

La frase preferita di Zappa era del compositore Edgar Varèse:
“The present day composer refuse to die”.
Ostinatamente, lui si rifiuta di morire.
Quando muore un musicista? Quando diventa rassicurante. Quando lo ascolti, ti piace, ti dà emozioni, ma non ti sorprende più. Sai già cosa arriverà e sei gratificato dal soddisfacimento delle tue aspettative.
I musicisti morti ti accarezzano, quelli vivi ti danno calci negli stinchi. Ti fanno saltare sulla sedia. Ogni volta trovi qualcosa di nuovo in quello che hai già ascoltato mille volte.
In questo, FZ è ancora vivissimo (e tanti musicisti vivi sono già morti). E’ lo zombie che ti prende, ti porta sul tetto e, con un ghigno, ti fa un servizietto.
Quando ho capito questo, mi sono detto: quest’uomo non è normale. Si prende tremendamente sul serio e non prende niente sul serio. Fa ridere, incazzare, pensare e in più… ti piace. Ogni pezzo è diverso dagli altri, eppure capisci subito che lo ha fatto lui.
Lo volevo conoscere. Se fossi cristiano e sapessi che Gesù vive e lavora da qualche parte, vorrei conoscerlo. E così, nel 1983, feci un piano per conoscere FZ.
Sono un biologo marino e studio le meduse. Ne ho trovate molte che ancora non erano conosciute.
Quanto trovi una specie nuova, le devi dare un nome. Così scrissi a FZ dicendogli che avevo trovato nuove specie di meduse e che volevo dedicargliene una. Mi rispose dicendo che niente al mondo gli sarebbe piaciuto di più che avere una medusa col suo nome.
Andai a trovarlo, diventammo amici. Tanto amici che mi dedicò il suo ultimo concerto a Genova nel 1988 e poi pubblicò Lomesome Cowboy Nando (Nando sono io).
(Ferdinando Boero)