Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, Shut Up ‘N Play Yer Guitar (part 1): interview 1982

Shut Up ‘N Play Yer Guitar (1981)

Seppure tutti gli album di Frank Zappa contengano una notevole quantità di lavoro per chitarra, il triplo LP del 1981 Shut Up ‘N Play Yer Guitar, Shut Up ‘N Play Yer Guitar Some More e Return Of The Son Of Shut Up ‘N Play Yer Guitar contiene assoli, brani specificamente orientati alla chitarra.
Come ha realizzato questa serie e con quali tecniche soliste? Le trascrizioni dei brani di Zappa sono fornite da Steve Vai.

Perché hai deciso di fare la serie Shut Up ‘N Play Yer Guitar?
“Abbiamo ricevuto molte richieste da un certo gruppo di fan per un album contenente esclusivamente assoli di chitarra. Anche se suono da cinque a otto assoli estesi durante un concerto, lo stile di base dello spettacolo che portiamo in viaggio non è orientato esclusivamente verso la chitarra. Ad alcune persone piace davvero quella roba. Quindi per accontentarli, ho pensato ad una raccolta”.

Perché hai scelto materiale registrato in un periodo di quattro anni, piuttosto che registrare nuove canzoni appositamente per questo progetto?
“Per una buona ragione. Prima di tutto, trovo molto difficile suonare in studio: non credo di aver mai suonato un buon assolo di qualsiasi tipo in studio di registrazione. Non è come ‘sentirlo’ sul palco. Finché non ho avuto il mio studio, ho lavorato in quelli commerciali dove devi pagare da cento a duecento dollari l’ora. Lì non puoi permetterti il lusso di sederti e perfezionare ciò che suonerai, mentre se hai una collezione di nastri realizzati nell’arco di pochi anni – cosa che faccio io – puoi passare attraverso quella roba e trovare esempi musicali che raggiungano l’obiettivo estetico prefissato. Quindi, li raccogli e ne trai le migliori performance possibili”.

Come hai scelto i brani? C’è uno schema?
“Ho selezionato esempi di diversi tipi di cose che suono, pur avendo uno stile di base. Gran parte delle selezioni sono state fatte sulla mia reazione istintiva all’ascolto dei nastri, scegliendo l’assolo che mi piaceva, scartando altro, cercando di trovare cose che si adattassero tra loro”.

La tua musica presenta in primo piano ritmi e sincopi insoliti. Un buon esempio è “Five Five Five” (Shut Up ‘N Play Yer Guitar). Che tipo di schema metrico è stato utilizzato?
“È in 5/8, 5/8, 5/4. Lo conti così: uno due uno due tre, uno due uno due tre, uno e due e tre e quattro e cinque”.

In un pezzo come “Five Five Five”, in cui ti trovi in un metro che sarebbe generalmente considerato strano per il rock o il jazz mainstream, come potrebbe qualcuno avvicinarsi a questo senza sentirsi come se avesse due piedi sinistri?
“È un pezzo molto orientato alla chitarra per il modo in cui usa la corda aperta. Quindi è una cosa abbastanza facile da imparare con la chitarra, nonostante il ritmo strano. Non lasciarti spaventare dai numeri. Non preoccuparti dei numeri, devi solo preoccuparti delle sensazioni che trasmettono. Quando ho scritto quella particolare canzone, non mi sono mai nemmeno fermato a capire quale fosse il tempo in chiave. Non me ne preoccupo se lo suono con la chitarra. Se lo scrivo per un’orchestra, allora lo faccio. Ma non calcolo come appariranno sulla carta le cose che invento sulla chitarra o come saranno alla fine. Suono e poi scopro cos’è, ma solo più tardi, dopo averlo registrato.
In altre parole, la mia teoria è che la musica scritta non assicura in alcun modo il pedigree della qualità musicale di ciò che viene suonato. Solo perché è sulla carta non lo rende migliore o peggiore di qualsiasi altro tipo di musica. La musica su carta è solo un modo conveniente per mostrare idee musicali da una persona all’altra senza doverlo canticchiare. Quando ottieni cose complicate, canticchiarle richiede molto tempo”.

Sulla copertina interna dei tuoi album Shut Up c’è la musica di “The Black Page”. Ci sono figure come una terzina con raggruppamenti di tre, cinque e sette contenuti all’interno. Come fai a contare una parte così intricata?
“Beh, a meno che tu non sia veramente abile nella lettura a prima vista di quel tipo di materiale, devi iniziare leggendolo lentamente. Quindi penso che tu ti riferisca alla battuta 15 di “The Black Page”. E’ una barra difficile da suonare ma può essere suonata ed è stata suonata più e più volte da molti musicisti diversi dentro e fuori la band. E’ un buon punto di partenza se vuoi entrare in un confronto diretto”.
(Guitar Player, novembre 1982)

continua nella seconda parte
https://www.youtube.com/watch?v=rbz3_Lutd78

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