Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Categoria: Xenochronies / Tribute to FZ

  • Frank Zappa – Yeszz – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana

    Frank Zappa – Yeszz – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana (Burn at Amnesty International)
    FAIR USE La dedico a Mirko.

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Nel 1969, mentre Miles Davis era impegnato ad “abbattere le barriere” nel jazz incorporando il rock nel suo repertorio, Zappa aveva già messo a punto l’idea anni prima con esibizioni dal vivo di lunghe escursioni jazz-rock come “King Kong”.
    Nessuno lo prese sul serio negli anni ’60, quando parlò di formare il suo “club del disco” per mettere a disposizione la sua libreria di registrazioni di concerti e studio in rapida espansione. Eppure, 20 anni dopo, Zappa sta facendo proprio questo con una fiorente attività di vendita per corrispondenza per la sua Barking Pumpkin Records (autofinanziata).
    (Music, 2-15 luglio 1987)

    Persone come Miles Davis sanno di te e della tua musica?
    “Beh, ho incontrato Miles Davis nel 1962 in un jazz club di San Francisco chiamato Black Hawk. Mi è piaciuta molto la sua musica: sono andato da lui e mi sono presentato ma lui mi ha voltato le spalle. Quindi, da allora non ho più avuto niente a che fare con lui o la sua musica”.
    Nel 1962, però, non avevi registrato nulla.
    “Va bene. Ha avuto la sua occasione. Non tratto le persone in questo modo”.
    (RockBill, novembre 1984)

    Per molti critici, Frank Zappa è il padre della fusion insieme a Miles Davis. Le prime incisioni completamente fusion sono state “Hot Rats” di Zappa (1969), “In a Silent Way” (1969) ed il doppio album “Bitches Brew” (1970) di Miles Davis.
    A seguire, Weather Report di Wayne Shorter e Joe Zawinul (1970) è uno dei gruppi più rappresentativi del genere fusion che combina elementi di jazz, rock e funk.
    L’adozione ufficiale del termine ‘fusion’ si deve al tastierista statunitense Jeff Lorber che l’ha inserito nel 1977 nel nome della sua band “The Jeff Lorber Fusion”.
    Tuttavia, sono in molti ad ammettere che Larry Coryell è arrivato prima di Miles Davis e Frank Zappa.
    C’è, poi, chi è convintissimo che il padre della fusion sia Tony Williams.

    Ma la risposta secca di Frank Zappa sul genere fusion è un’altra… Questa:
    “Per essere fusion, per corrispondere a quel concetto di marketing di ciò che la gente pensa sia fusion, deve SUONARE fusion. Questo ha poco a che fare con il fatto che si stia effettivamente fondendo qualcosa insieme. Significa solo che il tastierista deve suonare come Jan Hammer, il chitarrista, il batterista e il bassista devono suonare tutti in una certa vena musicale. Dopo che ogni musicista si è modellato in quella certa sindrome, l’intero evento musicale da eseguire deve essere ulteriormente modellato nella sindrome. Quindi cos’hai? Niente. È musica da sega. Il problema è che le persone poi iniziano a guardare dall’alto in basso la musica a tre accordi o la musica a un accordo o la musica a due accordi. E con la musica fusion, cosa hai? In parte è musica a tre accordi, è solo che gli accordi contengono più parziali. Invece di essere uno, quattro, cinque, stanno suonando uno due bemolle sette o qualche altra semplice progressione che consente loro di eseguire una serie di schemi facilmente riconoscibili su di esso. È tutto meccanico. Vedi, parte del problema è il modo in cui i consumatori usano la musica per rafforzare la loro idea di quale sia il loro stile di vita. Le persone che si considerano giovani moderni, in ascesa, preferiscono la fusion o la disco, quel tipo di musica brillante, pulita, precisa e meccanica. Tendono a non gradire tutto il resto perché non ha i ‘capelli pettinati’. La musica fuzztone a tre accordi non è esattamente il genere di cose a cui ti aspetteresti che un giovane dirigente sia interessato. Vuole qualcosa che suoni ‘giusto’, da ascoltare in giro su una Maserati. Quindi, alla fine, che sminuisce la musica… Ma è una buona cosa che tutta quella musica sia lì per quelle persone perché, senza di essa, al loro stile di vita mancherebbe qualcosa”. (Frank Zappa)
    (Down Beat, 18 maggio 1978)

