Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Frank Zappa, The Torture Never Stops (Conceptual Continuity album), Rat Tomago original live: review

Versione tratta da “Conceptual Continuity” registrata nel 1976 e pubblicata nel 1980 (album in edizione limitata, 3200 copie)
Versione originale live dell’assolo di chitarra classica Rat Tomago, 15 febbraio 1978 (Deutschlandhalle, Berlino, Germania) con FZ, Adrian Belew, Patrick O’Hearn, Terry Bozzio, Ed Mann, Tommy Mars, Peter Wolf

FAIR USE

“The Torture Never Stops” di Frank Zappa è una canzone che mostra l’immagine cupa e inquietante di un ambiente simile a una prigione, dove i prigionieri sono sottoposti a tormenti e sofferenze costanti.
Il testo trasmette un senso di disperazione e di confinamento, sottolineando come i prigionieri non abbiano scampo dalla loro tortuosa esistenza. La mancanza di luce e di conoscenza del mondo esterno sottolinea ulteriormente il loro isolamento e accresce la loro miseria.
Il “gigantesco soffio di fuoco” menzionato si riferisce a un dispositivo simile a una fornace usato per infliggere dolore, che simboleggia la natura implacabile delle torture subite dai prigionieri.
La seconda strofa intensifica il lato grottesco dell’ambiente, descrivendo melma, marciume, ratti, moccio, vomito e soldati armati. L’aggiunta di un nano maligno responsabile della pulizia del sangue illustra la natura sadica e disumanizzante del luogo.
La canzone introduce, poi, un principe malvagio le cui azioni perpetuano ulteriormente il tormento. L’accenno al fatto che egli si conceda di mangiare un maiale in una camera vicina sottolinea la sua crudeltà, il suo disprezzo per la vita, il fatto che si compiace del dolore altrui.
La ripetizione di “Tutti gli uomini siano maledetti” riflette il potere oppressivo del principe e la paura che impedisce a chiunque di sfidarlo. Ogni dissenso o disaccordo viene punito con insulti e castighi.
Man mano che la canzone procede, si addentra nel mistero che circonda i prigionieri e le loro identità. Possono essere etichettati come pazzi o santificati… L’ultimo verso suggerisce che i prigionieri sono tenuti in stato di schiavitù e oppressione senza alcun motivo. Il numero zero dipinto su di loro testimonia il fatto che siano resi insignificanti e privi di individualità, abbandonati e dimenticati dalla società. La prigione rinchiude gli ‘indesiderabili’.
La canzone denuncia la crudeltà e assenza di umanità di coloro che detengono il potere, la natura oppressiva dei sistemi che perpetuano la sofferenza negando i diritti umani fondamentali. Esplora temi di abuso di potere, controllo e disumanizzazione degli individui, indifferenza sociale.
The Torture Never Stops racconta gli aspetti più oscuri della natura umana in un mondo inquietante dove crudeltà e tormento sono la norma.
(songtell)

The Torture Never Stops è un brano incluso nell’album Zoot Allures del 1976.
Altre versioni appaiono su Zappa in New York, Thing-Fish, You Can’t Do That on Stage Anymore vol 1 e vol 4, The Best Band You Never Heard in Your Life, FZ:OZ, Cheap Thrills, Buffalo, Philly ’76 e Hammersmith Odeon.
Zappa ha suonato “The Torture Never Stops” in concerto dal 1975 al 1978, nel 1981 e nel 1988.
La canzone ha debuttato nel 1975 come ” Why Doesn’t Somebody Get Him a Pepsi?” sebbene poche parti strumentali fossero simili alla versione dell’album.
I critici hanno scritto che durante l’esecuzione della canzone, Zappa risultava calmo ma passivo/aggressivo. Michel Delville, nel suo saggio “Frank Zappa, Captain Beefheart and the Secret History of Maximalism”, ha messo a confronto il tono di The Torture Never Stops con l’album di Brian Eno Ambient 1: Music for Airports.
(wikipedia)

In che modo hai registrato le urla di The Torture Never Stops?
“Ho sistemato un registratore a 4 tracce nel seminterrato, ci ho messo dentro due ragazze su cui lavorare, ho registrato e poi ho messo il nastro sull’altro nastro”.
Ti sei divertito?
“Certo”.
(Frank Zappa, International Times, marzo 1977)

Un assolo di chitarra classica della canzone, registrato dal vivo il 15 febbraio 1978 a Berlino e intitolato “Rat Tomago”, fu inserito nell’album del 1979 Sheik Yerbouti come “The Torture Never Stops”.
Contiene la stessa struttura di base, linea di basso e lamenti femminili. “Rat Tomago” è stato nominato per il Grammy Award migliore performance strumentale rock nel 1980 ma è stato, alla fine, superato da Rockestra Theme di Paul McCartney and Wings.

The torture never stops si ‘sposa’ con Evil Prince nel brano The Torchum Never Stops incluso nell’album Thing-Fish. In questo brano, il principe malvagio sperimenta il virus, maledice i gay e tutti coloro che sono creativi. Il brano culmina nel monologo femminista di Rhonda in Drop Dead.

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