
La tua chitarra tende a stonare perché suoni molto?
“Negli ultimi tour, appena smetto di suonare passo la chitarra ad un chitarrista seduto di lato che penserà ad accordarla: vado in giro con un microfono in mano finché non arriva il momento di tornare a suonare con la chitarra accordata. Per i primi dieci anni di tour, non ho avuto nemmeno un accordatore stroboscopico; era un oggetto molto raro. Non appena sono usciti i sintonizzatori stroboscopici, tutto è stato un po’ più facile da gestire. Ora penso di avere il miglior sistema che mi permette di non fermarmi e sintonizzarmi sul palco. Può gestirlo qualcun altro e lo spettacolo può andare avanti”.
C’è stata una chitarra in particolare che hai usato per i primi anni dei Mothers?
Sì, era la ES-5 Switchmaster. L’ho usata per Freak Out!, Absolutely Free, We’re Only In It For The Money, fino a Reuben & The Jets. Avevo una Les Paul con il top d’oro ma la mia prima chitarra era una Telecaster, poi sono passato ad una Jazzmaster finché non ho comprato la ES-5. Sono passato a una Les Paul e qualcuno l’ha rubata, poi ho preso una bella SG di seconda mano e l’ho suonata da Apostrophe a Bongo Fury. All’epoca di Bongo Fury sono passato a un SG che ha creato un ragazzo a Phoenix. Era una copia SG e aveva un tasto in più, arrivava a un mi bemolle. Ho iniziato a suonarla per alcuni anni, poi ho preso un’altra Les Paul e ho suonato Stratocaster a intermittenza”.
Trovi una chitarra più difficile da suonare rispetto all’altra?
“Richiedono tecniche di suono completamente diverse. Cambia non solo la struttura della tastiera ma il corpo della chitarra. In altre parole, quando appendi una Strato al collo, il 12° tasto colpirà il tuo corpo ad un certo punto, mentre la Les Paul si troverà in una posizione diversa. Ogni volta che devi spostare di qualche centimetro una qualsiasi parte del tuo corpo, cambia l’intero equilibrio di ciò che suoni e influisce sulla velocità e sulla precisione di ciò che puoi fare. E poi ci sono suoni che escono dalla mia Stratocaster che non escono da nient’altro sulla faccia della terra”.
Usi il braccio vibrato sulla Stratocaster?
“Sì. Rimane intonato fino a un certo punto e quello che devi fare se non torna bene e di solito torna acuto è dargli un altro strattone e lasciarlo stabilizzare: se torna piatto devi premere più forte e intonare con la tua mano (sinistra). Steve Vai è un vero mago della Stratocaster e suona tutti quei rumori armonici, alcuni non sono mai intonati”.
Non suoni molto la chitarra acustica?
“Raramente. Mi limito ad allenarmi con la chitarra acustica. Mi piace il modo in cui suona sul disco, ma non mi considero un musicista acustico. L’ho usata in We’re Only in It for the Money e Sleep Dirt. C’è un assolo in “Stink-foot” in cui uso una chitarra acustica con un Barcus-Berry su un lato e l’uscita elettrica dell’acustica va su un Mutron sul lato destro. Una cosa ibrida”.
(Record Review, giugno 1982)