Frank Zappa's mustache - Music is the Best

FZ: differenze tra improvvisazione jazz e rock

Durante il concerto i Mothers suonano diversi lunghi brani in cui tutti hanno la possibilità di suonare. Poiché molti dei musicisti hanno un vasto background jazzistico (Preston, i fratelli Gardner e Underwood) il loro modo di suonare in questo contesto chiarisce le differenze tra improvvisazione jazz e rock.

Una qualità essenziale dell’assolo jazz è il senso che trasmette di movimento in avanti attraverso il tempo, che è il risultato (credo) del ruolo del solista jazz anche nei contesti più semplici: stabilire e rivelare la sua identità.

Nel tipico assolo rock questo tipo di movimento in avanti si verifica raramente. C’è, invece, una quantità di spazio da decorare con la curva emotiva (eccitazione per l’estasi), una conclusione scontata. Ecco perché molti ascoltatori di jazz trovano noiosi gli assoli rock, non importa quanto ben suonati. Sono come qualcuno cresciuto con Beethoven che ascolta un raga e dice: “Mi piace il ritmo, ma stiamo girando in tondo. Dov’è lo sviluppo?”.

In molti assoli rock, specialmente quelli di chitarra, c’è una relazione teatrale tra il musicista e ciò che sta suonando; le parti più “emozionanti” si verificano quando sembra che ciò che sta suonando abbia il sopravvento. Il dramma è che ha evocato un mostro musicale urlante, presumibilmente, e ora la bestia minaccia di sopraffarlo. L’eccitazione viene dal vederlo dominare la “bestia”, arrendersi ad essa, o addirittura arrivare del tutto e distruggere o bruciare lo strumento. Quando qualcuno come Jimi Hendrix presenta questa fantasia sessuale, può essere wagneriana.

I Mothers hanno ridotto abbastanza bene questa configurazione. I solisti eseguono i movimenti esteriori per scaldarsi, ma la loro precisione di accento e la cura che prestano allo sviluppo motivico impediscono qualsiasi effetto di “perdita di controllo”.

La reazione del pubblico a questo è stata curiosa.

Zappa calpestava un numero che diceva “Attento! Explosion Ahead!” scritto dappertutto: le persone intorno a me mormoravano “sì” e uno sguardo vuoto di estasi anticipata si posava sui loro volti. Alla fine del pezzo non si era verificata alcuna esplosione, sembravano vagamente sconcertati, anche se ovviamente hanno applaudito.

(Down Beat, 30 ottobre 1969)

Ci impegniamo al massimo per attribuire il giusto credito di copyright a tutte le foto utilizzate sul nostro sito web. Tuttavia, se ritieni che alcune foto violino il tuo copyright, ti preghiamo di contattarci immediatamente. Rimuoveremo tempestivamente qualsiasi contenuto soggetto a una valida rivendicazione di copyright.