    In una recensione del recente concerto, ho detto che i MOI costituivano la prima band di jazz elettrico. Ciò non significa, tuttavia, che Zappa utilizzi un tempo costante o uno schema ritmico come fa la maggior parte del jazz. È incline, come Miles Davis, a spezzare i passaggi oscillanti dopo un po’, spostare il tempo, utilizzare accelerazioni e rallentamenti e cambiare tutto in termini di schema e ritmo.
    (Datebook, 8 dicembre 1968)

  • Frank Zappa – Over the Rainbow – xenocronia Frank Zappa, György Ligeti – xenochrony

    Frank Zappa – Over the Rainbow – xenocronia Frank Zappa, György Ligeti – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e György Ligeti

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    (La xenocronia NON è uno stile ma una TECNICA di incisione sviluppata già nei primi anni ’60 da Frank Zappa che l’ha utilizzata in vari album.
    Tutti possono provare a realizzare una xenocronia anche sovraincidendo random due o più brani o parti di brani, parlato, rumori, ecc. Non bisogna essere geni per riuscirci, basta fare un po’ di pratica e capire ciò che si vuole raccontare trovando la ‘materia prima musicale’ giusta.
    Provate anche voi e, mi raccomando, se esce fuori la magia non sentitevi dei geni.
    Il genio resta sempre colui che compone musica originale dal nulla. Frank era un genio: creava xenocronie da sue composizioni. Il resto è sperimentazione).

    “I Want To Hold Your Hand” (Live al Rainbow Theatre, 10 dicembre 1971) è la canzone che precede l’aggressione.
    Quel rumore sordo verso la fine è sempre così inquietante da sentire.
    Frank Zappa si stava esibendo in una cover dei Beatles.

    I dettagli di cronaca li trovate qui

    https://www.youtube.com/watch?v=slC-0WhxKHA&list=PLNIorVgbZlD2tk02qdmIwbllXkKBe3hOG&index=8

    https://www.youtube.com/watch?v=9tYlga9ozYY&list=PLNIorVgbZlD2tk02qdmIwbllXkKBe3hOG&index=9

    In questa xenocronia ho miscelato diversi brani del concerto al Rainbow Theatre.
    Mi chiedo cosa ha provato, pensato e vissuto Frank mentre quel pazzo lo spingeva nella fossa dell’orchestra volando giù, 12 piedi sotto il palco.
    Di sicuro, la musica di György Ligeti, uno dei compositori che ha influenzato Zappa, può rendere l’idea…

    “Gyorgy Ligeti è un compositore noto soprattutto per la sua musica spaventosa”.
    (Frank Zappa, Bugle American, 17 dicembre 1975)

    In particolari casi di NDE (Near Death Experience, Esperienza di pre-morte) o di OBE (Out of body Experiences, Esperienza extra corporea), una persona in imminente pericolo di vita o clinicamente morta per alcuni minuti ricorda una serie di impressioni vissute in quel ‘’particolare’’ stato di coscienza.
    Queste esperienze contengono diversi elementi presenti in tutte le persone che l’hanno vissuta: c’è quasi sempre una sensazione particolare come la visione di un tunnel, della luce, il rivedere in fotogrammi la propria vita e poi il ritorno cosciente nel proprio corpo.
    Chissà, forse in quel momento Frank ha rivisto in fotogrammi e suoni quel concerto…

  • Frank Zappa – Underground Wazoo – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Edgar Varèse – xenochrony

