Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, Orchestral Favorites: Live at Royce Hall, 9-18-1975, review

Pedro’s Dowry
Lumpy Gravy – Extract – Improvisation
The Adventures Of Greggery Peccary

Dopo aver composto l’intero album “Lumpy Gravy” da solo, Zappa si è avvalso dell’assistenza di un gruppo di musicisti di formazione classica che ha soprannominato Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra.
L’ensemble musicale era di prim’ordine, considerato la crème de la crème delle sessionier della West Coast: basta citare Victor Feldman (il maestro delle vibrazioni inglesi), Bunk Gardner con i suoi legni, il batterista John Guerin, i suonatori di corno francese Vincent DeRosa, Richard Parissi e Arthur Maebe, l’asso della colonna sonora Pete Jolly, i chitarristi Dennis Budimir e Tommy Tedesco.
‘Orchestral Favorites’, oggi ritenuto il primo album veramente classico di Frank Zappa, raccoglie registrazioni preziose tratte dal Live al Royce Hall (18 settembre 1975).

Un’idea precisa di Zappa se l’è fatta chi, un anno e mezzo fa, era alla U.C.L.A., l’università statale californiana, per l’incisione dal vivo di un album mai pubblicato con l’Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra.
Ci trovammo davanti una specie di piccolo Palazzo dello sport illuminato a giorno.
L’orchestra sul palco era una di quelle serie. Il maestro, per quanto bizzarro, pure. Perfino Zappa era serio mentre sedeva al centro della sala di fronte a macchinari pazzeschi per la registrazione di questo suo esperimento di musica contemporanea.
Un’ora è filata liscia così fra una cascata di suoni sconnessi con Zappa che si alternava alla direzione dell’orchestra con il maestro sempre più sudato. Il tutto, per quanto strano, risultava divertente. Alla fine Zappa, quando nessuno sapeva più che pensare e i commenti sussurrati erano cessati per lasciare il posto a una sensazione a metà fra lo stupore e la noia, ha voluto spiegare come aveva composto quella musica.
“Il motivo per cui siamo qui lo sapete, vero? Da tempo volevo cimentarmi in un lavoro che coinvolgesse una vera orchestra. La musica che avete ascoltato finora è stata composta di getto. Niente scervellamenti a tavolino per riempire gli spartiti. Qualcun altro ha pensato man mano a trascrivere una serie d’improvvisazioni culminate nell’esibizione di questa sera. Ora eseguiremo un pezzo improvvisandolo come abbiamo fatto durante la preparazione io e l’orchestra”.
A quel punto Zappa introdusse il pubblico alla parte più assurda e interessante di tutta la serata. Cominciò rivolgendosi prima ad un musicista poi all’altro, poi a tutti contemporaneamente. Con la voce e con i gesti chiedeva, ad esempio, al trombone, di ripetere una certa tonalità. Mentre a gesti e parole faceva capire al trombone di continuare così, si rivolgeva al violino; poi, man mano, imitando con la voce i suoni e con le mani i tempi, al clarino, batteria, arpa, trombe, oboe, viole, piano, chitarra, ecc.
Zappa, scatenato e quasi in stato di trance, conduceva i 37 componenti dell’orchestra, fra un “poh, poh, tzih, tzih, dlen, dlang, tunf, plin, tock, peeh, zum, din, fiuù …” nell’esecuzione più sconvolgente della intera serata. La curiosità del pubblico era stata soddisfatta. Per quanto pazzo possa essere condurre un’orchestra in quel modo, Zappa lo trovava divertente, come i presenti. (Vincent Messina, Popster, settembre 1977)

“Frank ha scritto Black Page perché, quando facevamo un concerto con un’orchestra di 40 elementi (The Abnuceal Orchestra), continuava a sentire musicisti in studio a Los Angeles parlare con timore delle prove mattutine in cui il ‘lato nero’ veniva messo davanti ai loro occhi. Ecco perché ha deciso di scrivere il suo ‘black side’”. (Terry Bozzio intervistato da Andrew Greenaway, 17 settembre 1992 – Glissando, dicembre 2007)

A causa delle controversie legali che Zappa stava attraversando, tutta questa grande musica è stata messa da parte per oltre 40 anni. Secondo quanto ha riferito il Vaultmeister Joe Travers, quando Zappa fornì i nastri di Orchestral Favorites alla Warner Brothers come parte degli obblighi contrattuali dell’epoca, non aveva dato loro la “bobina master tone” che viene utilizzata per allineare correttamente i registratori per la riproduzione. Inizialmente, Orchestral Favorites (pubblicato nel 1979) conteneva 5 tracce: Strictly Genteel, Pedro’s Dowry, Naval Aviation in Art?, Duke of Prunes e Bogus Pomp.
In seguito, i produttori hanno trovato la bobina del master tone con un suono decisamente migliore. I trasferimenti ad alta risoluzione dei nastri originali sono stati masterizzati per il digitale da Bob Ludwig e Bernie Grundman per l’uscita in vinile. La rimasterizzazione su CD è stata realizzata con i mix del 2019 di Craig Parker Adams creati dai master tapes originali da 2 pollici a 24 tracce.
Il triplo disco rimasterizzato nel 2019 (UMG) include Strictly Genteel, Pedro’s Dowry, Naval Aviation in Art?, Duke of Prunes, Bogus Pomp, Revised Music for Low-Budget Symphony Orchestra, Rollo, Black Napkins, Dog / Meat, Lumpy Gravy (Extract) Improvisation, The Adventures of Greggery Peccary.

Ci impegniamo al massimo per attribuire il giusto credito di copyright a tutte le foto utilizzate sul nostro sito web. Tuttavia, se ritieni che alcune foto violino il tuo copyright, ti preghiamo di contattarci immediatamente. Rimuoveremo tempestivamente qualsiasi contenuto soggetto a una valida rivendicazione di copyright.