Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa & MOI: 1969, the Mothers are dead, Late Show in Toronto

Frank Zappa 24 maggio 1969, ultimo show con le prime Mothers, Toronto (Canada)

Le Mothers of Invention sono morte, uccise da un’apatia del pubblico verso uno stile musicale che il resto del mondo raggiungerà forse intorno al 1975.
“Non mi piace dire che ci stiamo sciogliendo, semplicemente non ci esibiamo più” ha risposto enigmatico Frank Zappa.
“Ci stavamo dirigendo verso la musica da concerto, la musica da camera elettronica. L’abbiamo suonata diverse volte in America, abbiamo avuto recensioni orribili e una risposta sgradevole del pubblico. Le recensioni che abbiamo ricevuto erano così semplicistiche. Non voglio continuare a dover sopportare tutte quelle stronzate”.
“Le Mothers of Invention sono state un fallimento perché ho sopravvalutato l’intelligenza del pubblico” ha spiegato Frank Zappa a Londra la scorsa settimana.
(Frank Zappa, 8 novembre 1969, Disc And Music Echo)

“Non ero contento dei primi Mothers come gruppo di musicisti ma erano le uniche persone disponibili al momento. Sono state le loro idiosincrasie a creare il gruppo, non la loro musicalità. Siamo stati davvero la prima band in assoluto ad esibirsi in un contesto di teatro rock, il che era molto diverso dal teatro rock di oggi. Sul palco non sapevamo davvero cosa sarebbe successo. Ogni spettacolo era dedicato ad un pubblico di volta in volta diverso e ci adattavamo all’umore della folla. La maggior parte dei teatri rock di oggi non sono spontanei, sono una messa in scena”.
Zappa si sofferma sull’evento che traumatizzò migliaia di Mothermaniacs: la grande rottura del ’69.
“Ero frustrato. Quando suoni la tua musica davanti a un pubblico interessato solo a una cosa, il massimo pompaggio della sezione ritmica, può farti incazzare. Mi infastidiva anche il fatto di non poter guidare la band come volevo. La band mi è sempre stata addosso perché ero il datore di lavoro: chi paga i conti non può essere considerato un essere umano. Ad un certo punto, ho detto “Fanculo”. Mi piace suonare il blues, il boogie, altre cose. Volevo musicisti versatili, con la mia stessa gamma di interessi e quei ragazzi non volevano farlo. Dovevo fare qualcosa.
“Quando il nostro ultimo tour si è concluso avevo un debito di 10.000 dollari ma ho pagato lo stipendio della band indipendentemente dal fatto che suonasse o meno. Ho dovuto pagare le spese di spedizione dell’attrezzatura e garantire loro 250 dollari a settimana anche se non funzionavano. Non potevo più farlo, ad un certo punto, e quando l’ho riferito a loro mi hanno odiato perché all’improvviso si sono ritrovati disoccupati”.
“La maggior parte della band ha avuto così tanti problemi ad imparare le proprie parti che, per esempio, We’re Only In It For the Money ho dovuto realizzarlo da solo: l’80% delle voci e di tutti gli strumenti tranne il basso, batteria e tastiere. Ho dovuto metterlo insieme da solo. Anche se tutti i membri della band sono raffigurati sulla copertina è stato davvero un one man show. Per Uncle Meat è andata anche peggio: una volta che le tracce ritmiche di base sono state preparate, gran parte del lavoro è stata fatta da Bunk che ha suonato tutte le parti di fiati tramite diverse sovraincisioni. Ho pensato: i Mothers devono sciogliersi”.
Dopo aver sciolto la band, Zappa si è unito alla LA Philharmonic per una prima esibizione di 200 Motels. E’ stato necessario riformare i Mothers of Invention per assicurare la vendita dei biglietti per l’evento. Una nuova band MOI è andata in tournée (tra cui Flo ed Eddie), ma questo sfortunato gruppo è rimasto insieme finché un pazzo londinese non ha aggredito Frank Zappa al Rainbow Theatre rischiando di mettere fine non solo alla sua carriera ma alla sua vita.
“Non riuscivo a crederci – ricorda Frank – Flo ed Eddie mi hanno ucciso sulla stampa. Quando ero in ospedale li ho aiutati a formare una band. Dovevano andare in tour per mangiare. Un bel giorno, leggo un articolo e comprendo la loro crudeltà. Per fare pubblicità al loro gruppo hanno detto qualcosa di negativo su di me su un giornale. Per farsi pubblicità, Jimmy Carl Black ha raccontato di come è stato usato nella band. Non ha, di certo, raccontato di quando aveva fame, di quando ho pagato per le sue lezioni di musica e per il cibo. Ho dovuto mantenere la sua famiglia, lui e i suoi cinque figli. La stessa cosa per Lowell George che ha detto cose di merda sul mio conto. L’ho aiutato a trovare dei musicisti… Musicisti come George Duke possono borbottare qualcosa e andarsene, ma poi tornano. Se io sono così orribile perché tornano? Qualcuno se lo chiede? Non hanno il coraggio di ammettere che non riescono a stare in un gruppo e incolpano me. E’ ridicolo”.
“Conosco Captain Beefheart dai tempi del liceo. Ho prodotto un album secondo le sue indicazioni anche se ho pensato che fosse sbagliato. Lui è un altro esempio di qualcuno che ha ritenuto utile dire che gli ho rovinato la carriera. Non voglio più vederlo”. (Frank Zappa, Creem, dicembre 1974)

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