    Frank Zappa – Underground Wazoo – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Edgar Varèse – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage (Roaratorio 1979), Edgar Varèse
    + spot pubblicitario Grand Wazoo Radio Commercial, novembre 1972

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Brani usati per questa xeno:
    John Cage: Roaratorio (1979)
    Invocation And Ritual Dance Of The Young Pumpkin (1967)
    Zomby Woof assolo (Live) 1988
    The Girl In The Magnesium Dress
    The Grand Wazoo (The Lost Episodes 1996)
    The Mothers of Invention – Vito Rocks The Floor (Greek Out)
    1984 Frank Zappa on BioTerror (Musicbox) intervista
    Frank Zappa – 1968 – Octandre by Edgar Varèse – Live in Vancouver

    “Potresti pensare che il mio cappello sia buffo, ma non lo è.
    Sono il Grand Wazoo, custode della pergamena mistica
    e del rotolo di pergamena della loggia.

    Sono un veterano.
    Ogni giorno durante la pausa caffè al negozio di ferramenta
    dico a Fred cosa aspettarsi
    perché facciamo scherzi durante l’iniziazione.

    Sono il Grand Wazoo dal negozio di ferramenta.
    Vaffanculo se non ti piace il mio cappello”.
    (Frank Zappa, The Grand Wazoo)

    Il titolo della xenocronia è solo un pretesto per inserire questo testo che mi interessa particolarmente.
    Il resto è un tuffo rapido nel mondo underground dei primi Mothers Invention con brani come “Vito Rocks The Floor (Greek Out)” e “Invocation and Ritual Dance of the Young Pumpkin” (sovraincisi).
    Ho concluso con una parte di intervista del 1984 in cui Frank dice la sua sull’AIDS.

    Le persone si ammalano di AIDS…
    “La seconda volta che ho fatto uno spettacolo della CNN chiamato Cross Fire, l’argomento del dibattito era ‘La musica rock causa l’AIDS?’. Stavo discutendo con il Rev. Jeff Ling del PMRC. La loro logica era questa: la musica rock fa desiderare alle persone di fare sesso e il sesso ti dà l’AIDS. Abbastanza scarsa come argomentazione, non credi? Hanno impostato la domanda e io ho semplicemente risposto “No”. C’è stato un grande silenzio, poi hanno dovuto capire cosa fare con gli altri 29 minuti dello spettacolo. Da allora non sono più stato invitato”.

    Nel tuo libro ti è venuta in mente questa grande questione dell’AIDS, di come fossero probabilmente i missionari che attaccavano le persone con aghi non disinfettati…
    “Non è la mia teoria. L’ho sentito da qualcun altro. La prima volta ho sentito parlare dell’AIDS da una notizia di cronaca: diceva che nel mese di novembre erano morte improvvisamente 700 persone in una certa città. Improvvisamente, un certo gruppo di persone in un determinato luogo si ammala di una certa malattia. Dato che ero cresciuto in una famiglia in cui sapevo dei gas velenosi e della guerra batteriologica, mi è sembrato subito un esperimento, l’utilizzo di civili per i test. Non è inverosimile pensarla in questo modo perché ci sono stati molti altri esempi riportati nei media nazionali di quando il governo ha utilizzato privati per testare contro la loro volontà, comprese persone che sono entrate nell’esercito: è stato somministrato LSD senza dire loro che facevano parte di un esperimento. In un ospedale in Canada, alcuni pazienti sono stati utilizzati per i test dalla CIA. Non è stato ampiamente riportato negli Stati Uniti, ma sicuramente lo sanno in Canada. La CIA è stata sorpresa a farlo.
    Poi c’è stato l’esperimento che ha avuto luogo nella Grand Central Station di New York City, dove è stato emesso un gas per scoprire che tipo di panico sarebbe avvenuto. Diciamo che sei cittadino statunitense. Hai dei diritti, ok? Non credo tu abbia l’obbligo di partecipare involontariamente ad esperimenti di guerra chimica e biologica nella tua città natale. Non credo che faccia parte del tuo obbligo di cittadino statunitense. Se vuoi offrirti volontario, fantastico. Se vuoi portare i ragazzi nel braccio della morte e usarli per testare questa roba, ok. Ma dire: “Beh, andiamo alla stazione dei treni, diamo il gas e vediamo cosa succede…” che cos’è? Che razza di Paese fa questo?”. (Frank Zappa, High Times, dicembre 1989)

