Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, music quotes (part 4): jazz & self-quotes

Be-Bop Tango (Of The Old Jazzmen’s Church) (Live At The Roxy, Hollywood, 1973)

Citazioni jazz

Le citazioni sfiorano anche altri territori come il jazz, anche se il rapporto è in questo caso ambiguo tenendo conto della maniacale pianificazione della musica di Zappa (sia in studio che live), molto lontana dall’improvvisazione jazzistica. Non si può negare, tuttavia, che dischi come Waka / Jawaka (Rycodisc, 1972) e The Grand Wazoo (Reprise, 1972) abbiano molti punti di contatto con il jazz e che suggestioni analoghe siano al centro della versione originale di Inca Roads (datata 1973 e compresa in The Lost Episodes, Rycodisc, 1996) come pure del duetto di basso e batteria in Rubber Shirt (Sheik Yerbouti, Zappa Records, 1979). Aggiungiamo qualche citazione jazz vera e propria.

Roxy & Elsewhere (DiscReet, 1974)

Be-Bop Tango: citazione di Straight No Chaser di Thelonious Monk.

Apostrophe (’) (Rycodisc, 1974)

Don’t Eat The Yellow Snow e Nanook Rubs It: citazioni di Midnight Sun di Lionel Hampton.

Zappa in New York (DiscReet, 1978)

The Purple Lagoon / Approximate: citazione di Blue Monk di Thelonious Monk.

Oltre al jazz, ma ancor più episodicamente e spesso in chiave parodica, Zappa utilizza anche musica tradizionale o semi-tradizionale (Frère Jacques, la tarantella napoletana, la cucaracha, Jingle Bells), musica militare (La Marseillaise, Vjezd gladiátorů ovvero La marcia dei gladiatori del boemo Julius Fučík, From the Halls of Montezuma ovvero l’inno ufficiale del corpo dei marines), musica televisiva (la sigla del cartone animato Woody Woodpecker, quelle delle serie Perry Mason, The Twilight Zone e The Addams Family), musica cinematografica (Heigh-Ho ovvero la marcetta dei sette nani in Snow White and the Seven Dwarfs di Walt Disney, il tema di The Godfather).

Autocitazioni

Come spesso capita, l’impiego sistematico di citazioni non esclude quello dell’autocitazione, con numerose canzoni di Zappa riprese in tutto o in parte da un disco all’altro e nelle esibizioni live, spesso con modificazioni importanti. Esemplare è il caso di The Black Page, che ricompare in nove versioni (con titoli leggermente modificati) nel corso del tempo: pensiamo per esempio a The Black Page # 2 (in Baby Snakes, Barking Pumpkin, 1983), ben diverso dal più lento e jazzistico The Black Page. New Age Version (in Make a Jazz Noise Here, Barking Pumpkin, 1991); ed entrambi differiscono poi dalla versione compresa in You Can’t Do That On Stage Anymore Vol. 4 (Rycodisc, 1991), che contamina polka e reggae.

Anche per questa variante presentiamo qualche esempio, senza pretendere l’esaustività.

Burnt Weeny Sandwich (Bizarre, 1970)

Overture to a Holiday in Berlin e Holiday in Berlin. Full-Blown: autoparodie di una canzone composta per la colonna sonora del film The World’s Greatest Sinner, diretto e prodotto da Timothy Carey (Frenzy Productions, 1962).

Roxy & Elsewhere (DiscReet, 1974)

More Trouble Ever Day: recupera Trouble Every Day già presente in Freak Out! (Verve / MGM, 1966), centrando il testo non più sui disordini razziali di Watts nel 1965, ma sul massacro di quattro studenti pacifisti a Kent da parte della polizia nel 1970.

Son of Orange County: riprende Oh No di Lumpy Gravy (MGM, 1968) e The Orange County Lumber Truck di Weasels Ripped My Flesh (Bizarre / Reprise, 1970), spostando il bersaglio polemico dai Beatles a Richard Nixon alle prese con lo scandalo Watergate.

Broadway the Hard Way (Barking Pumpkin, 1988)

Why Don’t You Like Me?: recupera Tell me you love me già presente in Chunga’s Revenge (Rycodisc, 1970), trasformando il tema erotico precedente in una satira di Michael Jackson e della sua canzone Thriller.

(estratto dalla rivista semestrale online “Parole rubate”, Fascicolo n. 24 dicembre 2021)

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