Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, Don’t Eat the Yellow Snow (’74) & Midnight Sun by Lionel Hampton (’47): something about

Australian Yellow Snow Live (One Shot Deal, 2008)
Midnight Sun – Lionel Hampton e la sua orchestra, arrangiato dal co-autore Sonny Burke (78 giri, Decca, registrato a Los Angeles il 10 novembre 1947)

Il prolifico e visionario Frank Zappa non ha mai voluto essere etichettato come artista jazz, eppure è celebrato ancora oggi come una figura molto influente nell’evoluzione della jazz fusion. L’album Apostrophe (‘) del 1974 resta il suo lavoro di maggior successo commerciale. Contiene il brano Don’t Eat the Yellow Snow, che include riferimenti a Midnight Sun e allo standard jazz di Lionel Hampton/Sonny Burke. Il brano strumentale Midnight Sun fu classificato dall’etichetta discografica Decca come ‘sweet be bop’.

Don’t Eat The Yellow Snow, pubblicato anche come singolo, si riferisce agli eschimesi che combattono i cacciatori di pellicce. Narra le gesta di un ragazzo (Nanook) che sogna di essere un eschimese. Sua madre lo ammonisce di fare attenzione a dove vanno i cani husky e di non mangiare mai la neve gialla su cui urinano.
Apostrophe (‘) viene ricordato come l’album dell’immensa discografia zappiana che ha ottenuto il miglior risultato nelle classifiche americane, arrivando fino alla decima posizione (sesta in Norvegia). In più, questo brano che apre l’album viene ricordato come il primo singolo zappiano in assoluto ad entrare nelle classifiche discografiche, raggiungendo la posizione numero 86.
Non si tratta semplicemente di un brano ma di una suite narrativa composta da 4 parti: Don’t Eat the Yellow Snow, Nanook Rubs It, St. Alfonzo’s Pancake Breakfast e Father O’Blivion.
Racconta di Nanook attraverso testi bizzarri che includono una buona dose di umorismo scatologico, alcuni dei quali sono stati apertamente derisi.

https://www.youtube.com/watch?v=SlOXlxqmxl4

Tuttavia, molti hanno definito questo brano (e suite) un profondo attacco alla società capitalista, in particolare se si considera il suo riferimento al sogno e alla logica del sogno. Ben Watson, ad esempio, scrive: “Inondato di giochi di parole, logica inversa e simbolismo sessuale, Zappa vede la pubblicità come il momento del sogno dell’ordine capitalistico razionale, e la saccheggia per disfunzionalismo dadaista”.
Musicalmente, il brano non risulta essere né troppo commerciale né troppo avanguardista.

Midnight Sun di Lionel Hampton/Sonny Burke (1947): ecco dove FZ ha preso il tema ‘strictly commercial’ del trapper di pellicce in “Don’t Eat the Yellow Snow”.

Midnight Sun

https://www.youtube.com/watch?v=wzk77HzWFpc

Da dove provengono le idee bizzarre delle tue canzoni? “Don’t Eat the Yellow Snow”, per esempio…
“Discutevo con un’insegnante nel Kansas che parlava della lingua inglese. Ha spiegato come la lingua in genere si sviluppi in base a ciò che è importante per le persone che la parlano. Ad esempio, la neve è così importante per gli eschimesi che hanno sette o otto parole diverse per definirla. In particolare, la neve gialla non si mangia. È così che iniziano alcune idee, da semplici conversazioni”.
(The Rock Report, luglio 1989)

LEIT MOTIF DI FRANK ZAPPA: I CANI
Nel brano “Yellow Snow” c’è un cane, un husky.
I cani sono stati a lungo uno dei soggetti preferiti di Zappa e nei suoi ultimi tre album ha inserito la frase “Here Fido”. La spiegazione è più complicata di quanto potrebbe sembrare. Frank rivela che si tratta di “una parodia di Wagner nel concetto di leit motif”.
“Un leit motif è un piccolo frammento, non un tema ma un pezzo parziale: Wagner prenderebbe un leit motif e spargerebbe quel motivo in tutto il pezzo. Andrebbe a creare un effetto nostalgico da evocare in una cornice psicologica come il cigno. Nei nostri archivi, il Fido che continua a spuntare è come il cigno. In realtà, è un Fido astratto, non è un cane. Non ha niente a che fare con un cane, non ha niente a che fare con niente, potrebbe anche essere un numero…”.
Per quanto Zappa sia legato a Fido, l’album che considera la sua opera d’arte più potente non è legato alla figura del cane. “Il mio album preferito è Lumpy Gravy ” (Frank Zappa, Zoo World, 2 gennaio 1975)

Ringrazio John DeAngelis per la preziosa segnalazione pubblicata su ZAPPA FIRST, Gruppo FB numero 1 al mondo dedicato a Frank Zappa.

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