘dissonanza ritmica’ (sue personali teorizzazioni), a perseguire soluzioni ritmiche realizzabili solo attraverso il Synclavier.

    “Quando compongo, la mia idea principale spesso parte da varie teorie musicali e mi chiedo cosa succede se faccio questo o quello, quali sono i limiti fisici di ciò che un ascoltatore può comprendere in termini di ritmo. Quanto è grande l’Universo dei Dati che le persone possono assorbire e percepire ancora come una composizione musicale? Questa è la direzione in cui sto andando con il Synclavier”. (Frank Zappa, Sound On Sound, febbraio 1987)

  • PROG-LOG 3 PsychedeliRIUM – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Gong, Hendrix, Syd Barret, Pink Floyd

    PROG-LOG 3 PsychedeliRIUM – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Gong, Hendrix, Syd Barret, Pink Floyd

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage, Gong, Jimi Hendrix, Syd Barret, Pink Floyd

    FAIR USE
    Immagine di copertina: opera di William Wright

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD3PgG5Ppuv8OEPfVKRvyWm7

    “Il modo in cui la musica psichedelica viene utilizzata negli Stati Uniti è puramente fraudolento, un imbroglio. Il termine “psichedelico” è una merce da imballaggio. L’appellativo “psichedelico” rappresenta qualsiasi musica che una casa discografica americana cerchi di rendere commerciale e vendibile per un mercato di giovanissimi adolescenti attratti da una bizzarra forma di rock’n’roll. Qualsiasi musica un po’ strana e che non può essere propriamente classificata sotto l’etichetta rock o R’n’B o folk-rock verrà collocata sotto l’indicazione psichedelica. È semplicemente una frode. . .
    Ora a Londra, sono rimasto molto sorpreso di trovare gruppi che suonano davvero musica psichedelica. Lì ho visto i Pink Floyd e ascoltato i dischi di un gruppo chiamato “Tomorrow”: penso che siano davvero eccellenti. C’è una cosa strana che accade quando gli inglesi si interessano alla musica americana. . . come quando i Rolling Stones iniziarono a suonare rhythm and blues… avevano ascoltato vecchi dischi di rhythm and blues americani e provato a copiare quello stile. Inconsapevolmente hanno così portato a un modo di suonare che è diventato tipico dei Rolling Stones. Troviamo la stessa cosa con la musica psichedelica; i gruppi inglesi credevano che negli Stati Uniti esistesse la musica psichedelica; ci credevano, cercavano di imitare quello che sentivano sui dischi e alla fine sono stati loro, non gli americani, a trovare il vero linguaggio psichedelico. . . Questi due gruppi – Pink Floyd e Tomorrow – sono davvero eccezionali”.
    (Frank Zappa, Rock & Folk, novembre-dicembre 1967)

    “Il rapporto di Frank Zappa con la psichedelia era molto ironico. Ha sempre detestato e combattuto l’uso delle droghe, un comportamento molto anomalo in quegli anni. Era un laico, predicava l’espansione della coscienza in un modo del tutto personale, dal punto di vista culturale, né mistico né psichedelico. Poi, dimostrò un gran carattere nel ridicolizzare da subito le pose delle rockstar. Metteva in scena la parodia di una certa prosopopea dello strumentista e del virtuosismo tecnico, un immediato controcanto alla retorica di quegli anni”.
    (Gino Castaldo, critico musicale, Mangiare Musica giugno 1994)

    Lumpy Gravy è un’opera che possiede i contorni dei paesaggi sonori di John Cage. Il disco fu registrato con un’orchestra di 50 elementi. Visto allora, quel disco sembrava l’antitesi del rock progressivo. Era, in effetti, pura psichedelia. (Rockstar, febbraio 1994)

    DA UN’INTERVISTA del 1967
    “Non approviamo nessuna droga o mezzi artificiali in grado di alterare la coscienza di un singolo individuo”.

