200 Motels è il primo lungometraggio girato e montato interamente su videocassetta. Quando, qua e là, sfrutta gli effetti speciali possibili solo con la registrazione video, fa vacillare l’immaginazione.
“Per il pubblico che già conosce e apprezza i Mothers” dice Zappa “200 Motels fornirà un’estensione logica dei nostri concerti e delle nostre registrazioni… Per quelli che non sopportano i Mothers e hanno sempre pensato che non fossimo altro che un gruppo di pervertiti sordi, 200 Motels probabilmente confermerà i loro peggiori sospetti”.
Il film dimostra che è possibile un trasferimento di qualità da nastro a celluloide, anche se è necessario il più alto livello di qualità europeo, apparecchiature video di risoluzione.
(Audience, dicembre 1971)
“200 Motels” è definito dallo stesso Zappa un “documentario surrealista”.
Il documentario è surreale perché la vita in tournée è surreale. Non c’è quindi traccia di una cronologia a cui aggrapparsi, semplicemente perché i musicisti “in tour” perdono rapidamente ogni normale nozione di tempo per lasciarsi guidare solo dal segnale del risveglio, la partenza dell’autobus, treno o aereo, l’ora della conferenza stampa, l’allestimento delle attrezzature, il concerto, il previsto relax dopo il concerto, giorno e notte, per non parlare di eventuali differenze di orario.
Quanti individui irrompono per un breve istante nella vita del musicista on the road, come uscendo da un altro mondo e passando come un sogno (o un incubo)? (Best, gennaio 1972)
“Un terzo della sceneggiatura (lungo 320 pagine) non è stato girato affatto. Abbiamo dovuto modificare mentre realizzavamo il film”.
(Frank Zappa, Sounds, 27 novembre 1971)
Zappa scrisse tra le ottocento e le mille pagine di musica per il suo film “200 Motels” che racconta dei suoi tour. Gli ci vollero dalle 8 alle 16 ore per impostare ogni pagina di quella partitura, inserendo ogni puntino in modo che tutto fosse registrato, ogni nota musicale, ogni cambio di tempo, ogni parola pronunciata, persino tutti gli squittii e grugniti “improvvisati”. (I-AM, marzo 1977)
Nel 1971, Zappa realizzò il film 200 Motels con colonna sonora abbinata, probabilmente inventando la forma spoof “rockumentary” sfruttata da Spinal Tap più di un decennio dopo. (The Guardian, 7 dicembre 1993)
‘200 Motels’ costerà alla United Artists 650.000 dollari. (Record Mirror, 23 gennaio 1971)
“Frank Zappa è stato uno dei primi ad usare i cartoni animati, che rimangono la parte migliore del film 200 Motels e per i quali si avvalse della collaborazione di Chuck Swenson. Zappa ha il grosso pregio di aver intuito, quasi 10 anni prima, il discorso del videoclip”.
(Giandomenico Curi, giornalista e regista, Mangiare Musica giugno 1994)
Il film di Frank Zappa, “200 Motels” è incredibilmente veloce e dà la sensazione che Zappa abbia segnato i fotogrammi più o meno allo stesso modo in cui esegue la musica, producendo un effetto pulsante continuo.
(Beat Instrumental gennaio 1972)
“Ricordo la prima volta che ho visto 200 Motels a colori perché avevamo sempre lavorato su una stampa in bianco e nero. Mi sono seduto lì, non l’ho nemmeno ascoltato. L’ho guardato – non riuscivo a credere a come appariva sullo schermo, e l’ho visto circa quattro o cinque volte dopo. Sapevo cosa c’era nel film, eppure quando l’ho visto mi sembrava di vederlo per la prima volta, non potevo crederci”.
(Frank Zappa, Time Out, 17-23 dicembre 1971)
“C’è un bootleg di “200 Motels” ma non è l’album della colonna sonora del film, è un’esibizione che abbiamo fatto dal vivo con la Los Angeles Philharmonic. Abbiamo fatto alcuni tentativi per fermarlo, ma è molto difficile a causa del modo in cui la legge è strutturata negli Stati Uniti.
Le leggi negli Stati Uniti non fanno molto per proteggere l’artista in alcun modo”. (Frank Zappa, Cream, gennaio 1972)
Il film fu portato a termine grazie alla pazienza del regista Tony Palmer che litigò costantemente con Frank. Zappa, da buon ‘capo’, lo aveva scelto come regista salvo poi voler girare tutto lui. Palmer fece miracoli in fase di montaggio riuscendo a dare un senso a tutto il materiale.
Nel film non manca la sana presa per il culo dell’intera società americana, della sessuofobica America e del sistema educativo americano.
(Classix n.21 – marzo aprile 2009)
“200 Motels” presenta gli spettacolari effetti visivi elettronici possibili con il processo Vidtronics da videocassetta a film di Technicolor … colori che scorrono l’uno nell’altro man mano che una scena avanza e l’improvvisa dissolvenza dei personaggi in forme geometriche.
(Billboard, 20 novembre 1971)
Frank si oppone all’etichetta “opera rock” e preferisce “fantasia musicale surreale”.
“Questo non è realismo, è più che reale’. Prende la realtà e la estende fino a un limite assurdo”.
(Frank Zappa, Movies Now, autunno 1971, vol. 1 n.2)