
“Zappa ha una teoria secondo cui la luce è costituita da frequenze sonore non udibili dall’orecchio umano. Lo spettacolo di luci è intricato, “eclettico” come la sua musica”.
“Zappa sente un suono, una canzone nella sua testa e il suo eclettismo è una suprema lotta perfezionistica per riprodurre quel suono. La sua musica cambia tonalità, cadenza; cambia a distanza di pochi minuti, a volte secondi”.
(Argus, novembre 1975)