Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, live in Japan: special photos & info, The Eyes of Osaka (full album), 1976

“The Eyes of Osaka”, stampato anche con il titolo di “Strange Habits”, è uno dei concerti dell’unica tournee giapponese delle Mothers (1976).
Di recente, questo album è stato ripubblicato con il titolo di Osaka Nights.

Tokyo, Osaka, Kyoto, Asakusa. Il tour in Giappone è stata un’esperienza unica per Zappa.

Per la prima volta, Zappa e le Mothers sono venuti in Giappone per partecipare ad uno spettacolo rock senza precedenti all’Asakusa Kokusai Gekijo. Visto che desiderava visitare il Giappone da molto tempo, Frank ha perfino condiviso le spese del tour. La sua visita ha coinciso con altri tour giapponesi della Average White Band e degli Eagles.
L’intervista a Zappa è iniziata parlando degli abiti spaventosamente sexy che indossava sul palco, che mettevano in mostra la sua schiena nuda e mostravano chiaramente le linee del suo corpo.
I tuoi vestiti sembravano molto sexy ieri. Non indossavi biancheria intima?
“Non solo ieri, ma sempre. Quando indosso la biancheria intima, mi sembra di essere in prigione”.
Cosa hai fatto subito dopo il concerto?
“Ho preso l’ascensore fino al piano di sopra, sono andato in camerino e mi sono seduto su una piccola sedia. Ho chiesto un caffè ma non ce n’era. Poi una bellissima ragazza giapponese è venuta da me e mi ha gettato le braccia al collo. Mi sono sdraiato sulla sedia e lei mi ha massaggiato il sedere. Ho aspettato che tutta la band si preparasse a prendere una macchina, sono sceso al piano di sotto, ho firmato autografi e sono andato a una festa, poi in discoteca”.
È stato divertente?
“No. Affollato. Uscendo dalla discoteca sono tornato in albergo, ho preso del cibo, sono tornato in questa stanza e non posso raccontare quello che è successo dopo”.
Le persone spesso ti definiscono un genio, un uomo dal talento insolito o addirittura un pazzo. Cosa pensi di te stesso?
“Sono un genio. Non pazzo”.
Che tipo di talento ti rende un genio?
“Il mio talento naturale è la capacità di analizzare, sintetizzare e inventare vari tipi di materiali”.

Quando l’intervista è finita e mi sono alzato per salutarlo, all’improvviso Zappa ha preso il mio corpo tra le sue braccia senza sforzo e mi ha abbracciato abbastanza forte da farmi scricchiolare la spina dorsale. Tutti nella stanza avevano la bocca spalancata. Sembrava essere il suo modo di mostrare affetto.
Il generoso musicista ci ha invitato a cena e, il giorno della sua partenza, mi ha consegnato la partitura scritta a mano per il suo nuovo album. Non è “un eccentrico astruso” e non è pazzo: Frank è un musicista di grande talento con un’intelligenza eccezionale e una personalità calorosa.
(Stereo, aprile 1976)

Alla conferenza stampa hai menzionato alcuni dei tuoi film di mostri preferiti dal Giappone. Qual è la differenza tra quelli giapponesi e quelli americani?
“Quelli giapponesi sono realizzati con più cura nei dettagli”.
(Ongaku Senka, aprile 1976)

Tra i ricordi del tour in Giappone, c’è una foto che ritrae Frank Zappa con Hoshika Rumiko, reporter di Music Life (foto scattata durante l’UK press conference a giugno 1970).

Il libro dedicato a Zappa più famoso in Giappone è “Zappa Vox” di Yasuo Yagi.

“Frank Zappa e i Mothers of Invention si muovono a modo loro lanciando sfide sempre nuove e all’avanguardia. Sfruttando al massimo l’era elettrica, si stanno dedicando alla ricerca del suono. I fans giapponesi crescono di giorno in giorno. Questa band è un vero fiore all’occhiello dell’Art Rock”.
“Frank Zappa, il leader dei Mothers, è un genio o un pazzo? Ha un suo mondo in cui qualcosa si muove al di là della nostra comprensione. Un uomo misterioso”. (Music Life, luglio 1969)

Sai che tipo di posto era questo edificio?
“No. Per favore dimmelo”.
Sono una cantante, quindi te lo spiego con la frase di una canzone: “C’è una casa a New Orleans, la chiamano il Sol Levante…”
“Un bordello! E cosa succederà dopo?”.
Dopo la conferenza stampa di Frank Zappa, abbiamo lo spettacolo di Oiran che tutti stavate aspettando e ci saranno alcuni balli e scene pornografiche.
“Porno? Inizia subito!”.
(In seguito, FZ ha fatto un’apparizione non programmata nello spettacolo di Oiran interpretando il ruolo di un cliente ma non c’era affatto pornografia).
(New Music Magazine, aprile 1976)

Che mi dici della noh music…giapponese?
“Mi piace. E’ come la musica da fantascienza di Webern con gente che fa grugniti irregolari seguiti da un colpo di batteria e tutta questa roba stranamente equilibrata. Include punti sonori nel tempo stranamente bilanciati, non ho idea di cosa si tratti o cosa succederà sul palco, ma il suono è qualcosa che trovo interessante”. (Best of Guitar Player, 1994)

“Le prove vengono registrate continuamente (audio e video). Zappa utilizza tre videocamere, che vengono alimentate tramite cavi nel suo camioncino di registrazione chiamato “Utility Muffin Research Kitchen” (UMRK), mantenuto dell’ingegnere Bob Stone.” (ADLIB, marzo 1988)

Black Napkins e Ship Ahoy integrali li trovate solo qui e cento volte più emozionanti che su disco.

Concerto di Asakusa

Il numero di febbraio 1976 della rivista giapponese Ongaku Senka contiene l’annuncio della Warner Pioneer con le nuove uscite (incluso Bongo Fury, “album che commemora il loro prossimo tour giapponese”).

Il numero di marzo 1976 della rivista Ongaku Senka contiene un rapido resoconto del concerto di FZ a Tokyo, con l’intervista di Armando Gallo fatta a Los Angeles prima del tour invernale del ’76. Le foto che hanno accompagnato l’intervista sono state scattate durante il concerto al Forum di Inglewood, CA, il 31 dicembre 1975.

Alludendo al set di 10 dischi in preparazione (materiale con Mothers of Invention) Zappa riferisce a Gallo che:

“Il nastro più vecchio del set è stato registrato nel ’58 con Captain Beefheart, mentre cantava in un’aula di una scuola”.

“Il set include anche le registrazioni della prima prova in assoluto dei Mothers, i primi nastri dal vivo dei Mothers in un bar a Pomona e la nostra esibizione a una festa a Hollywood, che ha attirato l’attenzione del nostro primo manager. Ogni traccia ha un significato storico, ci sono esibizioni dal vivo davvero uniche. Ad esempio, quando stavamo registrando l’album Uncle Meat, i poliziotti hanno fatto irruzione nel nostro studio e ci hanno beccati. Anche le loro voci sono state registrate sui nastri. Ma la nostra casa discografica (Warner Bros.) ha paura di pubblicare questo set”.

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