Let’s Make The Water Turn Black – Live 1968 Germania – show televisivo tedesco Beat-Club
Louis Armstrong ci aveva pensato un ventennio prima di Zappa! Comunque sia, due grandi! – Gianmichele Taormina
Louis Armstrong siede sul WC mentre beve un lassativo alle erbe. Ha accettato di farlo per amore e genuina convinzione per un prodotto in cui credeva.
Nella grande biografia jazz, “The Louis Armstrong Story” di Max Jones e John Chilton, il signor Armstrong è citato a pagina 220 così: “Prendo i miei Swiss Kriss, amico, ti tengono in movimento. Il vecchio Matusalemme sarebbe stato qui con noi se avesse saputo di loro!»
È persino menzionato nella voce Wikipedia di Satchmo: “Armstrong era anche molto preoccupato per la sua salute e le sue funzioni corporee. Faceva un uso frequente di lassativi come mezzo per controllare il peso, una pratica che sosteneva sia tra i suoi conoscenti sia nei piani dietetici che pubblicava con il titolo Perdere peso con Satchmo. Il lassativo preferito da Armstrong in gioventù era l’Acqua di Plutone, ma poi ne divenne un entusiasta convertito quando scoprì il rimedio erboristico Swiss Kriss. Ne esaltava le virtù a chiunque lo ascoltasse e distribuiva pacchetti a chiunque incontrasse, compresi i membri della famiglia reale britannica. Armstrong è apparso anche in pubblicità umoristiche per Swiss Kriss; le pubblicità portavano una foto di lui seduto su un water – visto attraverso il buco della serratura – con lo slogan ” Satch dice: ‘Lascia tutto alle spalle!’ “
– The Sound of Building Coffins di Louis Maistros, The Toby Press, 2009
I simboli di Phi Zappa Krappa sulla maglietta di Frank.
Eidon Veda decodifica i simboli sulla maglietta di Frank che si traducono in Phi Zappa Krappa. Che significa?
Phi fa pensare ad un riferimento ironico alla Phi Kappa, società letteraria universitaria di tipo elitario degli Stati Uniti.
Il fulmine si traduce in Zap!, termine inteso come scossa – Zappa.
Poi abbiamo il simbolo del gabinetto, dove si fa la crap’pa, che rimanda alla lettera Kappa usata dalla società Phi Kappa.
In sintesi, come ha intuito Eidon, la frase Phi Zappa Krappa decodificata dai simboli della maglietta rappresentano un ironico/autoironico modo di dire “Faccio parte della Honor Society di Zappa”.
“Ho avuto problemi con la mia immagine la prima volta che sono andato in Inghilterra dove le leggi sul copyright sono diverse. La foto dove sono seduto su un gabinetto doveva essere utilizzata per un annuncio su International Times. Bene, si è trasformato in un poster perché a causa delle leggi lì il fotografo che possiede la mia immagine può farne quello che vuole, quindi ha realizzato un poster. Non ho mai posato per un poster, ho posato per una pubblicità per International Times. E così, da quel momento, il poster è stato contrabbandato e duplicato in milioni di copie, di cui non ho mai visto un nichelino”. – Digger,23 giugno 1973
“I Shot Frank Zappa: My Life In Photography Hardcover” di Robert Davidson and John Elliott, 2022
Il fotografo Robert Davidson è diventato famoso con la sua iconica fotografia di Frank Zappa sul WC Zappa Krappa.
Il 16 agosto 1967, il 25enne Robert Davidson era al Royal Garden Hotel con il promotore della band Tony Secunda durante una conferenza stampa per il prossimo concerto di Frank Zappa.
Faceva un caldo soffocante, la sala era piena di giornalisti. Zappa era sparito per andare in bagno. Girovagando per l’attico, alla ricerca di un’opportunità per scattare una foto, Robert trovò Zappa nudo, con i pantaloni intorno alle caviglie, seduto in bagno a chiacchierare al telefono con sua moglie Gail. La porta aperta ha inquadrato perfettamente lo scatto. Era un’immagine troppo bella per perderla.
Robert chiese il permesso di scattare alcune foto. Zappa disse a sua moglie. “Un tizio vuole farmi una foto sul ‘John’”.
Ha immortalato Frank Zappa seduto sul water. Le foto erano per un articolo sull’Independent Times.
Nella sua autobiografia, Robert Davidson racconta che, nonostante una di quelle fotografie sia diventata uno dei poster più venduti al mondo nella storia del rock, lui non ha mai ricevuto alcuna royalty.
Nel libro “I Shot Frank Zappa” Robert racconta gli sforzi nel corso degli anni per reclamare il copyright e la proprietà dei negativi. Circa 48 anni dopo aver scattato le foto, quei negativi sono tornati in suo possesso. Ha ripreso il controllo delle immagini nel 2015.