Estratto dal documentario realizzato da Jérôme Laperrousaz e Jean-Noël Roy (Actuel Amougies Festival 24-28 ottobre 1969, Belgio)
Dal 24 al 28 ottobre 1969, numerosi gruppi di rock progressivo e free jazz (in gran parte britannici) si sono dati appuntamento sotto un tendone allestito nel pascolo prestato da un contadino. Frank Zappa era il maestro di cerimonie e jam con varie band, tra cui i Pink Floyd.
Durante il Festival di Amougies, tra gli altri, Frank Zappa ha partecipato a jam session con Blossom Toes, Caravan, Aynsley Dunbar, Captain Beefheart, Philly Joe Jones, Earl Freeman, Louis Maholo, John Dyani, Grachan Moncur III e Archie Shepp.
A causa delle recenti rivolte studentesche per le strade di Parigi, il Paris Actuelle Music Festival si è svolto in un campo fangoso vicino alla città di Amougies (ndr: un piccolo villaggio belga di 957 anime), in una giornata molto fredda e perennemente avvolta dalla nebbia.
E’ impossibile citare tutti i musicisti apparsi nell’arco di 5 giorni.
La programmazione dei gruppi è stata improvvisata. Una sera c’erano tre gruppi jazz di fila e la sera dopo si attendeva dalle 21:00 alle 4:00 prima che apparisse il primo gruppo. Questa mancanza di organizzazione infastidì sia i musicisti sia il pubblico. Il modo casuale in cui musicisti come Dave Burrell e Archie Shepp venivano presentati, ben dopo le 5 del mattino, ad un pubblico intorpidito era poco professionale.
Molti hippy dormivano gratis nei fienili vicino alle strade di campagna che circondavano i campi del festival, ospiti dei permissivi contadini fiamminghi. Il pubblico era attratto dal festival per l’incredibile lista di gruppi rock da presentare. The Pretty Things, Soft Machine, Ten Years After, Captain Beefheart, Yes e Sam Apple Pie hanno ottenuto un punteggio molto alto tra il pubblico. Il Festival ha riunito anche alcuni gruppi rappresentanti della ‘nuova musica’, una sorta di musica da camera sperimentale, talvolta incorporando elementi jazz. Un aspetto rivoluzionario del festival (dedicato per il 25% al “free jazz”) è stato il sorprendente interesse di ogni forma jazz da parte delle persone che erano apparentemente venute per ascoltare musica rock. Sembravano gradire la musica contemporanea insieme al free jazz e al rock. Alcuni ragazzi hanno ammesso che il free jazz li faceva sentire bene, li eccitava in modo diverso rispetto al rock. Chi li faceva sentire così bene? Don Cherry e Archie Shepp. È stato interessante osservare che l’incontro iniziale con il jazz di questa generazione è avvenuto con alcune delle sue forme più violente, dissonanti e complesse. È un’espressione jazz di una generazione arrabbiata (ma sana) e coinvolta, che cresce nel mondo violento di oggi. Questo festival era il loro festival: mai guardare indietro, solo avanti. (Down Beat, 22 gennaio 1970 – seconda parte)
“È stato terribile. Ero al Festival di Amougies per presentare le band ma non parlavo né francese né fiammingo. Dato che avevano pagato il mio viaggio e il mio hotel, ho fatto del mio meglio. Ho eseguito una jam con i Pink Floyd ma non se sono così orgoglioso. La jam session con i Ten Years After al Théâtre 140 è stata divertente”. (FZ, Extra, febbraio 1971)
“Penso che la vera ragione per cui sono finito lì in senso cosmico sia stata quella di incontrare Aynsley Dunbar da inserire nella band” (Frank Zappa, Record Hunter, luglio 1992)
Come sei arrivato a suonare con Aynsley Dunbar?
“Ci siamo incontrati al Festival di Amougies in Belgio. Era con la sua band, Blue Whale. Abbiamo fatto una piccola jam ed è andata piuttosto bene. Poi ci siamo lasciati: due o tre mesi dopo, l’ho incontrato in Inghilterra e gli ho detto “vuoi suonare? “. Ha subito accettato. Penso fosse stufo della Blue Whale. Aveva problemi con gli ottoni, o qualcosa del genere… Aynsley ha sempre suonato come se fosse stato uno dei Mothers. Non per niente gli ho chiesto di suonare con noi. Gli ci sono voluti un paio di mesi per capire davvero cosa significasse la nostra musica e ora è totalmente coinvolto”. (FZ, Best, febbraio 1971)
Aynsley incontrò Frank per la prima volta quando era un membro del Jeff Beck Group. Poi suonò con lui all’Amougies Festival belga nell’autunno del 1969, dove si esibiva la band di Dunbar “Retaliation”.
L’anno successivo Frank invitò Aynsley ad unirsi alla band: inizialmente, Aynsley rifiutò l’offerta poiché aveva appena formato i Blue Whale, ma dopo accettò, si trasferì in California e nel seminterrato di Frank con il suo kit partecipando a Chunga’s Revenge.