Live al Palladium, New York, Halloween 1977
Versione dell’album Joe’s Garage
“Lei sta cercando di macinare i miei jones… Può spingere finché non si riduce a un nocciolo. E’ una jones crusher, mascelle mortali…”
In un’intervista rilasciata in Svezia un paio d’anni dopo il massacro di Jonestown, Frank Zappa spiegò il significato di Jones Crusher.
La giornalista gli chiese: “La tua canzone Jones Crusher si riferisce all’odio che provi per Jim Jones al punto da volerlo schiacciare”.
Frank Zappa rispose: “No, in realtà quel brano racconta di una donna con muscoli vaginali estremamente forti”.
Scritta nel 1976, Jones Crusher venne proposta regolarmente nei live di Frank Zappa dal gennaio 1977 al febbraio 1978 con Adrian Belew che cantava a ritmo frenetico.
La trama è piuttosto semplice e chiara, si tratta di sesso: la ragazza del cantante ha muscoli vaginali molto forti – abbastanza da schiacciare i suoi “jones”.
La caratteristica interessante della canzone è la parte di chitarra con feedback che è stata registrata sulle tracce live. A Zappa piaceva usare Jones Crusher come melodia semplice da proporre in netto contrasto dopo brani impegnativi come Pound for a Brown e The Black Page.
Il brano è stato incluso nel film e nell’album Baby Snakes.
“Ho sempre parlato di sesso da quando ho iniziato a fare canzoni. Non c’è motivo per cui nessuno debba parlarne. Fingere che il sesso non esista è sciocco” (Frank Zappa, 1985)
Zappa è stato accusato ingiustamente di sessismo, eppure ha composto un vero e proprio inno all’orgasmo femminile con G-Spot Tornado mettendo in risalto la potenza orgasmica delle donne.
G-Spot Tornado fu aspramente criticata da Tipper Gore nel 1985 per il suo titolo: la canzone strumentale si beccò il ‘parental advisory’.
Zappa commentò: “E’ come eliminare la forfora con la decapitazione”.
I brani di Zappa contenenti frasi e parole cosiddette ‘oscene’ si sprecano.
In un concerto, Frank arrivò ad elencare tutti gli oggetti da utilizzare per la penetrazione.
I testi di Frank Zappa sono stati spesso definiti puerili ma dei 1.200 titoli di Zappa, ce ne sono solo un centinaio che hanno un contenuto sessuale (presumibilmente). Quindi, togliendo quel centinaio di testi, resterebbero ancora 1.100 titoli che potrebbero plausibilmente essere mandati in onda.
Zappa era convinto che “il sesso sembra sciocco. Quindi, se ci si sente bene, sembra sciocco”. Pensava fosse ridicolo che le nostre generazioni stessero ora cercando di impregnare le culture giovanili con ausili sessuali computerizzati, virtualmente realistici. “Ci deve essere materiale degno di un album da qualche parte”.
In un’epoca in cui il sesso è schietto e va al punto, perché lo stesso non dovrebbe valere per i testi sessuali?
(Sun Zoom Spark, gennaio 1994)
Bestemmie, calunnie e immagini sessuali abbondano nelle canzoni di Zappa, ma non erano necessariamente il suo obiettivo principale. Sentiva sinceramente che alcuni argomenti dovevano soltanto essere discussi.
Non sorprende che le risultanti “tette e birra” siano state ritenute inadatte al consumo radiofonico. Essere bandito e odiato da così tante persone probabilmente gli ha dato più ispirazione e materiale su cui scrivere. Come lui stesso ha detto: “È abbastanza facile odiarmi per qualunque cosa tu scelga di odiarmi, perché sono virtualmente impenitente. Semplicemente non mi interessa”.
(Sun Zoom Spark, gennaio 1994)
Idioti di ogni calibro hanno accusato Zappa di cantare solo di sesso o religione. Statisticamente parlando, le canzoni su questi argomenti sono forse il 10-20% del totale.
(Jazz Forum, dicembre 1993)
Il tema della risata è centrale nella vita di Zappa; secondo Nigey Lennon, chitarrista nei Mothers e amante di Zappa, “rideva sempre… non troppo sguaiatamente ma di gusto. Frank rideva anche quando faceva sesso”.
Nigey ricorda che Zappa “adorava fare tutto ciò che non si può fare. L’energia di Frank era perversa”.
(Filippo Marani Tassinari)