
Al Saturday Night Live, ci furono importanti revisioni tra la prova generale finale e la performance dal vivo. In totale, due sketch in cui Frank compariva furono eliminati, e il numero di canzoni che lui e la band avrebbero eseguito fu ridotto da quattro a tre. Spariva una canzone che aveva scritto sui Coneheads, che Frank avrebbe dovuto cantare mentre Laraine Newman, nei panni del cono figlia, lo guardava masticando fibra di vetro. Furono eliminate anche una scena in cui Frank interpretava un buttafuori di nome Bob che seduce Jackie Onassis in una lavanderia, e una parodia di un talk show in cui Frank intervista Dan Aykroyd, che interpreta l’autore malconcio di un libro sugli orsi intitolato Mauled. Nello sketch, Aykroyd vuole mettere in guardia tutti sui pericoli di cavalcare gli orsi.
Durante lo sketch dei Coneheads, Zappa, interpretando se stesso, va a prendere la figlia di Conehead Sr. per portarla ad un concerto che terrà quella sera. Ma Zappa rompe per un attimo il suo personaggio, esitando su una battuta e fissando con troppa timidezza i cartellini di accompagnamento davanti a sé. Afferma che la confusione era dovuta al taglio dell’ultimo minuto che ha eliminato la sua canzone dei Conehead dopo lo sketch.
“Chiunque conduca quello show è estremamente svantaggiato, perché tutte le regie e i blocchi sono rivolti ai soliti. A meno che tu non sia un artista televisivo abituato a leggere i cartellini e a recitare con la prima e la seconda telecamera, finirai per sembrare un babbuino perché non c’è tempo per nessuno di darti un indizio preciso su cosa sta succedendo… Non è perché vogliono farti fare brutta figura, ma perché continuano a scrivere la cosa fino al momento in cui va in onda. È in continua riscrittura, quindi se sei un artista abituale e hai convissuto con quel tipo di sindrome per tre anni, non c’è problema. Ma se è la prima volta che ti cimenti e devi esibirti all’altezza dei loro standard, è un po’ dura”. (Frank Zappa)
Zappa racconta di essersi presentato allo show con un sacco di idee, molte delle quali furono scartate. “Quando mi hanno chiesto di partecipare allo show, mi hanno detto che potevo essere coinvolto nella scrittura quanto volevo, ma non appena ho iniziato a proporre idee, le hanno rifiutate tutte.”
Tipo? “Beh, c’era uno sketch intitolato ‘Gli alberi assassini’. Questi alberi di Natale impazzivano e trafiggevano il torace delle persone. Volevo che uno di questi alberi sopravvivesse e spuntassero decorazioni che sembravano piccole zucche che volavano via e ti mordevano in faccia.”
“C’è un certo tipo di professionalità nella produzione…”. Zappa pronuncia la parola ‘professionalità’, ci pensa su per un po’, scopre che ha un sapore amaro e la sputa. Aggiunge: “Ho sempre apprezzato lo show come spettatore. Mi ha fatto ridere un sacco e sono sempre stato un fan dei Conehead. Ma lavorarci è tutta un’altra storia”.
(Good Times, 30 novembre 1978)