    Ma la tua immagine è psichedelica…

    “Psichedelico è una parola molto utile, un’etichetta conveniente. Non è qualcosa che applichiamo a noi stessi, ma un’impressione incoraggiata da un gruppo di avidi affaristi disposti a equiparare la non conformità con un po’ di gergo e LSD. Le due cose non coincidono necessariamente. Nel nostro caso non possono”.

    Perché pensi che l’uso di LSD sia aumentato così rapidamente nella nostra società?

    “Non credo che abbiamo una società. Quello che abbiamo è una colonia di animali. Non credo che ci siano esseri umani in giro. Noi semplicemente immaginiamo di aver raggiunto un livello umano di realizzazione. La bomba, la guerra, il pregiudizio sono, tuttavia, solo prodotti di sub-umani”.

    “Il nostro genere non è psichedelico. Ho chiesto al proprietario di una discoteca cosa fosse la musica psichedelica. Mi ha risposto: ‘È una musica pazzesca, stonata, ad alto volume. Non puoi capirla’.
    La nostra musica è abbastanza logica. I nostri sfoghi spontanei sono pianificati, devono esserlo. Se prendi una band di 8 elementi e non la dirigi, avrai musica ‘psichedelica’.
    Proviamo una media di dodici ore per ogni canzone. C’è la parte anteriore, poi l’interludio A, l’interludio B e così via, e la band deve ricordare alcuni segnali.
    Ogni set che realizziamo è concepito come un brano musicale continuo, come un’opera. Alcuni dei nostri set durano un’ora e mezza, quando ci lasciamo trasportare. Si tratta della durata dell’opera.
    Ciò che stiamo facendo si potrebbe definire una rappresentazione teatrale con musica”. (Frank Zappa)

    Frank Zappa e The Mothers of Invention (in particolare, “Freak Out!”, 1966) hanno influenzato non poco Syd Barrett.
    In un’intervista, Barrett ha citato questo album affermando che aveva “preso parecchio” da questa band così come dai Byrds e dai Fugs.
    Questo è solo un esempio dell’influenza di Zappa come progenitore della musica rock psichedelica.

  • CENSOR SHEEP! – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse – xenochrony

    CENSOR SHEEP! – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Edgar Varèse

    FAIR USE
    xenocronia + video Frank Zappa Vs. PMRC

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Gli album Frank Zappa Meets the Mothers of Prevention (1985) e Joe’s Garage (1979) non potevano che essere protagonisti di una xenocronia dedicata alla ‘censorship’.
    L’impegno di Frank Zappa nel difendere il diritto alla libertà di espressione andando contro la censura (in generale e, in particolare, nell’industria musicale) è un viaggio iniziato nel 1979 con la sua opera rock Joe’s Garage.

    “Pensi di proteggere qualcuno togliendo sette parole?” (Frank Zappa)

    PMRC sta per Parents Music Resource Center ed è un’associazione fondata nel 1985 da Tipper Gore, moglie del senatore Al Gore, allo scopo di controllare e censurare le opere musicali.
    Il 19 settembre 1985, Frank Zappa si è battuto contro il PMRC, in un’audizione presso il Senato degli Stati Uniti d’America durata 5 ore. Un discorso memorabile con cui ha ricordato, in apertura, che il Primo Emendamento della Costituzione Americana difende la piena Libertà di Espressione.

