Willie the Pimp (dall’album Hot Rats)
“Dopo l’incidente al Rainbow, volevi tenere insieme i Mothers o pensavi comunque di sciogliere la band?”
“Non avevo molta scelta. Non potevo lavorare, quindi non potevo assumerli. Cosa potevo offrire loro se non potevamo andare in tour?”
“Hanno parlato male di te nelle loro interviste”
“Mentre ero a Los Angeles ho cercato di trovare un modo per dare loro del pane e mi è capitato di avere una cassetta di un concerto che abbiamo fatto appena prima del tour europeo, quindi ho deciso di pubblicarlo come album e sono riuscito a concludere un accordo: un anticipo di 2.000 dollari per ciascun membro del gruppo, che è molto più di quello che avrebbero ottenuto se l’avessi fatto in circostanze normali. Non ne trovo alcuna menzione nei loro comunicati stampa. Un’altra cosa di cui hanno discusso su alcuni giornali di Los Angeles è che non li ho chiamati né sono andato a vederli. Io? Merda. Sono seduto a casa mia su una sedia a rotelle con la gamba per aria e non si sono presi la briga di venire a trovarmi. Penso che l’atteggiamento che hanno mostrato finora sia stato strettamente commerciale. Dimenticano tutto quello che il nostro ufficio ha fatto per rendere le cose più facili per loro, per aiutarli ad iniziare”.
“Il comportamento di Beefheart è stato doloroso per me. In genere, è irregolare: un giorno dice una cosa, il giorno dopo un’altra. Stavolta, non è successo: ha parlato male di me ed ha continuato a farlo. Probabilmente, ha scoperto che più faceva così, maggiore sarebbe stata la copertura della stampa”.
“L’accusa specifica che ti hanno fatto è che non hai creato tu ma, semplicemente, prendevi ogni cosa e la mettevi insieme”.
“Io so da dove viene la musica di Beefheart, ma non lo direi a nessuno per paura di mettere in imbarazzo il caro Capitano. Ti dirò esattamente cosa prendo dagli altri e non significa ‘prendere’ perché in tutti i gruppi che ho avuto le personalità dei singoli musicisti erano abbastanza importanti da poter creare all’interno dei pezzi che venivano eseguiti. Per me, ogni musicista deve avere la possibilità di identificarsi in qualcosa. Quando ho scritto per i Mothers, ho preso ciò che si può chiamare il folclore del gruppo per poi trasmutarlo in termini musicali e dar modo ad ogni musicista di suonare qualcosa che lo rappresenti”.
“Nel caso delle vecchie Madri, quando si sono sciolte, mi trovavo in una situazione molto imbarazzante: avrei dovuto dire cose terribilmente cattive su di loro – sulla loro abilità musicale, atteggiamento, affidabilità. Sapevo che dovevano mettere insieme altri gruppi e non volevo fare nessuna cattiva stampa che potesse ostacolarli nella loro nuova carriera, qualunque fosse. Ricevevano 250 dollari a settimana, garantiti, che lavorassero o meno, ed è andata avanti così per un paio d’anni. Era un peso che non potevo più sopportare perché i soldi che ricevevamo dai concerti non erano sufficienti”. (Rivista Rock, 20 novembre 1972)
Captain Beefheart, fresco del suo fallito tentativo di rispettabilità, si è unito alla band itinerante di Frank Zappa.
“Mi ha chiamato l’anno scorso e si è scusato” ha spiegato Zappa prima di una recente esibizione “poi mi ha chiesto un lavoro. Gli ho fatto un provino una volta ed è stato bocciato. Non riusciva a tenere insieme il suo ritmo. L’ho provato di nuovo e ha squittito. Devo dirgli esattamente cosa fare. Non ha problemi a capire quale sia il concetto, ha un problema di coordinazione”. (Crawdaddy, luglio 1975)
“Beefheart non riusciva a tenere il tempo. Alcune persone non hanno assolutamente un ritmo naturale. Lui è uno di loro. Ho passato un po’ di tempo in studio di registrazione dove puoi iniziare e fermarti e rifare le cose fino a quando non le fai bene”. (Bugle American, 17 dicembre 1975)
“Il modo in cui Beefheart si relaziona con la lingua è unico, il modo in cui dà vita ai miei testi. Ha problemi di memoria e non si separerà dai fogli di carta su cui sono scritte le sue parole. Ha anche un problema di alfabetizzazione: riesce a malapena a leggere. Ha problemi nel mantenere il ritmo, non ha un ritmo naturale”.
“Ha questa cosa dentro di sé. È dinamico e vuole esprimerlo con una voce simile a quella di Howlin’ Wolf”.
“Si potrebbe dire che assumo portatori di handicap”.
(New Musical Express, 26 aprile 1975)