Orgy, Orgy (1973, Sound Check, Film Shoot – The Roxy Performances, 2018, UMG)
Era Freak Out, Son of GUAMBO (The Great Underground Artists’ Masked Ball and Orgy) e, per necessità, c’erano i Mothers of Invention con il loro suono elettronico da big band, The Factory e altri.
C’era uno spettacolo di luci, luci stroboscopiche sui ballerini, nella Shrine Exposition Hall di Los Angeles, c’erano cinquemila persone. Erano persone in abiti estatici, tutti lì, tutti riuniti.
Hanno organizzato un freak-in commemorativo per Lenny Bruce al cimitero.
Dicono che anche il fuzz sia andato fuori di testa…
(Cavalier, dicembre 1966)
Mondo Hollywood Hungry Freaks (1966, Los Angeles, Frank Zappa e i Mothers al GUAMBO e altro materiale filmato da Robert Carl Cohen)
https://www.youtube.com/watch?v=1kCxIDkVYU8
A Frank Zappa piaceva prendere in giro qualsiasi tipo di tabù, soprattutto sessuale. Non c’era tabù a cui non fosse disposto ad avvicinarsi. Gli piaceva provocare, parlare di omosessualità o sadomaso non tanto perché approvasse queste pratiche ma per il semplice gusto di scioccare soprattutto i puritani. Le reazioni di rabbia che scatenava in certi ambienti lo divertivano.
La sua opinione personale si basava su un principio semplice: “Se ti piace fare qualcosa e non danneggi nessuno, provaci. Se ti fa sentire bene, fallo!”.
“Tutti vogliono essere liberati. Se vuoi liberarti tutto quello che devi fare è toglierti i pantaloni e fare sesso. E’ l’unico modo per liberarti davvero. Bisogna pensare al sesso in modo naturale, per come è realmente: chi ti annuncia che il sesso è sporco non lo fa perché è davvero sporco, è solo un espediente per il controllo mentale governativo”. (Frank Zappa, Nuggets, aprile 1977)
Zappa è sempre stato un acerrimo nemico della censura, lo sappiamo tutti.
Frank consigliava ai giovani di fare sesso perché pensava che fosse migliore per la loro salute mentale rispetto all’uso di droghe. Per ‘fare sesso’ intendeva farlo per come ciascuno di noi desidera, non per come viene suggerito dalla società.
Zappa viveva in una comune del Topanga Canyon con sei groupies. “Le groupies sono molto influenti sul mercato discografico perché conoscono così tante persone. Se hai successo con le groupies, venderai 15.000 dischi solo a Los Angeles”. (Rolling Stone, 15 febbraio 1969)
Zappa avrà sicuramente provato più volte l’esperienza orgiastica ma lo associo, in particolare, alla ‘sindrome dell’harem’. Lo sceicco alle prese con più donne contemporaneamente.
Discuti di ogni tipo di pratica sessuale, dalle bambole di gomma al buggery. Non ci sono dei limiti in termini pornografici?
“Non penso si possa parlare di testi pornografici. Guardala da questo punto di vista: se avessi una laurea e andassi nella giungla a studiare il comportamento di qualche tribù insolita, qualunque cosa faccia (pornografica o altro), sarebbe considerata una ricerca seria. Ma non ho una laurea. Tuttavia, sto scrivendo canzoni su varie tribù che esistono nel mio Paese – il loro comportamento e il loro folklore. Questo è quello che fanno ed è così che sono. È antropologia, pura e semplice”.
(Frank Zappa, da un’intervista del 1991 pubblicata su Mojo novembre 2018)
“La pornografia è un mezzo utilizzato per eccitare qualcuno con un problema sessuale, progettato per ‘eccitare’. La volgarità è un linguaggio offensivo per chiunque sia sensibile a quel tipo di linguaggio e si basa su norme culturali… Non c’è suono che puoi emettere con la bocca che possa farti andare all’inferno o che possa comportare una qualche responsabilità sociale”. (Frank Zappa, Manhattan Arts, novembre 1985)
https://www.youtube.com/watch?v=q5ZIYXJgf9g
Zappa porta un senso dell’umorismo grottesco, assurdo (e molto divertente) in quasi tutto ciò che fa, sfruttando la propria ossessione erotico-bizzarra per i limiti del comportamento umano.
“Sono attratto dal sogno, dalla realizzazione di fantasie più grandi e grottesche. Mi piace condividere queste cose con le persone. Non posso farne a meno. Cosa puoi aspettarti da chi non ha sogni o fantasie? Mi interessa tutto ciò che non interessa a nessun altro, gli avanzi. Sono una specie di raccoglitore di rifiuti. Sono sempre stato così”.
(Frank Zappa, The New York Times, 8 novembre 1970)
Tra il 1973 e il 1976, sei stato in tournée in tutto il mondo con Zappa e i Mothers of Invention. Qual è stata la cosa più importante di quel periodo per te?
“La Musica è la migliore: era questo il motto più appropriato per l’impero Zappa. Ma facevamo parte anche del movimento politico studentesco. All’inizio degli anni ’70 ciò significava proteste contro la guerra del Vietnam, il potere dei fiori a San Francisco e sesso libero per tutti”.
Sappiamo dalle biografie di Zappa che sicuramente sapeva come rilassarsi dopo i concerti…
“E se questo aiutasse la musica? I grandi artisti hanno bisogno delle loro muse. Sono immortalate nelle loro opere”.
(Napoleon Murphy Brock, Der Spiegel 10 agosto 2009)