Absolutely Free (1984 UMRK Remix, The Lumpy Money Project/Object)
Copertina di Salvador Luna (Lunatico)
https://www.youtube.com/watch?v=U-afN9ulVpA
“Nella tua vita, ogni giorno, ti trovi di fronte a un dato. Non limitarti a ‘mangiarlo’. Pensaci solo per un minuto. Hai il diritto di elaborare le tue informazioni in base ai mezzi con cui sei nato. E’ un tuo diritto. Questa è la vera libertà. Hai il diritto di prendere una decisione. Ora, se scegli di intorpidirti e di essere ingannato, hai il diritto di essere ingannato. Ma nel tuo stato di confusione, non hai il diritto di essere un peso, a causa della tua ignoranza autoimposta, nei confronti di altre persone che potrebbero voler fare le cose nel modo giusto. Se scegli volontariamente di essere un idiota, qualunque sia il motivo per cui lo hai scelto, va bene. Hai il diritto di essere stupido, ma non hai il diritto di danneggiare altre persone a causa della tua stupidità. E non hai il diritto di imporre per legge la tua stupidità all’esistenza, di imporla ad altre persone che hanno una visione più chiara delle cose”.
“La maggior parte dei mali della società può essere curata attraverso l’informazione. Abbiamo una società che è stata disinformata e sulla base della disinformazione ha fatto scelte irrazionali. Ed è questo che intendo per “ignoranza”. Le persone, che normalmente potrebbero essere intelligenti, sono private dei dati con cui prendere una decisione razionale, non hanno i dati per farlo. Nessuno ha più controllo o accesso ai media dell’ufficio stampa della Casa Bianca. L’abbiamo visto. Hanno letteralmente rimodellato la storia americana per i loro fini. È davvero il 1984: “Il nero è bianco, il bianco è nero, 2 e 2 fa undici”, qualunque cosa vogliano dirti. “George Bush è un sostenitore dell’ecologia. Ronald Reagan è un grande patriota”.
“Devi essere sospettoso delle informazioni. Ecco perché dico: “L’informazione non è conoscenza e la conoscenza non è saggezza”.
(Frank Zappa, dall’intervista di Bob Marshall durata 7 ore del 21-22 ottobre 1988, celebrata come la più grande intervista di Zappa dell’epoca. Le domande s
La Freedom to Read Foundation nel giugno 1994 ha assegnato a Frank Zappa un certificato incorniciato.
Recita in parte “Grazie, Frank Zappa, per la tua posizione di principio intransigente in nome dei diritti del Primo Emendamento” riferendosi al diritto di libertà di espressione.
Logica alla base del pensiero libero di Frank Zappa
“Il nostro sistema scolastico cresce ragazzi ignoranti e lo fa con stile: ignorantoni funzionali. Non forniscono loro gli elementi per studiare la logica e non danno alcun criterio per giudicare la differenza tra il bene e il male in qualsiasi prodotto o situazione. Vengono preparati per funzionare come macchine acquirenti senza testa, a favore dei prodotti e dei concetti di un complesso multinazionale che per sopravvivere ha bisogno di un mondo di fessi.”
SULL’ANARCHIA
“Vorrei una società senza governo. Penso che questo sarebbe il mio ideale, ma nei prossimi cinquecento anni non saremo maturi per questa esperienza”.
“A casa, nei miei momenti liberi, nei miei pensieri segreti sono anarchico, ma sono anche pratico e so che questo non funzionerebbe. L’anarchia può funzionare solo se le persone sono perfettamente colte e civili. Ma non siamo ancora arrivati a questo punto. La gente non è civilizzata, molte persone sono ancora affamate. Se non hanno fame di cibo, avranno fame di qualche aiuto emotivo che non stanno ricevendo. Per affrontare la società non basta dire ‘Qui hai tutta la tua libertà. Puoi fare quello che vuoi. Non c’è più il governo’. Questo atteggiamento è impossibile perché le persone non saprebbero cosa fare, si sbranerebbero e si mangerebbero a vicenda, proprio come le bestie, quindi le persone devono essere preparate”.
(Vibraciones, ottobre 1975)
Frank adottò la massima di Edgar Varèse all’International Composers Guild: “Morire è il privilegio di chi è esausto. I compositori di oggi si rifiutano di morire”. Si identificò con quella che il biografo di Varèse Harry Halbreich definì “opposizione a tutti i sistemi consolidati, a tutti i dogmi, una costante richiesta di libertà totale, di messa in discussione permanente, una garanzia di giovinezza, ma anche un rifiuto di ogni anarchia, di ogni rassegnazione come creatore, di ogni soluzione facile”.
La più grande ‘missione’ di Varèse coincise con la sua ricerca di ‘liberazione del suono’ e della libertà artistica, distante da tradizioni e dogmatismo della musica classica.