
Frank Zappa ha scritto la colonna sonora di due film: “Mi interessava essere un compositore di film, ma è difficile entrare in quel mondo quando non vivi a Hollywood”.
“Il mio grande divertimento è trovare elementi diversi tra loro e collegarli insieme in modo che funzionino, realizzare ciò che sembra impossibile. Tutta la mia vita è dedicata a questo: prendere i concetti più assurdi e trasformarli in realtà. Sai, perché una volta che succede, anche l’impossibile diventa reale. L’idea di poter plasmare la realtà è piuttosto nitida”.
Zappa potrebbe rivelarsi il nostro primo autentico maestro del mixed media. Non solo è il primo compositore in piena regola ad emergere dal ribollente pop underground dai tempi di Gershwin, è anche un maniaco dei media dell’età di McLuhan che ha imparato le tecniche di fare musica, film, spettacoli di luci, opera e teatro (i suoi concerti con i Mothers sono sempre stati tanto teatrali quanto eventi musicali, con i membri del gruppo che recitano le bizzarre creazioni surrealiste di Zappa sul palco mentre suonano). Può manipolare quelle tecniche a piacimento. Sfortunatamente, è improbabile che venga mai visto sulla TV americana.
(Frank Zappa, The New York Times, 8 novembre 1970)