    “Il Parents Music Resource Center (PMRC) ha in mente queste etichette: ‘X’ per testi di sesso o sessualmente espliciti, ‘P’ per volgarità, ‘DIN’ per droghe e alcol, ‘V’ per violenza e “O” per occulto. Cosa dovrebbe succedere se un venditore di dischi inavvertitamente vende un disco classificato O al piccolo Johnny? L’FBI dovrebbe inseguirlo con una pinzetta calda?”.
    “Nella mia testimonianza al Congresso ho suggerito: quanto tempo ci vorrà prima che un altro gruppo di Washington Wives trovi necessario mettere una grande “J” gialla su tutti i dischi scritti o eseguiti da ebrei per proteggere i giovani consumatori incauti da messaggi segreti sionisti nascosti nell’album?”.
    “Penso che il PMRC abbia una linea diretta con il presidente perché se non fossero “Washington Wives” come vengono chiamate, di sicuro i media non presterebbero attenzione al loro piccolo programma. Quello che chiedono è una violazione del Primo Emendamento. È una violazione del diritto alla libertà di religione se possono effettivamente inserire un qualche tipo di legislazione che controlli ciò che qualcuno pensa sia occulto. Qualcuno potrebbe dire che lo yoga è occulto, che l’astrologia è occulta. Una volta che il tuo disco viene classificato “O”, il tuo stesso nome viene classificato O”.
    “Non vorrei intromettermi in quello che sta succedendo nelle loro menti, ma suggerirei che qui c’è un’agenda segreta. Innanzitutto non hanno richiesto alcuna etichettatura sui dischi country e western. Non hanno richiesto una nuova etichettatura sui dischi delle commedie. I dischi comici hanno riferimenti sessuali ed un linguaggio volgare ma non vogliono valutarli. Nei dischi nazionali e occidentali hai sesso, droga, alcol, violenza e il diavolo. Non vogliono valutare questi dischi”.
    “Diciamolo senza mezzi termini: la musica country è una delle principali fonti di entrate dello stato del Tennessee. Quindi, una volta che hanno etichettato gli album rock and roll e li hanno infilati sotto il bancone, cosa resta da mettere sopra il bancone nei negozi di dischi? La buona, vecchia musica country. In realtà, questo programma aiuta i musicisti country e occidentali più di quanto aiuti i bambini o i genitori”.
    “L’altra cosa che non è stata realmente affrontata è l’illegalità di questo gruppo di persone che svolgono una funzione di lobby. I lobbisti a Washington devono essere registrati. Sono un’organizzazione di lobby non registrata che si comporta in modo oltraggioso. Non hanno fatto mistero del legame che hanno con il comitato che ascolta la legislazione sull’industria discografica. Dietro a tutto questo c’è estorsione. Ci sono due progetti di legge importanti per l’industria discografica che devono passare attraverso il comitato Thurmond. Se l’industria discografica non si piega e non fa ciò che vogliono queste mogli, i loro conti moriranno in questo comitato”. (Frank Zappa, Metro Times, 11 settembre 1985)

    “Pensare di poter combattere la violenza sessuale e di altro tipo vietando la musica pop è stupido quanto prevenire la forfora mediante la decapitazione”.
    (Frank Zappa, Humo, dicembre 1993)

    “La censura sta trasformando gli Stati Uniti in uno stato di polizia, per quanto riguarda le idee. Si tratta di mettere un coperchio alle idee. Le persone che vogliono censurare non si preoccupano di salvare i tuoi figli. A loro interessa una cosa: essere rieletti. Ammettiamolo, gente: i politici negli Stati Uniti sono la feccia della terra. Dobbiamo inseguirli individualmente perché sono parassiti”.
    (Playboy aprile 1993)

    “Metterò il mio cervello contro chiunque, in qualsiasi giorno della settimana. Non indosso un abito tutto il tempo, ma posso indossarne uno quando devo”.
    (Frank Zappa, The Baltimore Sun Magazine, 12 ottobre 1986)

  • Zappa Rappa – xenocronia Frank Zappa, Toru Takemitsu, Ice T, Chief Keef, Eminem – xenochrony

    Zappa Rappa – xenocronia Frank Zappa, Toru Takemitsu, Ice T, Chief Keef, Eminem – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Toru Takemitsu, Ice T, Chief Keef, Eminem

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    Per questa xenocronia ho scelto tre brani di Frank Zappa decisamente rap:
    Dumb All Over,
    Promiscuous
    una versione rap di I’m The Slime live (1975, UBC Gym, Vancouver)

    Molti anni fa iniziavi parecchie tue canzoni con il “parlato”; si potrebbe affermare che era una sorta di pre-rap. Cosa pensi di quel genere?
    “Niente. Una volta c’era il parlato e poi la musica. Ora nel rap, al parlato segue sempre il parlato”.
    (Il Mucchio Selvaggio, settembre 1988)

    Frank non è stato, di certo, il primo rapper ma con la sua ‘speak music’ è stato un predecessore della Rap Music.

