
Frank ha sempre giocato al limite, lì dove l’arte diventa follia e il letame diventa terreno fertile. Naviga continuamente dentro e fuori dal jazz thrashing esoterico e dal rumore forte e cacofonico. Può discendere da una satira sociale straordinariamente sinistra a testi di doodoo caca rivolti a buffonate di prima elementare e risalire a spirale il cervello senza perdere l’equilibrio. O vieni coinvolto nella musica di Zappa o lui non ti vuole, e tu non lo vorrai in nessun altro modo. Può prendere in giro un pubblico, ma solo uno che lo ama o lo incita. Quando sbaglia, può essere offensivo e irritante.
La scansione di Zappa è imperiosa e coinvolge tutti, anche se stesso. Può ingrandire il banale nel grottesco e trasformare la sensibilità in caricatura. Ride di chi non ha il senso dell’umorismo. Cammina su quella linea sottile tra arte e ingenuità, cuore e senza cuore, affetto e rabbia.
La rivista Life ha descritto uno spaccato di vita da un tipico concerto dei Mothers of Invention, intorno al 1968:
“Sul palco c’è la possibilità che possa succedere di tutto. Le bambole vengono mutilate. Viene mostrata una maschera antigas. Un sacchetto di verdure viene disimballato ed esaminato. Ci sono intervalli distanziati di ‘clacson’ e all’improvviso i Mothers eseguono ‘Dead Air’. Si fermano, si siedono e ignorano il pubblico. Zappa potrebbe farsi lustrare le scarpe da Motorhead, il percussionista. Continuano così per tutto il tempo necessario per turbare il pubblico, irritarlo, metterlo a disagio.
Poi Zappa si avvicina con calma al microfono e dice: ” Fa emergere ostilità in te, vero?”
“Zoot Allures” mostra un lato più addomesticato di Zappa rispetto a quanto visto prima. Molti saranno tentati di evidenziarlo come un calo del suo oltraggioso quoziente, ma è semplicemente una fase musicale più diretta che sta raggiungendo un pubblico che Zappa si è sempre meritato, il mainstream. “Zoot” è più dolce e più accessibile anche se Zappa si tuffa nella melma culturale da cui prende le sue crocchette più gustose.
(Sounds, 18 dicembre 1976)