
Frank Zappa è come gli alchimisti, che ripetevano lo stesso esperimento mese dopo mese, a volte per molti anni, finché i materiali con cui stavano lavorando diventavano così instabili da sviluppare nuove proprietà e, un giorno, gelificarsi nella Pietra Filosofale.
Frank sta lavorando con una serie di temi, con quelli vecchi e sani che usa sempre ci sta ancora lavorando, avvicinandosi di soppiatto da nuove angolazioni, sorprendendoli con strane orchestrazioni, facendoli a pezzi – il rasoio pazzo – l’uomo sul blocco di montaggio, cullandoli in una falsa sicurezza con le produzioni rock della metà degli anni Cinquanta, corrodendoli con gli acidi più forti – lasciandoli alle loro nude ossa sbiancate.
Sono diventate unità archetipiche a sé stanti, poche note e tutti le riconosciamo, nel suo tentativo di venire a patti con questi audio-simboli del personaggio adolescenziale, sia della sua giovinezza che della micro, teenibopper e groupie di oggi, ha sovraccaricato questi temi ricorrenti in modo che diventassero forti come il metal. Non importa cosa gli fai musicalmente perché la sua forza è su altri livelli. Non puoi davvero distruggerlo perché la forza che possiede gliela dai TU. Così i temi di Frank diventano conglomerati di Burger che gira nell’auto di tuo padre, pareti bianche, furto di coprimozzi, balli e appuntamenti del liceo … mai il progresso creativo di un artista musicale è stato mostrato in modo così accurato.
In questi tentativi di venire a patti con il proprio background, la vita, l’ambiente passato e presente, la sua musica abbraccia un ampio fuso orario e molte forme musicali, passando dal rock degli anni Cinquanta a “Mingus Presents Mingus”, “Fantasia” di William Walton, la musica di Coltrane, Ayler e Russell, le composizioni di Stravinsky e Varèse – tutto questo è fuso in una forma musicale quasi plastica che utilizza la tecnica dell’esposizione come suo veicolo. Attaccando questi temi adolescenziali con un arsenale completo di forme e tecniche musicali moderne, si crea un rapporto in continua evoluzione tra loro e la forma musicale che è alla base del significato nella musica di Zappa.
La sua attenzione ai dettagli è fantastica, le basi di chitarra minori si muovono dentro e fuori dall’eco e dal pan in una sequenza di stati d’animo completamente controllata. I livelli sonori sono sempre chiari e distinti come le auto che si attaccano alle loro corsie sulla Hollywood Freeway. La sua tecnica di editing è probabilmente la più accurata e sviluppata nel mondo della musica e non usando mai suoni elettronici, preferendo utilizzare nastri esistenti del suo gruppo e dell’ambiente, crea un collage non solo del tempo immediato (ritmico) all’interno dell’arco del disco, ma anche il lasso di tempo a partire dalla metà degli anni Cinquanta.
(International Times, 9-22 maggio 1969)