    In un’intervista, fu chiesto a Frank Zappa cosa ne pensasse del rap:

    “Un po’ di musica rap posso apprezzarla perché mi scaldo come i rapper su certe questioni. Lo svantaggio del rap è che la sua consistenza, il risultato finale tende ad assomigliare a quello di altri dischi del genere. La ripetitività non mi diverte molto, ma penso di identificarmi fortemente con alcune idee espresse in alcuni dei testi rap più rabbiosi.
    Tutte queste persone al governo… le ascolti e le osservi mentre parlano. Sono davvero pochi, tra loro, quelli che riescono a mettere insieme una frase completa in lingua inglese. Alcune di queste persone hanno il coraggio di lamentarsi degli artisti rap conosciuti e puntano il dito su alcuni dei testi più intelligenti da ascoltare. Questi idioti non riuscirebbero mai a fare un discorso sensato alla Camera dei rappresentanti come molti testi rap.
    Ho incontrato Ice T un paio di anni fa, è un ragazzo simpatico, tuttavia c’è un certo rap come quello di Ice T coinvolto con un’importante casa discografica, la Warner Brothers, che possiede il 20% della CNN. Potrebbe esserci qualche elemento di controversia, ma penso ci sia anche un altro elemento coinvolto: il merchandising”.

    Ice T (nome d’arte di Tracy Lauren Marrow) ha una storia notevole e singolare nel filone musicale rap. E’ un rapper, attore e produttore discografico statunitense.
    Fu uno dei primi ad usare lo stile ‘gangsta rap’ ed è, inoltre, ritenuto uno dei precursori del rap metal. Il gangsta rap è un genere hip hop divenuto popolare a partire dagli anni Novanta come conseguenza dello stile di vita violento di alcuni quartieri americani dove criminalità e povertà erano (e, tuttora, sono) all’ordine del giorno.
    I testi di Ice T sono carichi di sessismo e violenza. Descrivono le condizioni e la vita quotidiana del ghetto e delle bande urbane. Raccontano realtà complicate in cui vivono migliaia di persone, soprattutto neri, messi ai margini della società.
    Il suo terzo album dal titolo The Iceberg (1989) è un attacco alla censura nei confronti dell’hip-hop.
    Il suo quarto disco contiene il brano Body Count, ritenuto un esperimento di metal rap.

  • PROG-LOG 1 – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varése, Gong, Mike Oldfield, Soft Machine, Aristocrats

    PROG-LOG 1 – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varése, Gong, Mike Oldfield, Soft Machine, Aristocrats

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Edgar Varése, Gong, Mike Oldfield, The Soft Machine, The Aristocrats

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    Prog-Log è traducibile in linguaggio progressive.

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD3PgG5Ppuv8OEPfVKRvyWm7

    “Per me, nessun artista riassume un approccio progressivo alla musica più di Frank. Ha tracciato una strada che resiste ancora alla prova del tempo con il suo catalogo incredibilmente vario. Alcuni dei musicisti più famosi e talentuosi del pianeta hanno suonato nelle molte incarnazioni delle sue band e parla con umiltà dell’esperienza”. (James Moore, Prog, gennaio 2016)

