Muffin Man (NYC Palladium, 30 ottobre 1977)
Ti consideri un cantante rock and roll?
“No, direi che sono interessato all’espansione della consapevolezza. Non puoi dirlo nel rock and roll in quanto tale, ma puoi usarlo come veicolo per tutte le idee che la gente vuole ascoltare. Ci sono persone che vogliono ascoltare cose che potrei essere in grado di mettere in qualche forma. Penso che potremmo usare il rock and roll… i tamburi per accentuare ciò che sta accadendo. La capacità di attenzione della persona media che compra dischi non è limitata ma è breve: ci sono così tante distrazioni nell’era meccanica”.
(FZ, IT, 31 ottobre 1966)
“Non sono mai stato una popstar. Le popstar sono carine e indossano bei vestiti. Sono un musicista. Mi piace il rock n’ roll, è il mezzo migliore per esprimermi con i miei testi”. (FZ, Acid Rock, gennaio 1978)
Zappa fu il primo musicista rock a cimentarsi coi tempi dispari, i ritmi composti, ad introdurre due batteristi e percussionisti nel suo organico, nonché il primo a sovrapporre due brani diversi suonati simultaneamente e sincronizzati in tempo reale. (20zero77.it, 4 gennaio 2021)
“Il rock’n’roll è l’unica realtà vitale dell’America, ben altro che un momento di semplice passaggio. E per questo sto portando diverse musiche negli arrangiamenti rock”. (FZ, Rockstar, settembre 1991)
“È stato la mente più acuta e il critico sociale più sottile del rock”.
(Motivazione ufficiale dell’ammissione di Frank Zappa alla Rock’n’Roll Hall of Fame)
Zappa è, in qualche modo, il Gershwin del rock alternativo, rappresenta la capacità di usare tutto nella stessa maniera. L’altra sua geniale intuizione fu quella di laicizzare il rock che, in quel momento, stava correndo grandi rischi di retorica, di mistica, nella stessa California dove operava lui. La California più altisonante, trionfalistica, che aspirava alla musica come tautologia globale dell’universo.
Mi piace definirlo come una sorta di anticorpo prodotto dal rock stesso nel suo momento di massima autocelebrazione. Ha dimostrato un gran carattere nel ridicolizzare da subito le pose delle rockstar.
(Gino Castaldo, critico musicale, Mangiare Musica giugno 1994)
Nel 1965 si formò un gruppo chiamato The Mothers. Nel 1966 incise un disco che diede inizio a una rivoluzione musicale. I Mothers inventarono la musica underground. Inventarono anche l’album rock a doppia piega e il concetto di fare di un album rock un pezzo totale dei Mothers ha aperto la strada a dozzine di altri gruppi (inclusi i Beatles e gli Stones) con le loro ricerche e sperimentazioni in una vasta gamma di stili e mezzi musicali.
I Mothers sono stati la prima grande band elettrica. Hanno aperto la strada all’uso di strumenti a fiato amplificati e/o modificati elettronicamente… tutto, dall’ottavino al fagotto. Sono stati i primi a usare il pedale wah-wah su una chitarra così come i corni e gli strumenti elettrici a tastiera. (IT, 9-24 aprile 1970)
“Facciamo “musica contemporanea”, vale a dire una forma artistica legata al nostro ambiente sociale attuale. Quello che suoniamo difficilmente può essere classificato come rock’n’roll; se dobbiamo essere definiti, penso soprattutto che siamo non-rock. Il nostro materiale musicale è principalmente dada, il resto include tutte le cose strane e inspiegabili che accadono sul palco durante lo spettacolo”.
(FZ, Rock & Folk, novembre-dicembre 1967)
“Il mio concetto di percussioni è più melodico rispetto a quello classico di batteria rock. Cerco sempre un batterista in grado di immaginare il tempo suddiviso in altre dimensioni e forme. Qualcuno che si approcci ai diversi strumenti che compongono una batteria come a strumenti melodici e suoni insieme alla chitarra, con un senso musicale”. (FZ, Musician, settembre 1988)
“Nel rock stanno accadendo cose rivoluzionarie, ma la maggior parte di ciò che passa come rivoluzionario è una stronzata: roba pacchiana, un’idea pubblicitaria”. (Frank Zappa, GO Magazine, 17 ottobre 1969)
Zappa è pienamente consapevole della gioia, dell’ostilità e della catarsi emotiva scatenate da un concerto rock dal vivo. Sa bene come un’esplosione elettronica può registrarsi nel sistema nervoso centrale dell’ascoltatore, inviando la sua corrente direttamente al cervello e prendendo il controllo dei muscoli volontari. L’ascoltatore abbandona le sue strutture critiche e si sottomette alla musica. Il rock può essere totalitario in misura esplosiva.
(Milwaukee Journal, 5 dicembre 1971)
“Il rock non morirà. Passerà attraverso alcuni cambiamenti, ma non morirà. L’hanno predetto troppe volte in passato, ricordi? ‘Il limbo sta arrivando, il rock and roll è morto’. Ci sono stati anche alcuni sforzi concertati per ucciderlo… ma sopravvivrà perché ci saranno sempre diversi produttori e case discografiche molto intelligenti, interessati a dare alle persone ciò che vogliono invece di ciò di cui hanno bisogno”.
(Frank Zappa, Down Beat, 30 ottobre 1969)