Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa about democracy

When the Lie’s so big – Barcellona, 1988

“Credo che in una democrazia il governo abbia una licenza temporanea in cambio di un buon comportamento. Sei tu il proprietario del governo, non il contrario”. (dal libro “Mister Fantasy” di Carlo Massarini)

“In una democrazia le minoranze hanno dei diritti”.
(The Portable Curmudgeon Redux, 1992)

“La democrazia sarebbe fantastica se funzionasse, ma non è mai stato permesso questo. La vera democrazia è possibile solo quando tutti hanno la stessa istruzione e sono in grado di valutare le vaghe promesse dei governi”.
(OOR, 13 febbraio 1980)

Nel 1986, durante un’apparizione nello show della CNN “Crossfire”, Zappa dibatté sulla censura con i commentatori conservatori Robert Novak e John Lofton.
Commentò così: “La più grande minaccia per l’America oggi non è il comunismo, ma il fatto che l’America stia scivolando verso una teocrazia fascista e tutto ciò che è accaduto durante l’amministrazione Reagan ci sta portando dritto in quella direzione. Quando hai un governo che preferisce un certo codice morale derivato da una certa religione e quel codice morale si trasforma in una legislazione che si adatta ad un certo punto di vista religioso e se quel codice è molto, molto di destra”.

“Se vivi in America e presti attenzione a ciò che accade intorno a te ogni giorno, è piuttosto difficile ignorare il fatto che la maggior parte delle informazioni che ti è permesso ricevere sul mondo in generale vengono censurate. Che sia il tipo di censura che non dice parolacce o il tipo in cui la notizia è monitorata dal super punto di vista dell’emittente che la presenta, è tutta censura. Penso che funzioni contro il corso della civiltà. Se non sei informato su tutti i fatti, come puoi prendere una decisione razionale? Se non hai tutti i fatti, come puoi aspettarti che il processo teorico della democrazia funzioni? Se le persone controllano le informazioni che ricevi, sarai sempre preso per il naso”.
(Island Ear, 24 settembre 1979)

“Vorrei sottolineare qualcosa sulla democrazia. Qualcuno ricorda come Hitler conquistò la Germania? È stato votato. La gente ha detto ‘sì, ha il messaggio giusto per noi’. Ora, quando hai una democrazia, c’è sempre la possibilità che quelli che potrebbero rivelarsi la più grande minaccia per il pianeta vengano votati. E il posto dove è più probabile che accada è qui, a causa della saturazione dei media, del tasso di analfabetismo della popolazione, della disperazione sociale della popolazione. Hitler salì al potere perché le cose non andavano così bene.
Tutto quello che dobbiamo fare è guardare ai primi giorni dell’amministrazione Reagan e vedere come convergono questi fattori. Innanzitutto, doveva un grande favore a tutti i cristiani fondamentalisti e agli evangelisti televisivi che lo hanno aiutato in un modo o nell’altro a farsi eleggere. Poi, c’era la depressione. Agli americani piace credere nei miracoli, nella magia: quando consumano la religione non è a livello filosofico, ma a livello miracoloso. È come comprare un biglietto della lotteria.
È sempre il libero flusso di informazioni la principale minaccia allo stile di vita americano. Per le persone di destra, non c’è niente di più pericoloso del libero accesso alle informazioni”.
(Spin, luglio 1991)

“Nixon spiava i gruppi politici e tutti coloro che considerava suoi nemici. Reagan autorizzò la CIA a spiare legalmente i cittadini statunitensi. Poi creò il Dipartimento della diplomazia interna le cui indagini riportano al Dipartimento di giustizia. È un affronto alla democrazia. E la gente non lo sa” (Guitar Player, 1994).

Il comunismo non funziona perché contrasta con la natura umana (ndr: alla gente piace possedere cose). Ci sveglieremo un giorno e scopriremo che questa affermazione è ugualmente vera se applicata al concetto di democrazia occidentale?
(The Real Frank Zappa Book, 1990)

Zappa credeva che non può esistere la democrazia se le persone non si registrano partecipando attivamente al processo politico e che i funzionari del partito in alcuni Stati proibissero effettivamente questo processo. Durante il tour ’88, Zappa finanziò personalmente l’amministrazione della sua campagna di registrazione degli elettori incoraggiando il suo pubblico a votare. A sue spese posizionò cabine elettorali nei corridoi dei locali in cui si esibì.

“L’America può essere il più fascista degli Stati democratici: questo Zappa l’ha detto dal primo all’ultimo disco, in mille modi, a volte sublimi, altrimenti discutibili. Ci voleva il suo coraggio incosciente nell’imbarcarsi in una critica così radicale verso la società americana, molto più feroce di qualsiasi ribellione rock. Non era estetica ma etica l’opposizione di Zappa”
(Massimo Del Papa, giornalista)

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