    “Raramente si pensa a Zappa come a un musicista prog; invece, era molto più progressivo e all’avanguardia di tanti altri intelligentoni del rock a lui contemporanei. Frank era quasi un compositore classico che sperimentava con le sonorità e gli strumenti rock e questo lo mette al di sopra di tutto e di tutti”.
    (Guthrie Govan, chitarrista degli Aristocrats, Prog Italia luglio 2017)

    “Una delle cose che rendevano Frank Zappa un genio era che poteva suonare musica sperimentale e farla arrivare al pubblico introducendo doo-wop o musica pop. Userebbe la vera musica popolare per suonare musica davvero impopolare”
    “Quando adotti o adatti uno stile per raccontare una storia” disse una volta Frank Zappa “tutto va bene. Devi avere la giusta impostazione per il testo. La cosa importante a quel punto è raccontare la storia”.
    Jon Anderson sostiene che la musica progressive è iniziata con Zappa. “È stata una combinazione di cose” sostiene il cantante fondatore del gruppo prog-rock Yes.
    Zappa ha sostenuto che, piuttosto che essere progressive, era più importante che la musica fosse personalizzata. La musica, ha detto, “dovrebbe essere rilevante per la persona che la scrive. Ha più a che fare con il compositore che con lo stile dei tempi o la scuola che potrebbe aver generato il compositore”.
    (guitarplayer.com, 26 gennaio 2023)

    Certi amici di Steve Hackett, ex chitarrista dei Genesis, gli hanno riferito che Frank Zappa “cambiava improvvisamente la tonalità della melodia durante la notte e si aspettava che i suoi musicisti fossero in grado di suonarla”. “Penso volesse che i suoi musicisti lavorassero secondo uno standard molto elevato”.
    Secondo Hackett, il suo contemporaneo prog d’oltremare dovrebbe essere considerato un “impresario e intrattenitore a tutto tondo nel senso migliore del termine”: musica, intrattenimento e filosofia di Zappa dovrebbero essere considerati insieme come un’unica opera d’arte olistica.
    (ultimate-guitar.com, 8 settembre 2022)

    Frank Zappa ha elogiato i Gentle Giant. Ecco un estratto da un’intervista del 6 novembre 1975.
    https://www.youtube.com/watch?v=6gvtLa0R7kQ

    Sebbene l’impatto della sua produzione negli anni ’70 e ’80 sia stato in gran parte dato per scontato, Zappa ha avuto una notevole influenza sulla musica rock sperimentale e progressive di quelle decadi. Gruppi come gli art-rocker inglesi Henry Cow, personaggi come il rumorista newyorkese John Zorn e il maestro del funky George Clinton hanno contratto un grosso debito con Frank Zappa. Lui è stato anche un fine scopritore di talenti, aprendo la strada ad artisti come i batteristi Chester Thompson e Terry Bozzio, i chitarristi Steve Vai e Adrian Belew, il pianista George Duke e il famigerato Captain Beefheart.
    (Frank Zappa un tributo by Bill Milkowski, Guitar Club, maggio 1994)

    Nel giugno del 2015 la rivista Rolling Stone ha collocato l’album One Size Fits All di Frank Zappa alla diciottesima posizione dei 50 migliori album progressive di tutti i tempi.

    Nel 1973, il rock progressivo era in fermento quando arrivò l’album “The Grand Wazoo” – tra teatralità e intellettualismo. King Crimson, Yes e Genesis erano i protagonisti. I Pink Floyd sono in affari. Zappa è l’apolide. All’apice della sua carriera, Peter Gabriel, leader dei Genesis, ha rivelato l’umile gerarchia: “Zappa ha toccato ogni campo musicale immaginabile. È un genio” (Zap Magazine, 1985). Ma solo “Dark Side Of The Moon” entusiasmerà le masse – i piccoli trucchi di “Money” e il suo rigido riff in 7/8. Il grande pubblico non è disposto all’eccesso orchestrale e all’atonalità maliziosa. Frank Zappa non ha alcun desiderio di rivolgersi a un pubblico marginale. (grazie Laurent Cadiou)