xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Jimi Hendrix, Toru Takemitsu, Edgar Varèse
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https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc
Brani sovraincisi in questa xenocronia:
Toru Takemitsu – Empire of Passion
Frank Zappa performs ‘Purple Haze’ Jimi Hendrix
Jimi Hendrix Play bass guitar
The Jimi Hendrix Experience – Purple Haze – Live 1967
Frank Zappa su Jimi Hendrix
Frank Zappa – Tribute to Jimi Hendrix, Fox Theatre, Atlanta, GA, 18 settembre 1977
Frank Zappa conducts Edgar Varèse – Ionisation (San Francisco, CA, 9 febbraio 1983)
Frank Zappa – I Come From Nowhere 1982 (solo)
“Conoscevo Jimi e penso che la cosa migliore che si potesse dire su Jimi fosse: non doveva usare droghe”. (Frank Zappa)
“Alcune delle cose veramente buone che Hendrix ha fatto sono state le prime, quando era solo violento e brutale. Manic Depression era la mia canzone preferita di Jimi Hendrix. Più sperimentale diventava, meno interessante e più sottile risultava”. (Frank Zappa, Playboy aprile 1993)
Fusione di elementi rock, psichedelia e blues, approccio urbano e rituale. Jimi Hendrix è stato uno dei ‘visionari’ della musica nera insieme a Sun Ra e George Clinton. Ha ispirato molti artisti, anche Miles Davis per Bitches Brew (1970). Qualcuno ha affermato che è stato un anticipatore dell’heavy metal. E’ stato un innovatore.
Del Casher ha inventato nel ’66 il pedale per chitarra elettrica Wah-Wah (chiamato anche cry baby perché emette un suono simile al pianto di un bambino). Frank Zappa è stato il primo ad utilizzarlo. Durante un concerto a New York fu visto da Hendrix che ne rimase talmente affascinato da volerlo utilizzare a tutti i costi nei suoi brani.
Quando è entrato in scena il wah-wah?
“Dopo il fuzztone, intorno al 1966 o 1967. Sono stato uno dei primi ad usarne uno, l’ho adorato. Nell’ultimo tour, però, non ho usato nessun wah-wah. Ho utilizzato tre DDL (delay digitali) per diverse funzioni: uno per darmi un leggero ritardo con un po’ di pitch shift in modo da creare un vibrato e addensare il suono, e gli altri due per passaggi che riproduciamo più e più volte, come per registrare loop”.
(Frank Zappa, Down Beat, febbraio 1983)
Hai mai fatto spettacoli con Jimi Hendrix?
“Sì, si è seduto con noi al Garrick Theatre. In effetti, ha interpretato il mio hollowbody attraverso un Fender Twin e ne ha ricavato un feedback. Tutto quello che so è che stava lavorando al piano di sotto in questo posto. Al Cafe Au Go Go, lo abbiamo invitato a sedersi: lui è salito al piano di sopra e gli ho lasciato usare la mia chitarra. L’ho visto al Cafe Au Go Go quando ha suonato con noi e in un festival pop a Miami dove abbiamo lavorato con lui. È stato allora che ha bruciato la sua chitarra che ho ricevuto circa un anno e mezzo dopo da uno dei suoi roadie, un certo Howard Parker. Abbiamo anche suonato con lui in un piccolo club chiamato The Castaways o qualcosa del genere a Miami perché tutti i gruppi che suonavano al festival stavano nello stesso hotel. C’era un bar e lì abbiamo fatto una jam session. Sì, penso che fosse bravo. Mi è piaciuto suonare con lui”. (Frank Zappa, Record Review, giugno 1982)
“Avevo visto Zappa al The Experience, un club di Los Angeles – ricorda Alice Cooper – Una sera ci fu una jam con Eric Clapton, Mike Bloomfield e Jimi Hendrix, tutti assieme. Alla fine, Frank salì sul palco e fece un’imitazione di ciascuno di loro. Poi la piantò e si mise a suonare i suoi riff e quelli stavano lì a guardarlo a bocca aperta perché questo tipo stava suonando roba che non avevano mai ascoltato prima. Neppure Hendrix. Frank diede a Jimi il suo primo pedale wah-wah e gli spiegò come funzionava”. (Classic Rock, luglio 2015)
“Hendrix è una delle figure più rivoluzionarie della cultura pop odierna, musicalmente e sociologicamente. La musica di Hendrix è molto interessante. Il suono… è estremamente simbolico: grugniti orgasmici, urla da tortura, gemiti lascivi, disastri elettrici e innumerevoli altre curiosità uditive sono consegnati ai meccanismi sensoriali del pubblico ad un livello di decibel estremamente alto. In un ambiente di performance dal vivo, è impossibile limitarsi ad ascoltare ciò che fa il gruppo di Hendrix… ti mangia vivo”.
(Frank Zappa, citato in un’intervista a Life Magazine, The Oracle Has It All Psyched Out, 1968, da Kevin Courrier, “Dangerous Kitchen: The Subversive World of Zappa”, ECW Press, 2002).