Frank Zappa's mustache - Music is the Best

FZ definito neo-dadaista, ma molto più vicino ad Alfred Jarry e al College dei Patafisici

Frank Zappa e i Patafisici

La fertile immaginazione di Frank Zappa sembra prosperare nella bizzarra atmosfera della West Coast. Zappa porta un senso dell’umorismo grottesco, assurdo (e molto divertente) in quasi tutto ciò che fa, sfruttando la propria ossessione erotico-bizzarra per i limiti del comportamento umano. È stato definito un neo-dadaista, ma è molto più vicino ad Alfred Jarry e al College of Pataphysicians: c’è un filo diretto da “Ubu Roi” di Jarry al teatro assurdo francese degli anni Cinquanta fino alle assurdità di Zappa come “Prelude to the Afternoon” di una maschera antigas sessualmente eccitata, “Lumpy Gravy” e “Chunga’s Revenge”.

Sul tavolino c’è una copia di “Bizarre”, la celebre compilation di grottesche perversioni, deformità, freaks ed erotismo degli AC/DC del satirico australiano Barry Humphries: emana un sottile odore di putrefazione fin de siècle.

Sono attratto dal sogno, dalla realizzazione di fantasie più grandi e grottesche. Mi piace condividere queste cose con le persone. Non posso farne a meno. Qualsiasi persona o nazione che non abbia sogni semplicemente ne è priva. Cosa puoi aspettarti da chi non ha sogni o fantasie? Mi interessa tutto ciò che non interessa a nessun altro, gli avanzi. Sono una specie di raccoglitore di rifiuti. Sono sempre stato così“. Frank sorride.

(Frank Zappa, The New York Times, 8 novembre 1970)

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