Frank Zappa's mustache - Music is the Best

FZ compone “Who Are The Brain Police?” in stato di trance

Who are the brain police? composto da Frank Zappa in stato di trance

“Who are the brain police?” denuncia una sorta di controllo delle coscienze: influenza le persone seppure si credano formalmente libere.
A detta di Zappa questo brano è stato composto in una specie di stato paranormale di trance, quasi sotto dettatura.

” Who Are the Brain Police? ” è un brano contenuto nell’album di debutto dei Mothers “Freak Out!”,
Zappa ha dichiarato che la canzone aveva un tema religioso, secondo una fonte (“Academy Zappa: Proceedings of the First International Conference of Esemplastic Zappology di Ben Watson).
Sulle note di copertina di Freak Out! Zappa, riferendosi a questa canzone, ha scritto:
“Alle cinque del mattino qualcuno continuava a cantarlo nella mia mente e me lo ha fatto scrivere. Devo ammettere di essermi spaventato quando finalmente l’ho suonato ad alta voce e ho cantato le parole”.
In un’intervista del 1988, Zappa aggiunse:
“Molte persone controllano il proprio cervello. Sono come cittadini soldati, per così dire. Ho visto persone che arrestano volentieri e cercano di punire il proprio cervello. E’ davvero triste. Questo è il policismo cerebrale del vigilante. Non è nemmeno ufficiale, è come autoimposto. … È difficile attribuirlo ad un’agenzia centrale, quando ti rendi conto che così tante persone sono disposte a farlo da sole. Voglio dire, le persone che vogliono diventare poliziotti del cervello dilettanti, il loro numero cresce ogni giorno – persone che dicono a se stesse: “Non potrei prenderlo in considerazione”, e poi si sculacciano anche solo per essere arrivate così lontano. Quindi, non c’è nemmeno bisogno di dare la colpa a un’agenzia di polizia cerebrale centrale. Ci sono un sacco di persone che si sottopongono volontariamente a questa automutilazione” (Interview by Bon Marshall, 22 ottobre 1988).


“Who Are the Brain Police?” è stata definita “una sfida diretta alle prime 40 radio” (The Words and Music of Frank Zappa di Kelly Fisher Lowe).
La canzone è stata anche citata dalla rivista Mojo (The Mojo Collection 4° edizione, 1° novembre 2007) come “una delle canzoni più spaventose mai emerse dalla psiche rock”. Confrontandola con Kafka, Mojo ha descritto la canzone come “una visione dell’America contemporanea in cui l’identità personale e l’individualità vengono cancellate”.

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