Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa e l’incendio del Casinò di Montreux Svizzera

Frank Zappa – King Kong, 4 dicembre 1971 (l’ultimo brano in scaletta). Si sente chiaramente quello che succede alla fine del brano.

Si dice “non tutto il male viene per nuocere”. Se non fosse stato per un incidente che coinvolse Frank Zappa e molte altre persone, uno dei brani più iconici della storia del rock, “Smoke on the water”, non sarebbe mai stato scritto.

Il 4 dicembre 1971, l’incendio che devastò il teatro del Casinò di Montreux (Svizzera) ispirò uno dei brani più famosi dei Deep Purple.

Quella sera al Casinò si esibiva Zappa con i suoi Mothers of Invention: il caso volle che i Deep Purple si trovassero proprio a Montreux per registrare l’album “Machine Head” all’interno del noto studio di registrazione mobile appartenente ai Rolling Stones, chiamato “Rolling Stones Mobile Studio”.

Al concerto di Zappa il pubblico era infuocato: ad un certo punto, durante l’assolo di King Kong del tastierista Don Preston, uno spettatore sparò contro il soffitto rivestito di rattan con una pistola lanciarazzi. L’esplosione raggiunse i tendaggi e le fiamme divamparono rapidamente: il concerto fu interrotto per la sicurezza del pubblico e della band. A sparare il colpo fu un certo Zdenek Spicka, un ceco di 21 anni che viveva in Svizzera, fan del gruppo.

All’interno del locale si scatenò il panico, alcune porte erano chiuse: alcuni ragazzi restarono intrappolati dalle fiamme, fu il direttore del Montreaux Jazz Festival Claude Nobs a metterli in salvo. Erano presenti 3.000 spettatori quella notte.

La costosa attrezzatura di Frank Zappa venne completamente distrutta: usò la sua Gibson per rompere dei vetri e permettere ad altre persone di uscire.

Il Casinò di Montreux andò completamente distrutto: tornò agibile nel 1975. Nessun ferito grave, fortunatamente: è stata sfiorata una tragedia.

I Deep Purple assistettero inorriditi alla scena dell’incendio affacciati alle finestre dell’hotel dove alloggiavano, poco distante dal Casinò.

Le fiamme raggiungevano il cielo, il fumo che avvolgeva il Lago Lemano sarebbe di lì a poco diventato ‘fumo sull’acqua’: fu del bassista della band, Roger Golver, l’idea del titolo “Smoke on the water” al risveglio da un incubo in cui aveva rivissuto la scena dell’incendio.

Il brano storico dei Deep Purple non prese forma subito: l’inserimento di alcuni brani nel nuovo album da registrare era la priorità assoluta e così “Smoke on the water” restò una bozza per un po’ di tempo.

Non avendo più un luogo dove registrare, i Deep Purple trasformarono un teatro abbandonato (Le Pavillon) in uno studio improvvisato dove prese forma e venne registrato “Machine Head” (1972), l’album più venduto della rock band.

Mancava un brano per completare l’album e, a quel punto, iniziarono a lavorare sulla bozza del brano ispirato all’incendio del Casinò di Montreux. “Smoke on the water” fu inserito nell’album: all’inizio non fu presentato come singolo.

L’anno seguente (1973), il brano pubblicato negli USA raggiunse il 4° posto in classifica diventando una delle canzoni più apprezzate della band per la sua struttura semplice ed efficace, basata su 4 accordi.

Il 4 dicembre è una data triste per noi zappiani: Frank Zappa morì il 4 dicembre 1993, esattamente 22 anni dopo quell’incendio a Montreux.

Alcuni estratti audio di quella fatidica notte si possono sentire all’interno del bootleg Swiss Cheese/Fire di Frank Zappa. A un certo punto dal palco gridano “Fire” e si sente la confusione tra il pubblico.

È stato emesso un mandato per l’arresto di Zdenek Spicka, ma è fuggito dalla Svizzera e non è mai stato trovato. (Mojo, febbraio 2022)

“Oh, un piccolo incidente: qualcuno ha avuto la folle idea di sparare un razzo di fuochi d’artificio al soffitto, mentre Don Preston stava attaccando il suo assolo moog di “King Kong”. Ho detto ‘Fuoco, signore e signori, di Arthur Brown’. Hanno pensato che fosse uno scherzo, ma pochi minuti dopo non c’era più il soffitto e presto non c’era più il Casino di Montreux… Abbiamo perso tre moog, due organi Hammond, tre chitarre, un basso, una batteria e tutti i nostri amplificatori. Eravamo assicurati, ma il problema è che la maggior parte di questa attrezzatura è stata costruita appositamente per noi e ci vorranno mesi per ricostruirla”. (Frank Zappa, Rock & Folk, gennaio 1972)

Un mio amico, che all’epoca non conoscevo, mi ha detto questo:

“Alain, c’ero anch’io! Ricordo bene Zappa che diceva con molta calma al pubblico di uscire senza farsi prendere dal panico, penso che la sua calma abbia permesso un’evacuazione rapida e sicura”. Un ragazzo è riuscito a raggiungere e afferrare il pedale wah-wah di Frank. A parte un campanaccio citato da FZ in un’intervista, potrebbe essere l’unico strumento sopravvissuto all’incendio. (testimonianza del 4 dicembre 2021, testimonianza e foto del concerto sono di Alain Rieder, timemanipulation.com)

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