
Quando Frank Zappa era un ragazzino voleva fare il chimico. Non poteva permettersi un set di chimica, ma disse con un luccichio negli occhi: “Potrei sempre ottenere i materiali di cui ho bisogno”.
Viene da chiedersi se Frank Zappa possa aver, in un certo senso, realizzato il suo sogno d’infanzia. Non solo riesce a produrre bombe liriche mescolando elementi diversi da fonti improbabili, ma va anche oltre lo sterile laboratorio bianco di un tecnico fino al mondo sotterraneo di velluto viola di un mago alchemico, dove la materia primordiale nera viene trasformata in oro puro.
(Berkeley Barb, 26 dicembre 1975)
Frank Zappa era appassionato di chimica. La sua vocazione scientifica lasciò il segno nella biologia (batterio P. Zappae), nelle scienze marine (pesce Zappa confluentus e la medusa Phialella Zappai), in aracnologia (il ragno Pachygnatha Zappa) e in astronomia (l’asteroide 3834 Zappafrank).
Alcuni scienziati hanno associato il particolare comportamento di un batterio all’imprevedibilità di Zappa. Per altri, il punto nero su un ragno ricorda i suoi baffi.

Frank si interessava a diversi argomenti, tra cui la fisica, e menzionava quark, elettroni, neutrini e il bosone di Higgs.