    Zappa aveva una teoria particolarmente interessante sull’AIDS. Ha suggerito che è stato creato in un laboratorio ai fini della guerra biologica, ma è sfuggito alla popolazione generale. Pensa che la ricerca del governo stia coltivando germi specifici per razza (“designer”) che potrebbero essere mirati contro un nemico scelto senza danneggiare altri gruppi e che il virus dell’AIDS sia un agente di guerra batteriologica impazzito.
    Ha avvertito che ci sono due strutture di ricerca sulla guerra chimica/batteriologica nel Maryland: Fort Detrick e l’Edgewood Arsenal”.
    (Frank Zappa, Duckberg Times, 25 novembre 1986)

    Zappa ritiene che questo sia più preoccupante delle testate nucleari: “Entrambe le parti vogliono abbandonare le testate perché distruggono proprietà immobiliari”. Inoltre, gli accordi USA-URSS sulle armi “non tengono conto dei fanatici islamici che vogliono qualsiasi cosa esploda per usarla sugli infedeli”. (Duckberg Times, 25 novembre 1986)

  • Frank Zappa – The Secret Word – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    Frank Zappa – The Secret Word – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage e Penderecki

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    (La xenocronia NON è uno stile ma una TECNICA di incisione sviluppata già nei primi anni ’60 da Frank Zappa che l’ha utilizzata in vari album.
    Tutti possono provare a realizzare una xenocronia anche sovraincidendo random due o più brani o parti di brani, parlato, rumori, ecc. Non bisogna essere geni per riuscirci, basta fare un po’ di pratica e capire ciò che si vuole raccontare trovando la ‘materia prima musicale’ giusta.
    Provate anche voi e, mi raccomando, se esce fuori la magia non sentitevi dei geni.
    Il genio resta sempre colui che compone musica originale dal nulla. Frank era un genio: creava xenocronie da sue composizioni. Il resto è sperimentazione).

    Frank Zappa e i Mothers si stavano esibendo in uno dei miei brani preferiti, King Kong, quando è scattato l’allarme per l’incendio divampato al Casinò di Montreux.
    I dettagli di cronaca li trovate qui

    https://www.youtube.com/watch?v=5KQPWyyXTA4

    Con la mente mi sono ritrovata in quel locale, in mezzo al pubblico.
    Nell’imminente pericolo, ho immaginato Frank che continuava a suonare sfidando la morte, prendendo per i fondelli anche lei.
    In una sorta di replica di Joe’s Garage, prevaleva l’immaginazione di Joe, pronto a lanciarsi in assoli immaginari…
    Frank/Joe aveva deciso di cambiare il finale di quello strano film che è la vita dando retta solo a lei, la Grande Nota. In qualsiasi momento, in qualunque dimensione.
    Le fiamme avanzavano ma lui era lì e non aveva nessuna voglia di smettere di suonare. Suonava e rideva… sovraincidendo fantasia e realtà.
    Stava succedendo… tra passato, presente e futuro.
    The Secret Word for tonight is… Fire.
    La voce che pronuncia ‘Fire!’, la folla, il panico, il segnale di allarme… è tutto reale. Tutto è stato registrato in quella dannata notte del 4 dicembre 1971.
    E’ un omaggio a Frank.
    “Il compositore moderno si rifiuta di morire” e Frank, oggi, è più vivo che mai.